Game 48: Charlotte Hornets Vs Sacramento Kings 106-109

 
Cho Time
 
Le scuse stanno a zero, gli “alibi” sono finiti.
Gli Hornets cadono ancora anche all’Alveare e prolungano la striscia negativa di sconfitte, ora giunta a quattro.
Con il mini tour di tre partite a Ovest in programma nella prossima settimana, non si prospetta nulla di buono, per una squadra che avrà sì dei limiti fisici e tecnici, ma evidentemente ne ha più mentali se continuando ad adattarsi all’avversario, riesce a perdere in volata qualsiasi partita.
Sì… va bene… Cousins ha segnato 35 punti e catturato 18 rimbalzi, Collison ne ha aggiunti 17 ma questa è una squadra che sta giocando senza Gay, ala titolare che si è rotta il tendine d’Achille e ieri sera ha disputato un OT sobbarcandosi il viaggio da Indianapolis a Charlotte per quanto comodo possa essere su un jet priato e non su un pullman comei mitici Reinassence Five ai tempi pioneristici.
Sacramento ha tirato con il 51,9% dal campo e così è dura vincere…
Non mi dilungherò di più nell’intro, oggi penso che i tifosi Hornets meritino di meglio e siano tutti arrabbiati, con Cho che ha costruito una squadra simile, personalmente con Jordan (che dovrebbe capire che, se esiste un progetto, non può durar anni, pena il rischio di disinnamoramento di tifosi che stavano ritrovando entusiasmi sopiti dal secolo breve), le cui dichiarazioni di portare Charlotte entro le prime quattro a Est stridono pesantemente con il vissuto sul campo.
Un week-end rovinato anche da giocatori milionari che sul campo difendono con sufficienza.
Più che show time è Cho-time…
I Kings si presentavano allo Spectrum Center agli ordini coach Joerger con; Collison, Afflalo, Temple, Cousins e Koufos.
Lo starting lineup di Charlotte era composto da; Walker, Batum, Kidd-Gilchrrist, M. Williams e Hibbert, quest’ultimo ancora in quintetto per l’assenza di Zeller.

Kemba Walker ha terminato con 26 punti (20 nel terzo quarto) e 7 assist, ma anche questa cvolta fini a se stessi.
L’obietivo W è sfuggito ancora.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
La partita prendeva subito la via Pacifica.
I Kings prendevano i primi due tiri; se sul primo MKG cancellava il tentativo di Afflalo con la rejected, sul secondo Koufos faceva 0-2, Boogie faceva 0-5 con una tripla a 10:16…
Kemba era stoppato al vetro da Koufos, fortuna voleva che il pallone rimanesse lì e Hibbert ne approfittasse per schiacciare e far guadagnare i primi due punti a Charlotte a 9:56.
Afflalo a 8:56 con un giro e tiro portava sul +5 Sacramento ma nelle fila degli Hornets si svegliava Batum, il quale portava un parziale personale di 7-0 iniziando a 7:55 con una tripla dalla leggerezza disarmante, proseguendo con un 2/2 dalla linea (fallo di Temple) e finendo con un tiro dalla sinistra da distanza ragguardevole.
A 6:54 quindi Charlotte passava avanti sul 9-7.
Hibbert stoppava il tentativo di Koufos, a 6:18 Kaminsky era pescato in area con un diagonale.
L’extra pass del Tank faceva correre l’accorrente MKG, il quale sul lungo linea sinistro trovava spazio per schiacciare il +4.
Collison da dietro lo schermo trovava una tripla comoda dalla diagonale sinistra, inoltre da una persa di Batum Temple provava la transizione, sbagliava contro Walker ma sul tentativo di recupero MKG commetteva fallo.
L’ala avversaria splittava e riportava la partita in equilibrio a quota 11. Kaminsky si ripeteva nella giocata assist precedente, mittente sempre il Carrarmato, destinatario Williams, stessa zona, stesso finale.
Su una penetrazione di Cousins Marvin era però spazzato via in arretramento e Sacramento raggiungeva il suo scopo momentaneo, pareggio a quota 13.
Con la mano destra Kaminsky metteva dentro un soft touch andando oltre il proprio difensore ma dopo un paio d’errori offensivi di Charlotte, i Kings pareggiavano ai 24 con Collison e il punteggio tornava in parità.
Per una manata su Temple in entrata l’ala avversaria si recava in lunetta, ½ con errore sul secondo pagato a caro prezzo da Charlotte che non riusciva a tagliar fuori Cousins che ringraziava e ne aggiungeva due.
A 2:26 Ramon segnava da posizione centrale; primo tiro e tripla importante per riagguantare sul 18 pari i Re.
Dopo il time-out Sacramento ne metteva dentro due con Cousins mentre Williams tirava dai bordi dell’area da tre punti a destra, un due lungo per raggiungere Kings e quota venti.
Batum e Belinelli combinavano solito passaggio e appoggio in back-door, Charlotte passava quindi in vantaggio ma nel finale era sorpassata da Tolliver (due da sotto) e due FT di Cousins a mezzo secondo dalla sirena. Il primo periodo si chiudeva quindi sul 22-24 Kings.
 
A 11:37 Kaminsky sfruttava il lavoro in entrata di Walker, il quale, dopo esser arrivato sotto canestro, vistosi chiuso, sparava l’assist; Kaminsky sparava dal cannoncino tre punti e Charlotte otteneva il sorpasso (25-24).
Cauley-Stein metteva dentro due canestri replica, passaggio dalla baseline destra.
Schiacciata a due mani da due passi senza opposizione e 25-28 Kings.
Kemba con una steal e una transizione chiusa di destra ridava il -1 ma ancora Cauley-Stein faceva per due, appoggio con una difesa assente e nuovo +3 ospite.
Clifford chiamava un time-out per parlarci sopra…
Belinelli forse sentiva la pressione del suo ex team e da tre non segnava andando corto con il frontale, ma un assist verticale di Kaminsky per Sessions in accentramento dal fondo (lato dx) ridava il -1, minimo distacco per i teal.
Cauley-Stein tanti tatuaggi ma poco tiro dalla lunetta mancava entrambe le occasioni a gioco fermo, così Marco in ricezione spalle a canestro traeva in inganno la difesa e spostando il peso verso canestro in allungo appoggiava sorpassando i Re.
I californiani comunque segnavano subito (7:20) con un preciso piazzato dalla media destra di Cauley-Stein e su una rubata Lawsons e Tolliver costruivano la transizione da tre punti per il secondo…
MKG dalla baseline destra alzava un pallone solo cotone per il 33-35 ma Marco da tre falliva ancora il bersaglio, Cauley-Stein dalla destra si accontentava di due, prima che MKG cercato e trovato in entrata fosse spinto con la destra da Barnes sul tentativo d’appoggio.
Uno su due e 34-37 che diveniva 36-37 dopo un altro errore di Belinelli da oltre l’arco; Hawes guadagnava il rimbalzo su Cauley-Stein e segnava abilmente da pochi passi sulla sinistra.
I Kings però nel finale cercavano la fuga mentre Charlotte abdicava momentaneamente; Lawson serviva Afflalo che trovava tre punti, Tolliver copiava il compagno da oltre l’arco e la partita ora volgeva a favore ospite (36-43).
Kemba faceva una delle sue rare apparizioni andando a metter due punti in entrata ma Tolliver dal corner destro sprigionava un’altra tripla con Clifford costretto al time-out “forzato”.
A 3:19 Batum in fade-awway era contratto fallosamente da Afflalo.
Il 2/2 portava lo scoreboard sul 40-46 ma a 3:00 dalla sirena Hawes si aggrappava un paio di volte a Cousins senza riuscire a fermarlo per un gioco da tre punti che portava i Kings sul +9. Walker in area metteva dentro il floater del 42-49 ma lo stesso Kemba era reso colpevole dagli arbitri su Afflalo.
La SG avversaria metteva dentro i liberi del 42-51.
Arrivava anche successivamente un tecnico a Clifford che chiedeva uno sfondamento di Cousins lanciato a canestro (con rilascio palla sulla destra).
Lo sfondamento c’era perché l’ala avversaria proseguiva la sua corsa andando a colpire in salto un Kemba forse già in caduta, comunque dalla parte della ragione.
Dopo il tecnico affibbiato al coach di Charlotte, la Buzz City andava sul -10, almeno prima che Batum a 1:04 dalla linea di fondo destra in sospensione, aiutato dai ferri, riportasse lo svantaggio a una cifra (-8).
Finiva così sul 44-52 il primo tempo poiché l’ultimo assalto di Kemba era stoppato da Cousins.
 
Charlotte rientrava sul parquet per i secondi 24 minuti sbagliando il primo tiro con MKG, Temple dalla linea di fondo sinistra sfidava Batum e metteva il jumper vincendo la scommessa.
A 11:00 dalla terza sirena Hibbert estraeva dalla fondina un gancio su Koufos che sfiorava la retina interna, ma Collison era scatenato in attacco e ne metteva altri due. Collison a 10:18 metteva un FT jumper, al che Kemba iniziava ad attivarsi andando dentro e realizzando a 10:04 con il cambio mano volante nel traffico.
Collison era strumento del demonio quando dal palleggio riusciva in area a distanziarsi da Batum con il braccio inutilmente proteso in avanti su un tiro che il destino accoglieva nella retina.
Batum dal corner destro tirava ma una punta di un piede toccava impercettibilmente la linea e il canestro veniva giustamente assegnato da due punti.
Le distanze rimanevano medio/alte.
A Hibbert era fischiato un fallo su Koufos nel tentativo di stoppata, l’avversario splittava portando a 7:11 il punteggio sul 53-61…
Kofous restituiva il favore a 6:55, Hibbert però era più preciso e accorciava di un punto.
Cousins si lanciava frontalmente schiacciando sul secondo ferro con Hibbert a dar fastidio in salto davanti a lui, sull’altro lato del parquet Charlotte saltava un turno a causa dei passi di Batum, Temple non metteva il tiro ma Cousins si rifaceva mettendo la put back dunk.
A 5:55 Kemba ne metteva tre realizzando il 58-63 ma Collison da tre dall’angolo sinistro sfruttava una delle debolezze di Charlotte, invero cioè non riuscire a coprire negli angoli.
A 5:26 Walker si metteva in proprio; entrata, spin and scoop su Collison pronto al fallo, tutto inutile perché Kemba metteva dentro e guadagnava il libero addizionale realizzandolo per il 61-66. Charlotte dopo essersi “dimenticata” di Cousins in difesa (tiro e palla ripresa dall’altra parte del ferro con la difesa spettatrice), guadagnava un altro punticino grazie a tre FT di Kemba toccato da Collison nel momento del tiro.
Tre su tre e 64-68 a 4:31. Kemba portava Charlotte sul 66-70 ma gli Hornets avevano un black-out inspiegabile, Cousins da tre, Collison, Cousins e Tolliver da tre portavano i Kings in breve tempo sul +14 (66-80) con un parziale di 10-0.
Dopo il time-out un dentro fuori/dentro tra Belinelli e Hawes in movimento, portava in nostro doppio zero a staccarsi dall’avvicinamento e andare a metter due punti, a poco serviva se Afflalo con il Sahara davanti poteva colpir da tre e gettarci nello sconforto sul 69-83.
Ormai allo psicodramma gli Hornets pesavano una tripla di Belinelli a 1:05.
Gli Hornets comunque chiudevano rimangiando qualche punto ai Kings a :35.4 grazie a Walker che da tre fissava il punteggio sul 75-85 in attesa dell’ultima sporca dozzina di minuti.

Spencer Hawes spinto su un tentativo nel finale. Il gancio non entrerà ma i due liberi ttenuti sì.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Kaminsky apriva i 12 finali mancando lugubremente una tripla aperta, poi però i Calabroni mettevano tra le mandibole la partita; al punto di Cauley-Stein dalla lunetta Hawes rispondeva dall’altra parte con due, messo nella medesima situazione.
Un alley-oop Lawsons/Cauley-Stein non rallentava il progetto recupero di Charlotte che realizzava da tre frontalmente con Kaminsky (10:18) l’82-88.
Batum si prendeva un catch’n shoot dalla diagonale destra, tre punti ottenuti con un tiro rapido e perfetto, Hornets a -3 sull’85-88.
Richiardson andava dentro frontalmente realizzando grazie al supporto fondamentale del vetro, Charlotte andava a vuoto con Hawes che si rifaceva stoppando Barnes, Frank da tre si vedeva respinger la conclusione pesante con un in & out sfortunato. Belinelli teneva Temple e il numero 17 ospite tirava senza colpire nemmeno il ferro, ma un suo anticipo su Marco portava alla letale transizione che Cauley-Stein chiudeva con la 4^ schiacciata di serata.
A 6:30 Marvin non sprecava il prezioso assist di Kemba e tirando dall’angolo destro riduceva lo scarto al -5 ma Cousins nel finale per noi era troppo…
Due punti da sotto e 90-97. Hawes da sotto ne metteva due, in difesa per una volta MKG mi smentiva andando a stoppare Boogie, partiva la transizione che Charlotte sbagliava, la palla era recuperata dai Kings, Walker come un falco a metà campo la rubava, sfera a spicchi nelle mani di MKG, probabile sfondamento fischiato a nostro vantaggio come blocking di Tolliver.
Due su due della nostra ala piccola e a 4:47 Charlotte tornava pienamente in gara…
La difesa, però non era certo quella vista contro Golden State… Lawson con un facile giro e tiro staccandosi da Kemba metteva dentro da sotto (aiuti scandalosi), Hawes andava a 4:13 a farsi un giro in lunetta rimettendo un possesso lungo tra le due squadre, inoltre a 3:51 Marvin otteneva due FT bonus portando il tabellone sul 98-99.
Cousins in entrata andava via a Marvin e sfuggiva anche al tentativo di Hawes di frapporsi tra lui e il canestro, risultato scontato… due facili per l’ala/centro dei Kings che scavallavano quota 100…
Batum da tre si prendeva la responsabilità del tiro e segnava consentendo a Charlotte di coronar la lunga e faticosa rimonta. Cousins per una volta non segnava ma sul secondo tentativo era Afflalo a trafiggerci.
Clamorosamente una tripla aperta di Marvin dalla sinistra finiva nel cesto e i Calabroni passavano addirittura sul +1 (104-103). Incapaci di difendere però, subivano un tap-in di Cousins dopo un suo stesso errore.
Gli Hornets si affidavano a Batum che con decisione e passo lungo andava a prendersi la passerella del pitturato, raddoppio centrale, assist da pochi passi a destra per scardinar la difesa viola, flash dunk appesa esaltante di MKG che dava il nuovo vantaggio (106-105) a Charlotte.
Marvin commetteva un fallo su Cousins andando sotto canestro fuori cilindro a stopparlo.
Contatto e due FT.
Splittati… partita impattata sul 106…
Kemba da tre non metteva il catch’n shoot, Collison vagabondando con lo spin finale su Hawes si ribaltava sul parquet mentre scadevano i 24 secondi, Batum andava a prendersi un runner uscendo dal campo in uno contro uno ma la palla era imprecisa e colpiva solo la base del ferro…
Finiva per segnare Cousins che sorprendeva Marvin secondo me in una posizione errata, due punti resistendo al contatto (legale) di MKG davanti a lui sotto canestro.
Gli Hornets avrebbero la palla per pareggiare o vincer la partita con discreto margine di tempo.
Sulla rimessa in attacco Frank faticava, palla a Batum che consegnava a Kemba, il quale andava dentro, ma vistosi chiuso da Cousins lo circumnavigava e scaricava fuori per Frank, il quale con spazio lasciava andare una tripla moscia e storta che non colpiva nemmeno il ferro.
Palla a Cousins e fallo su di lui che in lunetta chiudeva la gara sul 106-109 a 9 decimi dalla fine con gli Hornets senza time-out.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
26 pt. (8/16), 3 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Lo schema di Charlotte è: “Muttley, fa qualcosa”… Citazione dal Wacky Races, quando Dick Dastardly in difficoltà chiedeva aiuto al simpatico e “fido” cane, il quale per tutta risposta si metteva a ridere riproducendo un effetto asmatico… Cosa vogliamo imputargli? Poco… Una tripla nel finale che non aveva molto senso come scelta di tiro in un momento delicato, un paio di perse e un primo tempo quieto per far giocare i compagni. Si scatena nel terzo quarto e guida la squadra. Purtroppo come il solito nelle punto a punto non basta. Una difesa che non mi piace nell’ultimo quarto. Finisce sopra la sua media punti e assist tirando con il 50% anche da tre, ci sono elementi che lo portano dal 7 al 6, la via di mezzo.
 
Batum: 6,5
19 pt. (6/11), 7 rimbalzi, 7 assist. A lui sono imputabili i soliti turnover, ben 5. Leggerezze… Per il resto discorso simile a quello di Walker. Sbaglia a prendersi un tiro forzato nel finale ma sono loro due quelli più sotto pressione. Buona la serata al tiro, Delicati e armonici, un paio di triple al bacio compresa quella dell’aggancio.
 
Kidd-Gilchrist: 6,5
9 pt. (3/5) 6 rimbalzi, 1 rubata, 4 stoppate. Gioca solo 18 minuti per problemi di falli. Gli arbitri lo tartassano oltre il dovuto. Nel finale solo una volta gli riesce l’aiuto su Cousins. Prende pochi tiri ma con buone percentuali. Avesse giocato un po’ di più avrebbe insegnato a lottare ad altri.
 
M. Williams: 5
14 pt. (5/12), 2 rimbalzi, 1 assist. Spende 5 falli marcando Boogie. Lotta impari dopo un primo tempo nel quale qualche cosa gli è riuscito, nel finale è disastroso essendo undersized rispetto a Cousins. Qualche bomba importante.
 
Hibbert: 6
6 pt. (2/2), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Un +5 di +/-… Non fa magari granché, ma in 12 minuti fa presenza con la stoppata e guadagna anche 4 liberi finendo con 6 punti.
 
Belinelli: 5
7 pt. (3/10), 1 rimbalzo, 1 assist, 2 rubate. 1/7 da tre, dice tutto. Serata no (contro i suoi ex compagni di squadra che gli lasciano anche spazio a volte), non compensata da un bel layup e da un paio di recuperi. Spende un fallo facendosi battere facilmente nel primo tempo, nel secondo ne spende un altro non per suoi demeriti andando in chiusura sotto canestro su rotazioni saltate.
Sessions: 6
5 pt. (2/3), 2 rimbalzi. I tiri li mette, solo una stoppata presa non gli consente di fare il 100% dal campo, tuttavia in 20 minuti Lin avrebbe fatto più di 5 punti. Una palla persa ma +2 di plus/minus.
 
Kaminsky: 5,5
8 pt. (3/10), 4 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata. Serata magica per quanto riguarda gli assist, passaggi semplici e smarcanti. Al tiro male, sfortunato in un paio di circostanze, stavo per dargli tra il 6 e il 6,5 poi la tripla finale storta che non prende nemmeno il ferro, roba che a volte nemmeno al campetto…
 
Hawes: 6
12 pt. (4/6), 7 rimbalzi, 1 assist. Nota dolente la difesa inesistente per dimostrata incapacità. Attacco buono a parte la tripla, rimbalzi sufficienti. Sfiora la rissa con Cousins dopo essersi incrociati e toccati un po’ come al saloon.
 
Coach Clifford: 4
Uno… mi deve spiegare chi va a coprire negli angoli. La squadra collassa sistematicamente da quelle parti essendo assorbita da un paio di passaggi semplici in quele zone. Problema vecchio la difesa sull’arco. Due… Perché non Belinelli nel finale e sì Kaminsky… Va bene, Belinelli era in serata no al tiro ed era già da un po’ in panchina freddo, Kaminsky sembrava messo meglio in serata, ma Jordan ha preso uno specialista per tirare e non metterlo in campo mi è sembrata una follia se si voleva vincer la partita con un gioco di quel genere perché tutti si aspettavano Kemba. Guardate le percentuali di Kaminsky da tre e guardate quelle di Marco… Tre… Perché Lamb (recuperato) e Wood non giocano o non mescola il quintetto. Non sono uno che ama urlare, ma negli spogliatoi adesso mi chiuderei dentro con i giocatori e gli farei vedere alcune difese fatte in momenti decisivi, che poi… chiamarle difese sarebbe generoso, avessi giocato io o chiunque avrebbe fatto meglio almeno in un paio di circostanze… A nove decimi arriviamo senza time-out e quindi nemmeno catch’n shoot per il tentativo di parità…
GM R. Cho: 3
L’anno scorso fece un’ottima squadra con Lin, Lee, il vecchio Big Al, quest’anno al risparmio i tifosi di Charlotte potevano risparmiarselo. Deprimente.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.