Game 49: Charlotte Hornets @ Indiana Pacers 96-105

 
Sperso nella nebbia mi recavo in un noto store che vende prodotti tecnologici.
Il mio PC lo scorso pomeriggio ha deciso d’abbandonarmi e ve ne era bisogno d’uno nuovo.
Sperando di recuperare i dati riflettevo sul lungo tempo passato insieme (credo circa 7 anni), ormai “sorpassato” diranno molti.
Fatico a gettare gli oggetti che mi hanno accompagnato, anche se sono “oggetti”.
Un’altra di quelle cose, forse obsolete che virtualmente mi hanno accompagnato è stato quel peso con alle estremità due macigni che in Superfantozzi saltava fuori in diverse ere come tormentone.
Dalla preistoria al futuro…
In generale, Fantozzi, film di satira sociale sugli usi e costumi degli italiani, seppur localizzato nel trentennio che ha visto terminare il novecento, è ancora oggi attualissimo. Tragicomico, un po’ come la stagione di Charlotte che vince a OKC a GSW ma poi perde contro CHI, DAL e MIA (per citarne alcune) in maniera scioccante…
Protagonisti nel bene e nel male, una squadra operaia con poco contenuto sul fondo del barile da raschiare…
Per cambiare un po’, oggi proporrò delle pagelle in abbinamento con un personaggio della saga fantozziana.
La squadra anche oggi ha mostrato la sua inconsistenza nei finali, per ben sedici volte la partita è tornata in parità ma nel momento decisivo, come al solito, gli avversari hanno prevalso, questa volta allungando direttamente, sfruttando le ultime battute della panchina che non offre adeguata copertura nel pitturato.
Indiana ha chiuso con 25 punti di Oladipo (11/15 FG), 22 di Turner (partende dalla panchina) e 16 di Young chiudendo con un complessivo 54,2% al tiro contro il 44,6% degli Hornets che mostrano una difesa sgretolarsi rispetto a un tempo.
18-28 gli assist e un 13/20 dalla lunetta per Charlotte contro il 9/11 dei Battistrada.

La formazione dei Pacers. Quella degli Hornets era sempre la stessa:
Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Howard.

 
Charlotte con Howard guadagnava la palla a due ma Batum tirava senza parabola sul bordo esterno del primo ferro, dall’altra parte Collison era molto preciso infilando il jumper dello 0-2 da poco oltre lo spigolo destro dell’area.
Per pareggiare Charlotte aveva bisogno di una forzatura di Williams ai 24; il suo floater dall’altezza della lunetta finiva dentro.
Oladipo batteva MKG al tiro ma Batum usciva dai blocchi sulla sinistra per sparare un catch n’shoot da tre punti che gli arbitri valutavano erroneamente i punti da assegnare.
Due anziché tre, successivamente corretti.
A 9:54 un corto extra pass di Williams per Howard mandava il centrone alla schiacciata indisturbata, poi Collison correva più veloce del collisore di particelle svizzero segnando 4 punti che ribaltavano il vantaggio (7-8).
Howard a 7:49 segnava andando a forzare in corsa di fisico su Sabonis per chiudere in reverse layup e iniziare un saliscendi nel punteggio che vedeva Walker a 4:44 segnare in entrata su Sabonis chiudendo in scoop per il 13-12.
Incassato il 13-14, Kemba iniziava a farsi vedere; step back e tiro dalla media destra per il 15-14 rafforzato dopo un’azione confusa con rimbalzo lungo di Lamb, palla a Kemba e assist sotto per un Batum liberissimo abile a schiacciare.
Entrava M. Turner per i Pacers impattando al primo tiro infilato di tripla, così mostrando d’essere uno dei lunghi con i polpastrelli più sensibili della NBA.
Batum in fade-away sulla baseline destra realizzava ma i Pacers rimanevano attaccati sino alla fine del quarto pareggiando a quota 21 con il rookie Leaf dalla lunetta (fallo di O’Bryant in aiuto a :18.2 dalla sirena).

INDIANAPOLIS, IN – JANUARY 29: Victor Oladipo #4 of the Indiana Pacers goes to the basket against the Charlotte Hornets on January 29, 2018 at Bankers Life Fieldhouse in Indianapolis, Indiana. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2018 NBAE (Photo by Ron Hoskins/NBAE via Getty Images)

 
Iniziava il secondo quarto e O’Bryant si faceva perdonare con la tripla in transizione dopo 19 secondi.
MCW perdeva palla lasciando a Stephenson tutto il campo per ridurre sul -1 lo svantaggio dei suoi, la redenzione per il play di riserva arrivava in corsa, uno contro uno che quasi lo faceva deragliare, mano a terra e ripresa della rapida corsa sino al cuore dell’area dove andando a sbattere su Turner riusciva a segnare appoggiando al vetro assorbendo il contatto.
Ancora Turner da tre rimaneva perfetto, poi MCW con due liberi portava gli Hornets sul 30-28 ma i Pacers passavano avanti su un’azione confusa, Stephenson recuperava con destrezza a metà campo evitando MCW, avanzata in stile carnevalesco e passaggio sotto per Leaf da dove non era possibile sbagliare.
Errava invece Graham a 9:42 dalla lunetta.
Lo 0/2 era propizio per il sorpasso Pacers che con turner e l’elbow jumper frontale si portavano avanti prima di esser recuperati da Lamb che intercettava una palla conducendo il coast to coast fino alla schiacciata.
Hornets attardati dopo due FT di Turner ma bravi a tornare in parità con altrettanti liberi di Howard.
Oladipo segnava innescandosi dopo un primo quarto anonimo, dall’altra parte però Howard chiudeva con un meraviglioso reverse alley-oop dopo esser scappato con uno spin rapido e scattante a Sabonis.
Nemmeno il tempo di gioire e Oladipo segnava il 38-40 per poi aumentare il suo bottino di altri due punti.
Walker sprigionava la tripla del -1 e una giocata a 2 con avvicinamento di Howard a canestro vedeva MKG ritrovare il compagno con un’alzata che consentiva a Dwight di schiacciate per l’ennesima volta e trovare il sorpasso (43-42).
Oladipo dalla linea non falliva ma Kemba andando sulla destra riceveva lo stagger; ribaltamento a sinistra dove da dietro l’arco Batum indisturbatamente era bravo a metter dentro da tre.
Una transizione con lancio per Young era utile ai locali per tornare alla parità con il layup, partita che rimaneva punto a punto, MKG a 1:23 in slalom andava a segnare appoggiando di destra al plexiglass e Batum su una drive and kick di Walker scaricava un’altra tripla vincente dall’angolo sinistro. Nel finale però Oladipo e Sabonis, con due punti a testa sorpassavano.
Walker era chiuso sotto canestro e Collison da tre sulla sirena andava lungo lasciando ai Pacers il +1 (51-52).

INDIANAPOLIS, IN – JANUARY 29: Dwight Howard #12 of the Charlotte Hornets goes to the basket against the Indiana Pacers on January 29, 2018 at Bankers Life Fieldhouse in Indianapolis, Indiana. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2018 NBAE (Photo by Ron Hoskins/NBAE via Getty Images)

 
Walker in difesa intercettava il primo tentativo d’Indiana (bound pass verticale) ma andava dall’altra parte a perder la sfera in palleggio, transizione e FT line jumper per Young e il +3 per i locali.
Dwight forzava contro il lungo spalle a canestro, Collison oscillava su di lui, ma il nostro centro dando fuori a Kemba appostato per la tripla aveva ragione.
Tre punti per il 54 pari prima che Oladipo non tornasse a dar fastidio segnando il 54-56 e offrendo a Sabonis la possibilità d’andare a segnar due punti con un passaggio in mezzo alle gambe.
Howard diceva no a Sabonis scontrandosi con lui, gli arbitri propendevano per il fallo (manata evidente ma anche braccio largo di Sabonis) che non portava però punti (0/2) ai Pacers. A 9:37 Howard era spinto, fallo non rilevato ma fortunatamente il nostro numero 12 segnava comunque il suo gancetto in allontanamento.
Oladipo a 9:26 realizzava e Clifford chiamava un time-out. Kemba in entrata ondeggiante appoggiava alto al vetro oltre Sabini (58-60) MKG in corsa al vetro pareggiava ma ancora Oladipo da tre punti infilava.
Bogdanovic da tre vedeva il suo tiro entrare e uscire mentre si continuava a sparar da fuori; finta e aggiustamento con spostamento laterale per Batum e il suo air-ball mentre dall’altra parte Turner era letale per portare i suoi sul +6 con un buzzer beater a 7:15.
Rispondeva Batum da fuori dietro lo schermo di Williams, Collison a 6:12 a mezzo lunetta spingeva la corsa dei Pacers sul +5 ma ancora Batum a 5:57 sorgeva inaspettatamente per infilare il 66-68.
A 5:29 un fallo sul tiro consentiva a Kemba di pareggiare a gioco fermo, la partita era ancora botta e risposta sino al 72 pari, poi Collison metteva dentro da tre dalla sinistra, Batum sbagliava uscendo dai blocchi e Turner sfruttava la rotazione degli Hornets che uscivano con Kemba per segnare comodamente in jumper.
Charlotte cambiava ali ma era Walker a 3:18 a procurarsi tre liberi (fallo di Collison sul tiro) che insaccava per il 75-77.
Charlotte resisteva nonostante un rim/glass di Turner (19 punti sino a quel momento) chiudendo con due punti sulla sirena di Lamb per il 78-81.
 
Lamb partiva all’attacco anche nell’ultimo quarto guadagnando due liberi che tuttavia inusualmente falliva così come Graham mancava la tripla, Charlotte si riprovava con Lamb da fuori ma otteneva lo stesso risultato, per fortuna il rimbalzo tornava indietro come un boomerang a Jeremy che recuperata palla si fiondava in avanti per cedere a O’Bryant che si arrangiava da sotto.
Graham da tre falliva ancora ma il rimbalzo era suo; azione simile alla precedente che vedeva però l’errore di Lamb in floater e il tip layup dello stesso Graham che non aveva smesso di seguir l’azione.
Il vantaggio degli Hornets durava finché Oladipo non andava a battere MKG sul classico tiro in salto, Lamb però aveva ancora l’ultima scintilla da offrire ai Calabroni che controsorpassavano con il suo appoggio a tabella.
Indy si sganciava con Sabonis; giocata da tre punti da sotto grazie al poco atletismo di O’Bryant, tripla di Kaminsky a vuoto, errore di O’Bryant da due e ancora Sabonis a 8:20 nel pitturato la faceva facile.
A 7:56 Kaminsky faceva una delle poche cose buone della sua gara; giro e tiro dalla linea di fondo destra ma a 7:28 su una mischia sotto canestro, il Frankenstein O’Bryant era lento a recuperar palla, la conquistava Stephenson che metteva dentro.
Non bastava Howard a cancellare Sabonis in stoppata se a 6:42 i Battistrada scendevano in transizione a metter dentro il +6.
A 5:59 con un piazzato di Sabonis i Pacers s’involavano in parabolica e a Charlotte non rimaneva che prendersi anche la tripla di Turner (ennesima) a 4:17 e veder mancare Williams un reverse layup da sotto prima d’infortunarsi.
Su una palla incerta Marvin era leggermente spinto da Young su Kemba (sulla prosecuzione Stephenson, giocatore mediocre che non ci mancherà, andava a schiacciare esaltandosi oltremodo), probabile una piccola distorsione alla caviglia sinistra anche se il nostro numero due era costretto ad abbandonare il campo a braccia.
Lamb segnava da due e Kemba sparava da tre oltre le braccia protese i due difensori.
A 1:51 però il 94-103 era punteggio troppo oneroso.
Finiva 96-105 per i padroni di casa.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
23 pt., 3 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. A parte i 3 turnover e la poca propensione all’assist, in 34 minuti di fai da te compie il suo dovere. Inizia male ma nel mezzo tiene in gara Charlotte. 7/15 (3/5 da tre) dal campo, 6/7 dalla linea (peccato per un FT mancato nel finale). Esagera un po’ con le entrate. Rag. Ugo Fantozzi. Non meriterebbe questo destino essendo il protagonista ma le condizioni esterne lo attanagliano.
 
Batum: 6,5
22 pt., 4 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. 13 pt. nel primo tempo con un 8/17 finale al tiro. Gran partita da tre del francese che rialza le sue percentuali da fuori con 5/10 dal campo, le quali alimentano gli Hornets per un po’ prima che tornino nelle nebbie infernali dei soliti finali. Lo zio Lazzaro in Superfantozzi. Sembrava morto ma si è rialzato e ha camminato…
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
6 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Gioca 23 minuti. Mette quasi tutti i suoi pochi tiri ma dietro fa fatica a contenere Oladipo tra Hand-off, schermi e possibili pick and roll. Inizia benino, poi non ce la fa, come i compagni. Da lui ci si aspetta qualcosa in più. Ragionier Fonelli. Sembra ormai troppo anziano per l’atletismo NBA, ed era il suo forte.
 
M. Williams: 5
2 pt., 2 rimbalzi, 3 assist. 1/6 dal campo. 0/3 da fuori. Altra serata che lo allontanerà dalle vette della classifica NBA nel tiro da tre punti. Forse l’infortunio alla caviglia sinistra o allontanerà per un po’ anche dai campi. Beffato in un finale che non aveva più nulla da chiedere, se non mette i tiri Charlotte ha molte minori possibilità di vincere. Gli altri team colpiscono meglio sugli scarichi, noi troppo spesso ci mangiamo queste occasioni. Lo sparatutto esterno ha fatto cilecca. Quando gioca queste partite sembra aver la proverbiale vista della spalla Filini.
 
Howard: 7
22 pt., 11 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. 9/15 dal campo, 4/5 ai liberi, tre i turnover, uno su un autoscontro con Sabonis nel finale nel quale Howard abbatte anche una porta dietro il figlio d’arte. Un peccato veder Howard giocare il suo miglior basket degli ultimi anni e osservarlo sconsolato a fine match. Gioca un ottimo primo tempo (18 pt.), nel secondo fa più fatica ma entra comunque in doppia doppia e da presenza stoppando Sabonis, influenzando anche alcuni tiri degli avversari. Franchino. Un bestione mastodontico che sembra grezzo ma poi si scopre avere un cuore raffinato. Chiusure in reverse layup, alley-oop e mano calda dalla linea…
 
Lamb: 6
8 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 4/9 al tiro in 23 minuti. 0/3 da fuori, qualche buona iniziativa ma sta scendendo nelle realizzazioni. Gioca solo 23 minuti e le percentuali non sono malvage ma è più sottotono rispetto a qualche tempo addietro. Sufficienza risicata. Maestro Canello. Porta indietro l’orologio, speriamo non di troppo o ci ritroveremo con un fantasma per il resto della stagione.
 
Kaminsky: 4,5
2 pt., 1 rimbalzo, 2 assist. L’air-ball a :52.1 chiude la “splendida” serata. 22 minuti di quasi nulla chiusi con un 1/7 dal campo. 0/3 da fuori e tiri presi fuori equilibrio da due. Zero convinzione. Loris Batacchi, capoufficio pacchi, alias Andrea Roncato. Seduce in alcune partite ma poi si rivela essere rozzo e probabilmente millantatore nonostante avrebbe quasi tutto per far bene. Un pacco…
 
Graham: 5,5
2 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Chiude con un 1/3 al tiro frutto di un tap-in e due errori da fuori. Gioca dieci minuti e trova due rubate, però non mi piace tantissimo in difesa. Si fa tagliar fuori nel primo tempo in occasione di un canestro subito e personalmente mi da l’impressione d’esser divenuto meno grintoso, sicuramente meno performante rispetto a quando aveva dichiarato che sarebbe restato nella NBA, ma forse come portasciugamani… Geometra Calboni. Millantatore di prestazioni straordinarie.
 
Carter-Williams: 5
4 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. ¼ al tiro con tre errori da fuori.18 minuti giocando un po’ con Kemba ma l’esperimento non funziona e con lui si prende un plus/minus di -8 non indifferente. Qualche problema l’ha. Guidobaldo Maria Ricciardelli. L’intellettuale che costringe i sottoposti a vedere la celeberrima Corazzata Potëmkin (in realtà non dura tanto e non è così terribile, anzi, è interessante di questi tempi… pur essendo un film di propaganda quello di Ėjzenštejn). Analizza tutto fuorché sé stesso. Continua a sparare da tre insensatamente. Cannonate a vuoto.
 
O’Bryant: 5
5 pt., 4 rimbalzi. Gioca solo 10 minuti ma slo perché Zeller è ancora fuori sfortunatamente. Sembrerebbe buono il suo tabellino se non fosse che sulla fuga dei Pacers è colpevole. Lascia una macchia indelebile difensivamente parlando non riuscendo su tre azioni a fermare gli avversari. 2/3 al tiro e -3 di plus/minus. Cecco, alias Abatantuono. “Orrendo butterato con il culo molto basso” (che lo inchioda sul parquet aggiungerei). “Pe’ i conti, mio zio Antunello” (con relativo fischio) sembra dire a Clifford…
 
Coach S. Clifford: 5,5
Difficile commentare. Poco gioco di squadra. Molto bene all’inizio quando si riconosce che Howard possa far sfracelli nel pitturato ma la squadra è povera di talento. Frank sbaglia troppo, Williams uguale, Graham idem… Che si giochi un bonus sul mercato perché andare avanti così non ha senso. Prof. Birkermaier. Chiede grande forza di volontà alla squadra mentre mangia polpette di “Pafaria”. Sfortunatamente l’impasto della squadra è indigesto.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.