Game 49; Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 94-87

Tornavano ad accendersi le luci all’Alveare, la Time Warner Cable Arena si riempiva dello sciame di tifosi ronzanti, anche se Washington cercava riscatti e rivincite sul campo di Charlotte.
Riscatto per cercare d’interrompere il momento negativo, rivincite perché tre giorni fa Charlotte l’aveva battuta a domicilio.
I Calabroni però non potevano permettersi regali, già ne sono stati fatti troppi a inizio annata, ora nella rincorsa playoffs, con altre squadre invischiate, perdere diventa pericoloso, così nonostante una partita passata a inseguire, alla fine i ragazzi di Jordan/Clifford sono venuti a capo del rebus dei Maghi.

Jason Maxiell, gran lavoro per fermare le scorribande avversarie nel pitturato.

Jason Maxiell, gran lavoro per fermare le scorribande avversarie nel pitturato.

I Wizards scendevano in North Carolina schierandosi con; Wall, Beal, Pierce, Nenê e Gortat mentre gli Hornets rispondevano con l’attuale formazione al netto degli infortuni; Roberts, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e Jefferson.

Il primo giocatore a farsi segnare a referto era Paul Pierce che sfruttava l’attacco andato male di Charlotte per un’entrata che il corpo di MKG non fermava, anzi, l’ala di Washington era abile a procurarsi un gioco da tre punti che inaugurava lo score a 11:22.
Per Charlotte la risposta non si faceva attendere, in quest’inizio Gerald Henderson era on-fire e segnava con un fade-away dalla media da sinistra a 11:03, 24 secondi dopo era ancora lui a crearsi il tiro dal palleggio mandando a spasso il difensore con un palleggio dietro la schiena, tiro dall’altezza della lunetta e vantaggio Charlotte.
Sempre Gerald andava a sporcare le linee di passaggio in difesa seguendo la penetrazione sulla linea di fondo e anche se il passaggio per Gortat sotto canestro era buono ma Zeller con una manata salvava la difesa di Charlotte che andava sul 6-3 con due liberi di MKG. Washington pareggiava con una tripla di Pierce che si avvantaggiava di un blocco per tirare con più calma.
La situazione rimaneva in bilico ma i Wizards passavano in vantaggio dopo una palla persa di Kidd-Gilchrist, sull’azione offensiva l’appoggio al vetro di Nenê valeva il 10-12.
A 7:41 Michael rimediava con un jumper ma Gortat realizzava il 12-14. Brian Roberts provava la penetrazione sulla sinistra ma si trovava un braccio di Nenê a deviare il pallone oltre la linea di fondo.
A battere la rimessa andava Kidd-Gilchrist che lanciava i componenti per Gerald Henderson, il quale si stagliava più alto di tutti per andare a concludere direttamente con un’incredibile schiacciata volante.
Gortat faceva anche fallo nel tentativo d’opporsi e Charlotte passava in vantaggio 15-14 dopo il libero aggiuntivo.
Pierce con due liberi faceva tornare avanti gli ospiti ma un Henderson on-fire non vedeva altro che il canestro, due tiri solo cotone e a 5:34 gli Hornets rimettevano il capo avanti a 5:34 (19-16).
Non durava moltissimo il vantaggio dei padroni di casa poiché sull’attacco dei Wizards i Calabroni non riuscivano a catturare un rimbalzo, così alla terza occasione i Wizards accorciavano per fallo sul tiro dalla lunetta e passavano in vantaggio con un quasi coast to coast di Wall.
I maghi incrementavano il vantaggio con un libero di Beal (fallo di Zeller) e con due punti di Gortat contro Maxiell per il 19-23.
A 3:22 Jason si rifaceva andando con due passi veloci in entrata e schiantandosi sul parquet, non prima d’aver rilasciato il pallone del -2 però.
Stephenson a 3:00 dalla fine del primo periodo metteva una tripla, specialità nella quale quest’anno sta andando piuttosto male, ma… tanto bastava per il nuovo vantaggio (24-23) dei Calabroni che dopo aver stoppato Beal con Williams, rimpinguavano il vantaggio grazie a due liberi di Maxiell e con un’altra tripla di Stephenson applauditissima da Walker e da tutta la panchina che faceva ampi sorrisi.
Ogni volta però, che gli Hornets sembravano poter prevalere arrivava lui… Paul Pierce a rovinare tutto.
Con due punti accorciava subito per il 29-25, non curante Lance Stephenson a 1:15 ci prendeva gusto nella mina da tre e caricava un’altra bomba che deflagrava nel cesto dei Maghi per il 32-25.
Questa volta Pierce sbagliava ma ai 24 secondi dopo che nell’azione era successo un po’ di tutto, Temple coglieva da tre la possibilità e si tornava ai 4 punti di vantaggio. In attacco nel finale Charlotte mancava la tripla con Roberts ma Maxiell iniziava la sua santa opera prendendo un rimbalzo.
Il fallo seguente portava Jason in lunetta e gli Hornets sul 34. Sull’ultima palla giocabile Wall batteva il cronometro, mentre Blair a metà campo con un blocco abbatteva Roberts, il quale finiva steso a terra e poi in panchina con il ghiaccio in faccia. Il finale di primo quarto era a favore degli Hornets 34-30.

Gerald Henderson. ottima prestazione al tiro.

Gerald Henderson. ottima prestazione al tiro.

Il secondo quarto per Maxiell iniziava come la fine del primo guadagnandosi un altro rimbalzo offensivo che questa volta convertiva direttamente in due punti senza passare dalla lunetta. In difesa invece non riusciva a recuperare il pallone che Blair finiva per mettere nel cesto.
Nessun problema però per il terzo centro degli Hornets che in attacco tornava ad affondare il jumper dall’altezza della linea dei liberi per il 38-32.
Charlotte segnava con MKG dalla lunetta un libero ma a questo punto smetteva d’attaccare veramente e si affidava ai tiri da tre punti.
Williams e Stephenson sbagliavano due volte a testa, mentre i Wizards risalivano nel punteggio sino al pareggio a quota 39 per opera di Wall che batteva Williams.
La schiacciata appesa di Humpries faceva suonare il campanello d’allarme di Clifford che chiedeva il time-out sul parziale di 0-9 Wizards. Purtroppo molti degli Hornets non traevano beneficio o saggezza dal time-out.
Lance mancava ancora una tripla e Neal perdeva palla, l’unico in forma tra quelli in campo sembrava essere Maxiell che a 7:19 stoppava Blair con la manona destra.
Per gli Hornets era la sesta stoppata di serata, nonostante tutto arrivava l’entrata di Humpries, il suo tiro diveniva un passaggio involontario dall’altra parte del canestro per Porter, il quale raccoglieva all’istante e correggeva per il 39-43.
A 6:50 Zeller andava a commettere sfondamento in attacco su Blair, il rientro di Henderson in campo non produceva immediatamente gli effetti sperati dato che i bianco-rossoblù andavano ancora a segno da due punti e Neal mancava il bersaglio.
Tuttavia sull’azione seguente Neal era bravo a sfruttare il movimento del pallone dei compagni e s’infilava in area per l’entrata del 41-45.
Il momento rimaneva comunque difficile per Charlotte, che metteva un libero tra i due canestri di Porter e Butler, Zeller falliva il piazzato e gli arbitri scambiavano una persa di Wall per un fallo inesistente di Jefferson che portava il play ospite in lunetta due volte.
A 3:50 l’1/2 bastava per mandare a 50 la squadra capitolina. Finalmente a 3:29 si vedeva anche Big Al che dal post basso sinistro trovava il modo per mettere due punti (44-50).
Ci voleva solo un attimo però a Wall per mettere il cambio marcia e a trovare impreparata la difesa bianca.
Neal veniva stoppato ma anche Pierce era murato da Williams, sulla ripartenza arrivava la corsa di Henderson che a 1:59 veniva scientemente fermato da Butler in appoggio.
Niente canestro ma due liberi, entrambi a segno per il 46-52, punteggio che non si schiodava per più di un minuto a causa degli errori di Roberts e Neal da oltre l’arco dei tre punti e dell’ennesima stoppata di Maxiell contro Wall in uno contro uno in area.
Neal si faceva perdonare l’errore segnando dalla lunga due punti frontali, raccogliendo dal palleggio e non lasciando tempo a Humpries di contrastare veramente il tiro.
A quattro secondi dalla fine era Neal a impostare l’azione, palla dentro in post basso destro per Williams, il quale schiacciava un pallone in diagonale all’indietro per l’accorrente Maxiell, che veniva affrontato con un abbraccio non amichevole.
Due tiri liberi dei quali solo uno entrava, più il solito Wall che allo scadere tirava dalla diagonale sinistra un lungo due a superare Williams chiudevano le ostilità del primo tempo sul punteggio di 49-54 a favore ospite.

Il terzo quarto iniziava con palla in mano agli Hornets. Jefferson si procurava anche due tiri liberi, forse eccessivi, tuttavia Big Al mandava all’aria il tutto con uno 0/2 dalla lunetta e Nenê con un gancio a C rovesciato dalla spalla segnava il 49-56. Dopo circa un minuto e mezzo è già panico… il floater di Wall a 10:36 portava sul +9 gli avversari e in attacco Charlotte si faceva stoppare l’attacco finendo per far scadere anche i 24 secondi.
La stessa cosa accadeva dall’altra parte per Washington comunque, la quale non concludeva in tempo utile.
In attacco Henderson tentava di riprendere in mano la situazione, passando oltre il canestro provava un layup un po’ allungandosi, c’erano le proteste di Hendo per un presunto tocco, rinforzate da quelle di Clifford che perdeva la calma proferendo una classica espressione anglofona.
Tecnico contro e Pierce dalla lunetta.
Paul non ne approfittava tirando sul secondo ferro, ma l’illusione d’essersi salvati durava poco, dall’angolo sinistro Temple metteva un lungo due e Charlotte si trovava sotto ben di 11 punti.
A 7:54 un jumper dalla destra di Henderson riportava a una cifra lo svantaggio, ma lo stesso Hendo non vedeva Temple passare dietro tutti e salire all’appuntamento con l’alley-oop su invito di Wall a 7:08.
La squadra di Jordan aveva un lampo di ottimo basket a 5:48; dai e vai Henderson, Big Al (passaggio da fermo di ritorno a una mano), Henderson, la cui entrata andava a buon fine compiacendo il gusto estetico degli Dei della palla a spicchi.
La squadra di Clifford si riavvicinava in mezza transizione con Roberts che passava lateralmente a Williams posizionato appena fuori dall’arco fronte a canestro.
Marvin non ci pensava troppo e questa volta faceva centro a 5:08 per il 57-62.
Ecco però rispuntare Pierce.
A 4:47, il quale riusciva a segnare nonostante l’opposizione di Kidd-Gilchrist .
Roberts, Humpries, Pierce e Gortat erano i marcatori seguenti. Il gancio del polacco a 2:42 pareva essere il colpo di grazia per gli Hornets, ricacciati sul -11 ancora una volta (59-70).
Charlotte stava decisamente concedendo troppo nel pitturato.
A 2:23 Henderson cercava di suonare la carica per Charlotte, ma quel briciolo di speranza ottenuto dopo il canestro sembrava svanire quando Rasual Butler (ottimo tiratore), a 2:08 infilava senza problemi il tiro dalla media.
Toccava ancora a Marvin Williams cercare di portare punti consistenti per il riavvicinamento degli Hornets, in questo era favorito dalla possibilità di un tiro da tre punti aperto a 1:47 che l’ala di riserva dei Calabroni non falliva regalando il 64-72.
Maxiell si erigeva a guardia scelta del nido a fine quarto. Prima assorbiva il contatto di Pierce costringendo gli arbitri a chiamare sfondamento, poi stoppava anche Humpries, in attacco portava un buon blocco per Roberts che si avvantaggiava sull’uomo e metteva il tiro da tre punti del 67-72 a :40.5.
Ancora una volta nel finale era Pierce a colpire, questa volta il tiro dal post basso a sinistra passava sopra la mano di Stephenson e sfruttava i rimbalzi su anello e vetro per entrare.
Sulla sirena Roberts ricuciva lo strappo sino al -5, per l’ingresso all’ulltimo quarto sul 69-74.

Washington provava a vincere questa gara per scacciare la mini crisi che l’attanaglia da qualche partita e Butler per far scivolare via nell’oblio la gara sembrava essere l’uomo giusto.
A 11:42 arrivavano altri due punti e un nuovo -7 Hornets. Charlotte reagiva, Roberts non mandava a segno la tripla ma Lance trovava con un passaggio in area Williams che s’infilava bene, ma tirava corto, il rimbalzo, però finiva sempre tra le sue mani che questa volta non tradivano.
A 9:38 Roberts compiva una giocata concreta e bella.
La sua entrata con tiro veniva a contatto con la difesa di Temple.
La guardia finiva per far fallo e ne usciva un gioco da tre punti per il -2 (74-76).
Butler iniziava a mancare il tiro e Charlotte con Stephenson che s’inventava l’entrata nel pitturato contro Humpries pareggiava.
Nella bolgia Maxiell rifilava un’altra stoppata a Blair, Lance tentava la tripla ma ormai fuori giri dalla distanza consegnava la palla tra le mani dei Wizards, i quali andavano in tre sul rimbalzo e finivano per gettare via il pallone oltre la linea di fondo.
Gli Hornets scialacquavano e non passavano in vantaggio, Neal turnover e Lance sfondamento davano la possibilità a Washington di un nuovo attacco.
La squadra ospite non falliva il facile open frontale con Nenê anche se a 7:19 Henderson ritrovava il pareggio.
Charlotte iniziava a sprecare anche le transizioni mettendo più di qualche pensiero negativo ai suoi tifosi; Williams rubava palla ma dopo un coast to coast in salto spediva oltre la sfera.
Gli Hornets si facevano perdonare in difesa sporcando palloni che portavano a nuovi attacchi, Neal s’incuneava dalla linea di fondo e costretto a cambiar tiro per la possibile stoppata s’inventava al volo la realizzazione dell’80-78.
Durava poco la gioia però perché Porter (6:19) metteva dentro una tripla dalla diagonale sinistra, i Maghi scavalcavano così sull’80-81 i Calabroni.
Il rientro dei titolari era slow. Zeller si faceva battere dall’ala brasiliana e gli Hornets finivano sotto di 3.
Big Al subiva fallo da Blair e riaccorciava con due FT al -1. Butler mancava il tiro, a rimbalzo arrivava Big Al, il quale non mancava all’appuntamento anche sul rimbalzo dovuto all’errore di Zeller e correggeva schiacciando al volo il pallone dell’84-83 a 4:46.
Jefferson riusciva perfino a stoppare Temple, ma la transizione era buttata alle ortiche ancora una volta da Stephenson con uno sfondamento.
A 4:06 un pick and roll tra Wall e Gortat era fermato da una mostruosa stoppata di Henderson che spazzava via il tentativo del polacco tra il delirio del pubblico che ora seguiva la transizione, purtroppo Lance falliva clamorosamente l’appoggio pur avendo vantaggio sui difensori e Zeller a rimorchio toccava solo il pallone.
Pierce questa volta aveva la sorte avversa mentre sul fronte offensivo Charlotte riceveva da Big Al che allo scadere dei 24 secondi da spalle a canestro riusciva a girarsi trovando un piccolo spazio per concludere in maniera vincente a 3.23 dalla fine.
In difesa Henderson riusciva a intercettare un cambio lato di Wall ma Gerald falliva il contropiede, ancora una volta Zeller dimostrava d’avere le mani di pastafrolla ma arrivava MKG solido a rimbalzo a prendersi il fallo da sotto.
A 2:52 MKG in lunetta metteva i due liberi portando Charlotte al +5, 88-83. Gortat era contrastato discretamente sotto canestro e falliva due occasioni, anche Big Al non realizzava, così a 1:56 ci pensava Roberts a cercare di chiudere la gara.
Palleggio, palla tirata su velocemente e canestro da due con un lungo jumper per il 90-83.
Non era ancora finita però.
13 secondi dopo Paul Pierce, ancora lui… metteva la bomba del -4. Jefferson provava dal post basso sinistro a chiudere ma nulla da fare, Pierce prendeva il rimbalzo, tuttavia non si avvedeva della manata di Jefferson alla palla data da dietro, così gli Hornets recuperavano palla, Big Al ritentava ma con gli stessi esiti ed era sempre Pierce a impossessarsi del rimbalzo, questa volta l’ala piccola dei Wizards era imperdonabile perché commetteva lo stesso errore.
Zeller da dietro, benché tenesse tra le mani e sopra la testa il pallone toccava da dietro la sfera e sulla lotta MKG finiva a terra con la presa di Gortat al collo per far addormentare e chiamando time-out si salvava con il cronometro ormai a :35.9.
I Wizards erano costretti a far fallo.
Henderson andava in lunetta a :28.9, on il 92-86 non rimaneva che giocare con il cronometro.
Il finale era 94-87 a favore degli Hornets che si dimostravano più in forma dei Wizards recuperando una partita che sembrava ormai persa a un certo punto.

Con il tiro dal campo leggermente in percentuale migliore rispetto ai Wizards (non da 3 dove il dominio è nettamente ospite), la lotta a rimbalzo è stata vinta da Charlotte 50-37, importante anche la percentuale ai liberi e il numero di falli che Charlotte è riuscita a ottenere.
Gli Hornets hanno brillato anche nella statistica stoppate con 15 contro 5.

Voti

Roberts: 6,5
12 pt. (5/13), 5 assist, 3 rimbalzi. Ha un 1/7 da 3 punti, ma anche un +18 di +/- e non perde una palla. Mette un po’ d’ordine quando attacca Charlotte. Nel finale ha l’intuizione per il canestro del quasi aggancio e affonda un tiro in sospensione decisivo. E’ la guardia di riserva e Wall lo sovrasta solo negli assist.

Henderson: 7,5
27 pt. (10/15), 4 rimbalzi, 2 rubate, 2 stoppate. Atletismo che vale il prezzo del biglietto. Sotto lo stesso canestro svernicia Gortat in alley-oop e poi lo spazza via in stoppata, ma il centro è Gortat… 27 punti, il tiratore quando ha bisogno Charlotte.

Kidd-Gilchrist: 6,5
11 pt. (2/4), 6 rimbalzi, 2 assist. 7/8 dalla lunetta… Il duello contro una vecchia volpe come Pierce si rivela arduo, anche perché Pierce l’ha visto solo due giorni fa e se lo ricorda. Oggi Paul fa meglio. Michael non demorde comunque e finisce alla distanza. I suoi liberi sono fondamentali per la vittoria.

Zeller: 5,5
0 pt. (0/3), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Non ci prende molto Cody nella notte, sui rimbalzi, specialmente quando si tratta di segnare e correggere proprio non c’è, 0 punti con il rientro nel quarto finale un po’ molle su Nenê. Per il resto era andato a fasi alterne. Nel finale tocca un pallone prezioso che mette in cassaforte la vittoria.

Jefferson: 6
8 pt. (3/12) 10 rimbalzi, 3 stoppate, 1 rubata. Big Al entra tardi in gara, nettamente insufficiente si riprende nel finale quando con qualche azione da ambo le parti sposta gli equilibri della gara.

Stephenson: 5,5
11 pt. (4/11), 4 assist, 2 rimbalzi. Perde 3 palloni da statistica, ma le cose non sagge fatte sono molte di più, inoltre nel finale sbaglia un rigore in appoggio. L’inizio con le tre triple di fila era stato incredibile, poi ha esagerato e sarebbe potuto costare la gara.

Williams: 6,5
8 pt. (3/7), 8 rimbalzi, 1 rubata, 2 stoppate. Inizio pessimo al tiro, riavvicina gli Hornets con un paio di bombe e vista la penuria di tiratori da 3 che c’è in squadra è manna. In difesa bravo a rimbalzo, potrebbe fare qualcosa di meglio sul tiro avversario a volte.

Maxiell: 7,5
11 pt. (3/4), 8 rimbalzi, 1 rubata e 7 stoppate in 20:39. Porta punti importanti in attacco, In difesa si muove, è attento, buon posizionamento, una volta anticipa anche, di solito stoppa. 7 stoppate per respingere i raid avversari nel pitturato.

Neal: 6
6 pt. (3/7), 4 rimbalzi, 1 assist. Un paio di palloni persi malamente in un momento delicato. Mezzo punto in più per un paio d’iniziative in area concluse ottimamente.

Coach Clifford: 6,5
Vince la gara, ma gli assegno mezzo voto in meno per aver tenuto in campo Lance, il quale ne ha combinate troppe. D’altra parte c’era Neal, anche lui ha perso un paio di palloni evitabili. Sicuramente la maniera olistica e cioè il fatto che molte cose concorrono a determinare una situazione è da considerare, quindi un buon 6,5 per Clifford.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.