Game 5: Charlotte Hornets @ Brooklyn Nets 99-95

 
 
RibaltHornets
 
Chissà perché mi è venuto in mente di scrivere un pezzo iniziandolo con storie da cucina.
Forse perché Harden mimava di cucinare girando il mestolo in una pentola o il mortaio in una ciotola o forse perché qualche sera fa in un video, ai giocatori degli Hornets veniva chiesto quali fossero le loro caramelle preferite, ma non è nemmeno quello. Qualcuno dice che siamo quello che mangiamo e nel basket per vincere una partita è importante digiunare, in altre parole mangiarsi meno tiri possibili.
Gli Hornets hanno tirato con il 33,3%, contro il 25% dei Nets da tre punti e hanno guadagnato 5 punti in più dalle palle perse (16 per entrambe le compagini).
Come al solito Charlotte ha ribaltato la frittata mentre gli avversari, partiti forte, si cuocevano nel loro stesso olio.
Un po’ frenetici i Calabroni nella prima parte, per sfuggire alla pressione dei Nets hanno finito per accettare un ritmo che tuttavia nella seconda parte le Retine non sono riuscite a ripetere se non su sporadiche occasioni.
Alla fine Charlotte ha prevalso in virtù del miglior assortimento della rosa, anche quando un super Kemba si è affidato al gioco dei compagni nel finale.
Si va sul 4-1 e si tornerà a giocare a breve all’alveare, prima gara prevista contro i Pacers dell’ex Jefferson.
Walker ha finito con 30 punti, raddoppi spezzati magicamente e tanta leadership.

Walker ha finito con 30 punti, raddoppi spezzati magicamente e tanta leadership.

 
Coach Clifford in assenza di Lamb e Hibbert schierava questi cinque titolari: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Zeller.
Out Jeremy Lin, i Nets utilizzavano il seguente quintetto: Whitehead, Bogdanovic, Hollis-Jefferson, Booker e B. Lopez.
 
A portare a casa la palla a due era Zeller ma gli Hornets soffrivano la solita partenza a handicap.
Marvin Williams e poi Walker sbagliavano, nel mezzo i Nets con Lopez passavano avanti; spin in area appoggio a tabella con fallo di Zeller da subito in evidente difficoltà sul centro avversario. Gioco da tre punti e distacco che saliva a cinque con un canestro di Hollis-Jefferson, a 10:42 finalmente arrivava anche il primo canestro di Charlotte.
Batum in arrestabile ascensione rimaneva sospeso un’eternità subendo anche il contatto.
Buon canestro ma libero mancato.
Il trend favorevole alla squadra di Atkinson non si arrestava nemmeno con una transizione di Batum che portava il punteggio sul 4-7.
Bogdanovic a 9:40 colpiva da tre punti e nonostante una prodezza in entrata di Kemba, esitazione, accelerazione e appoggio in allungo al plexiglass coronato da un libero aggiuntivo (non trasformato), Brooklyn pescava il jolly con la tripla di Lopez, il quale era successivamente marcato da Hawes viste le difficoltà di Zeller a contenerlo.
Niente da fare tuttavia, altri due punti di Telespalla Lopez, punteggio sull’8-17 destinato a peggiorare dopo un coast to coast di Booker e un’entrata semplice di Whitehead.
Walker a 4:57 rompeva uno dei raddoppi portati su di lui nella prima frazione e s’involava a segnare.
Dopo essersi girato dalla baseline destra Batum faceva partire un tiro vincente a 4:20 senza che il n°41 avversario potesse far nulla.
Dall’angolo sinistro Kemba, protetto da Kaminsky aumentava di tre il suo bottino personale, e per un fallaccio su di lui impegnato in una tripla arrivavano anche tre tiri liberi.
A cronometro bloccato (2:48) due andavano a segno, così i Calabroni mettevano a segno un parziale di 9-0 che li portava sul 17-21.
Il break era interrotto da Hamilton che dalla destra penetrava e realizzava da non eccessiva distanza, tuttavia un fing and roll di Batum che cambiava anca rispetto al canestro per liberarsi e un ½ di Sessions chiudevano il primo quarto sul ventitré pari.
 
L’inizio del secondo quarto era la ripetizione del primo.
Bene i Nets che nonostante la prima tripla di Hawes dell’anno (liberato a sinistra), non demordevano e con un canestro di Booker (dopo un paio di sportellate con Belinelli) da sotto si lanciavano sul 32-40.
Sempre il fisicato Booker costringeva al terzo fallo e all’uscita Zeller.
Due liberi per l’uomo in headband e -10 Hornets. Hawes con il rilascio a una mano da media distanza cercava di tamponare in attacco ma due triple di Hollis-Jefferson facevano schizzare il punteggio sul 38-50.
Booker commetteva un fallo duro su Hawes, mentre il primo ricadeva a terra, malamente, il secondo non segnava direttamente ma dalla lunetta non falliva le occasioni.
A 1:14 da una penetrazione sul fondo di Kemba con assist in angolo veniva fuori una triangolazione con vertice alto (e smarcato) Batum, il quale caricava la tripla del 43-50 che chiudeva le marcature.
La fine del primo tempo era dunque favorevole ai Nets che comandavano di sette punti.
Batum con un'altra buona prestazione sfiora la doppia doppia.

Batum con un’altra buona prestazione sfiora la doppia doppia.

 
Inizio ripresa a fuoco lento per Charlotte che concedeva una fortunata tabellata a Booker con il piede sull’arco bianco da tre punti più un canestro in corsa con spin incorporato da parte di Whitehead.
Per fortuna Kemba prendeva un blocking foul da Hollis-Jefferson e realizzava due liberi, poi dalla sinistra con il suo movimento oscillante non permetteva al difensore d’intercettare una sua tripla, quella per il 50-56.
Era ancora lui a lanciarsi a velocità Calabrone in contropiede ma non trovando il canestro a difesa sguarnita (l’oppositore era saltato con lui), Zeller scartava un cioccolatino con il cartiglio recante la scritta “schiacciami”, così era… dunk e Hornets a -4 a 8:40.
Era il turno dei Nets di colpire in transizione.
A 7:54 Zeller però passava l’avversario ma era recuperato da Booker con il fallo, gioco da tre punti e Hornets in ulteriore avvicinamento (55-58) e anche se Batum e Kemba da tre non agganciavano subito la squadra newyorkese, un passaggio sul lato del corpo del difensore da parte di Zeller trovava tutto solo MKG sotto canestro per il -1.
Da una stoppata di MKG nasceva il contropiede che mandava due volte in lunetta Zeller per il sorpasso.
Cody non tradiva e i Calabroni andavano avanti 59-58.
Williams finalmente centrava anche una tripla dopo molteplici errori e Charlotte si portava sul 64-60.
Kaminsky dall’angolo sinistro replicava a una tripla dei padroni di casa facendo segnare allo scoreboard il punteggio di 69-63. Kilpatrick entrava due volte in lunetta (la seconda per gentile concessione degli arbitri con fallo assegnato a Sessions ma il giocatore dei Nets era franato a terra da solo), ad ogni modo i tre punti ottenuti riportavano al possesso di una distanza massimo. Batum con una rapida jam sulla sinistra del canestro (buon assist di Sessions) e una finta di Hawes che serviva a scavallare il difensore che abboccava saltando e relativo jumper in avvicinamento dalla baseline sinistra portavano a +7 i viola (73-66).
Scola comunque e chiudeva il quarto realizzando da penetrazione per il 73-70, favorevole ancora agli Hornets.
 
Ora il timer era ora impostato sui 12 minuti finali ma ancora non si conosceva l’esito del piatto. Belinelli pizzicava con un pizzico d’origano per due punti ma riuscivamo anche a sbagliare un tre contro uno in contropiede.
Ci puniva ancora Scola, tuttavia Kaminsky aveva due opportunità da tre e se la prima era fuori bersaglio, la seconda a 9:27, ci allontanava dal pericolo (78-72).
Una mega dunk a una mano di Hollis-Jefferson scuoteva i padroni di casa a 8:32 Kilpatrick proseguiva il momento magico delle Retine con una tripla siderale nonostante Kaminsky di fronte.
I Nets riuscivano a buttare via l’ennesimo contropiede, quello del pareggio: visione di gioco e incomprensioni, la palla terminava fuori e Sessions servito sulla corsa da un Kaminsky fermatosi nel pitturato a sinistra (spin sul piede perno e passaggio breve orizzontale), infilava la difesa dei bianchi locali.
Sessions prendeva anche un fallo andando in transizione (un problema per i Nets chiudere senza fallo o subir canestro).
I Calabroni guadagnavano anche il possesso della palla quando Sessions piroettava davanti a Harris ma perdeva la palla cadendo.
Per gli arbitri era fallo, onestamente per me no, ma la cosa faceva il paio con i due FT regalati a Kilpatrick in precedenza. Walker rientrava sul parquet e sottomisura metteva anche l’ottantacinquesimo punto per la squadra di Clifford.
Kilpatrick continuava a guadagnare giri in lunetta e infilava l’85-82, Atkinson, il coach dei Nets, risfidava Walker mettendogli davanti l’altissimo Lopez, Kemba da media distanza se ne liberava con il suo classico tiro veloce e imprendibile, ora anche più affidabile.
L’87-82 era servito, ma i giocatori di contorno dei Nets riuscivano a portare pericolosamente al -1 la gara.
Gli Hornets in attacco sbagliavano ma MKG era bravo a dare una manata a un pallone appena entrato in possesso della difesa dei Nets, l’extra possesso era essenziale poiché Kemba ricavava una tripla fondamentale.
90-86… ma le sorprese non erano finite perché Lopez (provandoci diverse volte in serata), da fuori centrava il bersaglio grosso.
I Calabroni giocavano intelligentemente a cercare l’uomo libero sulla pressione dei Nets.
Zeller metteva dentro un bel passaggio, MKG pendeva posizione in attacco per tagliare fuori il rientro dei difensori e da sott canestro a destra metteva dentro il 92-89.
Bogdanovic in corsa prendeva una manata bassa da Zeller.
I liberi erano precisi e la partita ancora terribilmente in bilico.
Per fortuna, dopo una sfilza di errori al tiro, Marvin Williams (altra apertura con visione di gioco di Cody) realizzava dal corner sinistro il 95-91 a 1:05 dalla fine.
Walker perdeva un pallone ma Zeller salvava in stoppata su Kilpatrick.
I Nets non segnavano, Kemba subiva fallo e l’1/2 portava a +5 la squadra del North Carolina.
Batum si prendeva e realizzava due FT a :18.1.
Due FT discutibili assegnati a Kilpatrick (fallo di MKG) lasciavano ancora speranza ai Nets sul -3, i quali erano però costretti al fallo e sperare che Zeller dalla lunetta non segnasse i due liberi.
Il desiderio era esaudito parzialmente perché Cody mancava il primo lasciando un po’ di ansia a tifosi e compagni, ma il secondo era morbido e chiudeva la gara sul 99-95.
 
Brindiamo dunque in attesa di Pacers e Jazz tra le mura amiche.
brocha1
 
Pagelle:
 
Walker: 8
30 pt. (11/22), 6 rimbalzi, 1 assist. Sale. Sale sempre più in altro. Un sale dell’Himalaya. Non sarà rosa ma il livello è quello, talvolta raggiunge vette come quelle del Monte Olimpo su Marte. Senza di lui il piatto sarebbe insipido. Prende due sfondamenti. E’ esplosivo, dinamico, rompe raddoppi come se il mar Rosso si aprisse davanti a lui. Uniche note negative, perde due palloni nel finale (4 totali) e serve solo un assist in modalità “faccio da me, è meglio”, tuttavia senza di lui starei scrivendo un pezzo ben diverso.
 
Batum: 7
18 pt. (7/13), 9 rimbalzi, 2 assist. Limone e miele. Un agrume che amo molto il limone, non solo per la vitamina C. Aspro, come il suo tiro quando è in serata no, scende vertiginosamente, ma è un alleato prezioso e indispensabile che entra in molti piatti, così come lui entra nei vari tabellini delle statistiche. Il miele è perché è un appiccicoso collante, inoltre a seconda del fiore ha varie proprietà. Lui è il pregiatissimo Manuka e nel primo tempo tiene in piedi la baracca. Elegante sfiora la doppia doppia che non arriva solo per un rimbalzo.
 
Kidd-Gilchrist: 6
6 pt. (3/5), 10 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Zucchero. Di canna, non troppo raffinato, come la tecnica di tiro, ma ha energia e fisicità. Sta trovando anche qualche punto in più, su ambo i lati del campo è energia. Non ingannino discrete cifre, non sembra ancora lui. Lascia troppo spazio a Hollis-Jefferson nel movimento ciondolante tra la chiusura dell’area alta e la linea dell’arco. Anche in penetrazione lascia qualcosa. Troppo molle, compreso nel finale quando gli arbitri gli fischiano contro un fallo tanto per…
 
M. Williams: 5,5
6 pt. (2/13), 4 rimbalzi, 4 assist. Zenzero. Molto saporito il suo tiro da oltre l’arco, tuttavia stasera fa 2/8 da fuori. L’attenuante è un dito non a posto e chi gioca sa quanto sia importante essere a posto. Combatte la nausea da rimbalzo offensivo avversario in genera ma stasera ne prende pochini. Per fortuna centra due triple essenziali.
 
C. Zeller:6,5
10 pt. (3/7), 6 rimbalzi, 6 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Farro. Ragazzo ricco di fibre. Qualche volta lo tradiscono procurandogli infortuni, ma ha tempra. Sfortunatamente non ha giocato la preseason ma pare aver lavorato bene in precedenza. Mancherà di qualcosa, ma non di fibra. Inizia male. Problemi a contenere Lopez e problemi di falli. Passa parte del primo tempo in panca, non per le rotazioni. Rientra, si adatta e migliora sensibilmente.
 
M. Belinelli: 5,5
2 pt. (1/6), 3 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate. Pomodoro. Che altro se no? Più italico di così? Lui vuol far vedere che sa segnare in tutte le salse ma gli splash da tre sono la sua morte. Male al tiro. Indovina solo una conclusione. Si rifà con altre statistiche, cercando di esser d’aiuto alla squadra ma come Marvin oscillerebbe tra il 5 e il 5,5 oggi…
 
Kaminsky: 6,5
13 pt. (5/8), 4 rimbalzi, 3 assist. Mirtillo. Antiossidante. Tiene impegnato il ferro. I suoi movimenti non sempre sono garanzia di successo, ma sono comunque frutto di buona tecnica e talvolta originalità. Rotolando, roteando o scorrendo sul parquet, nonostante la stazza, si muove imprevedibilmente come un piccolo mirtillo lasciato su una superficie leggermente in pendenza e può creare per i compagni. IL mirtillo si dice aguzzi la vista e pare che sia andato al tiro dopo essersi bevuto un litro di succo…
 
R. Sessions: 5,5
6 pt. (1/7), 2 rimbalzi, 4 assist. Caffè. Deve fare il nuovo Lin. L’importante è capire subito di che qualità è. Scomodiamo l’Arcangelo Gabriele (non quello sulla traversa in Fantozzi), ma quello che diede a Maometto (il quale si sentiva male), questa bevanda, facendolo riprendere. Ramon dovrà essere intenso e forte, qualità oro per sopperire alla perdita dell’ex Jeremy. Un paio di palle perse, quelle le regalava anche Jeremy. Non arrivano gli stessi punti. Ai liberi è un po’ freddo ma nonostante i numeri da 5 oscillerebbe stasera il 5,5 e il 6 per importanza nel gioco, tuttavia può fare di meglio.
 
S. Hawes: 7
13 pt. (5/8), 5 rimbalzi, 1 stoppata. Fragola. Un po’ me la ricorda per il peduncolo e la rosetta di foglie paragonata alla capigliatura legata ma un po’ scapigliata in partita, un po’ per gli assist battuti a terra dalla fragranza irresistibile. La fragola poi è un falso frutto, il frutto vero e proprio sarebbero gli acheni, i semini gialli che si trovano sulla parte commestibile, così anche i suoi assist non sono scontati. Non sforna nemmeno un assist stasera in verità, ma si mette in proprio e porta nel primo tempo punti pesanti in momenti difficili. Peccato per le 4 perse.
 
Coach Clifford: 6,5
Cacao/ciocolato. Il nettare degli dei. Ormai dappertutto nei negozi alimentari, è il nuovo prezzemolo. Lui però è l’originale, non il surrogato. Altra rimonta. Come la panna sulle fragole è delizioso recuperare ma non sempre sarà possibile. Serve più concentrazione e più prontezza nell’entrare in partita contro avversari determinati al massimo da subito.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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