Game 50; Charlotte Hornets @ Philadelphia 76ers 81-89

Partita trappola a Phila.
I 76ers avevano vinto in casa ben tre volte recentemente, non contro grandi squadre ma sembrano comunque in ripresa rispetto a qualche tempo fa.
Per Charlotte dopo la bella prestazione a Denver e le vittorie contro una rivale di alta classifica come Washington c’era il rischio di sottovalutare i 76ers già battuti a casa loro largamente in questa stagione.
In realtà la gara non è stata presa sottogamba dagli Hornets, almeno all’inizio, i quali hanno disputato una buona partita, ma perso MKG per infortunio si è assistito a un calo d’intensità e alla mancanza di quella scintilla che Michael sa dare in certe occasioni.
La squadra si è appiattita e qualche decisione di Clifford ha finito per peggiorare forse le cose.
C’era tutto da perdere e si è perso purtroppo. Ora non rimane che cercare di risollevarsi subito contro Indiana in casa sperando in buone nuove per quel che riguarda MKG.

Roberts cerca di aprire il gioco ma finirà a 0 assist e globalmente con una pessima prestazione. Netto passo indietro per lui.

Roberts cerca di aprire il gioco ma finirà a 0 assist e globalmente con una pessima prestazione. Netto passo indietro per lui.

Dunque gli Hornets, già privi di Walker e Biyombo si presentavano al Wells Fargo Center in inusuale tenuta bianca (di solito è la casalinga) con; Roberts, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e Jefferson, di contro i 76ers in blu che schieravano; Frazier, Sampson, Covington, Mbah a Moute e Noel.

Per vedere il primo canestro della gara bisognava attendere più di un minuto, una produzione Henderson/Jefferson che vedeva quest’ultimo chiudere in schiacciata per il 2-0 ospite.
Philadelphia attaccava ma Charlotte si salvava con un fallo speso da Jefferson su Sampson che a 10:39 veniva sfruttato a metà dal giocatore in divisa blu, toccava quindi a Charlotte muovere il punteggio; dopo l’errore di Henderson dal lato sinistro MKG calamitava il rimbalzo a destra e facendosi spazio sotto metteva i punti del 4-1.
Gli Hornets si salvavano ancora con il fallo da sotto e Covington dalla linea imitava il compagno splittando e portando il risultato sul 4-2.
A 9:19 Roberts usciva dai blocchi a sinistra e sparava per incrementare il vantaggio ricevendo da Henderson.
Noel però con due jumper riportava alla parità nel punteggio sul 6-6.
La stabilità non durava molto perché Jefferson ben pescato da un pallonetto aveva via libera sotto canestro per il facile appoggio con la difesa di casa in ritardo.
Mbah a Moute con una tripla faceva gioire i compagni per il primo vantaggio di serata sull’8-9 e convinceva anche il pubblico dopo il canestro di Charlotte andando a segnare nuovamente e prendendosi due liberi in un’azione nella quale gli arbitri vedevano il blocking foul di Zeller.
Anche dalla lunetta il giocatore di casa era preciso e Phila si portava sul 10-13, doveva pensarci Big Al a 6:25 sulla baseline sinistra con un giro e tiro a battere la difesa dello stesso Mbah a Moute per il -1.
A 4:39 un gioco mobile di palloni scambiati tra Henderson e Williams portava il secondo ad avvicinarsi all’area spalle a canestro, la sua azione era conclusa con un tiro in area da marcato che non precludeva la possibilità di canestro, arrivava infatti, il 14-13.
Un‘entrata di Henderson a 5:05 più una palla buttata di Phila dava la possibilità agli Hornets d’iniziare a mettere qualche punto tra le due squadre; la possibilità era sfruttata da Roberts con una bomba da 45° da destra per il 19-13.
Dopo un canestro di Sims gli Hornets ricevevano da Stephenson la palla giusta per il nuovo allungo; entrata saltellante di lance che schiacciava con finta annessa il pallone in mezzo al traffico per l’entrata vincente di Maxiell, il quale si accaparrava anche il libero per un gioco da 3 punti che a 2:48 dava il 22-15 Hornets.
La squadra del North Carolina però si approcciava in questa fase con troppa leggerezza ala gare, Roberts buttava via un pallone e il solito Neal mancava il tiro dopo essersi liberato di un difensore grazie a una buona finta, il piazzato da due con ormai i 76ers a -1 era rovinoso. Thompson completava l’operazione sorpasso nel finale con un’entrata in appoggio, anche se Charlotte aveva il tempo per il diritto di replica e trovava due punti dalla lunetta con Maxiell a :15.1 i quali permettevano a Clifford di chiudere in vantaggio il primo quarto sul 24-23.

Philadelphia con McDaniels ritrovava il vantaggio attaccando il ferro, l’entrata veloce di Stephenson a 11:14 cambiava nuovamente la squadra al comando, era lo stesso Lance a tenere riaccendere la luce in attacco pigiando l’interruttore; finta di entrata, palla fuori per Williams che con una tripla metteva il 29-25.
Lance si rendeva protagonista di un episodio dubbio quando alzava la palla in appoggio, gli arbitri parevano chiamare il goaltending per l’interferenza in stoppata di McDaniels, in realtà l’azione difensiva è fatta nettamente prima che la palla possa giungere al vetro.
In realtà cambia poco perché in questa fase i 76ers sono in balia degli Hornets; Michael Kidd-Gilchrist s’infilava sulla baseline destra con un veloce primo passo e si sparava sotto canestro andando a segnare e realizzando anche il libero addizionale a 9:23 per il 34-25.
L’attacco di Charlotte unito alla buona difesa stava producendo il divario, una stoppata di lance sul n°14 di Phila e un raddoppio sulla linea di fondo su McDaniels su due azioni difensive lasciavano i blu di casa a bocca asciutta, le finte di crossover e il tiro effettuato da Lance a 8:06 da posizione frontale facevano salire il vantaggio in doppia cifra.
Neal forniva un assist per Williams che ispirato in quest’inizio metteva ancora una tripla per il 38-27.
La partita cominciava a volgere a favore dei padroni di casa al minuto 5:24; Kidd-Gilchrist in un normale palleggio orizzontale per cercare di scrollarsi di dosso Covington era affrontato fallosamente dallo stesso. La pressione portata su Michael con la leggera spinta era fatale perché l’ala degli Hornets doveva abbandonare il campo.
Poco dopo dagli spogliatoi arrivava la notizia che si trattava di un problema al tendine collegato al ginocchio destro.
Intanto gli Hornets si godevano l’inerzia ottenuta dall’intimidazione della difesa e in attacco con un buon giro palla facevano pervenire il pallone a Hendo che metteva a 4:40 la tripla del 41-29.
Il buon periodo offensivo di Charlotte durava ancora; a 3:49 Big Al con il suo mestiere aumentava di due i punti dei bianchi a 3:23 un cambio lato di Lance alla fine innescava Henderson che dal corner sinistro metteva il +16 per i Calabroni (46-30).
Nel finale Philadelphia si scuoteva e riusciva ad accorciare andando a segnare anche una tripla in transizione.
Non bastavano una palla persa da Frazier e un canestro di Henderson per rispostare l’ago della bilancia della partita che ora sembrava andare in direzione della squadra casalinga.
A 1:23 Thompson con un’altra tripla per Phila riaccorciava sino al -10 (48-38) e Charlotte persa confidenza in attacco si faceva mangiare altri 4 punti prima dell’intervallo terminando in vantaggio solamente di 6 punti, 48-42.

Il terzo quarto iniziava in maniera allarmante per Jefferson e soci.
Mbah a Moute graziava gli Hornets con un errore da sotto incredibile e Zeller ne approfittava andando per la schiacciata appesa a 11:22. Charlotte usciva rapidamente di scena.
Covington portava 5 punti ai suoi con una tripla e poi dalla lunetta beneficiando di un tocco laterale di Neal dopo il tentativo da 3 dall’angolo.
Il 2/3 dalla linea valeva il 50-47, Charlotte mancava le proprie occasioni con Neal e Jefferson e su una palla recuperata da Phila in difesa arrivava una mezza transizione con l’assist di Covington per la schiacciata di Noel del -1.
Un po’ d’ossigeno lo prendeva Henderson a 7:58, la sua entrata era fermata dalle braccia della difesa dei 76 in maniera fallosa.
I liberi davano un +3 che veniva però messo in secondo piano dalla notizia giunta dagli spogliatoi che Kidd-Gilchrist non sarebbe rientrato per la gara nella notte.
Forse per questo o forse per un abbaglio Big Al nel tentativo di cambio lato campo, invece che servire Jefferson lanciava una palla altissima che s’infilava nel tunnel, forse cercando inconsciamente MKG…
Noel su Jefferson riportava a contatto le squadre, Roberts forzava a tirando un air-ball da marcato e alla fine arrivava lo scontato vantaggio dei 76ers già nell’aria da qualche minuto, a 6:36 era Mbah a Moute a dare un punto in più ai suoi.
La situazione diveniva preoccupante subito, Covington segnava con una tripla in contropiede e anche se Jefferson riportava a -3 I Calabroni, Charlotte perdeva per un paio di minuti Henderson che nel tentativo di raddoppio sotto canestro veniva involontariamente colpito dalla gomitata dell’attaccante, con Henderson a terra e poi in panchina con il ghiaccio in faccia e un labbro distrutto.
A 4:24 Covington aveva vita facile per la tripla frontale del 54-62. Stephenson andava a cacciare un air-ball, Big Al commetteva fallo su Thompson e dalla lunetta l’avversario portava a +10 i suoi.
Henderson rientrava in campo con gli Hornets alla ricerca di un terminale offensivo sicuro oltre a Big Al con alcuni giocatori dai visi trasvolti in netto calo di fiducia.
Era Williams però a 3:32 con due liberi a muovere il punteggio per Charlotte. Un canestro di Grant su Williams faceva sprofondare Charlotte sino al -12, le statistiche segnavano un 15% dal campo per la squadra del North Carolina dal campo in questo quarto, contro l’oltre 50% dei Sixers nella stessa fase…
Sul 57-70 nel finale dentro anche Taylor nel tentativo di dare un’ala piccola pura a Charlotte.
La squadra di Clifford però era ancora troppo frammentaria in attacco, anche se accorciava il divario con un coast to coast di Henderson a 1:00 e un passaggio di Taylor per Zeller che portava Cody a due realizzazioni dalla lunetta.
Lo stesso Taylor falliva sulla sirena la tripla ma gli Hornets si erano portati sul 61-70 a meno di 10 punti di distacco.
L’ultimo quarto evidenziava subito l’incapacità di Zeller di difendere su certe entrate.
McDaniels a 11:37 metteva altri due punti tra le squadre e a dare un po’ di pepe alla gara doveva pensarci Taylor dall’angolo sinistro.
La sua tripla muoveva il tabellone sul 64-72.
Charlotte gettava al vento un’occasione con Taylor che da un dribbling sulla linea di fondo passava la palla troppo forte a Henderson al quale passava il mezzo alle braccia.
A Philadelphia ora bastava fare il minimo per conservare il vantaggio e dopo un po’ di confusione in area saltava fuori tutto solo Sims che si trovava un pallone d’oro che non falliva rispedendo Charlotte al -10 (64-74).
Gli sforzi di Charlotte per risalire erano premiati in occasione dell’entrata di Taylor, il quale a 9:43 evitava tutta la compagnia dei 76ers concludendo con un reverse layup.
Toccato in volo arrivava dalla lunetta il tiro aggiuntivo che l’Hornet mandava a bersaglio e a 9:09 la penetrazione laterale di Henderson era conclusa con una superba elevazione che lasciava a quote più basse la difesa di Noel per il fing and roll del -5, 69-74.
Philadelphia ci provava da 3 ma usciva un air-ball, Charlotte sbagliava tutto tentando un tiro a bassa percentuale con Stephenson da 3 dal lato destro, l’occasione mancata rinfrancava i 76ers che dopo il time-out rientravano in campo più centrati.
L’ultima occasione per il riavvicinamento (dopo una persa di Noel) l’aveva Hendo tra le mani, ma la sua finalizzazione non era buona, così Mbah a Moute segnava nel pitturato, Zeller si faceva stoppare l’appoggio da Noel e Covington con un cambio mano arrivava sino al ferro per il 69-78.
Lo stesso Covington chiudeva il discorso a 6:49 con una tripla ancor prima che Jefferson potesse rientrare in campo per giocare i minuti finali.
A 6:29 Big Al metteva subito due punti per non lasciare nulla d’intentato, una rubata di Lance dava la possibilità a Williams di realizzare con la tripla il 74-81 a 5.54 ma Noel capiva che allontanandosi di poco da canestro aveva tempo dalla baseline per battere la lenta difesa di Jefferson.
A 4:40 dalla fine Henderson aveva la buona idea di attaccare nel pitturato e trovava due liberi che sfruttati a dovere davano un -6 con qualche flebile speranza.
Quindici secondi dopo però e Covington andava a chiudere la gara definitivamente con un’altra tripla (77-86).
Inutili un paio di canestri di Big Al, l’ultimo a 3:03 sul cronometro con finta per liberarsi del raddoppio nel pitturato e inutile anche la stoppata dello stesso Jefferson su Mbah a Moute, nel finale i tentativi degli Hornets per recuperare la gara passavano tutti da oltre l’arco dei 3 punti ma Roberts falliva due volte, Stephenson e Williams sbagliavano una volta a testa e il punteggio rimaneva quassi immutato consentendo a Philadelphia di vincere un’altra gara casalinga e lasciando ai tifosi degli Hornets molto amaro in bocca per un’occasione d’oro sprecata nella città dell’amore fraterno.

La squadra ha tentato di giocare a basket ma ha attaccato poco il canestro contro una formazione con la quale se lo sarebbe potuta permettere, di contro i 76ers si sono avvantaggiati delle pessime percentuali al tiro per portare a casa la vittoria. Se Phila ha tirato dal campo con il 39,2% Charlotte ha finito con il tirare con il 34,5%, il che non ha dato scampo alla squadra di Jordan benché la difesa avesse tenuto ancora una volta gli avversari sotto i 90 punti.
Un brutto stop per l’occasione mancata che preoccupa relativamente, lasciano in pensiero più le condizioni di Kidd-Gilchrist, fondamentale per la meccanica di questa squadra.

Voti

Roberts: 4
6 pt. (2/12), 4 rimbalzi, 2 rubate. Perde un Pallone e distribuisce 0 assist, che per una PG è come per un amante del mare andare in spiaggia vestito con il cappotto… Fa 1/7 da 3 punti e ha un -17 terribile di plus/minus.

Henderson: 5,5
17 pt. (5/17), 5 rimbalzi, 9 assist, 1 rubata. Mezzo voto in più per la voce assist. Hendo si sostituisce involontariamente a Roberts come play e ha anche l’attenuante d’essersi fatto male, ma per queste due somme di cose un mezzo voto in più è abbastanza, forse troppo per una difesa non al solito. Il 5/17 è veramente poco per un uomo al quale Charlotte si aggrappa.

Kidd-Gilchrist: 6,5
5 pt. (2/4), 3 rimbalzi e 1 assist. Ha un +11 di plus/minus. Finché c’è lui in campo Philadelphia ha poco da festeggiare. MKG da fastidio e la sua uscita dal campo si sente anche oltre il previsto.

Zeller: 4,5
5 pt. (1/4), 4 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. -19 di plus/minus. Se deve giocare così torno a preferirgli Williams, che almeno qualche tiro da 3 punti lo sa mettere. Cody affronta nella maniera sbagliata gli uomini sotto canestro che vanno in appoggio. A volte meglio un fallo che due punti certi. Si fa anche stoppare da Noel nel finale, ma soprattutto ha meno di quel furore con il quale aveva iniziato la stagione e che questa sera senza MKG sarebbe servito agli Hornets.

Jefferson: 6,5
18 pt. (9/17), 9 rimbalzi, 2 stoppate. Il suo limite lo sappiamo, la difesa quando va un po’ più in là del suo piazzamento sotto canestro. Per il resto fa bene il suo ruolo di centro. In una serata balisticamente scadente mette più del 50% dei tiri, ovviamente non può sempre forzare, manca il gioco fuori.

Williams: 6,5
13 pt. (4/7), 6 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Marvin ci prova, specialmente in versione cecchino. Concede il giusto ed entra in diverse statistiche, molto meglio di Zeller anche se più compassato.

Stephenson: 5
6 pt. (3/11), 5 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Perde 2 palloni alla fine. L’inizio è molto buono, al servizio della squadra e mette anche un buon tiro. Poi si convince di essere un gran tiratore da 3 punti e fa 0/5 dalla lunga distanza.

Maxiell: 6
5 pt. (1/3), 5 rimbalzi in 11:15. Commette 5 falli, si arrangia come può. Il contrario di Zeller che sotto canestro lascia troppo spazio.

Neal: 4
0 pt. (0/6), 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. Misere statistiche. Preso per esperienza e come tiratore, sono troppo poche le serate in cui mette a disposizione queste qualità. Stasera non ne azzecca una.

Taylor: 6,5
6 pt. (2/3), 1 rimbalzo, 1 assist. Perde un pallone ma da un po’ di scossa nell’ultimo quarto per cercare di recuperare. Charlotte non ce la fa, rimane la discreta prestazione.

Clifford: 5
Oggi non riesce a infondere al gruppo fiducia. La discesa agli inferi è stata lunga ma non ha saputo correggere in corsa la situazione. Alcuni attacchi della squadra sono stati maldestri e altri attacchi sono stati conclusi con tiri a bassa percentuale su cui si deve far sentire. Dal mio punto di vista aggiunge l’aggravante di lasciare in panchina nel finale Hairston fresco e anche Ellington che da 3 l’ultima volta che aveva giocato in NBA aveva messo un 5/7… Se ormai la tripla era d’obbligo per sparare questi due si potevano giocare…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.