Game 50; Charlotte Hornets Vs Miami Heat 95-98

 
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Sototitolo; IndecisiHornets
 
Non è facile quando si perde a volte dire un “bravi” ai ragazzi, però questa sera Charlotte ha poco o nulla da rimproverarsi se non l’assenza nel roster di un uomo dominante nel pitturato (ma questa è competenza di Cho e Jordan) e i due possessi finali mal gestiti di Walker che indeciso hanno poi sostanzialmente decretato la sconfitta in una partita tirata e che avremmo meritato di portare a casa più noi che Miami, la quale ha continuato a scavare giocando palloni sotto con Whiteside, Stoudamire e Bosh o si è affidata a semplici jumper di Dragic e a entrate di Wade.
Spolestra ha sfruttato le debolezze di Charlotte che non ha nemmeno difeso male, un peccato che sia terminata così la gara, a noi sarebbe servita una vittoria per gettarci nella mischia playoffs.
A nulla è servita la spinta dello swarm di Charlotte nella buzz city night.
La squadra, dopo la bella favola contro Cleveland, non ha massimizzato nel finale.
Ora ci aspetta un back to back contro Washington con i capitolini che hanno vinto contro Phila nella notte.
Diventa ora fondamentale battere in casa sia Washington che Chicago (sconfitta 110-115 a Denver) per rientrare nel discorso post-season.
Gli Heat si presentavano in North Carolina con; Dragic, Wade, Deng, Bosh e Stoudamire, Clifford poteva quasi schierare tutti gli effettivi eccezion fatta per Jefferson, andavano inizialmente in campo quindi; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller.
Batum e coach Clifford confabulano.

Batum e coach Clifford confabulano.

 
Miami iniziava bene con Dragic passava sotto canestro per Deng che da sotto girandosi segnava in mezzo a una selva di mani di difensori degli Hornets, Batum per pareggiare aveva meno difficoltà dato che la sua entrata a ricciolo a 11:31 con relativo appoggio al vetro era più agile.
Zeller avrebbe potuto portare in vantaggio gli Hornets ma Stoudamire lo stoppava, lo stesso Cody in difesa si arrangiava sul lungo avversario che guadagnava due FT ma non ne faceva tesoro fallendoli entrambi.
MKG dalla sinistra era veloce ad andare a segnare in uno contro uno con una sospensione da discreta distanza, gli Hornets a 9:46 passavano una volta dalla lunetta (Cody splittava), mentre il giro di Miami dalla lunetta vedeva ancora Whiteside protagonista; questa volta il lungo avversario segnava e accorciava a uno il distacco.
Miami passava ancora dalla lunetta quando per gli arbitri MKG commetteva un blocking foul che a mio giudizio sembrava più uno sfondamento del lungo avversario, a 9:06 quindi Miami passava avanti e incrementava anche il vantaggio con Dragic a 8:23 che riceveva una rimessa dal fondo e andava subito a segno in jumper.
Charlotte tornava a realizzare a 8:00 dal suono della prima sirena con Kemba bravo a piazzare una tripla dalla diagonale sinistra che serviva a riagguantare la parità a quota otto.
Bosh da sotto riportava avanti i bianchi in trasferta ma Batum in versione assist-man piazzava un pallone in un lungo corridoio immaginario che pochi giocatori avrebbero potuto vedere ed azzardare, la sfera raggiungeva Cody che in corsa segnava nonostante il fallo di Dragic.
C’era anche il libero messo a segno e gli Hornets volavano sopra il Calore di Miami (11-10).
A 6:44 Marvin Williams in entrata calcolava bene i suoi rischi riuscendo a piazzare il layup sopra le teste dei difensori di Miami che lo vedevano dal basso.
Dragic a 6.24 rispondeva con la penetrazione centrale di Dragic e gli ospiti passavano anche in vantaggio con un fing and roll di Winslow a 6:01. Quindici secondi più tardi però un’imbucata per Marvin vedeva la nostra PF resistere al contatto falloso e portare a casa un gioco da tre punti.
Per una violazione dei tre secondi in area di Stoudamire gli Hornets segnavano con Batum un libero ma venivano colpiti da un jumper di Udrih, tuttavia riuscivano a riportarsi sui tre punti di vantaggio con un floater di Marvin Williams dal pitturato a 4:32.
Batum stoppava Winslow e MKG con un appoggio in transizione segnava due punti più un terzo libero per fallo di Wade.
Miami reagiva, Green e Whiteside riportavano a -1 i bianchi in trasferta, un pullup di Batum e un canestro di Green alzavano il punteggio, era poi ancora Batum a colpire con una bomba a :55.9, tre punti che mandavano la squadra di Clifford sul 29-25.
Lin da dietro stoppava Udrih e Bosh andava corto sul jumper contro Frank. Kaminsky schiacciava un passaggio in transizione a due secondi e mezzo dalla sirena, Lin in vantaggio aspettava per evitare Green che invece lo travolgeva.
31-25 alla fine del primo quarto dopo i liberi di Jeremy.
Alcune Honeybees durante un time-out.

Alcune Honeybees durante un time-out.

 
Whiteside inaugurava il secondo quarto a 11:36 splittando, Hawes invece a 11:19 batteva proprio il centrone degli Heat andando in palleggio spalle a canestro, sulla sua finta Hassan abboccava e l’appoggio per Spencer risultava semplice.
Dopo una lunga serie d’errori, tra i quali due di Whiteside da sotto canestro, gli Heat segnvano a 9:59 con Bosh, il quale prendeva il rimbalzo su un suo errore e in avanzamento portava a -5 gli Heat, anche perché falliva il libero aggiuntivo.
Non si poteva parlare di errore per Lamb perché sulla sua strada trovava la stoppata di Whiteside, il contropiede di Miami costava caro ai Calabroni che prendevano un flagrant foul contro (P.J. manata sul tiro di Dragic); lo sloveno realizzava i liberi ma Hawes sull’azione seguente per fortuna bloccava Whiteside, palla contesa e jump ball… in qualche maniera Charlotte riusciva a portarla a casa ma non concretizzava, gli Heat tornavano a -1 prima che Lamb colpisse a 7:46 con un jumper veloce.
Successivamente ripartiva la sagra delle stoppate, gli Heat, però segnavano 4 punti e i due di Wade in entrata con la mano sinistra valevano il nuovo vantaggio ospite (35-36).
I Calabroni tornavano sul +1 con una transizione Lin & Lamb per la gioia del pubblico che vedeva schiacciare quest’ultimo, ma un Wade sempre più attivo realizzava altri due punti.
Charlotte comunque non si perdeva d’animo e trovava con un catch n’shoot di Batum tre punti che issavano di nuovo la squadra del North Carolina più alta di quella della Florida (40-38).
Niente da fare nemmeno per il jumper dalla baseline sinistra, MKG non riusciva (ma direi che fosse impossibile difendere) a stoppare la parabola di Wade per la parità a quota 40.
In attacco anche MKG trovava le mani di Whiteside che metteva a referto la quinta stoppata, per fortuna un suo fallo su Zeller costringeva Spolestra a richiamarlo in panca.
A 3:19 Wade appoggiava, Batum cancellava il canestro, gli arbitri anche poiché pareva essere un più che sospetto goaltending.
Il pericolo non scuoteva gli Hornets che incassavano il 40-42 di un sempre più scatenato Wade.
Charlotte a 1:58 ripassava avanti quando Batum serviva l’assist orizzontale semplice per Kemba che missilava da fuori, chi invece era fuori controllo era Wade, ormai esaltato nel finale di quarto che a 1:12 schiacciava prepotentemente in transizione.
A :54.1 Marvin cedeva a Batum che vedeva il compagno avvantaggiarsi sul proprio difensore scattando verticalmente verso canestro; passaggio perfetto e schiacciata restituita.
MKG a :25.3 dalla sirena dell’intervallo s’infilava sulla sinistra battendo il primo difensore e appoggiando oltre Bosh il 47-44.
A :06.6 però Miami trovava l’azione che chiudeva il primo tempo sul 47 pari; entrata di Wade, passaggio per Bosh che da sotto segnava un gioco da tre punti.
Durante il time-out c’era la cerimonia che onorava l’ex Alonzo Mourning (uomo ora nell’entourage degli Heat), uomo che l’ex presidente George Shinn cedette (a fronte di richieste economiche maggiori da parte del giocatore) clamorosamente all’inizio della stagione 1995/96 a Miami modificando la storia di Charlotte
e quando si tornava a calcare il parquet, la sensazione non era buona poiché MKG commetteva fallo su Deng a 11:32.
Canestro più libero a segno, Miami avanti 47-50 ma raggiunta da una tripla di Batum frontale a 11:17. Marvin Williams nel secondo tempo iniziava il suo show di serata andando a ricevere in post basso destro, veloce si girava e infilava con un semi gancetto il 52-50.
Wade a 10:25 con un tocco morbido era aiutato dal primo ferro, nuova parità che Batum non gradiva molto, infatti il francese andava a recuperare un rimbalzo offensivo e uscendo sulla linea dei tre punti riprovava con la pazza idea della tripla avendo ragione.
Gli Heat si affidavano al gioco interno; Stoudamire lavorava nel pitturato e batteva Zeller sul contatto, Dragic con un jumper dalla media modificava nuovamente il team in vantaggio, faceva la stessa cosa Marvin bravo ad anticipare la difesa con un pullup frontale.
Miami lavorava lungamente il pallone e dopo alcune finte ed extra pass trovava Bosh come terminale che allungandosi andava a far sbattere il pallone al termine dei 24 sul vetro, la palla ricadeva nella retina per l’ennesimo cambio squadra in vantaggio.
A 7:29 però Miami commetteva l’errore di lasciare spazio a Marvin Williams il quale in serata di grazia e in ritmo prendeva a pallate con la tripla la difesa di Miami.
Wade si “vendicava” battendo Williams, la partita rimaneva lì con continui cambi vantaggio, Stoudamire e Batum in un inedito duello si scambiavano stoppate a vicenda, Nicolas allora andava in penetrazione ma non pensava all’appoggio, faceva invece partire un’alzata verso il centro, il pallone era raggiunto da Zeller che imperiosamente schiacciava un alley-oop magnificato dalla lenta orbita disegnata del transalpino.
Walker a 5:44 era fermato in transizione dal fallo di Wade e dopo i liberi, Charlotte si trovava avanti di tre punti (63-60) ma gli Heat ne mettevano a segno giusto tre colmando il gap.
Zeller in attacco era stoppato ma Deng su una spallata rifilata a Walker (che volava per terra), perdeva palla (fallo non fischiato), meglio così giacché il coast to coast di MKG era utile per tornare sulla posizione di vantaggio.
Charlotte iniziava a immagazzinare qualche punto di vantaggio quando Walker viveva il suo momento d’oro nella partita; due triple consecutive portavano gli Hornets sul 71-63, Udrih però faceva saltare Kemba in ritardo e metteva una sospensione aperta.
Kemba non aveva, però ancora esaurito il sacro fuoco nelle mani e in uno contro uno dal lato sinistro infilava un lungo jumper di poco all’interno della striscia dei tre punti.
Bosh dalla media realizzava il tiro oltre Kaminsky e chiudeva il quarto sul 73-67 anche perché Whiteside raffreddava Kemba con un’altra stoppata.
Grande prestazione per Marvin Williams, qui in schiacciata. Finirà con 27 punti.

Grande prestazione per Marvin Williams, qui in schiacciata. Finirà con 27 punti.

 
Bosh ci riprovava contro Kaminsky a inizio ultimo quarto ma il suo wild shot non entrava, invece non falliva Lin che irriverentemente attaccava Whiteside e lo batteva con l’appoggio al vetro.
Kaminsky però in attacco si fermava invece di scattare su un passaggio tagliato da Batum e in difesa concedeva un canestro troppo facile a Bosh, Lin veniva stoppato da Whiteside che oramai giganteggiava sotto le plance.
A 10:10 proprio lui recuperava un rimbalzo offensivo e schiacciava inutilmente toccato da Batum; gioco da tre punti per il lungo di Miami che si riportava in gara sul 75-72.
Batum a 9:59 guadagnava due liberi, il raddoppio di Whiteside era eccessivo, il suo fallo sul tiro concedeva un due su due dalla lunetta alla nostra guardia/ala.
Bosh a 9:44 colpiva in fade-away contro Hawes. Batum commetteva passi, Clifford faceva entrare Lamb in campo ma sull’azione offensiva di Miami Whiteside sul bordo sinistro dell’anello pescato da Bosh schiacciava con Hawes troppo distante.
77-76 e time-out Charlotte con Miami tornata viva in partita.
Un tiro di Lin corto e un jumper frontale a segno di Dragic facevano tornare la squadra della Florida sul +1, una forzatura di Marvin e un floater di Green (che si girava all’interno su Lin avendo la meglio) portavano sul +3 gli ospiti, situazione preoccupante perché Whiteside proteggeva la no fly zone stoppando ancora Lin, fortunatamente su una ripartenza da azione calcistica (palla calciata involontariamente da due giocatori) a 7:18, Lin passava a Hawes, il quale da sotto rimetteva fuori per Marvin Williams, nemmeno a dirlo, da lì questa sera centrava ancora il bersaglio per l’80 pari.
Seguivano tanti errori dei due team, a 5:45 sbloccava l’equilibro Batum, passaggio preso in corsa e appoggio al vetro, Whiteside che raggiunto sotto canestro metteva dentro con un gancettino riportava l’equilibrio nel punteggio.
A 4:44 Kemba con un fade-away dopo lo step back realizzava il +2 per la squadra di Jordan, Winslow mancava il tiro in entrata ma guadagnava palla sul suo rimbalzo e depositava nella retina.
Whiteside stoppava su due azioni differenti MKG e Marvin Williams, Miami ne approfittava per portare i propri attacchi al cuore dei Calabroni; a 3:14 un contropiede assist Dragic realizzazione Wade dava il +4 agli ospiti. Sull’orlo del baratro Charlotte faceva transitare alcuni palloni nel pitturato di Miami ma la prudenza consigliava di non provare ad appoggiare con Whiteside nei dintorni, lo scarico sulla sinistra però era platino perché a 2:58 Marvin Williams in the zone abbatteva il muro di Hassan con una bomba.
Dragic da tre andava lungo e Marvin con un runner in entrata segnava (questa volta Cody era bravo a tener dietro di se il centro avversario), Charlotte ripassava avanti 89-88 a 2:22 dalla fine.
A 1:51 un lungo jumper dalla sinistra in uno contro uno di un unstoppable ed elettrico Marvin portavano sul + 3 gli uomini in t-shirt nera.
La partita però era destinata a girare. L’entrata di Wade non era contenuta a 1:01, un fade-away di Walker non entrava e Miami chiamava time-out. L’entrata di Bosh con Marvin a contatto era buona, arrivava anche il libero per il n°1 avversario che metteva dentro il 93-95 a :23.5 dalla fine.
Charlotte avrebbe la palla per chiudere la gara ma sulla rimessa Walker passa dietro un blocco di Zeller, si allarga e passa a Batum lì vicino facendo rimbalzar palla sul parquet, Nicolas, forse tradito dal rimbalzo, non riusciva a tenere un pallone che gli sfuggiva via dalle mani, Zeller allora era costretto a far fallo su Deng mandando in lunetta.
La gara sembrava ormai chiusa dopo il primo libero messo a segno dall’ala di Miami che portava i suoi sul 93-96, ma il secondo libero era quasi un omen nomen, Deng, infatti, suonava “sdeng” sul ferro e il rimbalzo recuperato da Charlotte dava un’ulteriore possibilità alla squadra di Clifford. Sulla rimessa però Marvin cedeva a Kemba che arrivava sulla palla in contemporanea di Wade, il tocco della guardia ospite che proseguiva l’azione con una giocata di sacrificio lanciandosi sulla sfera e passando a Deng che schiacciava valevano la partita.
Clifford salutava come si usa fare nella NBA da lontano ma tornava sui suoi passi quando Green, ingenuo, entrava in collisione sulla finta di Lin a :01.3 dalla fine.
Jeremy segnava i due liberi, sul terzo sbagliava appositamente per cercare il tap-out e l’immediata bomba da tre punti, il piano però non riusciva per colpa della difesa di Miami, così Charlotte cadeva in casa per pochi punti.
 
Punti da palle perse e rimbalzi condannano Charlotte nonostante lo 0/9 da tre punti di Miami…
Hassan Whiteside ha terminato la sua prova con 10 punti e 10 rimbalzi, 10 anche le stoppate di tuta Charlotte. Bosh 22 pt. e Wade 20 per gli Heat.
chamia1 Chamia3
 
Pagelle:
 
Walker: 6,5
20 pt. (7/18), 6 assist, 5 rimbalzi, 2 rubate. Peccato perché pesano quei due palloni che nel finale non ci fanno nemmeno provare a pareggiare la gara, piccoli errori che diventano grandi in collaborazione con Batum e Marvin, tutti e tre autori di una buona gara.
 
Batum: 6,5
21 pt. (7/12), 7 assist, 6 rimbalzi, 3 stoppate. Anche lui fa una bella gara ritrovando anche precisione da fuori l’arco. Letale in fase passaggio e appoggio. Si e mi rovina la serata con quella palla decisiva persa nel finale.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
9 pt. (4/7), 3 rimbalzi, 1 stoppata. Fa fatica, sembra tornato indietro di condizione. Si appiccica bene a Wade che lo fa correre, poi cala fisicamente e Dwane prende il sopravvento. Notte troppo “tranquilla” per uno come lui. Domani siamo in back to back, oggi ha giocato 30 minuti, speriamo si rimetta in fretta.
 
M. Williams: 7,5
27 pt. (12/17), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Ispirato. Eroe sfortunato di serata. Marvin segna parecchi canestri decisivi nei momenti che contano. Peccato per il fallo su Bosh nel finale e il pallone dato a Kemba, forse si poteva fare meglio, ma lo schema di Clifford era quello…
 
C. Zeller: 6
6 pt. (2/7), 8 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Ne prende 4 di stoppate, in difesa, però tiene meglio rispetto a Hawes e in serate così guadagna la sufficienza nonostante in fase offensiva sia quasi nullo se consideriamo che una dunk arriva grazia al lavoro di Batum.
 
Lin: 5
6 pt. (1/6), 3 assist, due rimbalzi, 1 stoppata. Subisce tre stoppate. Nell’ultimo quarto si fa stoppare due volte da Hassan e tira corto una volta, dopo di che gli Heat ci sorpassano anche perché la sua difesa non è eccezionale. Serata no dopo la bella prova offerta contro Cleveland.
 
Kaminsky: 5,5
0 pt. (0/2), 3 rimb., 3 assist. Serata un po’ difficile in difesa, in attacco fallisce un paio di conclusioni ma almeno serve in fase di passaggio. Due palle perse.
 
Hawes: 5,5
2 pt. (1/5), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Bene in stoppata ma la difesa a tratti non è di primo livello. Ha un -17 di plus/minus. Dorme un po’ sulla dunk di Whiteside nell’ultimo quarto.
 
P.J. Hairston: 5
0 pt. (0/1), 2 rimb. in 13:24. Inoffensivo, commette un flagrant e perde un pallone. Al posto suo vorrei Daniels.
 
Lamb: 6
4 pt. (2/6), 2 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Gioca solo 9 minuti e forse gli sta stretto il minutaggio. Persa un po’ di confidenza al tiro almeno una sufficienza la prende.
 
Coach Clifford: 6,5
Unica nota negativa, aver tagliato fuori Daniels da rotazioni e anche da finali come questo. E’ vero che non l’aveva mai fatto scendere in campo ma se ti serve una tripla… Per il resto gestisce abbastanza bene le varie fasi della gara. I nostri mostrano un buon gioco però in difesa qualche leggera distrazione e l’impossibilità di contrastare qualche azione nel pitturato decidono la gara. Dovrebbe chiedere un lungo che difenda il canestro.
 
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.