La settimana degli Hornets è completata in maniera orribile con una nuova e rovinosa caduta contro i Magic, squadra di bassa classifica ma in crescita e lontana parente di quella affrontata a inizio stagione un paio di volte.
Anche gli Hornets sono lontani parenti di quelli che hanno conquistato le ultime sorprendenti vittorie casalinghe allo Spectrum Center e le assenze di Martin ed Oubre Jr., ormai lungodegenti, non sono un’alibi, ci sono giocatori approssimativi e/o deconcentrati in una stagione che chiede almeno di onorarla aldilà dei risultati, conta uno sforzo che non tutti sembrano fare.
Charlotte scende sul 15-40 in classifica a due sole lunghezze dalla certezza matematica (dubbi non ve ne erano da inizio stagione) che questa sarebbe stata una stagione perdente.
A livello statistico – per ciò che concerne la partita – gli Hornets soffrono soprattutto a rimbalzo (2-13 gli offensivi nel primo tempo) e nonostante fossero partiti bene con un Rozier da acrobazie, andavano a farsi riprendere a inizio secondo quarto quando Orlando con Bol Bol segnava il 37-38 (parziale da 0-10) e affondavano lentamente (-4, 58-62 all’intervallo) con un -12 sul 61-73 nel terzo quarto ma Hayward finalmente a 4:49 andava a bersaglio, Rozier si buttava dentro segnando in allungo e anche l’and one dell’81-86 a 2:41.
Un paio di canestri di Mark Williams, entrato insieme a Ball al posto di Plumlee e Rozier (cambio classico per non spostare troppo ruoli e forze in campo) ma il quarto si chiudeva sull’85-90 Magic.
LaMelo Ball (3/10 nel primo tempo) metteva dentro un paio di canestri importanti da tre nello spazio di pochi secondi e gli Hornets riottenevano il vantaggio: 91-90.
I cambi generali di Clifford non convincevano, specialmente la scelta di puntare su Thor improvvisamente per aggiungere una torre dopo aver sofferto tutta la partita a rimbalzo ma Thor prima e Plumlee successivamente tradivano dalla lunetta (¼ per il primo, 0/2 per il secondo) in un frangente decisivo (segnandoli tutti gli Hornets avrebbero potuto trovarsi sul 108 pari) mentre Carter Jr. sull’altro fronte e 4:10 infilava i suoi FT.
Tanti errori di Charlotte sullo stesso possesso dicevano che non era serata e Fultz dal mid range affossava le speranze dei Calabroni di rientrare: 103-112.
Un paio di canestri di Ball non bastavano, Hayward e Plumlee non segnavano e quando Wagner con un euro-step (dal cambio di direzione sempre verticale) riusciva agilmente a battere Plumlee fintando da sx a dx, il 107-115 a :35.4 chiudeva i conti anche perché nel finale P.J. Washington segnava velocemente da due ma sbagliava l’addizionale trascinando Charlotte ad un 1/9 dalla lunetta negli ultimi orripilanti minuti.
Per Orlando lunghezza, forza fisica e voglia di vincere si tramutavano in un 56-46 a rimbalzo, 62-56 nei punti da pitturato e 20-9 da second chance, elementi chiave nella vittoria in trasferta dei Magic.
Gli Hornets si sono avvantaggiati praticamente in tutte le altre statistiche eccetto i già descritti FT: 11/23 (47,8%) contro 27/30 (90,0%).
Banchero (non super appariscente ma concreto) ha chiuso con 22 punti e 10 rimbalzi, Wendell Carter Jr. con 20 punti e 12 rimbalzi, 16 pt. per Fultz e 14 per Franz Wagner.
Charlotte non ce la fa nonostante i 33 pt. di Ball, i 24 di Rozier e i 14 di un aggressivo D. Smith Jr..
5/18 per il trio d’ali Hayward, McDaniels e Thor…
Plumlee chiude con 10 punti e 9 rimbalzi ma piace molto meno di altre volte; impreciso e con la solita difesa attendista e lacunosa su diversi tiri o entrate.
Mark Williams non gioca ancora in quintetto per un’attitudine conservatrice del coach e perché in generale deve fare ancora esperienza, il che gli costa dei falli nonché il non riuscire ancora a generare da sé un canestro ma in difesa, nonostante non sia stata la sua serata migliore, ci prova come dimostra la stoppata inizio ultimo quarto su Franz Wagner.
0-4 Hornets nella week quindi, “next possibility against the Wizards” e tra la Magia di Orlando ed i Maghi si spera almeno la L si tramuti in una W.