Game 57: Charlotte Hornets @ Orlando Magic 104-102

 
Momento difficile nella giornata di San Valentino per rinnovare l’amore per una squadra che negli ultimi anni ha dato qualche gioia ma molte più delusioni, tuttavia se dovessi estrapolare una frase dal rito nuziale sarebbe: “Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore” (nella buona o nella cattiva sorte).
Forse un giorno Jordan o qualcuno dopo di lui aprirà un ciclo vincente, una stirpe, una dinastia di Calabroni destinata a vincere, nel frattempo la squadra vive nel limbo di un medio livello da purgatorio dantesco, troppo facile però salire sul carro dei vincitori e scenderne quando le cose non vanno bene.
Al contrario di qualsiasi rapporto interpersonale, il quale può essere legato a dinamiche bilaterali, la nostra volontà di seguire incondizionatamente qualcosa di più astratto, alla quale ci si può legare a qualcosa per diversi motivi rimane puro agape più che philia, varietà etimologiche di parole greche arrivate sino a noi presenti in altre o sorroforma d’altro che nel loro significato originale però detengono il loro massimo splendore.

Giochi di parole dal sito ufficiale degli Hornets per celebrare S. Valentino. Anche a noi mancava Batum, il quale, nonostante abbia avuto un atteggiamento come al solito, abbastanza compassato e distratto a tratti, ha contribuito finendo per segnare una tripla decisiva.

La situazione non è affatto buona, ma avremo circa una dozzina di partite contro squadre di bassa classifica che ormai, salvo qualche vittoria per dare soddisfazione ai propri tifosi, sono propense a tankare vista la situazione in classifica e il Draft 2018 che promette d’esser interessante.

Erano 9 le w consecutive contro Orlando..

È arrivata una vittoria in una punto a punto e la decima consecutiva contro i Magic… non è stato facile però, nonostante a inizio ultimo quarto Lamb ci avesse portato sul +9…
Orlando ha usufruito della buona prestazione di un Hezonja da 21 punti, seguito da DJ Augustin e Speights che con 16 a testa son saliti sul podio marcatori per la squadra della Florida.
Statistica inusuale e decisiva, le 14 rubate di Charlotte contro le sole 7 dei Magic (12 a 20 i turnover), palloni intercettati, strappati o regalati dei Magic che hanno pesato enormemente nel computo finale del game.
Curioso che Charlotte abbia tirato leggermente meglio da tre che in totale, con il 43,3%, al posto del 42,2% complessivo.
Ora vi sarà il break per l’All-Star Game, possiamo respirare un po’ grazie a questa vittoria e cercare di costruire qualcosa d migliore per affrontare le future sfide.
 
Una dozzina di partite da interpretare come finali; l’atteggiamento degli Hornets iniziale non era quello giusto perché, dopo il teardrop fallito da Williams con relativo rimbalzo catturato in area, relative finte e sfera ribadita a canestro per il 2-0 dopo 21 secondi, Charlotte incassava due triple con spazio.
La prima era firmata da D.J. Augustin, la seconda da Fournier, dimenticato completamente sulla sinistra… Hezonja in entrata segnava il 2-8, accorciava Howard in alley-oop su una drive con alzata corta di Walker, ma i Magic correvano sul 4-12 centrando il bersaglio ancora con Hezonja e Fournier a 8:20.
Pessimo inizio, occorreva un time-out di Clifford per fare il punto della situazione.
Dopo il break gli Hornets rientravano lentamente grazie a una difesa più accorta, Williams recuperava un pallone in difesa intasando una linea di passaggio orizzontale dei Magic, dall’altra parte dai bordi del post basso sinistro Howard si girava facendo partire un soft left hook vincente. Un passaggio fuori per Williams che dalla top of the key si metteva in ritmo per colpire da tre punti riavvicinava gli Hornets che beneficiavano anche di una stoppata data da Howard al tentativo d’appoggio di DJ Augustin di destra, 4 secondi dopo (6:03) gli Hornets, fiondandosi in transizione ottenevano due FT con Williams.
Dentro il primo, anticipando il secondo, coach Vogel chiamava time-out, Marvin si deconcentrava mancando il secondo lasciando gli Hornets sul 10-12.
Riprendevano quota i Magic che sfruttavano le transizioni; un pessimo passaggio si Batum all’indietro era preda del connazionale Fournier che segnava era bloccato da Walker nell’uno contro uno.
Dentro il primo, palla guadagnata dai Magic nonostante l’errore sul secondo e dalla rimessa Simmons segnava dalla baseline destra mandando sul +5 i locali.
Non finiva lì però perché Howard in azione non riuscendo a difender palla lasciava spazio a un altro contropiede finalizzato a 4:41 da una schiacciata di Fournier.
A 4:23 Batum riusciva a segnare da tre punti, poi in difesa recuperava un pallone ma andando a prendersi un pullup frontale non aveva fortuna, così, dopo alcuni errori da ambo le parti Simmons in corsa e in caduta appoggiava il 13-19.
MKG e l’ex “Biz” mancavano due canestri semplici, per il secondo arrivavano due liberi dei quali solo il primo trovava la retina, mentre dall’altra parte Howard aveva la stessa sorte sul fallo commesso proprio da Biyombo che andava a sedersi in panca.
Senza l’ex Hornets a protezione del ferro, Walker si fiondava dentro trovando canestro e fallo a 2:11.
Giocata da tre punti per il 17-21.
A 1:55, un pallone vagante sotto canestro, era conteso da vari giocatori; Speights, Lamb e Zeller, non si capiva benissimo di chi fosse l’ultimo tocco, una cucchiaiata di uno dei tre che rimbalzava dentro fortunosamente per i Magic che ottenevano anche ulteriori tre punti spinta da Speights per il 17-26.
Lamb riuscendo a infilare anch’esso da fuori, metteva una pezza al momento giusto prima di un’eventuale fuga dei Magic, abili comunque a chiudere avanti sul 20-26 il primo quarto.

Dwight Howard (12) is fouled by Orlando Magic center Bismack Biyombo, right, while going up for a shot during the first half of an NBA basketball game Wednesday, Feb. 14, 2018, in Orlando, Fla. (Phelan M. Ebenhack/Associated Press)

 
Il secondo periodo era inaugurato dai Magic con due punti di Birch, Lamb, infilandosi a ricciolo riceveva il passaggio e andando con lo scoop destra in entrata continuando il movimento circolare trovava spazio per depositare il nuovo -6.
Graham dalla destra dimezzava lo scarto mostrando la consueta più che discreta mano da fuori, il problema era che Speights rispondendo sempre da oltre l’arco (possibili passi) a 10:21 ci riallontanava, ma “the answer” era Lamb, bravo a appoggiare in entrata di destra sul lato sinistro del ferro evitando l’onnipresente Speights all’inseguimento.
Era sempre il corpulento panchinaro dei Magic a procurarsi due FT, i quali realizzati fruttavano il 27-33 per i Magic. MCW andando in schiacciata vedeva la sua dunk ad abbassare il ferro fluttuare; palla a colpire i ferri che probabilmente non sarebbe entrata ma Birch, toccando il ferro con la palla ancora sull’aureola del ferro commetteva interferenza.
Goaltending e -4.
Sembrava eterno l’elastico tra i due team quando Iwandu procurandosi due FT ci rimandava sotto di 6 punti (8:45), Zeller continuava così a riproporre il rientro degli Hornets non contravvenendo all’elastico.
Screen roll con passaggio filtrante di Graham e dunk appesa del primo a 7:50…
Mack a 7:33 faceva uno strappo alla regola avendo la possibilità di bombardare frontalmente da tre (31-38), Kaminsky usciva dal proprio cilindro per inventarsi un tiro fuori equilibrio di dx, soft touch vincente.
A 6:30 Lamb in avvicinamento con passetti d’esitazione era raddoppiato in area, passaggio intelligente sotto per Cody che smarcato infilava il 35-38.
Una tripla di MCW era il classico in & out, Hezonja dall’altra parte disorientava il proprio difensore con rapido spin chiuso da uno scoop, bella azione che unita alla tripla dello stesso giocatore a 5:23 costringeva Clifford al time-out sul 37-43.
A 4:37 Walker da tre segnava il -3 Batum perdeva l’ennesimo pallone, Mack in transizione sbattendo su Kemba faceva recuperare a Lamb la sfera, apertura lunga verso Howard oltre tutti che aspettava Birch per virare e segnare da sotto il -1.
Howard potrebbe riportarci in vantaggio dopo immemore tempo ma il suo spin su Fournier in mismatch, pur essendo buono, mal consigliava il centro sul salto anticipato in entrata, dunk sull’esterno del ferro tra i fischi del pubblico, dall’altra parte Simmons puniva l’errore con la classica giocata da due punti più libero realizzato.
Hornets sotto di 4 (42-46) con un passaggio di Marvin verso Batum che il francese in ricezione si faceva portar via non proteggendo a dovere palla, transizione e altro easy bucket per Fournier…
Howard dalla media distanza da di sinistra mettendo dentro due punti avvicinava nuovamente Charlotte che utilizzava ancora il suo centro per contrastare una dunk di Biyombo spalmata sul ferro, dall’altra parte Batum si faceva perdonare segnando da tre il -1 mentre a :58.7 si registrava anche il sorpasso.
Un gioco a due sulla sinistra portava Batum a passare e schermare Lamb, il quale dall’angolo sinistro da tre punti faceva girare il tabellone sul 50-48.
Un rimbalzo offensivo portava Biyombo a schiacciare per il pari sul totale dei 100 punti ma c’era ancora tempo; Kemba veniva steso sul tiro da un’ancata destra di DJ Augustin (voltato anch’esso verso canestro).
Tre punti più libero a segno. Hornets in vantaggio di 4 che incassavano però la tripla di Fournier nonostante il disturbo di Williams e rischiavano grosso sulla sirena, quando DJ Augustin centrava il canestro, ma l’intervento di Walker a disturbo consentiva di far perder al play avversario quei decimi preziosi che lo vedevano attardarsi per scagliare la sfera oltre la luce rossa.
Charlotte quindi resisteva finendo avanti di un punticino (54-53).
 
A inizio ripresa MKG in entrata frontale trovava il primo canestro della sua gara, Batum a 10:01 spingeva la squadra del North Carolina verso la fuga mettendo una tripla (61-55), poi era Kemba a guadagnare in entrata un contatto con il centro Biyombo.
Il 2/2 anticipava il secondo canestro di MKG di serata, altra transizione con una drive and kick di Simmons a favorire gli Hornets (passaggio a Walker). Hornets sul +10, conservato momentaneamente da Howard in stoppata su una rolling hook di Biyombo.
DJ Augustin comunque centrava il canestro con la tripla su una second chance ma Charlotte ancora non si preoccupava tanto poiché Howard a 7:47, infilando due FT dava comunque un consistente margine di 9 punti da difendere agli imenotteri.
Howard segnava ancora un paio di canestri; il primo era gentile concessione di Kemba che in entrata alzava un lob per l’alley-oop facile, la seconda realizzazione era un connubio tra forza e tecnica che serviva al nostro centro per raggiungere i 15 punti.
Augustin infilava con splendindo movimento seguito da step-back una bomba oltre Walker (71-66) ma Howard appoggiando al vetro metteva due punti in tasca per la stoppata di Biyombo in goaltending, poi ne recuperava altri 2 a 4:50 che, unitamente al pullup frontale di Walker, portava i Calabroni sul 77-68.
Una palla persa da Simmons, recuperata a terra da Batum, innescava la tripla di Kemba a 4:02, Hezonja rispondeva da due così si poteva far cifra tonda: 80-70.
Un braccio teso di Speights sull’entrata lanciata di MKG costava una caduta in wrestling style alla nostra ala piccola che, ancora stordita mancava il primo dei due FT. Realizzato il secondo, il finale scorreva tra canestri di Hezonja (reverse layup su Howard per l’81-76) e qualche punto degli Hornets per rimanere saldamente in testa, vedi tripla di Graham in transizione dal corner destro (passaggio di Batum).
Iwandu al terzo tentativo dei Magic da sotto faceva centro, Howard ritoccava segnando l’85-78 finale (due FT splittati) di quarto, poiché Speights in avvicinamento velocizzava l’appoggio potenzialmente facile vedendo scorrere i decimi mancanti, palla fuori sulla luce rossa…

Dwight Howard (12) of the Charlotte Hornets shoots the ball against the Orlando Magic on February 14, 2018 at Amway Center in Orlando, Florida.

 
Un reverse layup di Lamb a inizio quarto riportava gli Hornets alle soglie del vantaggio a doppia cifra (87-78), ma inaspettatamente tre bombe realizzate velocemente dai Magic (prima di Speights e altre due di Afflalo), servivano ai ragazzi di Vogel per pareggiare la partita Hornets uccellati anche da due liberi di Mack a 8:48, bravo a estendere il parziale di 11-0 a favore di Orlando per riportare in vantaggio i bianchi di casa.
Un doppio duello tra MCW ed Afflalo si risolveva due volte a nostro favore.
Nel primo caso la nostra point guard di riserva recuperava due FT realizzandoli, nel secondo la gran difesa costringeva il tiratore avversario all’errore dalla baseline sinistra.
Il pari resisteva perché a Lamb era fischiato uno sfondamento su Speights e il canestro era annullato…
Era Mack (da) tre ad essere tagliente come un rasoio.
A 6:36 colpiti, non eravamo affondati se MCW dava il suo contributo inserendo a tabellino altri due punti derivanti da un jumper frontale.
A 4:41 Walker stoppava, già in salto, l’entrata di Mack, mano destra pulita sulla palla, entrambe le mani sulla rimessa dal fondo lunga per anticipare il passaggio, peccato fallisse dall’altro lato l’appoggio nell’uno contro uno.
Anche ai Magic era annullato un canestro; la tripla di Hezonja dalla sinistra era aiutata irregolarmente da Augustin che muovendo lo schermo, impediva a Williams di portarsi sul tiratore.
A 3:13 l’ex Howard decideva che era tempo di sorpassare.
Entrata con errore da destra, rimbalzo a sinistra e appoggio.
A Hezonja non serviva molto però per ristabilire le condizioni preesistenti (93-94).
Fournier era stoppato da Lamb che dall’altra parte in entrata era chiuso da Hezonja, sul quale sbatteva il nostro numero tre.
Fallo e canestro con la palla spinta bizzarramente verso l’esterno del canestro da un lato dell’anello, la traiettoria però era bassa e il rimbalzo sul ferro opposto trascinava nel gorgo della retina la palla a spicchi.
96-94…
A 1:30 Marvin si agganciava e spingeva Biyombo sotto canestro; due liberi che erano sfruttatati a metà dall’ex centro degli Hornets.
Un suo rimbalzo offensivo per consentiva di portare i suoi sul +1 (96-97).
Clifford predicava calma ma Kemba a 1:11 riconosceva il vantaggio del blocco di Howard che lasciava i Magic un po’ storditi; il tentativo di tripla si trasformava in un 3FGMade, a poco serviva un altro rimbalzo offensivo di un Biz scatenato nel finale se Fournier dall’angolo non centrava la tripla.
Batum a :11.3 mandava a segno la tripla decisiva; finta su Hezonja, leggero spostamento verso sinistra rimanendo oltre l’arco e preciso tre per il 102-97.
I Magic si riavvicinavano a :04.4 con due liberi di Biz (102-99), Lamb a :02.3 era fermato volontariamente da Hezonja.
Due FT realizzati che mettevano al riparo da possibili brutte sorprese, anche perché sulla rimessa lunga Speights, nonostante il tocco di Marvin, impegnato nell’anticipo, riuscisse sulla sirena a infilare la bomba del 104-102 finale.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
20 pt., 5 assist, 6 rimbalzi, 4 rubate, 1 stoppata. Quando accelera diventa difficilmente prendibile. Troppi scoop o entrate sbagliate (6/19 dal campo) ma il suo 4/8 da fuori, con la penultima tripla infilata è importante. Riempie il tabellino con statistiche difensive e offensive. 4/4 ai liberi. Vola all’All-Star Game di Los Angeles.
 
Batum: 6,5
14 pt., 5 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata. 5/11 dal campo. 4/7 da fuori e due turnover sanguinosi. Atteggiamento troppo blando nella prima parte e due palloni persi banali. Nonostante un paio di tiracci ad anticipare il difensore nel tentativo di recuperare un fallo, riesce a essere abbastanza preciso da oltre l’arco. Mette il tiro partita.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
5 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. 2/7 dal campo. Sbaglia tutto nel primo tempo in attacco. Inizia il secondo tempo con due appoggi facili. Steso, ai liberi completa la sua opera a livello di punti. Solida difesa nel finale su Hezonja, costretto al pass in allungamento per Fournier che a sua volta completava la catena dando a Biz sotto. Secondi preziosi guadagnati visto il finale. In 23 minuti partita comunque sullo scarso/sufficiente…
 
M. Williams: 6
6 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 4 rubate. 2/8 dal campo, 1/5 da fuori con un paio di tiri ad ammazzare la partita falliti. Per fortuna gli Hornets portano a casa la W battendo cassa. Magnetico sui passaggi dei Magic o si trova in traiettoria o li recupera, discreta difesa, cattura anche un paio di rimbalzi offensivi, uno a inizio gara su un suo errore ci porta subito avanti indicando l’esempio.
 
Howard: 7,5
22 pt., 13 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. Chiude con 9/16 dal campo una serata da primo attore. Più facile se non c’è Vuc, dominare su un buon centro di riserva come Biyombo che non ha le capacità di portarlo fuori. Bravo ad andare in doppia doppia. Reattivo nelle due fasi di gioco.
 
Graham: 6
6 pt., 1 assist in 13 minuti. Coinvolto nella debacle d’inizio ultimo periodo, nonostante le due triple, esce con un plus/minus consistente.
 
Lamb: 7
17 pt., 5 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Veloce, in difesa può girare generosamente in rotazione su uomini non suoi, ha la tendenza però ad accentrarsi troppo, lasciando il suo uomo scoperto sull’esterno. In attacco è importantissimo. Segna tre punti nel primo quarto che ci tengono non troppo distanti, poi, nl finale, a parte una palla persa (c’era un fallo su di lui non rilevato) e lo sfondamento su Speights, segna canestri importanti come l’azione da tre punti nel finale, oltre agli ultimi due liberi.
 
Kaminsky: 5,5
2 pt., 3 assist. Gioca poco, solo 9 minuti ma non sembra in gran forma complessivamente. Trova la sua unica marcatura inventandosela. Bene nei passaggi.
 
Carter-Williams: 6,5
6 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Nonostante il -8 di plus/minus, pian piano emerge. Trova punti importanti andandoli a cercare. Da il suo contributo fermando Afflalo che a sorpresa aveva infilato due bombe a inizio ultima frazione. Energia e tanta difesa che, stando alla qualità dei Magic, viene premiata.
 
C. Zeller: 6,5
6 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Molto attivo, torna a giocare con pick and roll, inserimenti, presente a rimbalzo difensivo anche se sotto a volte si lege chiaramente non avere la presenza di Howard, ha minime colpe sul rientro dei Magic.
 
Coach S. Clifford: 6,5
La squadra vince una punto a punto. Lui rimane calmo. Chiama i time-out per riorganzizzarsi ai momenti giusti, compreso quello dopo la tripla di Afflalo in transizione per l’87 pari sulla quale Kemba rimane giù nella metà campo avversaria, MCW costeggia il tiratore e gli altri ripiegano verso il canestro. Sfortunatamente i Magic erano privi di Vucevic e Gordon, questo vuol dire che la prossima volta gli Hornets dovranno far meglio di così per vincere. Per oggi è bastato. C’è una settimana di tempo…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.