Game 58: Charlotte Hornets @ Sacramento Kings 99-85

 
I Re s’inginocchiano alla Regina.
“A quanto vendete l’entusiasmo al kg?”
Si potesse comprare, probabilmente in mezzo a qualche mercato sentiremmo pronunciare questa frase da Rich Cho, M. Jordan e l’entourage (quello che si occupa della composizione del roster), perché oggi tutto sembra avere un prezzo.
Beh… non so quanti baratterebbero la propria felicità per soldi, anche se qualcuno obietterà che i soldi sono uno strumento per esser più felici.
Non so se MJ sia felice così, sicuramente incassa come guadagna la squadra, i fan invece non guadagnano nulla se non una collezione di delusioni che finiscono per comporre una collana di frustrazione.
Nella notte la frustrazione lascia spazio alle frustate di Kaminsky, Belinelli e compagni che a Sacramento battono i Re con una prova finalmente convincente che restituisce un minimo d’entusiasmo e speranza per il futuro.
La Queen City esce quindi vincente in questo scontro dal sangue blu.
Tra i Re si distingue McLemore con 18 punti, percentuali basse (39,2% e 39,3% da tre) lasciano Hield a 15 pt., Evans e Tolliver (uscito anzitempo) a 11.
Charlotte vince a rimbalzo 50-41 e negli assist 26-18, 40% al tiro, solo 10 turnover contro i 14 dei Kings.
Buonissima la mano dei Calabroni dalla lunetta con 17/18 realizzati/tentati…

Gli inviati di Fox degli Hornets.
Da sinistra; Collins, Ready e Dell Curry.

 
Clifford non essendo certo un innovatore (almeno fino a ieri), se non per esigenza, mandava in campo il solito quintetto composto da; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Kaminsky. Joerger, persi Demarcus e Omri, si affidava a; Collison, McLemore, Evans, Tolliver e Koufos.
 
La palla a due era vinta da Koufos, i Kings in nero portavano la prima minaccia dalle parti del ferro degli Hornets; quando ormai Koufos sembrava pronto a depositare inaspettatamente arrivava sorprendentemente da dietro Batum a spazzar via la sfera prima che potesse varcare l’anello.
Dall’altra parte MKG nel mezzo del pitturato era toccato da Evans sul tentativo in fade-away.
Due su due dalla lunetta e Hornets in vantaggio 2-0, punteggio raddoppiato con una triangolazione che vedeva Frank tagliar dentro il passaggio per Marvin che agganciava al volo e in due tempi realizzava il 4-0.
I Kings non segnavano anche perché MKG stoppava Collison mentre a 10:11 Marvin, approfittando dalla diagonale sinistra della totale assenza della difesa, aperta più del Mar Rosso a Mosè, realizzava i tre punti che consentivano a Charlotte di andare sul 7-0.
Nic e Marvin si riscattavano dalle loro recenti prestazioni, il primo segnando il 9-0, il secondo stoppando un avversario, consegnando, di fatto, a Batum l’occasione da tre che il francese non falliva portando il parziale iniziale sul 12-0…
Joerger chiamava il time-out e gli Hornets tornavano con la mente a Detroit nell’ultimo quarto.
Staccata la spina, si affidavano tre volte alla conclusione da oltre l’arco non ricavando nulla, Sacramento invece incominciava a segnare, Tolliver da tre a 6:40 portava i Kings sul 12-11, Koufos con una palla appoggiata al vetro prima portava sopra i Kings e a 5:15 su un assist breve con una bruttura stilisticamente efficace realizzava il 12-15.
Per fortuna il controparziale si fermava a 15… a bloccarlo ci pensava Kemba, il quale riceveva un passaggio e sorprendendo la difesa dei Kings con una partenza fulminea centrale appoggiava il nuovo -1.
A 4:06 Lamb falliva l’occasione del sorpasso ma Wood forniva l’energia per recuperare il rimbalzo, manata di Tolliver alle spalle due FT e Hornets sul +1.
Per una spinta su Lamb che si stava recando sul tiratore i Kings si vedevano annullare giustamente un canestro mentre dall’altra parte Marco sbagliava da tre punti, ma sulla fase discendente del tiro arrivava il fallo inutile di Collison.
Fischiatissimo l’ex tornava nella sua ex lunetta (poco al sapor di miele) non facendosi distrarre.
Un perfetto 3/3 ci portava sul 19-15 prima che Labissiere riducesse lo scarto prima a due punti e poi pareggiasse a 2:31 con l’alzata a una mano.
Lamb a 1:50 migliorava le sue percentuali in fatto di tre punti mentre Kaminsky chiudeva sul 24-19 il primo quarto riconoscendo il vantaggio in post basso destro, mezzo giro e tiro vincente.

Frank Kaminsky finirà con 23 punti nel nuovo palazzo dei Kings.
2017 NBAE (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty Images)

 
Il secondo periodo si apriva con Charlotte ancora a segno; palla a Marco che fintava la tripla dall’angolo destro, il difensore cadeva con tutte le scarpe al pump fake, passi in avanti del nostro n°21 e piazzato di precisione con traiettoria perfetta sul lungo linea.
Il nuovo acquisto Hield realizzava due punti a 10:43 ma dall’altro lato del campo Roberts fuggiva con scatto improvviso al numero 24, assist dalle parti del pitturato da destra a sinistra, Frank si ritrovava in corsa lo stesso difensore in recupero, finta e schiacciata non appena salutato Hield ormai con la labirintite. Lamb con un layup in transizione faceva toccar quota 30 ai ragazzi del North Carolina.
Il vantaggio saliva a 9 punti, Lawson con due liberi riduceva a 8 lo scarto mettendo solo una delle due occasioni.
Belinelli si prodigava per trovar una linea di passaggio per Wood che rollava bene sul suo bound pass e realizzando in schiacciata a 9:30 dava il vantaggio in doppia cifra agli uomini in teal.
Dieci secondi più tardi una putback dunk di Labissiere riportava i Kings allo svantaggio a una cifra, Cauley-Stein stoppava alla grande Roberts ma Wood si procurava ancora due liberi (fallo di Labissiere), questa volta realizzandone solamente uno. Evans iniziava a dar fastidio scoprendo una pecca nella difesa di Charlotte che, se presa controtempo, lasciava molto a desiderare.
Wood si arrangiava con il fallo ma il 2/2 dalla lunetta non salvava Charlotte che subiva altri due punti dall’ex Pels.
Un time-out di Charlotte dava un po’ di calma ai nostri che tornati in campo realizzavano con Frank (dalla diag. destra) tre punti, i quali precedevano i due di Kemba a 5:46 ottenuti in transizione.
Dal +10 gli Hornets si facevano rimontare; Kings bravi con Evans a metter due punti da sotto (spinta laterale su MKG e appoggio) antecedenti alla tripla di Lawson che faceva abboccare Kemba alla finta.
Belinelli riceveva un passaggio e con tiro immediato a 4:23 rimediava tre punti per il 41-33, Walker a 4:03 imitava Marco ma in situazione differente, era un bound pass laterale dell’italiano a mettere in ritmo Walker che frontalmente non incontrava valide opposizioni e caricando il tiro frustava la retina.
McLemore dalla baseline destra schiacciava a una mano prepotentemente dopo esser sfuggito facilmente alla marcatura di Belinelli.
A 3:16 dalla sua mattonella sulla diagonale destra Tolliver realizzava la tripla del -6, Evans in penetrazione faceva scattare l’allarme rosso.
Hornets solo sul +4, a 1:46 un long two di Kaminsky ridavano due possessi lunghi di distanza ai ragazzi di Jordan che provavano a bloccare Tolliver lanciato all’appoggio sulla destra, fallo di Marvin caduta dell’ala dei Kings sul corpo del Tank e gioco fermato per soccorrere il Re a terra.
Un po’ di sangue ma niente di serio al momento, 0/2 però per la PF avversaria, evidentemente con qualche problema in più del percettibile.
Gli ultimi punti erano appannaggio di Charlotte; per una trattenuta su Batum il francese si recava in lunetta a realizzare due pt., poi era Frank a sfruttare un rimbalzo sul primo ferro e l’amorevole tabella che dava al pallone la giusta angolazione per finir nel cesto.
I pirati di Clifford quindi rientravano negli spogliatoi su un soddisfacente +11 (51-40).
 
L’inizio del terzo quarto vedeva ancora una volta gli Hornets segnar per primi; Marvin sbagliava da sotto ma riprendeva il suo rimbalzo e correggeva a dovere per il 53-40.
Frank trovato nel pitturato in uno contro uno fintava minimamente e alzava la parabola di quel tanto che bastava per portare il vantaggio dei teal a 15 punti.
Evans ci provava con un wild reverse layup ma non riusciva nell’intento, Charlotte capiva di trovarsi di fronte al bivio, l’ottimo momento preso per la fuga arrivava a 8:42, quando la buona mano di Kaminsky (in serata) gli permetteva di realizzare l’ennesima tripla sfruttando un giro palla veloce da capogiro. 60-40, Hornets sugli scudi anche con la discussa coppia del momento Nic/Marvin; il primo passava all’ex Hawks un pallone che Marvin in salto cercava di andare a metter dentro.
Evans non era d’accordo e trattenendolo faceva girare Marvin con un effetto freno a mano in piena aria, era comunque bravissimo a resistere completamente sbilanciato il nostro numero 2 riuscendo anche a realizzare.
Gioco da tre punti meritato e Hornets sul +23 con solido micelio piantato nel terreno.
I Kings provavano a reagire affidandosi al solito Evans che passando dietro al blocco alto di Koufos tagliava fuori MKG, sull’aiuto Tyreke sbatteva sul corpo del lungo (Kaminsky) finendo per realizzare l’alzata in penetrazione e il libero supplementare.
A 6:11 lo svantaggio si riduceva a 19 (65-46) punti.
A 5:58 una delle pochissime iniziative di Batum si concludeva con un circus shot.
Entrata quasi centrale, un po’ spostata a destra rispetto al canestro, palla tirata su un qualche modo nell’uno contro uno, palla sul vetro e nel canestro per il 67-46…
Le distanze rimanevano quelle; a un’entrata di MKG rispondeva Collison in jumper, il tempo passava e a 2:21 un buon assist di Belinelli per Kaminsky portava alla conclusione vincente ancora una volta il nostro centro.
A 2:07 McLemore da tre replicava bloccando per poco il tabellone sul 74-55.
Marco segnava due punti, Collison replicava da tre dal lato destro ma l’ultima parola del quarto l’aveva Kaminsky, il quale, giocando un pick and pop con Marco infilava a :22.4 l’ultimo canestro del periodo, buono per il 79-58.

Christian Wood ha finito con 5 punti, ma finalmente ha dato il suo contributo giocando almeno 9 minuti che contano.

L’ultimo periodo trascorreva lentamente tra la paura di esser riacciuffati ancora una volta e un inizio lento e stagnante da parte dei due team che giovava alla squadra ospite.
A 8:42 Marco scaldava la retina provocando attrito tra essa e la sfera caricata da oltre l’arco, 15 secondi più tardi Hield per par condicio compiva lo stesso gesto.
Hield in entrata chiudeva di sinistra ma a 7:03 ancora l’asse Batum/Williams procurava tre punti a Charlotte; assist del primo, tripla del secondo per l’89-69.
Kemba poi andava sulla sinistra a prender palla e frustava la tripla del nuovo +23 (92-69).
Charlotte smetteva di giocare seriamente e a 2:53 un McLemore molto fortunato sul tiro conquistava tre punti che riducevano lo scarto a 15.
A 2:39 un numero della stessa guardia costringeva Walker al fallo.
Canestro fortunato per rimbalzi ma meritato per tenacia e abilità. Gioco da tre punti chiuso dalla lunetta e imenotteri con un vantaggio dimezzato dalla tripla di Walker.
Per fortuna su un attacco Kings, Marco, alzando le braccia, deviava un passaggio e gli Hornets recuperavano un pallone fondamentale.
Kemba a 1:22 realizzava in accelerazione appoggiando sulla sinistra, in più a :49.3 un hockey pass del capitano dava la possibilità a Williams di “chiudere” i conti con la bomba del 99-82.
Hield con la difesa degli Hornets ferma segnava il 99-85 finale.
Gli Hornets finalmente tornavano a vincere in trasferta dopo due mesi…
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
12 pt. (5/12), 3 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata. Kemba perde 4 palloni, però entra in diverse trame di gioco di Charlotte. Se non è lui a segnare o a rifinire, devono sempre dargli un’occhiata in più gli avversari. Quando si aggira nelle lande nemiche. Mette i due punti della sicurezza, anche se in difesa non sempre è bravo come in attacco.
 
Batum: 6
15 pt. (4/17), 6 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Strano ma vero, un solo turnover, ma anche metà assist rispetto al solito. Prestazione controversa. Inizia bene dando l’input al team con una bella stoppata su Koufos e poi segna da tre. Sparisce ben presto al tiro vittima dei suoi errori. Si diverte a pompar la palla in palleggio e sul giro e tiro a farsi toccare guadagnando la lunetta da dove riesce a ottenere un 6/6. Difesa migliore delle ultime volte anche se in particolare, su una chiusura da tre nel primo tempo, braccio in avanti parallelo al parquet sembra Ralph Supermaxi eroe quando tenta di apprendere i rudimenti della tuta rossa lasciata dagli spaziali senza libretto (o meglio, perso da lui) d’istruzioni.
 
Kidd-Gilchrist: 7
6 pt. (1/6), 12 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Buona prestazione. Anche lui a inizio gara contribuisce a non far violare la no fly zone sopra il canestro di Charlotte. Poi impegno, difesa e rimbalzi, equamente divisi tra difensivi e offensivi, importanti per Charlotte. Dalla lunetta sa tirare, dal campo stasera invece fa cilecca.
 
M. Williams: 6,5
16 pt. (6/12), 6 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. Discreta prestazione difensiva che fa da contorno a una buona prestazione offensiva. Il 3/8 da tre punti, il bel canestro subendo la trattenuta reiterata. Tre palloni persi ma pazienza…
 
Kaminsky: 7,5
23 pt. (9/18), 13 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. 5/9 da tre punti, nessun turnover. Ritrova confidenza e mano. In difesa è aiutato dalla sparizione di Cousins ma nulla toglie ai meriti di serata. Doppia doppia convincente. Career high da tre punti.
 
Wood: 6,5
5 pt. (1/3), 4 rimbalzi. Perde un pallone e commette tre falli. I falli commessi unitamente alle scelte di tiro sono due problemi per lui. Lo vediamo provarci da tre e prendere una stoppata da sotto, ottenendo comunque una rimessa dal fondo. Porta energia fondamentale e anche se crea caos in campo, battaglia e recupera palloni a rimbalzo o in situazioni di palla vagante. Utile comunque.
 
Lamb: 6,5
7 pt. (3/8), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Depistato un paio di volte in difesa, non va male in attacco. Trova un paio di canestri importanti, uno al limite. 17 minuti, +7 di +/-.
 
Belinelli: 7
13 pt. (4/7), 2 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata. Una sola palla persa. Un passaggio per Walker che fintando di andar dentro si vedeva sfilar la palla lanciata da Marco sulla sinistra. Per il resto ritrova la mano da fuori con un 2/4 da tre punti. Se nella scorsa partita i rimbalzi erano stati il suo pane, questa sera si prodiga come uomo assist e vi riesce molto bene. Sei passaggi vincenti aiutano il team a finalizzare buone trame di gioco.
 
Roberts: 6,5
2 pt. (1/2), 4 assist. Segna con un buon jumper dalla baseline sinistra. Tiro a gittata lunga… Non perde palloni e smazza 4 assist in 12 minuti.
 
Coach Clifford: 7
Cambia un po’ inserendo l’energia di Wood. Buona mossa. A inizio ultimo quarto lascia il frontcourt titolare (Williams/Kaminsky) unendolo al backcourt di riserva per cercar di mesticare un colore che dia la pennellata indelebile della W. Ci riesce. Avesse messo solo riserve, sarebbe venuto fuori l’ennesimo pasticcio. Il piano d’attacco funziona, la difesa tiene dopo lo 0-15 “iniziale” e il time-out necessario preso. Due o tre correttivi lucidi e di buon senso portano alla vittoria esterna. Applaude anche Marco sul passaggio per Walker non andato a buon fine cercando di trasmettere fiducia.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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