Game 6; Charlotte Hornets @ San Antonio Spurs 94-114

Sottotitolo; implosiHornets

Gli Hornets giocano una buona gara per quasi tre quarti, poi con la panchina in campo, sarà per questione di cm, per calo di concentrazione, per la bravura degli avversari (Leonard 23 punti) cede di schianto e si ritrova uno svantaggio impossibile da recuperare.
Ginobili innescava la scintilla e mandava a segno due triple, altre due ne entravano successivamente, mentre l’attacco di Charlotte viveva un black-out momentaneo e la squadra si estrometteva dalla possibilità di vittoria.
Niente panico comunque, sconfitta preventivabile e indolore, l’importante sarà continuare a giocare con personalità, contro squadre meno forti avremo probabilmente medie ancora più alte al tiro.
E’ mancata un po’ la concentrazione a rimbalzo e l’efficacia nel contrastare i tiri degli Spurs talvolta.

Walker sorge sull'Ovest ma i suoi 27 punti non basteranno ad irradiare anche tutta Charlotte.

Walker sorge sull’Ovest ma i suoi 27 punti non basteranno ad irradiare anche tutta Charlotte.

Hornets che venivano presentati da Clifford sul parquet texano con il solito quintetto; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson, San Antonio rispondeva in orrenda maglia mimetica per la serta militare (a quando il nazionalismo militare, che dall’altra parte dell’oceano confondono con il patriottismo nazionale, andrà fuori dalle manifestazioni sportive?) un po’ pixellata con; Parker, D. Green, Leonard, Duncan e Aldridge.

Dopo qualche tiro a vuoto erano gli Spurs a inaugurare il tabellone con Parker che andava sul sicuro con una sua classica penetrazione in appoggio contro Walker, ma i Calabroni sbloccavano lo 0 a 10:42 quando P.J. Hairston metteva a segno entrambi i liberi concessi per un fallo su di lui.
Dall’altra lunetta si presentava anche Parker che mancava però entrambe le conclusioni ma gli Speroni si riportavano comunque avanti quando Walker perdeva un pallone e l’attacco di San Antonio beneficiava della lenta avanzata spalle a canestro di Aldridge, Marvin Williams faceva fatica a contenerlo così arrivava il canestro facile da sotto per i mimetici.
A 9:19 però un turnaround di Jefferson dalla media di destra rimetteva in perfetta parità la gara, Aldridge, però ne imitava il movimento invertendo il lato del campo e i padroni di casa tornavano sul +2 che divenivano quattro quando Leonard rubava un pallone a un Batum troppo superficiale nel coprir la palla in palleggio, passava a Green, il quale lanciava Parker in transizione lesto a scattare e a non fallire l’occasione… Hornets però che si affidavano Walker per ribaltare il risultato; Kemba iniziava il personale show offensivo con un tiro dalla media distanza seguito a 7:24 da un jumper frontale in step back che riportava l’eguaglianza numerica sul tabellone, ma il play non si fermava lì, grazie anche a un pallone intercettato da Marvin Williams nei pressi delle alte quote del ferro di Charlotte, scattava l’azione che il nostro numero 15 chiudeva abilmente in penetrazione.
Kemba si ripeteva in entrata in mezzo al traffico con esitazioni a 6:28 e 16 secondi dopo grazie a Zeller che intercettava un passaggio in difesa aveva l’occasione di attaccare in transizione uno contro uno; Leonard all’ultimo decideva di spendere un fallo, ma Walker dalla lunetta era implacabile con un 2/2 che mandava i Calabroni sul 14-8.
Lentamente incominciavano a entrare le panchine in campo e l’ex New Orleans Hornets David West colpiva subito con un comodo tiro frontale visto mille volte…
Dopo un libero di Parker Zeller subiva due falli, sul primo aggancio di West a rimbalzo gli arbitri chiudevano 6 occhi, sul secondo rimbalzo era spostato da Diaw.
Lunetta per Cody che a 4:50 splittava per il 15-11.
Il vantaggio della squadra di Clifford iniziava ad assottigliarsi anche se Lin realizzava da vicino il canestro del 19-15 disorientando il difensore dopo esser stato messo in difficoltà.
Spurs che rimontavano con West (1/2) dalla lunetta, Leonard con un lungo due punti da destra e sorpassavano con Ginobili a 2:17 dopo una steal (19-20) e allungavano con Mills prima dei tentativi di Lamb dalla lunetta.
L’arma segreta degli Hornets però s’inceppava e tradito dalla tensione svirgolava due volte dalla lunetta.
West schermato colpiva dalla baseline destra, Lin dall’altra parte rispondeva attaccando il ferro e resistendo al contatto in salto segnava il 21-24.
San Antonio chiudeva il quarto con un piccolo parziale di 5-0 firmato Diaw e Leonard (da 3 pt. su Batum) e chiudeva avanti sul +8 (21-29).

Ad avvio secondo quarto la panchina di Charlotte destava un po’ di preoccupazione non riuscendo a dare la solita qualità; R. Butler penetrava e segnava il +10 Spurs appoggiando la palla senza che Zeller riuscisse a intervenire, Marvin Williams liberato sotto canestro mancava un facile appoggio e Lamb non metteva il tiro, così Ginobili dalla baseline sinistra mandava i Calabroni sul -12.
Il punteggio oscillava spesso tra lo svantaggio in doppia cifra e lo svantaggio a una cifra sola, Hawes ad esempio con un gancio a tabella segnava il 25-33, Marvin Williams metteva a segno un gioco da 3 punti grazie al fallo speso da Aldridge a 8:13 per il 27-38.
A 5:58 Kaminsky poteva mostrare le sue doti di realizzatore anche dalla lunga distanza senza timore riverenziale, tre punti senza paura per il rookie, Al Jefferson a 5:13 in gancio portava il risultato sul 37-46 iniziando ad avvicinare Charlotte a San Antonio.
Batum entrava in un buon momento e segnava due liberi dalla lunetta seguiti da una tripla (ottimo il movimento a smarcarsi) su assist di Walker, inoltre Zeller splittava dalla lunetta a 3:54 per uno svantaggio ridotto ormai a un possesso lungo (43-46).
Batum “costringeva” a forzare Leonard dimostrando una buona difesa e 30 secondi dopo un assist della nostra stessa ala grande innescava Jefferson che in post basso destro segnava con un morbido jumper. Spurs che rispondevano e riacquisivano 6 punti di vantaggio a 2:04 con un pallone appoggiato da sotto da Duncan (45-51), Walker provava a resistere segnando in pull-up dalla baseline sinistra e il tempo si chiudeva sul 47-51.

Walker s'incunea nella difesa degli Speroni guardato a vista da West.

Walker s’incunea nella difesa degli Speroni guardato a vista da West.

Dopo l’intervallone, grazie alla palla in mano, Charlotte accorciava lo svantaggio con Marvin Williams; iniziativa in corsa sulla destra, alzata a una mano e -2.
Walker da tre punti sulla sinistra portava anche in vantaggio i Calabroni con una tripla santa e Batum a 11:00 appoggiava in transizione dopo una rubata dello stesso Walker per il 54-51 che costringeva Popovich al time-out.
Leonard a 9:46 dopo un’ottima difesa di Charlotte pronta a recuperare da ogni situazione di svantaggio uscendo a difendere bene anche sul perimetro riusciva ugualmente a segnare dal lato destro nonostante il difensore gli si parasse addosso.
Gli Hornets tornavano sotto ma non andavano in panico; tripla di Batum a 9:33, solo ferro ma su di lui c’era il fallo e Nicolas si mostrava calmo nel realizzare i tentativi concessi dalla lunetta per il controsorpasso (57-56). Dopo due liberi di Green Jefferson ringraziava Batum per l’assist quasi alla mano segnando due punti ai quali seguivano i tre di Marvin Williams che da una transizione sparava velocemente e immediatamente quasi in corsa dalla diagonale sinistra per il 60-58.
Hornets e Spurs si davano battaglia; per gli Hornets segnavano Jefferson, P.J. Hairston con un bel terzo tempo in allungo e M. Williams che sparava con un piede appena dentro la linea dei tre punti da destra.
Green da punti a 7:00 riportava a -1 gli Spurs (66-65), ma Walker con cinque punti consecutivi metteva in difficoltà la squadra del santone Gregg (71-65) che correva ai ripari andando giocare sotto le plance; Duncan alla tabella e Leonard su Zeller riavvicinavano i texani, Duncan con un gioco dentro fuori segnava in turnaround. A 4:12 la combinazione vincente Walker/Jefferson era l’ultimo sussulto della squadra viola, la partita, infatti, svoltava a favore dei “bianconeri” texani che con una pioggia di bombe bucavano l’ombrello protettivo di Charlotte.
Ginobili, al quale probabilmente siamo antipatici, realizzava due bombe per il +7 Spurs (73-80), arrivavano altre due triple degli Spurs più un assist schiacciato dell’argentino per l’infilata centrale di West chiusa con prepotenza in schiacciata appendendosi al ferro.
Il tutto in pochissimo tempo; Hornets mentalmente sulle gambe e sotto di 15 incredibilmente (73-88) che diventavano 16 quando veniva fischiato un fallo tecnico a Clifford per proteste.
Per vedere un canestro di Charlotte bisognava scorrere sino a :50.9, quando Lin realizzava un tiro libero dei due concessi dagli arbitri. Lamb con una penetrazione in appoggio segnava il 76-93 a :04.5 chiudendo il quarto sul 76-93.

Ultimo quarto del quale è inutile parlare; da segnalare per gli Hornets un buon canestro di Marvin Williams con un running orizzontale da sinistra a 9:28 e un canestro di Lamb con spin move fluido cui seguiva l’appoggio con mano sinistra al vetro per l’81-101.
Non era serata però per Charlotte quando un tiratore come Roberts da oltre il 90% sbagliava il suo primo libero a 3:48.
Kaminsky mostrava l’ultima buona azione personale di serata andando dentro ad alzare la parabola dopo alcuni movimenti in corsa che confondevano il marcatore.
La partita terminava 94-114, punteggio troppo severo se dobbiamo valutare nel complesso i 48 minuti di gioco.  Curiosamente ci fermiamo nuovamente a 94, numero che non porta bene se consideriamo che nelle prime due sconfitte abbiamo realizzato questo punteggio e nella terza gli Hawks sono arrivati a 94 (contro i nostri 92), con l’eccezione della vittoria su Dallas, in quel caso erano sempre stati gli avversari a fermarsi a tale cifra.
Ora si va a Minneapolis con i Timberwolves capaci di battere i Bulls (che a loro volta avevano battuto i Thunder) dopo un supplementare.

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Pagelle:

Walker: 7
27 punti (11/15), 4 assist, 2 rubate. Commette tre turnover ma è lui a tener viva Charlotte per quasi tre quarti di gara. Quando esce per riposare in serata cala il buio e San Antonio scappa.

Batum: 5,5
10 punti (2/6), 4 assist, 3 rimbalzi, 3 rubate ma 4 palle perse. Le statistiche dicono che ci mette lo zampino dappertutto ma è davvero superficiale e goffo talvolta nel trattamento del pallone in palleggio. Mani veloci glielo portano via spesso. Da lui mi aspetto di più, serata dalla valutazione un po’ scarsa per me.

P.J. Hairston: 5,5
4 punti e 3 rimbalzi. Un plus/minus che dice più 16 anche grazie alla sua difesa ma in attacco è un incubo. 1/5 in serata e ancora poco nulla dall’esterno. 0/3 da tre punti.

M. Williams: 6
9 punti (4/7), 4 rimbalzi. +7 di plus minus, una bella tripla e un’ottima quasi tripla. Sufficienza raggiunta nonostante qualche rimbalzo in più avrebbe potuto prenderlo.

Jefferson: 6
13 punti (6/11), 7 rimbalzi, 1 assist. Non ripete la prova di Dallas ma ha clienti difficili e in difesa fa quel che può. In attacco cerca di sorreggere Charlotte ma quando la panchina è in campo Charlotte esce di scena.

Zeller: 5
-38 di plus/minus è da brividi, quando passa dietro ai blocchi per difendere e magari sullo scarico esterno c’è un tiratore pronto a colpire lui è in ritardo anche se s’impegna e qualcosa di buono in serata lo combina. 5 rimbalzi ma 2 punti al tiro dalla lunetta, dal campo fa 0/4 andando spesso corto a colpire il lato del primo ferro…

Lamb: 5
4 punti con 2/8 al tiro, 2 palloni persi. Non una delle sue serate migliori. S’inceppa e non riesce dare il suo contributo dalla panchina.

Lin: 5
12 punti (4/10) con due assist e due palle perse. Nel break decisivo degli Spurs non riesce a difendere sulle bombe, se ne prende un paio in faccia clamorosa nonostante l’applicazione difensiva. Non convince in generale in serata e ha un plus/minus di -37…

Hawes: 5,5
4 punti, 2 rimbalzi. Piazzato con quel fisicone non riesce a incidere nella notte, getta via due palloni, anche se il secondo (un assist schiacciato per Zeller che l’avrebbe liberato dalle parti dell’anello avversario) non è intuito dal compagno. Fa il suo.

Kaminsky: 6,5
In 9:20 segna 8 punti (3/4). Niente da dire su movimenti e attacco. La difesa è un po’ il suo tallone d’Achille ma non c’entra con la sconfitta.

Daniels: s.v.
03:11 in campo nel tempo spazzatura a partita chiusa. Non giudicabile.

Roberts: sv.
In tre minuti e cinquantun secondi mette a segno un libero.

Hansbrough: s.v.
Stesso tempo di Roberts nel garbage time. Ingiudicabile.

Coach Clifford: 6
Squadra che gioca il suo attacco ma che in difesa subisce troppo. Spurs che indovinano il filotto di triple e gambe all’aria per i suoi. Non riesce a invertire la rotta e si prende un tecnico per proteste.

https://www.youtube.com/watch?v=Zmatqm94xvQ

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

2 pensieri su “Game 6; Charlotte Hornets @ San Antonio Spurs 94-114

  1. Io pensavo che dopo la partita dell altra notte contro Dallas potevate aprire una mini striscia vincente, ma con questo calendario non si poteva chiedere di piu agli Hornets, rimango un po perplesso sull utilizzo di Kaminsky, specie quando Big Al non è proprio al massimo come ieri notte, vorrei vederlo in azione con 25 minuti di media a partita, ma la season è ancora lunga, sicuramente avra le sue occasioni spero

    • Clifford i rookie’s li considera poco. Per lui sarebbe il quinto nel reparto lunghi. Frank The Tank è un’ottima arma offensiva in tutto e per tutto ma in difesa non può reggere il passo con gente più grossa e navigata. Qualche minuto in più comunque glielo concederei, anche se non da centro… Oggettivamente Dallas è peggiorata (anche se rimane una buona squadra), San Antonio anche se stenta a decollare è stata la regina del mercato, per noi diciamo che la prossima decina di gare saranno fondamentali per capire se possiamo tenere almeno un .500 di media in regular season che potrebbe aprirci le porte dei playoffs…

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