Game 60; Charlotte Hornets @ Philadelphia 76ers 119-99

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Sottotitolo; ContinuaziHornets
 
Gli Charlotte Hornets avevano bisogno di continuare a vincere per alimentare i venti dei play-offs che con l’avvicinarsi della primavera soffiano sempre più forti sul pianeta NBA.
Charlotte in back to back ha faticato più del previsto per sganciarsi nel punteggio da dei Sixers che in qualche maniera si sono aggrappati alla gara sfruttando le triple da buone percentuali e un discreto Noel.
Dopo essere arrivati anche a +14 in avvio terzo periodo, gli Hornets si facevano rimontare completamente, ma un altro deciso scossone arrivava nel finale del tempo, complice il cambio passo di Walker che si dimostrava inarrestabile per questi 76ers.
Non c’è molto da dire, purtroppo per i Sixers la classifica è anche troppo penalizzante, ma alcuni problemi strutturali più l’inesperienza di alcuni giovani paga e fa propendere la bilancia a favore degli altri team.
Cody Zeller, taglio e schiacciata a sorprendere la difesa di Phila.

Cody Zeller, taglio e schiacciata a sorprendere la difesa di Phila.

 
Charlotte scendeva sul parquet di Philadelphia con; Walker, Lee, Batum, M. Williams e C. Zeller, mentre Brett Brown mandava in campo questi cinque; I. Smith, Canaaan, Covington, Grant, Noel.
 
Philadelphia cercava subito una partenza sprint, palla guadagnata e otto secondi più tardi, complice una deviazione sulla sinistra, Canaan dal lato sinistro si trovava palla tra le mani e sparava subito infilando lo 0-3 Sixers.
Charlotte in attacco reagiva subito; passaggio per Zeller che in attacco frontale sbatteva su un intervento falloso di Noel, due FT per Charlotte ma Cody realizzava solamente il primo.
Phila premeva il piede sull’acceleratore e segnava con Noel in dunk da sotto e con Canaaan a 11:02, bravo a inserirsi in un passaggio alla mano tra Williams e Lee, quest’ultimo in recupero commetteva fallo sulla transizione.
Il giocatore dei Sixers passava due volte dalla lunetta e mandava i suoi sull’1-7.
Charlotte reagiva con Marvin Williams che segnava dal corner sinistro con la bordata da tre punti a 10:44 per il 4-7.
Dopo un gancio corto di Noel contro Zeller, Charlotte tornava in attacco, con una serie di passaggi gli Hornets cercavano spazio per il tiro, la difesa d Phila rimaneva però lì e con lo scorrere del tempo Kemba si trovava palla in mano e dalla linea di fondo destra, probabilmente anche dietro la linea del tabellone, lasciava partire il tiro dalla media; bucket che spingeva lo stesso Kemba poco più tardi a provarci con il tiro immediato da tre punti dalla diagonale sinistra.
Altro canestro importante per Walker, il quale oltretutto consentiva alla squadra di Clifford di passare in vantaggio a 9:46.
I Sixers per rimanere in partita si affidavano spesso alle triple; Covington effettuava il primo controsorpasso con una di queste; Lee provava a ripagare con la stessa moneta da sinistra ma la palla colpiva il ferro ricadendo a destra dove Marvin la faceva sua per poi risalire ad appoggiare l’11-10.
Lo stesso Williams colpiva ancora in maniera chirurgica dall’angolo sinistro pur avendo un filo di spazio su Canaan.
Covington tuttavia rispondeva apparentemente senza sforzo con un’altra tripla dal range poco più elevato della norma, Canaan a 6:40 imitava il compagno infilando un’altra bomba ed ecco i 76ers tornare avanti (14-16).
Batum pareggiava andando a prendersi un fade-away sulla media baseline destra ma Grant riportava sopra la squadra di casa. A dare forse una mano a Charlotte, una volta tanto (non che sia corretto), gli arbitri, i quali valutavano due contatti sul tiro a favore degli Hornets mandandoli in lunetta.
Forse generoso il primo su Lee, astuto il secondo di Lin che cercava uno scomposto Grant già in salto, dopo aver effettuato un pump fake per ingannarlo.
Il 4/4 ai FT riproponeva la squadra del North Carolina al comando. Un tentativo di Grant veniva cancellato da una stoppona di Marvin Williams, lo stesso giocatore però a 3:16 colpiva dalla grande distanza dalla diagonale sinistra per il 20-21 Sixers.
Clifford chiamava time-out e al rientro Lin passava a Jefferson che da sotto segnava e continuava l’alternanza delle squadre al comando.
A 2:26 canestro fantasma di Lin che appoggiava verso il vetro, ma veniva stoppato dal numero 22 Holmes poco prima del tocco della palla a tabella.
Goaltending chiamato dagli arbitri e Charlotte che guadagnava il +3. Thompson dalla destra pareggiava con l’ennesima tripla, Lin rimandava a più due i nostri con un jumper dall’altezza della linea dei liberi, questa volta limpido, Jefferson poi lavorava in post basso su Holmes; giro e tiro vincente completato dal proficuo giro in lunetta.
Thompson con l’entrata portava a casa anch’esso un gioco da tre punti per la spinta con il petto di un Lamb in ritardo sulla penetrazione. Kaminsky a parere degli arbitri commetteva fallo su McConnell in ripartenza (qualche dubbio anche su questo fischio) e mandava in bonus la squadra di Brett Brown.
Il n°12 bianco splittava, mentre dall’altra parte Lin regalava agli Hornets l’ultimo canestro di primo quarto appena fuori dall’area a destra battendo Landry in jumper per il 32-29.
Jeremy Lin chiuderà con 14 punti.

Jeremy Lin chiuderà con 14 punti.

 
Nel secondo quarto un altro fallo su Jefferson regalava a Big Al altri due punti mediante lunetta a 11:41, i 76ers, però si affidavano a Landry che con quattro punti ricuciva lo strappo, ma falliva il tiro del vantaggio, era allora Charlotte a spezzare la parità con un galleggiante jumper di Batum a 9:53.
Noel pareggiava ma al francese la situazione non stava bene, mina da tre punti dal centro/destra a 9:28 sparigliava ancora le carte.
Time-out Sixers che come se nulla fosse, al rientro pareggiavano con Thompson da tre punti, complice Batum in ritardo in chiusura.
A 8:52 Batum vedeva l’inserimento di Lin sulla destra in back door completato dal piccolo orientale con un magnifico reverse layup.
A 8:17 a mettere fuori pericolo da un eventuale parità immediata ci pensava Kaminsky; finta di passaggio sulla linea dei tre punti, entrata decisa e dunk a due mani prepotente.
Dall’altra parte Noel preferiva una mano per affondare la schiacciata e a 6:17 il centro di Brown preferiva l’artistica soluzione in reverse layup passando sotto il ferro e la guardia lasciva di Kaminsky.
Un’azione partita da Lin che forniva palla a Zeller in taglio diagonale, vedeva Cody passare in mezzo a tre difensori in chiusura ritardata, il nostro centro andava a inchiodare la schiacciata del 44-42.
Zeller prendeva gusto nello schiacciare e quando a 5:16 Batum gli forniva l’occasione giusta, il nostro numero 40 tirava giù una bella slam dunk con l’alley-oop.
Covington per rimontare ricominciava da tre, ma Williams andava in palleggio sulla destra, da fuori area segnava alzando un tiro che evitava il marcatore occasionale Smith e Canaan arrivato al volo in aiuto.
Dopo qualche punto realizzato dai due team, Williams con una bella iniziativa sulla destra s’incuneava e appoggiava a tabella a 3:00 minuti esatti dalla sirena dell’intervallo.
2:35, altra tripla a segno tra le tante tentate dai 76ers (molte errate anche non menzionate) e punteggio sul 52-50 pro Hornets.
A 2:18 la solita pazzesca penetrazione di Walker e l’assist per Zeller davano modo di vedere una doppia caduta spettacolare e rovinosa; Cody tentava la schiacciata, Noel diceva no ma irregolarmente, Cody cadeva un po’ all’indietro, anche se Noel aveva la peggio.
Due liberi a segno del nostro centro ci consentivano di tornare a distanza di sicurezza oltre “il break”… Charlotte conservava il vantaggio con due stoppate decise e potenti fisicamente.
Marvin su Smith e Zeller a stampar palla al vetro, in attacco Lee faceva il resto con una transizione uno/due il cui passaggio di ritorno lo liberava in entrata per l’appoggio del 56-50 a 1:32. Una palla persa da Phila dopo il time-out grazie al raddoppio di Zeller, consentiva a Kemba di chiudere il quarto segnando l’ultimo canestro e di mandare le squadre negli spogliatoi con i Calabroni ad allungare nell’ultima parte sul +8 (58-50).
 
Charlotte allungava rapidamente il vantaggio a inizio ripresa; Phila aveva un black-out in attacco, Charlotte no e Zeller con una finta e un tiro da lontano oltre Noel infilava il 64-50.
Charlotte però non riusciva più a segnare, oltretutto facendo il gioco dai Sixers andando al loro ritmo; a 9:34 Noel inaugurava un parziale di 5-0 (tripla di Covington a completare), interrotto da Kemba, il quale sapeva come fare per bloccarlo; entrata di qualità a 8:55 e 66-55.
Nel frattempo si accendevano lotte sotto le plance; dopo una stoppata di Grant su Lee, su un rimbalzo nell’area di Charlotte, Cody spingeva Noel, i due si trattenevano e lottavano come due wrestler, alla fine Noel finiva giù, gli arbitri fidavano fallo a Zeller (ci poteva stare per la presa di posizione) ma non il flagrant ipotizzato.
A 6:26 Ish Smith dopo aver fatto il giro largo passando sotto canestro andava a destra e batteva un Marvin Wiliams proteso affinché non entrasse la bomba.
Purtroppo andava a bersaglio e a referto, i Sixers così tornavano a soli due punti.
Dopo un libero di Walker, un catch n’ shoot di Canaan da posizione frontale, apriva la strada al pareggio di Phila a quota 67.
A 5:02 con due liberi splittati da Covington, la squadra della città dell’amore fraterno passava in vantaggio di uno.
Smith a 4:24 con una finta dal pitturato faceva saltare Walker, il quale ricadendo non aveva più i tempi giusti per opporsi al tiro di Smith per il 67-70.
Charlotte intuiva che avrebbe dovuto dare un’accelerata se avesse voluto portare a casa un’indispensabile vittoria da Philadelphia.
Era Walker a 3:59 a dare la scossa passando in mezzo al traffico e appoggiando oltre una selva di mani poco amichevoli.
Su un ribaltamento, un buon movimento palla degli Hornets portava Lee a tirare, tre punti dall’angolo destro e Hornets che in un lampo si ritrovavano in vantaggio sul 72-70.
Walker, sempre lui, a 3:07 cercava di iniziare un parziale per strappare definitivamente la partita ottenendo tre punti grazie allo schermo di Jefferson e alla sua buona mano.
A 2:32 Lin era fermato irregolarmente da Covington sul contropiede e passava attraverso i FT per segnare due punti, a implementare un parziale che Thompson avrebbe potuto interrompere dalla lunetta.
I suoi tre tentativi (l’ultimo per sconfinamento nel pitturato di Lin) però andavano tutti a vuoto, così il n°31 riceveva qualche fischio dal pubblico amico.
Charlotte dall’altra parte tre punti invece li faceva e ancora con Walker; in mezzo alla difesa segnava in floater subendo fallo da McConnel e segnando un gioco da tre punti.
Con questa giocata Kemba portava sull’80-70 il punteggio che a fine quarto mutava in 83-74.
Kemba Walker nella selva di maglie bianche appoggia. Finirà con 30 punti.

Kemba Walker nella selva di maglie bianche appoggia. Finirà con 30 punti.

 
Nell’ultimo quarto non cambiava molto, anzi, Charlotte allungava. Il periodo era però troppo lungo e trascinato.
Si passava spesso dalla lunetta interrompendo troppo il gioco di una partita che comunque a Phila sfuggiva definitivamente di mano quando Charlotte segnava un parziale di 7-0 iniziato con i liberi di Walker e terminato con una tripla di Kaminsky a 8:01 (dopo un gancio di Lamb nel mezzo).
Il 94-78 con 8 minuti da giocare era troppo per Phila.
Nel finale entravano le riserve e Daniels & Harrison, i quali indovinavano una tripla a testa che contribuivano a far salire il punteggio finale sul 119-99.
 
Come si può notare dalle statistiche, siamo stati più abili nell’andare a canestro sulle palle perse, la difesa poi, dopo un inizio allegro, ha chiuso gli spazi e conquistato quei rimbalzi necessari per non consentire altre seconde o plurime opportunità alla squadra di Brown.
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Pagelle:
 
Walker: 8
30 pt. (10/21), 7 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. E’ la nona volta che sale sui 30 o più punti in stagione. E’ lui che accelera quando ce n’è bisogno.
 
Lee: 6,5
9 pt. (2/5), 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. In alcuni momenti ho come l’impressione che potrebbe far meglio in difesa per il giocatore che è. Prestazione sufficiente. Mezzo voto in più per quella tripla che ha scavalcato i Sixers e ha portato la partita nelle mani dei viola.
 
Batum: 6,5
12 pt. (5/14), 4 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate. I suoi assist e qualche buon canestro, anche se le percentuali non sono alte.
 
M. Williams: 6,5
14 pt. (6/11), 9 rimbalzi, 1 rubata, 2 stoppate. Difende abbastanza bene, doppia il suo avversario ai punti e tira giù due stoppate micidiali.
 
C. Zeller: 7
15 pt. (3/6), 6 rimbalzi, 2 assist, 4 stoppate. Attivo come nelle migliori serate. Piazza un 9/10 ai liberi dimostrando una mano migliorata, o almeno in serata. Fa segnare 4 stoppate, gioca bene esaltandosi in tagli e schiacciate.
 
Lin: 6,5
14 pt. (4/6), 4 rimbalzi, 2 assist. Utile nel gioco e ottimo in fase realizzativa.
 
Lamb: 6
6 pt. (3/6), 2 rimbalzi, 1 rubata. Nel suo spazio durante la prima rotazione non indovina niente, né in attacco, né in difesa, dove si prende anche un gioco da tre punti in faccia. Bene invece nella seconda rotazione cliffordiana.
 
Kaminsky: 6,5
7 pt. (3/5), 8 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Bene a rimbalzo e la sua tripla a 8:01, come in preseason, sigilla una vittoria ormai quasi certa.
 
Jefferson: 6,5
6 pt. (2/4), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Brillante in un paio di movimenti offensivi. Non si può dire che sia tornato ma fa rivedere cose interessanti e in ritmo per lui.
 
Daniels: 6
(3 pt. ½). Troy inaugura con se stesso, Quattro giocatori (lui e i sottostanti), che mettono piede sul parquet negli ultimi 1:45. Rientra e segna subito dimostrandosi letale da tre punti, poi ne tira una lunga sul secondo ferro.
 
Gutierrez: s.v.
0 pt. (0/0). Non ha molto tempo. Non riesce a impostare nulla per il tempo.
 
Harrison: 6
3 pt. (1/1). Commette uno sfondamento offensivo sciocco, ma poi rimedia segnando una tripla.
 
Hansbrough: s.v.
0 pt. (0/0). Non troppo coinvolto nel breve periodo.
 
Coach Clifford: 6,5
Squadra in back to back, non facile centellinare le energie, però, dopo un inizio combattuto, nel secondo tempo la squadra risolve agevolmente la partita. Bene attaccare il canestro, Charlotte recupera 35 liberi.

 
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.