Game 60: Charlotte Hornets Vs San Antonio Spurs 120-110

Nick Richards dalla bench ha catturato 9 rimbalzi e piazzato 5 stoppate in meno di 19 minuti.

Alla vigilia della partita nelle fila degli Hornets saltava Rozier (problema alla mano destra) e considerando la convenienza nel perdere con gli Spurs in striscia negativa da 13 partite, i “benpensanti” ipotizzavano una sconfitta di Charlotte nell’ultima uscita prima dell’All-Star Game, invece, alla fine, nonostante tutto, i Calabroni portavano a casa anche la serie stagionale con gli Spurs (2-0).

La partenza del match sembrava dare ragione a chi non credeva nell’ipotesi la squadra di Clifford facesse sul serio; dopo lo 0-2 di Branham e il 3-2 (10:30) di .J. Washington, la squadra di Pop menava le danze arrivando sull 3-11 prima della seconda tripla (nonché canestro) di serata degli Hornets – firmata Ball – per il 6-11 a 8:09 ma Sochan in fade-away a 6:40 otteneva il massimo vantaggio per gli Speroni (10 punti per l’8-18).

Charlotte sembrava incapace di reagire lasciando anche il pallino di rimbalzi agli ospiti ma all’improvviso rimontava in corsa sfruttando anche gli assist di Ball e qualche FT; 5:25 alzata per l’alley-oop di Williams, liberi di D. Smith Jr. e McGowens poi a 2:15 tripla di Thor e secondo vantaggio di serata Hornets per il 24-23.

Botta e risposta da fuori (McDermott – Mc McGowens) nuovamente e capolavoro di Ball a 23:7 che con un crossover a L passava in mezzo a due difensori iniziando il movimento di terzo tempo, alzata in floater oltre il difensore rimasto sulle tracce e canestro fluido, coordinato e pulito per il 32-29.

Charlotte subiva il canestro da fuori dell’ex Graham chiudendo in parità i primi 12 minuti.

Nonostante un’altra risma di rimbalzi Spurs, gli Hornets andavano sul +4 a 10:05 quando Ball si avvicinava già alla tripla doppia servendo il nuovo Mykhailiuk con un lancio per l’alley-oop pesante del 38-34.

Partita “abbastanza” aperta e allegra così la difesa di Charlotte non impressionava e la bomba di Branham a 5:51 riacciuffava i teal a quota 44.

Si entrava nell’ultimo minuto in parità ma dopo 3 secondi Z. Collins mandava sotto di 3 Charlotte.

Ci pensava P.J. Washington a replicare ricucendo lo strappo e McGowens a 8 secondi e mezzo a fare la differenza mandando i Calabroni negli spogliatoi in vantaggio 60-57.

Ad inizio ripresa la coppia Mark Williams/Gordon Hayward si alternava producendo 10 punti (4 di Mark con 2 FT e 6 di un perfetto ed elegante al tiro Hayward sino a quel momento) portando il team della North Carolina sul 72-62 ma a 8:05 gli Spurs tornavano già sul -2 con un parziale da 0-8…

7-0 per Charlotte di replica giunti a 6:09 con la tripla di P.J. Washington (79-70) e 93-86 di chiusura quarto con poker di punti di Ball.

Nell’ultima frazione Mykhailiuk rimandava Charlotte in doppia cifra: 96-86 ma a 6:26 gli Speroni tornavano sul -1 con un cutting layup di McDermott che minacciava di togliere la leadership ai padroni di casa.

La possibilità per la squadra della vecchia volpe Pop ci sarebbe; Sochan mancava un tiro da poco distante e da sotto Bassey (4 punti e 11 rimbalzi con 2/10 al tiro) – sul medesimo possesso – sbagliava due volte e dall’altra parte Mark Williams in schiacciata anticipava la freccia scoccata dal nuovo arrivo ucraino a 5:06: 108-102.

Svi Mykhailiuk, prima uscita per lui in divisa Hornets.

Altri errori Spurs al tiro e dopo un minuto esatto anche Ball scoccava un altro dardo avvelenato: 111-102, 9 punti di cuscinetto ormai decisivi aggravati dall’ennesimo colpo tirato fuori da oltre l’arco (P.J. questa volta) per non arrivare in volata al 120-110 finale.

Per Charlotte tripla doppia di Ball (28 punti, 12 rimbalzi, 10 assist), 22 punti di P.J. Washington, 16 di Hayward, 12 a testa per il nuovo ucraino “Svi” e per Mark Williams che ha aggiunto 10 rimbalzi e 4 stoppate influenzando tiri e riprendendosi dopo un incerto inizio mentre addirittura 5 sono stati i BLK di Richards con 6 punti e 9 rimbalzi in 18:28 totali.

Buon primo tempo di McGowens al tiro (nel secondo solo una bella virgola per lui) che ha chiuso con 11 punti, 10 punti e 9 assist per D. Smith Jr..

Dall’altra parte 23 punti per Branham e 21 per Keldon Johnson, 12 rimbalzi e 14 punti per Zach Collins, 17 punti per McDermott e 12 per Bates-Diop.

Con molte statistiche di squadra simili, il 12-6 nelle stoppate pro Hornets è stato fondamentale così come l’influenza sotto le plance dei difensori Hornets ha fatto la differenza per una volta e così i parenti poveri dei vecchi Spurs hanno finito per abbassare le percentuali al tiro nel secondo tempo ed uscire di scena nel finale.

Per Charlotte una vittoria che da un po’ di pace prima dell’All-Star Game: la classifica è sempre nefasta (17-43) e ci sarà tempo per tankare ma qualche soddisfazione casalinga (specialmente) deve pur arrivare.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.