Game 62: Charlotte Hornets @ Denver Nuggets 112-102

 
PiccHornets
 
Colorado, Denver. Nella Mile-High City (1609 metri d’altitudine) è il soprannome perché sta a un miglio sul livello del mare.
Nel Colorado c’è anche un’altra città, un po’ una delle località sciistiche top negli States.
Cultura, arte ma anche località frequentata dai cosiddetti “VIP”, una specie (con le dovute differenze) della nostrana Cortina D’Ampezzo.
Il Colorado mi ricorda un simpatico film con Jim Carrey e Jeff Daniels intitolato “Dumb and Dumber” (Scemo e più scemo nella versione italiana).
Gli Hornets comunque picconano le Pepite a Denver facendole saltare a suon di triple.
Squadra che aveva fatto benissimo recentemente i Nuggets, soffrono il passaggio a vuoto nel secondo quarto lasciando via libera a Charlotte che resiste nel finale nonostante il rientro degli uomini di Mike Malone.
Gli Hornets hanno sparato da tre con il 59,3% mentre i Nuggets si son fermati al 30%…
 
Charlotte tornava con il quintetto tipo d’inizio stagione; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller.
La Denver di Malone di contro schierava; J. Nelson, Gary Harris, W. Chandler, Gallinari e Jokic, quest’ultimo finirà con 31 pt. e 14 rimbalzi, seguito dal Gallo con 22 e Murray con 14.

Walker finirà con 27 punti, altra buona prestazione per il capitano.

 
Il possesso della prima palla a due era salutata dallo speaker con un “Nuggets ball”, non durava molto però, l’entusiasmo perché i gialli di casa perdevano la sfera, tuttavia gli Hornets fallendo la prima occasione con un piazzato di Zeller lasciavano vi libera ai Nuggets per l’attacco concluso con estrema leggerezza da Jokic con un giro e tiro in gancio da Jokic che battendo Zeller portava sullo 0-2 la partita.
Cody in avvicinamento nel pitturato, sulla corsa estraeva un arcobaleno per scavalcare il lungo sotto canestro, ottima soluzione, palla che ricadeva nella retina 11:07 per il 2-2.
Denver segnava ancora sfruttando Gallinari che tagliava fuori con il corpo Batum, il quale si arrangiava commettendo fallo. Il Gallo dalla lunetta segnava i due FT che davano il +2 annullato da Zeller, il quale dietro tutti i difensori ricevendo un pallonetto di Batum appoggiava da sotto a sinistra il nuovo pari a 10:31.
Un giro e tiro di Jokic dava il nuovo vantaggio ai Nuggets che facevano tesoro anche di una chiusura di Zeller data come fallosa.
Chandler segnava i liberi e Denver saliva sul 4-8.
A 8:51 primo tiro da tre di Kemba, fluidità incredibile, tre punti senza fatica che riportavano Charlotte a un punto, tuttavia il Gallo replicava dalla stessa distanza e i viola tornavano a 4 punti.
A 8:25 Kemba con un tiro dalla media segnava due punti aiutato dai ferri, seguiva tuttavia la penetrazione di Nelson sulla quale Charlotte opponeva scarsa resistenza.
A 8:00 dalla fine del primo quarto Kemba con un palleggio basso frontale si preparava al tiro che veniva effettuato sotto la pressione fallosa di W. Chandler.
Due FT a bersaglio ed elastico rispettato, cos’ come il Gallo prendendo un rimbalzo offensivo sfuggiva a Batum nel breve e passando sotto il canestro infilava una reverse dunk a due mani per l’11-15.
Nelson sbagliava un appoggio facile da pochi cm ma i Nuggets aumentavano comunque a 6 le lunghezze di vantaggio prima che a 5:32 Batum si prendesse il primo tiro da tre punti di serata realizzando il 14-17.
Nuggets nuovamente sul +5 ma a 4:54, dopo un paio di errori in precedenza, MKG segnava anch’esso il primo FG di serata in jumper.
Un contatto Walker/Jokic sotto canestro non era considerato falloso dagli arbitri (fallo tutta la vita); Kemba tirava sul contatto ma non realizzava, per fortuna arrivava a rimorchio realizzando grazie alla correzione.
Messe le premesse per il sorpasso a -1, a 3:57 l’inaspettata tripla frontale di Batum (1.000 tre punti in carriera raggiunti) dava il primo vantaggio di serata (21-19) alla squadra allenata da Clifford.
Batum segnava anche il terzo tentativo di serata, un jumper frontale in uno contro uno, Marvin dava continuità realizzando anche il 26-19 a 2:55 con un dardo avvelenato da oltre l’arco, Lamb contribuiva con un FT jumper alla fuga, Wood in difesa costringeva alla jump ball Plumlee e Lamb segnando ancora da tre punti incredibilmente faceva volare i Calabroni sul 31-19.
Un paio di fiammate Nuggets riportavano a -8 i locali che chiudevano in svantaggio 31-23 il primo quarto.
 
L’inizio del secondo era ancora un discorso tra Lamb e il canestro; a 11:41 Jeremy realizzava dopo aver catturato sotto canestro un rimbalzo offensivo.
A 11:13 capolavoro di Murray che ai 24 batteva la luce gialla e il difensore segnando con un fade-away da tre punti, fortunatamente anche Roberts a 10:26 realizzando la settima tripla stagionale contribuiva tra gli uomini dalla panchina a mantenere le distanze.
A 10:43 un two in a row per Murray che sfruttando un blocco caricava il secondo tre punti vincente con Roberts in uscita dal blocco impotente.
Roberts provava a segnare ancora ma questa volta sbagliava, tuttavia l’aggressività a rimbalzo offensivo consentiva a Williams di prendere il rimbalzo e di sbagliare due volte prima di realizzare i due punti del 38-29.
Il Gallo continuava la sua buona partita anche se dalla lunetta.
A 9:53 un fallo di Marvin dava all’ala ex Milano la possibilità di portare sopra i 30 anche Denver.
A 8:49 O’Bryant in campo per un breve scorcio aveva la freddezza da dentro l’area di far saltare oltre di lui Plumlee, l’inganno con la finta riusciva benissimo e ai 24 il tiro batteva anche il cronometro.
Il 40-31 era applaudito anche dalla panchina ma non c’era tempo per rilassarsi perché il dejà vu del Gallo in lunetta con il 2/2 si riproponeva poco dopo come costante incubo.
A 8:15 una penetrazione in dribbling leggero di Lamb era chiusa da un brillante teardrop a una mano dal nostro swingman.
Il Gallo attaccava ancora il ferro, stoppata di Marvin inutile, 2 FT per il precedente contatto con Zeller.
2/2 scontato a 7:21 per il -7. A 6:55 un altro rimbalzo offensivo di Williams era premiato con due Ft sul contatto successivo.
Due realizzazioni per la nostra ala grande, molto attiva e Hornets sul +9.
Batum continuava la sua incredibile serata bombardando da tre sulla destra su assist di Belinelli che si salvava dopo aver pasticciato un po’ con la palla tra le mani.
Un fallo del quale Murray si autoaccusava, dava a Cody la possibilità di realizzare due liberi per la vertiginosa salita di Charlotte; 51-37, +14 inaspettato che scendeva a +11 dopo una tripla di Chandler dall’angolo destro.
Il Gallo con un lungo due a 4:10 riportava a una cifra lo svantaggio della squadra del Colorado, Jokic andando in appoggio riduceva ulteriormente il distacco ma a 3:33 Denver prendeva un tecnico realizzato da Batum, inoltre sull’azione successiva Walker sulla sceond chance tirava da posizione frontalissima realizzando uno splash perfetto da tre che faceva raggiungere quota 55 alla squadra del N.C..
Jokic sul lato girava intorno a Marvin, tiro vincente e fallo, giocata da tre pt che consigliava a Clifford sull’azione seguente di mettere Belinelli per cercar d’anticipare il centrone difficile da fermare da sotto; palla lontana dal centro, tiro sbagliato, rimbalzo di Williams grazie anche al buon lavoro difensivo di Marco.
A 1:58 O’ Bryant aveva la fortuna del principiante sul tiro, aiutino del ferro e altri due punti verso la rincorsa alla doppia cifra. Nelson da tre segnava il 57-50 ma Kemba dopo una dribble off-balance con numero finale da giocoliere realizzando il 59-50 dava fiducia maggiore al team che realizzando con MKG in transizione sfruttava anche il fast break per tornare a +11.
Jokic ricevendo un passaggio realizzava da vicino una sospensioncina chiudendo il primo tempo sul 61-52 Hornets.

Jeremy Lamb autore di una buona performance chiusa con 12 pt..

 
Si ripartiva nella ripresa con Batum da tre punti a 11:38. Dalla diagonale sinistra il francese faceva 5/5 dal campo…
A 11:04 un assist in corsa di Batum sulla sinistra, corda diagonale in parallelo di Zeller che realizzava facilmente il 65-52.
A 10:27 Batum realizzava irrealmente ancora da tre da posizione frontale grazie a Marvin che ridava fuori il pallone mettendo in ritmo il transalpino.
Una pioggia di triple si abbatteva su Denver.
Questa volta era Marvin a metterla dentro portando sul 71-52 il match.
Jokic non segnava perché Batum lo stoppava ma ritardatamente; goaltendinge altri due punti per il C avversario.
A 9:04 Marvin preservava il canestro su un tiro dal pitturato del Gallo spuntando dietro ai difensori sul pezzo, arrivava con la sinistra appena in tempo per assegnare la stoppata valida.
Un appoggio di Zeller in allungo non toccava nemmeno il fero ma ne veniva fuori un assist per MKG che da sotto schiacciava a due mani (8:45).
Jokic usava il suo pesante fisico per battere Zeller ma a 7:43 Walker restituiva con gli interessi; assist e schermo di Zeller, Nelson di contorno sui tre punti volanti di Kemba che portavano a 11/15 le statistiche di serata degli Hornets da oltre l’arco… Hornets che toccavano il +20 (76-56) ma iniziavano a essere riassorbiti: il primo colpo lo assestava Jokic, il quale sfuggendo alla marcatura di Zeller con un movimento dalla velocità terrificante realizzava il -18.
Batum riuscendo a realizzare ancora surrealmente un fade-away dalla diagonale destra in uno contro uno faceva cadere le ultime foglie d’autunno della sua partita.
Gallinari, Jokic con un 2/2 a testa dalla lunetta portavano il divario a 16 punti. O’Bryant era la “resistenza” degli Hornets; a 4:52 finta su Jokic, due passi avanti e appoggio al plexiglass per battere il centrone avversario.
Dopo una tripla di Denver si registrava il primo errore di Batum al tiro.
Il Gallo a 3:52 dalla diagonale sinistra metteva sul fuoco l’acqua per preparare un bollente finale.
Sull’80-69 Clifford chiamava il time-out.
Jokic realizzava su O’Bryant ora un po’ stanco, in attacco la soluzione la trovava Kemba; forzatura da tre punti con ricaduta dentro l’arco con una gamba molto più avanzata rispetto all’altra… suspense e surplace per vedere il suo tiro entrare regalando un po’ di sollievo e l’83-71.
Batum a due minuti esatti dalla fine del terzo quarto, sul quasi raddoppio Nuggets, smistava un diagonale coto illuminante per O’Bryant smarcato nel cuore del pitturato non faceva fatica a raggiungere il ferro per schiacciare.
Per un tocco minimo di O’Bryant su Jokic i Nuggets guadagnavano un punto dalla lunetta ma Kemba passando una coppia di difensori girava sulla baseline da destra a sinistra, buono il reverse layup a segno per cercar di far svoltar definitivamente la gara.
I Nuggets tornavano alla carica raggiungendo l’87-79, l’attacco di Charlotte andava per le lunghe, O’Bryant nell’angolo sinistro marcato poteva solo aprire all’indietro per Lamb con pochi secondi a disposizione sul cronometro.
Dalla diagonale destra, molto oltre l’arco Lamb era costretto a tirare; il miracolo avveniva… una tripla solo cotone per Jeremy che aveva u moto di soddisfazione rientrando in difesa.
Il 90-79 a :30.5 era l’ultimo canestro del quarto.
S’iniziava l’ultimo quarto quindi cercando di gestire 11 punti di vantaggio.
 
A 11:29 O’Bryant reclamava il prolungamento di contratto sino a fine stagione realizzando anche una bomba senza esitare. Plumlee segnava da due punti con una continuazione assegnata dagli arbitri forse un po’ generosa.
Dalla lunetta l’addizionale non entrava e Hernangomez commetteva anche il fallo sull’entrata anticipata in area. O’Bryant guadagnava anche un rimbalzo offensivo, il giro palla degli Hornets era perfetto sino all’arrivo a Roberts, in teoria il più adatto a far questo tipo di gioco, invece il play aveva difficoltà in ricezione, quindi decidendo si rallentare il gioco si metteva in proprio sparando un tiro forzato che colpendo il secondo ferro rimbalzava lontano…
Murray riduceva lo scarto a 10 punti, Lamb si faceva stoppare al vetro da Plumlee ma O’Bryant trovandosi al posto giusto nel momento giusto recuperava segnando due punti e incrementando il personal score.
A 8:05 O’Bryant era liberato per un piazzato lungo.
Un po’ lento nel sollevarsi ma con rilassatezza essendo un open, il numero 8 calava altri due punti dimostrandosi rivelazione di serata.
Gli Hornets sembravano in controllo della partita ma a 7:40 Hernangomez realizzava da tre, Plumlee facendo secco O’Bryant metteva dentro un gioco da te punti, così i Nuggets affacciandosi sul -8 (97-89) tornavano a metter paura.
Charlotte tornava a giocar un buon attacco; sulla corsa diagonale di Zeller verso canestro il nostro centro lanciava lungo nel corner sinistro per Marco, il quale in grave difficoltà in serata al tiro, realizzava una bombarda pesantissima che issava gli Hornets sul 100-89.
Batum si spegneva, una transizione di Murray a 4:54 faceva tornare le Pepite sul -6, ma la Mile-High City Basketball raggiungeva anche il -4 grazie a Barton a spinger sino quasi al ferro nonostante Cody a braccia alzate provasse in qualche maniera a fermarlo.
A 4:11 ancora Kemba!
Chi se no ad ammazzare la partita?
Ancora una tripla che gli conferiva un personale 5/8…
Sul 103-96 Jokic contro Zeller per una volta sbagliava, nel finale Charlotte controllava la partita incrementando con i tiri liberi il vantaggio nonostante Zeller e Jokic uno dietro l’altro riuscissero a fare uno strano 0/2…
Gli Hornets chiudevano vittoriosi 112-102.
 
Pagelle
 
Walker: 7
27 pt. (8/21), 4 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Perfetto dalla linea, perde solo un pallone. Non è perfetto al tiro ma mette le conclusioni che contano di più. Sempre importante è Lloyd Christmas. Non perché sia aggettivabile come il protagonista del film ma perché nelle situazioni di difficoltà riesce a cavarsela come quando nel film Lloyd baratta il furgone per una minimoto sulla quale arriva in sella a riprender l’amico Harry con sfondo di meravigliosa colonna sonora (“Mmm Mmm Mmm Mmm” dei Crash Test Dummies). Ecco… lui in un contesto a volte difficoltoso tira fuori la “genialata” anche se a volte a caro prezzo.
 
Batum: 7,5
21 pt. (7/11), 2 rimbalzi, 8 assist. Si limita a 2 palle perse. Tira con un 4/6 da tre raffreddandosi nel finale. Harry Dunne. Il braccio desto di Kemba. Il curatore di cani da esibizione che possiede quello splendido furgone ricoperto di pelo dalle fattezze canine. Se non fossi amante degli animali, direi che gioca proprio come un canide in questo scorcio della stagione. Marca il Gallo e non fa nemmeno male rispetto al solito. Ha più voglia, sembra più concentrato finalmente. Stasera è on fire come quando Harry prende fuoco dal benzinaio. Inizia in maniera assurda. Grandissima partita. Avrei scommesso, ora che le mie partite al fantabasket sono terminate lui sfodera una prestazione con la P maiuscola.
 
Kidd-Gilchrist: 6
6 pt. (3/9), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Mary Swanson. Gioca in difesa e gli avversari non fanno sfracelli da quelle parti. Costretta dalle necessità del rapimento del marito lascia la valigetta in aeroporto ma Lloyd in un eccesso di zelo la recupera per consegnargliela. In mezzo a casini personali e di squadra sembra avere la testa concentrata sulla problematica principale, non ignorando altri aspetti circostanti quali l’attacco, arte nella quale si cimenta per nove volte ottenendo un periodico e non eccelso 33,3%.
 
M. Williams: 7
14 pt. (5/7), 12 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate. Vecchietta sulla carrozzina elettrica. A volte nel roster sembra il più lento, forse il più sfortunato, limitato dal fisico in difesa in un certo senso. La vecchietta nel film però facendo finta di nulla deruba Lloyd. Vecchietto terribile mette a referto una doppia doppia, sbaglia poco e difende adeguatamente.
 
C. Zeller: 5,5
11 pt. (4/10), 8 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Arriva al limite dei falli spendibili perché non essendo il miglior Cody, soffre parecchio sotto canestro contro Jokic. In attacco però non fa male, eccetto i liberi al 50%, tuttavia il duello lo vince l’avversario. E’ Grande Mulo. L’energumeno che s’infuria al fast food colpito alla saliera di Harry. Rispetto a molti altri ha quella grinta, anche se non le stesse espressioni del Mulo per fortuna. Gli mettono sul conto le consumazioni precedenti, sconfitte maturate senza il suo apporto e lui che sta rientrando in condizione intasca la W e per le prossime vedremo…
 
Belinelli: 5,5
3 pt. (1/8), 3 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. Compensa carenze al tiro con altre statistiche e una bomba importante nel finale. Il camionista che suona la tromba ad aria compressa a richiesta della coppia Harry/Lloyd. Non si vede nemmeno nel film, totale figura immaginaria, suono però forte il clacson dei 100 punti.
 
Lamb: 7
12 pt. (5/10), 4 rimbalzi, 1 rubata. Beth Jordan. L’agente segreto che risolve il caso mettendosi sulle tracce dei due incolpevoli protagonisti. Pur attraverso numerose difficoltà trova soluzioni impensate, una bella entrata e una tripla fondamentale per risolvere il caso vittoria.
 
Roberts: 5,5
3 pt. (1/5), 1 rimbalzo, 2 assist in 10 minuti. Billy, il bambino non vedente al quale vendono la pappagalina Petra, non esattamente ancora in vita. Truffato, sta vedendo il campo solo ora ma non è certo un gran bel vedere. Sembra aver perso le sue proprietà. Scarso in serata secondo me, non mi piacciono un paio di scelte, mezzo voto in più per gli assist e la tripla.
 
Wood: 6,5
0 pt. (0/0), 1 rubata, 2 stoppate. Joe Mentalino. Spietato killer, difetta di sovrastima nei confronti degli avversari credendoli super. Wood tuttavia, pur giocando solo 5 minuti, non prendendosi nessun tiro sa fare il suo mestiere e prende un +8 di +/- contribuendo al mantenimento del vantaggio con una steal e due cattive stoppate.
 
J. O’Bryant: 7
15 pt. (7/9), 6 rimbalzi, 1 assist. Il fisico è sul massiccio, non parrebbe avere quell’agilità, quella coordinazione unita a essa che dimostra. Rivelazione di serata, anche se soffre nel finale è l’arma in più che decide la partita. Il suo apporto dalla panchina è stato fondamentale e sa fare un po’ di tutto. Per ora relegato in panchina dimostra di saper fare un po’ di tutto, in attesa di promozione. Serio come la cameriera del fast food serve la squadra senza commentare. E’ presto per dire se sarà un giocatore da rotazione, ma l’inizio è promettente.
 
Coach Clifford: 7
Time-out al punto giusto. Squadra motivata. Forse è tardi ormai, ma lui credo conosca una canzone di Caparezza che recita: “E’ tardi ma non mi fermerò”. Vedremo in queste ultime sfide che sarà…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.