Game 62: Charlotte Hornets Vs Miami Heat 108-103

Mark Williams in alta doppia doppia è stato determinante raggiungendo alte vette con 18 punti e 20 rimbalzi.

Gli Hornets non si fermano “stranamente” più (quarta vittoria in striscia) andando in controtendenza rispetto ai bisogni che vorrebbero una squadra cercare di tankare per recuperare il miglior prospetto possibile la prossima stagione ma le partenze di McDaniels e Plumlee sembrano aver liberato spazi e nuove energie.

La chimica di squadra funziona meglio ed oltre al “solito” LaMelo si sono aggiunti altri fattori: la serata vintage (ad inizio stagione era stato importante) di Dennis Smith Jr., la forza, la fisicità di Mark Williams, un autentico buco nero che calamita rimbalzi e spazza i tabelloni anche in attacco: 18 punti (9/12) e 20 rimbalzi in circa 29 minuti contro Adebayo e soci…

La sensazione è che gli Hornets – comunque andrà a finire la stagione – abbiano trovato un prospetto emergente molto interessante e che dire dell’efficienza di Gordon Hayward che ha chiuso con 21 punti risolvendo situazioni intricate ma anche Kelly Oubre Jr. dalla bench si è ritagliato diversi canestri nel primo tempo.

Charlotte ha strappato subito andando sul +22 strappando sulla zona di Miami, emblematico un canestro volante a mostrare un attacco bilanciato: con Ball a dare palla in angolo a DSJ, restituzione veloce sullo scatto del n° 1, touch pass in corsa immediato di LaMelo, questa volta sotto canestro per Richards che sulla baseline in back-door realizzava in schiacciata a un minuto dalla fine del primo quarto esaltando buona parte dei 19.109 spettatori presenti allo Spectrum Center.

Con cifre principali molto simili a livello di statistiche di squadra, decisivi in cifre il 36-10 nel confronto punti tra panchina e 50-38 nel pitturato.

Non sono bastati 33 punti per Herro e 28 di Butler a Spolestra che ha potuto contare anche su 14 punti di Adebayo e una doppia doppia di Love da 13 punti ed altrettanti rimbalzi ma Oladipo, Strus e Robinson hanno chiuso con una combo da 0/9 per 0 punti totali.

Gli Hornets, dopo aver incassato un 6-25 hanno trovato per due volte un sontuoso Ball che con tre triple consecutive nella prima occasione (terzo quarto) e due nella seconda (ultimo quarto), hanno tenuto a galla Charlotte per non farla andare sotto risolvendo nel finale la partita rimanendo solida, unita e giocando con un po’ più di esperienza nonostante un paio di brutte scelte di tiro da parte di Rozier in una serata non al meglio.

Clifford ha voluto mantenere un assetto agile sul parquet nel finale schierando una small-ball con tre guardie che alla fine ha fatto la differenza poiché DSJ si è mostrato abilissimo in difesa ma anche in attacco e Ball ha dato tridimensionalità al gioco mentre T-Ro, nonostante la pessima serata è andato con energia in close-out rischiando anche il fallo su un potenziale 3 letale di Herro in un momento delicato del finale.

DSJ, altro fattore determinante.

Gli Hornets alla fine, strappavano con la mandibole, una vittoria che sfata anche l’unica vittoria in divisa viola dell’anno ottenuta ad inizio stagione contro Golden State all’OT a fronte di 9 sconfitte e pareggiavano la serie stagionale con Miami sul 2-2.

Game Recap

La partita iniziava con qualche difficoltà offensiva per le due squadre; Miami prendeva il comando sul 2-4 poi Hayward realizzava un pullup 3 e 2 FT successivi a 8:45 quindi Rozier da tre mandava la partita sul 10-4 portando il parziale sull’8-0, break interrotto da due FT di Herro ma dopo il pari in driving layup della guardia di Miami (15-15 a 4:19) gli Hornets – dal 16-17 – portavano un altro parziale, questa volta da 14-0 (iniziato con due FT di Rozier e una tripla del n° 3 e chiuso nel secondo quarto da un canestro da sotto di Ball) per il 31-19 che dava una spinta a Charlotte brava a non fermarsi, quasi per inerzia anche con la bench sul parquet.

Gli Hornets a 9:20 raggiungevano il +20 (40-20) con un two & 1 di Kelly Oubre Jr. e a 6:56 raggiungevano il massimo vantaggio sul +22 con due FT di D. Smith Jr. riuscendo a controllare per circa metà quarto a controllare gli attacchi di Miami ma la squadra di Spolestra, complici le doppie triple di fila, prima di Herro e poi di Love, nonostante un mega poster di Dennis Smith Jr. su Strus che esaltava anche i marziani (5:48, 48-26), chiudeva con un parziale da 6-25 per il 54-51 all’intervallo.

Adebayo a 11:30 segnava il -1 mancando l’addizionale del pareggio, il pericolo scampato svegliava Ball che dopo aver passato un primo tempo a raccogliere virgole da fuori, realizzava da tre su un drag screen di Williams e si ripeteva altre due volte consecutivamente contribuendo a 9:08 a trascinare Charlotte sul 65-56.

Il divario rimaneva lì: dal 73-62 dopo un left turnaround di Williams al 75-68 dopo un 2/3 (tecnico a CHA) di un Butler che in lunetta tornava a litigare dopo un lungo periodo di precisione nelle partite precedenti interrotto nell’uscita precedente alla trasferta del North Carolina.

82-72 a fine quarto grazie ad Oladipo che toccando il braccio di D. Smith Jr. impegnato in un passaggio per Richards (schiacciata dopo la luce rossa), regalava i due FT al n° 8, poi convertiti per il +10.

Miami non ci stava e a 10:26 segnava da tre il canestro dell’ex (Caleb dal corner sx) poi a 9:43 Vincent da tre punti metteva paura agli Hornets per l’82-81 mentre si levava un’ala dello Spectrum Center dedicata ai fan di Miami che inneggiavano gli Heat.

Erano le ali di Ball che lanciavano due deep 3, ancora una volta, a dare un cuscinetto di vantaggio ai Calabroni (88-81 a 9:07) ma la squadra della Florida realizzava da 3 con un Herro che si muoveva dietro a larghi schermi facendo impazzire DSJ poi con Adebayo (2 FT in transizione per fallo di LaMelo) e con la drive di Vincent annullando il divario fino all’88 pari.

Charlotte realizzava dalla sinistra con DSJ, una tripla che dava respiro ma ancora non risolveva anche se Hayward su un contatto falloso con Martin riusciva in continuazione a far battere la palla sul vetro che ballonzolava sul ferro fino ad entrare.

Mancato l’addizionale gli Hornets trovavano comunque altri canestri con Mark Williams in putback dunk e con Rozier che fuggiva in transizione dopo un passaggio intercettato da DSJ (sul parquet gli Hornets optavano per tre guardie agili con la sua aggiunta) per il 99-93 a 4:29.

Butler accentuava ogni contatto e guadagnava diversi FT nel finale sostenendo la squadra insieme a Herro che sganciava una tripla a 3:02 per il 101-99 poi DSJ in pullup ed ancora Herro in floater alzavano le cifre in percentuale e sul tabellone: 103-101.

A 2:17 Ball in lunetta splittava e Miami con una running dunk di Adebayo – 11 secondi più tardi – si trovava nuovamente sul -1 minacciando di strappare la W a Charlotte ma nel finale Ball forniva un pallone a Mark Williams che in fing and roll depositava il +3 prima di recuperare un bad 3 di Rozier e convertirlo in una dinamitarda schiacciata per il 108-103.

Nell’ultimo minuto Dennis Smith Jr. rubava un altro pallone e stoppava in rientro Vincent congelando la vittoria.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.