Game 66: Charlotte Hornets Vs New Orleans Pelicans 122-125 (OT)

 
MalediziHornets OT
 
Lo strano “derby” tra Hornets ed ex Hornets è vinto dai vecchi Calabroni, oggi trasformatisi in Pellicani.
Una partita tirata che gli originali perdono ancora una volta all’OT.
Una “maledizione” (anche se io ovviamente non credo in esse, da non prender nel senso letterale del termine) in un anno non felicissimo.
Mestamente gli Hornets toccano la sesta sconfitta nei supplementari quest’anno (nessuna vinta), in un cerchio inaugurato proprio in quella New Orleans della “House of the Rising Sun”.
A Est sorge solo Anthony Davis, autore di ben 46 punti e 21 rimbalzi, con i quali ha trascinato i compagni a una probabile sterile vittoria in ottica playoffs.
Charlotte era più interessata in chiave post season poiché la lotta per l’ottava posizione a Est pareva meno complessa seppur difficile per la situazione di classifica del team di Michael Jordan.
Per questo bisognava vincere ma sfortunatamente New Orleans ha ritrovato Davis in versione guastafeste, seguito da un sorprendente Jordan Crawford (19 pt.) e da S. Hill, altra spina nel fianco che ha terminato con 16 pt. Se i sogni non sono sfumati, ormai si fa durissima.
Pelicans che hanno tirato con il 41,2% da tre, gli Hornets con un 13/46 da oltre l’arco, hanno fatto registrare un 28,3% troppo basso.
NOLA vince anche negli assist (32-33) ma perde a rimbalzo (50-47) e ai turnover (9-10) ma dal campo tira con il 50,5% contro il 45,1% di Charlotte.
Walker, Batum e Williams, tutti sopra i 20 pt., non sono bastati.
Stanchezza, poca concretezza nei momenti che contano si sono confermate così ora gli Hornets girano sul 29-37.
La prossima sfida con Chicago, avversaria diretta, si fa fondamentale per cercare ancora di veder se vi saranno occasioni pe rientrare tra le migliori otto a levante.

Walker durante la presentazione con un gioco di luci. I raggi però si perdono nel buio nonostante Kemba contribuisca con 24 pt. (9/24 FG).

 
I Pelicans in North Carolina erano schierati da Alvin Gentry con il seguente quintetto; Holiday, H. Thompson, S. Hill, A. Davis e Cousins.
Lo speaker degli Hornets recitava il solito copione; Walker, Batum, MKG, M. Williams e C. Zeller, non necessariamente in quest’ordine.
 
Palla a due vinta da Davis e primo tiro della partita del Monociglio che finiva corto sul primo ferro, gli Hornets non riuscivano invece a concludere la prima azione perché Kemba allungandosi in palleggio troppo il pallone lo consegnava a Hill, segnava così NOLA che con Cousins in penetrazione sulla sx del ferro depositava i primi due punti della partita.
Gli Hornets compivano il primo sorpasso della partita a 10:58 quando Walker colpiva da tre punti centralmente.
S. Hill rispondeva a 10:36 fiondando la sfera da oltre l’arco ma un pick and roll da manuale tra Zeller e Walker portava il primo alla dunk centralissima.
Davis da sinistra respingeva gli Hornets segnando il 5-7 ma Marvin, rischiando l’infrazione in palleggio alto, a 9:39 metteva dentro dopo aver recuperato palla.
Cousins sulla destra insisteva spingendo Zeller indietro sulla baseline, persa la maniglia, il pallone perveniva a Williams dietro a Cody a far da perfetto scudo, in attacco gli Hornets conquistavano un libero per l’infrazione dei tre secondi nel pitturato e con Batum passavano in vantaggio di un punto, aumentando a tre il vantaggio a 8:35 grazie a un gancetto di Marvin Williams.
A 8:21 Cousins pareggiava segnando da tre punti, il 10-10 faceva da base per l’allungo ospite.
Su una second chance con Davis si portava a casa due liberi e altrettanti punti, poco più tardi era sempre il fenomeno in maglia rossa a correggere al ferro un errore di Cousins portando sul 10-14 il match.
A 6:30 da un recupero di Williams nasceva una transizione che vedeva Kemba nei panni dell’assist man con bound pass utile allo stesso Williams per chiudere in layup sulla destra del ferro.
S. Hill in entrata iniziava a dar fastidio alla difesa di Charlotte che subiva il canestro, ma in attacco sulla diagonale destra Kemba insisteva nel palleggio muovendosi lateralmente dietro lo schermo di Zeller per poi passare la sfera a Marco che da posizione frontale, qualche cm dietro la linea bombardava da tre presentandosi nel migliore dei modi.
Batum in allontanamento segnava il 17-16 pro Hornets ma Cunningham andava a ricevere e batteva la difesa di Charlotte realizzando dallo spigolo sinistro.
Un lob di Batum per una rollata di Wood era utile al nostro lungo di riserva per ottenere il nuovo sorpasso resistendo anche al contatto, il contatto l’otteneva anche Davis dall’altra parte del parquet… il tocco di Wood era considerato falloso così AD incartava altri due FT a gioco fermo regalando però uno 0/2 a Gentry.
Holiday nel pitturato effettuava l’ennesimo controsorpasso ma un micidiale tiro da tre punti di Batum era usato dagli Hornets per ripassare in vantaggio nel saliscendi emozionale.
A 2:20 Davis chiudeva in alley-oop ritrovando la parità a quota 22 e con Charlotte che in attacco faceva scadere i 24 secondi, dall’altra New Orleans si ripresentava avanti con una conclusione vincente di J. Crawford da tre punti.
Un’entrata atletica di S. Hill chiusa con una specie di scoop a destra del ferro valeva il 22-27…
Con i Pels pronti alla prima fuga Charlotte era obbligata a segnare per rimanere in scia, era Roberts con una conclusione da tre punti a realizzare il 25-27 a :45.3 dalla prima sirena.
Davis in area batteva elegantemente Zeller andando a concludere in gancio ma S. Hill aggrappandosi a Lamb concedeva due FT al nostro numero 3.
Jeremy eseguiva perfettamente i due FT ma un buzzer beater di Davis dalla diagonale sinistra valeva tre punti, buoni per i Pels per chiuder sul +5 il primo quarto (27-32).

Cody Zeller ha terminato con 6 punti e 9 rimbalzi.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
IL secondo periodo partiva per Charlotte con gli stessi punti e lo stesso marcatore; due punti di Lamb, questa volta non dalla lunetta che aiutavano Charlotte a risalire a un possesso lungo.
A 11:18 Crawford infilando un’altra tripla saliva al rango di guastafeste, Cody non metteva l’appoggio sbilanciato in corsa dalla difesa regolare di Cousins, MKG passava un passaggio lungo la linea di fondo di Frazier ma i Pelicans andavano comunque a segnare ancora poco più tardi con Cunningham in schiacciata, il quale ricevendo a 10:06 da una penetrazione di Crawford innalzava il punteggio sul 29-38.
Charlotte dopo un time-out giocava un triangolo con Belinelli che dando a Zeller presente sulla media linea di fondo destra, controriceveva sul taglio in diagonale chiuso con perfetto tempismo in appoggio battendo il difensore.
Moore toccava poi Marco su un tentativo da tre punti concedendo i canonici liberi.
Il 3/3 di Belinelli era seguito da un tentativo da oltre l’arco di Kemba, il nulla di fatto era però preda di Wood a rimbalzo, la palla conquistata dal n°35 dava la possibilità a Marvin Williams di concluder da tre punti a 8:36 riavvicinando Charlotte sul -4 (37-41).
Gli Hornets non arrestavano il parziale e grazie a Lamb che cancellava una transizione con tiro da sotto di Frazier (stoppata plastica con la mano destra) facendo sembrare il “block” uno scudo stellare… dall’altra parte Walker portava la minaccia in transizione e chiusa fallosamente nel pitturato il capitano finiva per realizzare due FT propedeutici al pareggio di Marvin Williams a 7:39.
Marvin ricevendo e avanzando al contempo toglieva i tempi giusti d’intervento alla difesa andando ulteriormente a depistarla con un atletico appoggio.
Williams ruotava sotto canestro riuscendo a contendere una palla a Cousins senza riuscire a strappargliela, anzi, nel tira e molla finiva per terra senza però lasciarla.
Sulla palla a due, Charlotte aveva la meglio mentre su una rimessa laterale sinistra Batum vedeva Lamb sfuggire sullo stesso lato al suo difensore; passaggio con tempismo perfetto e realizzazione del nostro numero tre per il nuovo vantaggio (43-41). A 5:40 dalla sinistra partiva Marvin che passava le due torri per chiudere in gancetto dal centro del pitturato.
Il canestro valeva un parziale di 14-0 (45-41) interrotto da S. Hill che in penetrazione non trovava validi oppositori.
A 4:44 ancora lui realizzava da tre segnando cinque punti di seguito e consentendo a New Orleans di riportasi avanti (45-46). Marvin Williams nel finale di primo tempo viveva un buon momento; post basso destro, ricezione e tiro girandosi sulla spinta di Cousins, due punti appoggiati a tabella e tiro libero a completar la giocata da tre punti.
S. Hill in penetrazione pareggiava a quota 48 ma Marvin ancora una volta dal post basso destro sfruttava i cm di vantaggio su Holiday realizzando il nuovo +2.
Lo stesso play di NOLA impattava con una drive a quota 50. Cunningham pescato in solitaria nel corner sinistro si confermava pericolosissimo in questa situazione centrando il bersaglio.
A 3:04 dall’intervallo Charlotte se ne concedeva uno più breve per risistemar le cose.
MKG, Moore e MKG portavano con tre realizzazioni da due punti il punteggio sul 54-55, poi era ancora Charlotte a segnare. Sempre la nostra ala piccola andava a guadagnarsi due FT forzando il palleggio arresto e tiro su Moore con cm in meno.
A 2:06 il tempo si fermava consentendo il 2/2 che portava sul 56-55 la sida.
A 1:17 Marvin, sbilanciato, sulla baseline sinistra rilasciava un tiro a una mano dalla media che trovava solo il cotone, una dunk di Cunningham riduceva lo svantaggio, Holiday invece riportava al comando i ragazzi della Louisiana con penetrazione e leggera dunk approfittando del mancato aiuto dalle parti del ferro.
I primi 24 terminavano così, anche perché un canestro da tre di Batum dall’angolo destro era giustamente annullato per un piede oltre la linea di fondo.

Marvin Williams in mezzo alla difesa dei Pelicans.
Ancora una doppia dopèia per la nostra ala grande con 27 pt. 1 10 rimbalzi.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Il terzo quarto iniziava magnificamente per Charlotte che rollava con due pt. di MKG seguiti da altri due di Batum dalla linea di fondo destra (su Hill), Marvin dal corner sinistro caricava e segnava un tre punti su un Cousins dal body language negativo. Tripla con la quale gli Hornets si apprestavano alla fase di decollo effettuato a 9:33 d Zeller che imbeccato da Kemba concludeva con una bimane ed energetica rim run.
Il 67-59 non era abbastanza però…
Davis chiudeva un gioco da tre punti a 9:16. I primi punti dei Pelicans erano seguiti da altri due di Holiday a 8:44 e ancora da altrettanti di Cousins che riportava a distanza di un solo punto gli ospiti.
Per fortuna la difesa di Nola andava un po’ in confusione e a Kemba bastava verticalizzare con passaggio lineare per trovar Marvin solo in post basso.
La nostra ala non si faceva pregare e segnando due punti riportava a tre il distacco ma Holiday ottemperava alle esigenze offensive dei Pelicans appoggiando al vetro il 69-68.
Gli Hornets partivano dalla difesa deflettendo un pallone, dall’altra parte sulla sinistra arrivava di gran carriera Zeller che di destra posterizzava Cousins con una schiacciata da paura.
Kemba spingeva Charlotte sul +5 realizzando un running layup ma Thompson segnando da due portava il gap a -3 (73-70).
Dopo due triple mancate dalla destra da Thompson, Cunningham lavorava su MKG riuscendo a batterlo.
Il -1 restituiva concentrazione a Batum che dalla diagonale sinistra scoccava la freccia da tre punti per il 76-72.
La partita rimaneva equilibrata, il punteggio saliva sino al 78 pari, quando Belinelli con un tiro da due pt., cadendo leggermente all’indietro, agguantava la parità sulla doppia cifra di 78.
Anthony Davis con un soft touch era aiutato dal ferro, poi Holiday inserendosi nel cuore dell’area serviva Cunningham che faceva l’en plein di punti con la realizzazione e il libero supplementare.
A 1:12 dalla terza luce rossa Charlotte sprofondava sul -5 rischiando il -7 a :06.5 dalla fine quando Cousins mancava ambo i FT concessi per un fallo di Zeller. Il quarto finiva così in archivio, con gli Hornets decisi a rimontare per continuare a sperare nei P.O..
 
L’ultima frazione dei regolamentari iniziava bene ancora per Lamb che anticipando Frazier sul passaggio di Cousins faceva ripartire l’attacco di Charlotte.
Zeller a 11:28 si prendeva la briga di voltarsi e andar a provar a piazzar due punti nel cuore dell’area; il fallo chiamato a favore di Charlotte non serviva a molto, anzi, a nulla poiché Cody mancava le occasioni concesse, un po’ stanco per la lotta con Boogie. Crawford non segnava a causa di Lamb che con una buona difesa teneva, mentre in attacco passando alla controffensiva, scaricava a 10:48 una bordata dall’angolo sinistro per merito di un passaggio di Roberts già in salto.
L’81-83 era seguito da un ½ di Cousins ai liberi e da altri due pt. di Boogie presi in entrata.
I passi di Cousins e i falli offensivi di Zeller e Cousins che si tenevano sulle due differenti azioni, portavano il nuovo arrivo da Sacramento a sedersi in panchina per il quinto fallo.
A 9:02 Kemba alla disperata si buttava dentro realizzando con tocco morbido dopo aver sterzato bruscamente sulla partenza dell’azione.
Crawford affondava un floater ma a 8:30 Lamb graffiava ancora realizzando due liberi grazie al fallo di Crawford.
Jeremy a 7:07 come un salice riusciva a d essere elastico; entrata leggera, Crawford all’inseguimento, tocco e soft touch controllato pur fuori equilibrio.
Giocata da tre punti che serviva a Clifford per agganciare i rossi a quota 88.
Due tiri aperti concessi a Kemba erano troppo nonostante la serata non felice al tiro del capitano da fuori.. sulla seconda conclusione Walker affondava i tre punti dando il via a un pirotecnico finale.
Crawford con un assurdo tre punti pareggiava, Wood era colpito sull’alzata per la dunk da una manata di Holiday in rientro dietro di lui.
L’intervento portava a due FT per il nostro legnoso lungo che tuttavia realizzando rimpinzava la pancia di Charlotte.
A. Davis forzava sulla marcatura di Wood, con un giro sul perno lo saltava anticipando il tiro, ne usciva una specie di tiro in avvicinamento fortunoso che battendo sulla tabella finiva dentro. A 5:24 Davis a rimorchio volava per una slam dunk su assist arretrato di Crawford ma a 5:08 Walker lo batteva realizzando da tre punti.
Non era finita lì perché Davis accendendosi mandava a bersaglio tre punti, ma nel duello tra stelle risplendeva anche Kemba quando con un’esitazione andava a battere il n° 23 in penetrazione rifinendo con layup di destra.
A 4:34 anche Holiday interveniva tra i belligeranti… tripla e -3 Charlotte che si rialzava con un tiro frontale di Batum.
Un lungo tre di Crawford (con spazio per un raddoppio a centro area) portava al 100-104.
Gli Hornets alla disperata ricerca della tripla compulsiva finivano per aver diverse occasioni, anche perché l’attività di Wood come rimbalzista si faceva intensa.
Williams e Batum però non realizzavano mentre Davis, con un semplice movimento (finta di partenza) di un piede, trovava il tempo per sparare in faccia a Zeller la bomba del 100-107. Macigno pesantissimo che Batum provava a sollevare realizzando una bombarda dal lato sinistro.
A 1:56 Davis si faceva surreale realizzando un’altra tripla frontale entrando ufficialmente “in the zone”.
Il 103-110 sembrava far calare il sipario ma a 1:37 Batum in uno contro uno metteva dentro il -5.
Il francese schiacciando un passaggio perfetto per Marvin, il quale avanzava in leggerissima diagonale dentro l’area, consentiva al nostro numero 2 di ricever la sfera e battere i difensori che provavano inutilmente a fermarlo.
Dal Davis show si passava al Batum show a :49.4, quando Nicolas realizzando la tripla dell’incredibile parità a quota 110, ridestava speranze ormai sopite.
Charlotte cercava di fermare l’attacco di NOLA ma un tiro dalla linea dei liberi off balance di Davis su MKG toccava il rettangolo centrale del plexiglass finendo ancora inesorabilmente dentro.
Clifford chiamava time-out, schema semplice, blocco alto, penetrazione di Kemba e pareggio ottenuto.
Davis forzava dalla destra contro Williams ma il suo tiro non entrava, rimanevano :07.3 sul cronometro, così Clifford provava a riorganizzare l’attacco ma sulla rimessa Hill sporcava il pallone per Kemba finendo per allungar la sfera oltre la metà campo non consentendo alla nostra PG il tiro in tempo utile.
Si arrivava al supplementare, tabù da sfatare quest’anno…

Nicolas Batum controllato da Solomon Hill.
Finale di 4° quarto fantastico, OT di basso livello per il francese. 2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Gli Hornets attaccavano subito; Batum a ricciolo provava ad andar dentro addirittura in schiacciata ma Cunningham spostandogli l’avambraccio diceva no.
Nic dalla lunetta splittava e Charlotte tornava al comando 113-112.
Davis ci provava un paio di volte ma Williams rimaneva sul pezzo resistendo la prima volta e dando una mano a MKG la seconda finendo per far sbagliare la PF avversaria.
Kemba da tre su Davis a 3:36 regalava il +4 a Charlotte, vantaggio che i neri di casa si mangiavano velocemente quando a 2:57 ancora l’inesauribile n°23 ospite realizzava in schiacciata il 116 pari.
Batum da possibile eroe si trasformava in dannoso provando da tre punti ma i Calabroni riuscivano comunque a passare avanti con Kemba bravo a fintare su Cunningham in corsa e a rallentare i tempi per il layup artistico valido per il 118-116.
Kemba mancava una tripla aperta ma Davis, recuperando un rimbalzo da un suo errore, segnava mentre gli arbitri concedevano anche il libero addizionale che serviva ad AD per il sorpasso. Batum perdeva un pallone a meno di un minuto dalla fine, Davis a :44.7 sterzava su Marvin che non ce la faceva questa volta a contenere l’uno contro uno. Si metteva male per Charlotte sul 118-121 anche perché Batum da tre tirava cortissimo e Marvin nonostante l’impegno sul rimbalzo offensivo finiva per toccar per ultimo la sfera.
La giocata era vista al replay poiché gli arbitri avevano assegnato in un primo tempo la rimessa a Charlotte.
A :20.3 Holiday raddoppiato passava a Davis nel mezzo, si staccava Batum dal marcatore e Marvin rientrava a chiudere su AD, tutto inutile perché da pochi passi l’ala grande di Benson scavalcava Batum in salto.
Batum realizzava, Holiday in lunetta compiva la sua missione con un 2/2, Belinelli appoggiava due punti veloci il risultato muoveva sul 122-125.
La partita viveva un brivido finale quando i passi fischiati a Holiday a :01.8 davano l’ultima disperata possibilità a Charlotte senza più time-out a disposizione.
Sulla rimessa Walker da abbastanza lontano provava la tripla ma Holiday e Hill in chiusura gli facevano sbagliar completamente il tiro.
Finiva così con un 122-125 al supplementare.
Vittoria che difficilmente servirà ai Pelicans, mentre la sconfitta a Charlotte potrebbe costar cara.
 
Pagelle
Charlotte Hornets
 
Walker: 7
24 pt. (9/24), 8 rimbalzi, 12 assist. Tiene in piedi Charlotte ma nella serata abusa della soluzione esterna. Il 4/15 da tre è veramente eccessivo, forse preferisce stare alla larga dai tentacoli di Davis e soci ma nonostante tenga in piedi Charlotte, avrebbe dovuto giocare alcuni palloni con più oculatezza. Troppa frenesia anche nel finale quando spara una tripla frettolosamente. Sia chiaro, è una buona prestazione, una doppia doppia con assist in rilievo, ma avremmo avuto bisogno di qualche soluzione in più “sul sicuro”…
 
Batum: 6,5
24 pt. (9/21), 6 rimbalzi, 8 assist. Walker 2… nel senso che tira troppo da tre punti. Il suo 4/13 è rovinato nell’OT dove butta via troppe occasioni. Era partito bene attaccando il ferro. In difesa non fa male nel secondo tempo ed è fantastico nel finale di quarto quarto, poi getta via tutto sparando a salve al supplementare.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
8 pt. (3/5), 6 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. -20 di plus minus. Preso qualche volta d’infilata, ginocchia abbassate su alcuni uno contro uno, rimane troppo ancorato a terra. Non sempre è colpa sua se l’avversario (vedi Cunningham) fa la prodezza, ma se i suoi standard difensivi non si alzano, è quasi inutile. Recupera un pallone ma gioca 35 minuti con cifre modeste.
 
M. Williams: 7
27 pt. (12/20), 10 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Forse, nel complesso ha più fortuna di Zeller sull’immarcabile Davis che a confronto tra le due ali vince per distacco il duello ma Marvin chiude ancora una volta in doppia doppia, tirando parecchio. Anche per lui l’appunto non è la difesa ma il tiro da tre punti. Il 2/8 non è buonissimo e le percentuali di realizzazione purtroppo contano.
 
C. Zeller: 6
6 pt. (3/7), 9 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Gioca 39 minuti, una sauna, per di più deve affrontare Boogie. Un duello rusticano dal quale Cody esce non male, anzi… quando gli tocca Davis però son dolori. Zeller funziona meglio su giocatori grossi, con i quali ingaggia battaglie senza quartiere. Un suo 0/2 dalla lunetta è un dettaglio, ma a conti fatti probabilmente costa la partita.
 
Belinelli: 6
12 pt. (4/9), 1 rimbalzo. Solo ¼ da tre punti. Gli avversari lo seguono. Lo osservo attentamente sulla linea di fondo cercar di scappare a Moore che lo segue per tutto il campo. Trattato come se fosse Steph Curry non trova che una volta, su apertura di Kemba, la via della retina da oltre l’arco. Per il resto un’onesta partita.
 
Wood: 6
4 pt. (1/3), 5 rimbalzi. Ancora un po’ acerbo, si fa sottrarre due palloni e fermare da Holiday alle spalle. Gioca 12 minuti e cattura 5 rimbalzi. Non pochi. Ha voglia ed è attivo.
 
Roberts: 5,5
3 pt. (1/4), 1 rimbalzo, 1 assist. Gioca con la panchina 13 minuti e finisce sotto nel plus/minus con un glaciale -15. Bocciato in fase di regia, lo ricordo per una tripla e l’assist saltato, quello davvero bello.
 
Lamb: 7
14 pt. (4/9), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Gioca bene in difesa e in attacco. Spinge nel quarto quarto il team alla rimonta. Avrebbe meritato spazio nell’OT. 20 minuti in campo nei quali dimostra capacità di attaccare dall’area. Da due punti ha diverse soluzioni. Mette sulla difensiva Crawford limitandolo e battendolo.
 
Coach Clifford: 5,5
Ancora una L all’OT. Non contesto le strategie ma la scelta degli uomini in certi frangenti. L’utilizzo che ne ha fatto per cercar di dare qualità e consistenza al team. Nel finale rinunciare a Lamb mi è parso poco brillante, anche perché se per Marco non si riescono a costruire tiri da tre per la bisogna, diventa difficile… Non mi piacciono nemmeno le incursioni subite da Hill e Cunningham, ali alle quali non si riesce a porre rimedio.
 
New Orleans Pelicans
 
 
Holiday: 6,5
Importantissimo con I suoi 13 assist finisce con 15 pt. e 3 rubate. Un 6/14 dal campo nella media.
 
Thompson: 5
2 pt. (14) e 5 rimbalzi. Tira maluccio e gioca solo 14 minuti. Complemento arredo.
 
S. Hill: 7
Buone difese e penetrazioni che la difesa di Charlotte non riesce a fermare. L’ultima volta che l’avevo visto sembrava il fratello scarso. 16 pt. e 3 rimbalzi.
 
A. Davis: 9
Buon primo tempo con buzzer beater sulla sirena di prima frazione, mostruoso secondo tempo, OT compreso. Praticamente è quasi un Davis contro tutti, compagni compresi. 46 pt., 21 rimbalzi, 3 assist e una stoppata senza turnover. Alcuni tiri forzatissimi che cadono dentro, a parte la bravura, la fortuna lo aiuta un pochino.
 
Cousins: 5
Fuori ritmo, fuori giri, body language negativo, ma l’espressione del viso stanco e affranto dice ancor di più. La headband o fascetta rossa di spugna elastica che porta in testa non gli porta fortuna. Posterizzato da Zeller. Forse sperava in un inizio boom anche per Nola che palesando difficoltà è attardata nella lotta ai P.O:. 11 pt., 4 rimbalzi, 4 assist. Sei palle perse e 5 falli, non c’è molto nella notte.
 
Moore: 5,5
2 pt. (1/7), 3 assist. Quando marca Marco finiscono per annullarsi a vicenda, in difesa lo segue assiduamente o cerca di tagliarlo fuori, dal campo non prende un granchè.
 
Cunningham: 6,5
14 pt. (6/7), 6 rimbalzi. Ci prova due volte da tre punti e centra un open. Per il resto va sul sicuro sfruttando drive dei compagni terminando con schiacciate. Buono anche il suo canestro su MKG.
 
Crawford: 7
Il giocatore che non ti aspetti e che personalmente metterò sulla mia black list (la inaugurerò ora). Ovviamente lui fa il suo cercando il contratto. Con 7/12 dal campo e 5/7 da tre spariglia le carte in tavola risolvendo nella serata il problema esterni a NOLA. In difesa va in difficoltà su Lamb, poi nel finale si riprende.
 
Frazier: 5
0 pt, 3 rimbalzi, 1 assist ma 2 palloni persi. Brutta partita. Si fa anticipare e stoppare da Lamb. 0/2 al tiro.
 
Coach Gentry: 6,5
Riesce a portare le ali a segno giocando in maniera intelligente. Holiday sfrutta le pecche della difesa targata Buzz City e Davis fa il resto. Congela Cousins in serata no, quello che Clifford non fa al contrario rimettendo dentro Lamb.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.