Game 67: Charlotte Hornets @ New York Knicks 112-105

Kelly Oubre Jr., la sua conclusione dal corner dx nel finale è stata determinante.

 

Gli Charlotte Hornets vivono molte vite in una singola partita.

I lanciatissimi Knicks, in streak vincente da nove partite offrono la mela avvelenata a dei calabroni che in questa annata hanno attraversato cambiamenti climatici fino a giungere a gioie quasi desertiche in certe partite ma l’atmosfera del “Giardino” artificiale più famoso del mondo probabilmente riscalda i cuori della squadra di Clifford che dopo l’ultima inguardabile prestazione, getta l’hart oltre l’ostacolo nel secondo tempo ottenendo un’inattesa vittoria.

Hayward, altro protagonista nel crunch time con due big shot (il primo con And1) da 5 punti.

Nonostante sin da inizio partita non comandino quasi mai, Charlotte nel primo quarto si avvicinava con un primo two and one di Kelly Oubre Jr. a 4:23 (14-16) e pareggiava con lo stesso ex “Guerriero” sul 21-21 a 47 secondi dalla prima luce rossa.

Il secondo quarto però faceva presagire una disfatta: dopo un primo quarto dalle basse realizzazioni, i Knicks si scatenavano infliggendo un parziale da 29-45 che mandava a riposo la squadra di Thibodeau sul +16 (50-66).

Hornets al 48,8% dal campo contro il 57,1% dei Knicks, parsi quasi inarrestabili nel secondo quarto con la difesa degli Hornets apparsa stracciata (precisione dei newyorchesi a parte) a livelli dell’uscita precedente…

Nella ripresa i 19.812 spettatori – più me – erano sorpresi dalla rimonta degli Hornets nella seconda parte del terzo quarto: a 52.6 la squadra di Clifford, addirittura, sorpassava con due FT di Richards (87-86) ma Toppin segnava da tre chiudendo il quarto sull’87-89 ed il tifo arancio-blu cominciava a pensare di chiudere la formalità ad inizio ripresa quando i nostri subivano un altro parziale da 6-0 andando in black-out non segnando sino a 8:12 bloccando il 4:40 di digiuno totale.

A metà quarto gli Hornets si lanciavano nell’impresa letteralmente: Kelly Oubre Jr. in corsa schiacciava, Hayward segnava da tre imitato a 4:57 da K. Oubre Jr. (gran extra-passaggio di Rozier a liberarlo).

Charlotte segnava solamente un libero su 4 tentativi (0/2 di Mark Williams) ma a 3.22 raggiungeva la parità a quota cento con “T-Ro” Terry Rozier sebbene a mettere paura al team della Grande Mela fosse Hayward che con un driving floating dalla baseline destra si avvitava in fade-away per colpire nonostante il fallo di R. Barrett (103-100) a 2:59.

Tutto da rifare dopo il pareggio da sotto di Randle 49 secondi più tardi.

A 1:49 un old style Hayward si arrestava nel pitturato, apriva il compasso allontanandosi dai difensori in ripiegamento trovando lo spazio per un big shot in fade-away e P.J. Washington mandava in tilt Randle stoppandolo, poi, dopo un fallo (forse) non concesso su Rozier in transizione, lo stesso n°25 (sempre P.J.) stoppava di giustezza Hart mentre sull’altro fronte – poco più tardi – Kelly Oubre Jr. afferrava l’assist di Hayward e dall’angolo destro batteva lo sforzo di rientro di Quickley con una perfetta parabola da tre: 108-103.

Randle realizzava due FT ma poi andava a spingere Rozier sull’azione successiva commettendo fallo in attacco e gli Hornets in bonus a :29.6 si riportavano a distanza di sicurezza realizzando i due FT (110-105).

New York non connetteva più con la retina con due errori di R. Barrett e uno di Grimes e Charlotte ritoccava sino al 112-105 finale sorprendendo la Grande Mela.

A livello di statistiche generali gli Hornets cambiano tutto nel secondo tempo fornendo un gioco più semplice (dismettendo tiri da tre forzati) e solidificando la difesa, vincendo alla fine del match nettamente a rimbalzo (58-47), negli assist (27-18), nelle percentuali dal campo (49,4% contro il 42,7%) compreso un 37,5% da tre contro un 27,5% avversario, tutte statistiche basilari fondamentali.

Big shot per Charlotte alla fine che vede determinante il suo terzetto da 75 punti: 27 punti per un Oubre Jr. di spessore (10/17 dal campo con 3/6 da fuori ed intelligenti floater passando dietro il blocco a ricciolo nel primo quarto), 25 Rozier (dopo essere stato stoppato da Hartenstein si rifaceva in partita andando a posterizzare ad una mano Robinson con una jam dinamitarda) e 23 di Hayward che ottiene anche 9 rimbalzi e 8 assist, bene anche P.J. Washington che (aiutato a volte in raddoppio) fa un gran lavoro su Randle chiudendo con 13 punti e 7 rimbalzi.

Per New York, inciampata in una partita trappola, 27 i punti di RJ Barrett, 16 quelli di Randle (-20 in +/-), 14 a testa per M. Robinson e I. Quickley, 12 per Grimes e in doppia cifra (nessuno in doppia doppia) anche Hart con 10 punti.

Hornets alla W n° 21 in stagione che sfatano la “maledizione” con la prima W della stagione contro i team newyorchesi.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.