Game 68: Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 113-103

Nick Richards ha giocato da titolare nel secondo tempo dopo l’infortunio a Mark Williams, sfiorando la doppia doppia.

 

Poco da dire, Charlotte raggiunge la vittoria numero 22 in stagione ed è tutto piuttosto facile nella Motown per i Calabroni che usano la loro iperattività da subito convertendola in palloni rubati (ben 7 sugli 11 totali) sia che arrivino da anticipi, pressione o cura delle linee di passaggio così la squadra di Clifford – più esperta – accumula progressivamente vantaggio: +8 (31-23) a fine primo quarto (canestro annullato ad Hayes, fuori tempo sulla luce rossa), +9 (59-50) all’intervallo (ottima la bench che comincia a spingere nel finale di secondo quarto per allontanarsi definitivamente (l’elastico aveva riportato a -2 i Pistons a 3:45 grazie a McGruder) con Mykhailiuk da 3 per il 56-50 a :42.7 seguito dal titolare Rozier anche lui da fuori arco), +10 a fine terzo quarto e +18 dopo la combo assist D. Smith Jr. per la running in alley-oop di Jones e due FT di P.J. Washington a 9:33 (101-83) prima che i Pistons smussassero gli angoli di una sconfitta annunciata.

Charlotte pareggia così sul 2-2 la serie stagionale (in rimonta) contro i Pistoni ma ci sarà da valutare la posizione del centro Mark Williams che ha subito una distorsione al pollice destro nel primo tempo ed è uscito dal parquet dopo una conversazione con l’aiuto allenatore Joe Sharpe.

Il n° 5 ha provato a rientrare in campo regalando anche un alley-oop ma ha dovuto dare forfait definitivo nella ripresa.

Nonostante ciò Charlotte ha usato diversi giocatori che sono andati bene: D. Smith ha chiuso con 14 punti e 3 rubate, Richards (29:17 per lui in sostituzione di Mark) ha chiuso con 13 punti (perfetto 6/6 dal campo) e 9 rimbalzi sfiorando la doppia doppia.

Piacevoli spunti da sgranocchiare con gli con gli occhi come il no look in corsa di Hayward per la tripla di Oubre Jr., l’alley-oop in corsa di Jones, la tripla di McGowens che regalava ossigeno in un momento di rientro da parte dei padroni di casa o la bomba di Oubre Jr. con parabola alta, ben staccato dalla linea durante l’ultimo quarto.

Per il resto, in assenza di Ball, il terzetto Oubre Jr. (27 pt.), Rozier (21 pt.) e P.J. Washington (20 pt. E 3 stoppate anche se con 4 perse) si è riconfermato a buoni livelli, decisivi per aiutare la squadra anche a vincere questo pick and roll game come ha detto Richards, sebbene se gli ultimi due nomi siano stati abbastanza imprecisi da oltre l’arco.

Hayward invece ha chiuso male al tiro con 1/9 (solo 2 punti) perdendo tre palloni ma ha fornito 6 assist e 5 rimbalzi.

Se Detroit ha primeggiato nelle 2nd chance (11-21) pareggiando i rimbalzi (54-54), Charlotte ha vinto nettamente nelle steal 11-5, nei fast break point 11-2, nelle stoppate 9-4, andando sopra anche negli assist 24-20 e finendo – nonostante il 33,3% periodico in parità tra le due squadre – sopra al tiro con il 50,6% contro il 44,9% approfittando di una Detroit in disfacimento da 9 L consecutive.

Per Detroit 17 punti da Joseph che anticipa la speranza Wiseman da 16 punti e 13 rimbalzi, Ivey da 16 punti e 6 assist oltre a Livers, ultimo Pistons in doppia cifra a quota 13.

In attesa della doppia partita di domenica (ore una ed ore ventidue) gli Hornets si godono la loro minima striscia vincente aperta.

 

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.