Game 69: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 98-93

 

Lo starting five di serata degli Hornets con Batum al rientro.

Gli Argonauti
 
I poco eroici Hornets ripartivano a caccia dei playoffs d’oro.
Oggi l’ottavo posto, custodito dalla coppia Miami/Milwaukee (con entrambe le squadre siamo in vantaggio nei tie-break) sembra sempre comunque utopica impresa, sempre si voglia ancor puntare sulla post season.
Dopo tre sconfitte di seguito, due delle quali casalinghe, gli Hornets tornavano a vincere allo Spectrum Center, abbandonando per una sera logiche di classifica comunque da limbo attualmente.
Troppo bassi perché accedano ai playoffs, troppo alti per pescare bene al draft, salvo “palline miracolose”…
Rubare l’ottavo posto dal doppio drago insonne non sarà per niente semplice per i Calabroni che con il loro capitano “Giasone” Walker tenteranno contro gli Hawks di replicar la vittoria casalinga per continuare a far riprender quota alla nave volante Argo, un po’ squassata vicissitudini passate.
Si sfata anche la storia dei punto a punto, favoriti anche dal back to back dei Wizards (vincenti ieri notte in casa 112-107 sui Bulls che si sono rifatti stanotte contro i Jazz) e dalla mancanza di Markieff Morris nelle fila di Washington, la quale ha tratto beneficio dal duo di guardie come il solito.
Wall ha chiuso con 19 punti, Beal con 18 seguiti da Otto Porter con 16, complessivamente tenendo una bassa media al tiro di 36,7%.
Bassi i turnover.
Charlotte ha chiuso con 7 contro i 12 di Washington.
Nonostante il 19/27 inusuale per Charlotte che dalla lunetta (tirando imprecisamente), i ragazzi di Clifford sono venuti a capo del match con un 4/4 (nei FT) finale di Williams.
Ora i ragazzi di MJ toccano le 30 vittorie stagionali.

Marvin Williams a rimbalzo.
Chiuderà con 16 pt. e 8 rimbalzi.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
I Wizards in North Carolina utilizzavano in seguente starting five; Wall, Beal, O. Porter, Jas. Smith e Gortat.
Gli Hornets non modificavano il loro starting five ideale grazie al rientro di Batum schierando quindi; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller.
 
Proprio il nostro centro vinceva la palla a due ma sul primo attacco il pullup di Walker su Smith si spegneva sul ferro.
Le squadre mandavano a vuoto un altro paio d’attacchi a testa sino a quando dalla sinistra non arrivava un pallone per Wall, il quale partendo da lontano, in accelerazione trovava il corridoio diagonale per giungere sino al ferro e portare una poderosa dunk per togliere l’immacolatezza dal tabellone a 10:26.
Charlotte reagiva e 15 secondi dopo con un pick and pop realizzava la tripla del sorpasso con Marvin Williams, tuttavia Beal risultava un ottimo tiratore da tre punti conseguendo a 9:58 il nuovo vantaggio (3-5).
A 9:43 il pari di Zeller su assist di Batum, seguiva a 9:30 l’entrata frontale di Beal chiusa con un’altra esplosiva dunk complice l’inesistente difesa di Charlotte.
Dopo un errore in transizione di Batum sul “deposito” in retina, Marvin correggeva con il tap-in ottenendo il 7 pari.
Zeller si ergeva a mitico protagonista nella fase seguente; un suo salvataggio in corsa prima di uscire dal campo, lanciando la palla dietro di se dal basso all’alto, produceva un alto campanile raccolto da Williams nel mezzo della nostra metà campo difensiva, sull’attacco era il nostro centro a provarci in schiacciata ma il fallo subito lo portava solamente in lunetta a conquistar un punto su due possibili.
Non c’erano problemi tuttavia se Walker lo serviva in maniera adeguata consentendogli a 7:25 di aggiunger due punti al suo tabellino.
L’intermezzo era rappresentato da un piazzato di Smith ma ancora Cody correggeva a due mani, un tiro impreciso di Williams per mandare il risultato sul 12-9.
I Wizards però prima si avvicinavano e poi sorpassavano con Wall, bravo a rubar una palla a Walker e a chiudere in transizione, sulla quale otteneva anche un libero supplementare per il tocco di MKG sull’incrocio difensivo.
Un’azione da tre punti che mandava i Maghi sul +2 (12-14). A 4:46 Beal commetteva fallo su Belinelli al tiro da tre punti. L’italian faceva un job preciso dalla lunetta riportando a 4:46 i neri della Buzz City avanti (15-14).
Un parziale di 6-0 pro ospiti chiuso da Smith con la tripla a 2:10 ci inabissava sul -5 prima che nel finale una steal/intercetto di Marvin in anticipo su Jason con chiusura in transizione in mezzo fade-away sempre su Smith e due libri di Lamb riportassero sul -1 il match.
Il primo quarto terminava dunque 19-20 a favore degli ospiti.
 
Il secondo periodo vedeva l’allungo degli ospiti che iniziavano quasi subito a produrre con Mahinmi che da sotto bruciava la difesa degli Hornets, Bogdanovic invece dal lato sinistro incendiava la retina battendo Williams.
Sul 19-25 gli Hornets reagivano guadagnando due liberi con Kaminsky.
Il 2/2 a 10:05 riportava lo scarto a 4 punti ma prima Mahinmi realizzava al pari di Frank un 2/2 a gioco fermo, poi Oubre sfuggiva sulla linea di fondo destar a Lamb tentando la schiacciata che si stampava sul ferro, la palla finiva per effetto del rimbalzo nelle mani di Jennings, il quale realizzava allo scadere dei 24 con un tiro rapido portando una spalla in avanti.
Belinelli, dopo aver mancato diversi tiri, entrate comprese, servito da Marvin finalmente appoggiava applaudito dal pubblico.
Un pullup di Oubre però innalzava nuovamente i Wizards sul +8. Zeller e Batum rientravano sul parquet se il primo piazzava una stoppata, il secondo realizzava un elegante e fluttuante fade-away in uno contro uno sul n°31.
A 4:26 Gortat realizzava servito da Wall sfruttando l’asse play/centro ma più perifericamente dalla diagonale di levante Marvin Williams (2:13) scoccava una freccia avvelenata da tre punti per il 32-34.
A 1:43 ne seguiva l’esempio Kemba bravo a portare avanti i nostri.
Lo stesso Walker era però stoppato da Wall mentre dall’altra parte Porter realizzando da tre controsorpassava (35-37) a 1:15. La partita dal punteggio basso quindi si vivacizzava mentre Kemba esaltato dalla sfida calava un altro colpo di mazza chiodata da oltre la fatidica linea che separa i 2 dai 3 punti.
Dalla lunetta, nell’ultimo minuto, aveva la meglio Washington con un ¾ nei confronti dell’1/2 di Charlotte.
In totale i Wizards chiudevano con 40 punti contro i 39 di Charlotte.

Jeremy Lamb ha chiuso con 4 punti, 5 rimbalzi e 3 assist dalla panchina.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Il secondo tempo si apriva come il primo quarto, ovvero con le squadra faticosamente ma inutilmente impegnate alla ricerca di punti.
A sbloccare la situazione ci pensava MKG che dopo aver rischiato di perder palla sulla sinistra (recuperata a terra), dalla media distanza destra scoccava un jumper che s’infilava per il primo sorpasso della seconda parte (41-40).
Gortat da sotto non realizzava a 9:49 ma per gli arbitri c’era un fallo di Williams.
Il polacco realizzava le occasioni a gioco fermo riportando sopra gli ospiti.
Wall segnava con una dunk in transizione a causa di una palla persa da Batum in attacco, il francese si faceva perdonare a 9:11 quando da un errore al tiro di Walker nasceva una possibilità per lui, bravo ad anticipare Gortat e Smith, schiacciando con tempismo perfetto il pallone respinto alto sopra il ferro.
A 8:51 Marvin commetteva un altro fallo su Beal che splittando portava il gap degli Hornets a due punti.
Lo svantaggio era annullato da Zeller che dando a Batum sulla destra, scattando verso il centro ritrovava il pallone rispedito nel mezzo dal transalpino; chiuso il triangolo sul tocco vincente arrivava anche il fallo di Porter che portava nelle casse degli Hornets tre punti per passare addirittura sopra (46-4) grazie al libero supplementare.
MKG stoppava nella stratosfera Porter e scattando con le ali di Mercurio ai piedi batteva Gortat circumnavigandolo per trovare l’appoggio sulla sinistra del tabellone.
Porter dalla diagonale sinistra con una bomba riusciva a ricucire lo strappo portando in equilibrio la sfida (48-48) ma a 6:33 MKG prendeva la linea di fondo destra passando Smith, il ferro e alzandosi in rapida elevazione schiacciava una rovesciata posterizzando il vano tentativo di stoppata da parte di Gortat.
Un fallo chiamato contro MKG vedeva Beal andare in lunetta e da lì raggiungere il pareggio a quota 50 con il cronometro fermo a 6:21. Zeller e Beal spostavano il punteggio sul 52 pari, i Maghi avrebbero la possibilità di passare avanti con un tiro ravvicinato di Gortat che sorpreso vedeva respinto in stoppata il suo tentativo da Zeller il quale era produttivo anche in attacco andando dall’altra parte ad appoggiare a 5:02.
Dopo il pareggio di Smith ottenuto con un jumper dalla linea di fondo sinistra, Kemba usava la stessa arma ribaltando anche la posizione sull’altro lato del parquet trovando il nuovo +2 Charlotte. Wall in entrata non realizzava, Kaminsky era accusato dagli arbitri del fallo ma lui aveva qualcosa da dire all’avversario. Arrivava un doppio tecnico e l’1/2 della PG avversaria dalla lunetta che lasciava sopra di un punto i ragazzi di Clifford che provavano ad aumentare il vantaggio con Zeller stoppato da Smith oltre la linea di fondo.
Sulla rimessa Weber trovava Belinelli solo sulla diagonale destra, al che Marco non si faceva pregare per realizzare tre punti che, a 3:43 portavano i padroni di casa sul 59-55.
A 2:56 un air-ball di Kaminsky era utile a un attivo Weber per raccogliere un pallone al volo, altrimenti destinato all’uscita oltre il fondo e realizzare il 61-55.
Una spinta di Bogdanovic su Belinelli faceva riconquistar palla agli Hornets poi Frank non segnava in attacco ma sul pallone vagante respinto dal ferro questa volta arrivava MKG a imitare Batum con il proprio stile spedendo dentro in schiacciata il 63-55. Wall in entrata era una scheggia.
Nulla da fare per Weber e i lunghi che comprendevano solo al replay l’accaduto.
Poco importava tuttavia, bisognava tornare a giocare bene in attacco e un servizio di Belinelli per una rollata di Kaminsky che dal post basso destro, attaccando il ferro procurava due FT al nostro numero 44 che in fila riusciva a mettere però solo un libero spostando comunque il punteggio sul 64-57.
Bogdanovic apportava per i capitolini 4 punti di fila, lo scarto si riduceva a 2 punti a :23.5 dalla penultima sirena a rimaneva tale perché Weber sbagliava il tiro mentre i due liberi conquistati da Kaminsky erano gettati al vento dallo stesso.
A 12 minuti dalla fine quindi gli Hornets comandavano sul 64-61.
 
L’ultima frazione partiva con un canestro annullato a Belinelli; per gli arbitri non c’era la continuazione sul fallo di Porter ma un fallo prima del tiro addirittura.
Rimessa e successivo tiro di Lamb non avevano la stessa fortuna.
Mahinmi non realizzava da vicino tirando cortissimo sull’esterno dell’anello mentre Kaminsky si sdebitava con i compagni dopo lo 0/2 ai liberi precedente catapultando un macigno da tre punti nella retina avversaria a 11:04.
Oubre da tre punti dalla diagonale destra rimetteva in discussione il match ma lo stesso ipertricotico giocatore dei Wizards finiva a terra in difesa con Marco bravo ad approfittarne per piazzare due punti con un jumper da lunga distanza.
Frank era trovato da un compagno e contribuiva all’incremento del vantaggio dopo la realizzazione ravvicinata anticipata da una buona costruzione; l’abbassamento del palleggio per prender il varco oltre la porta composta da Mahinmi e Porter.
Bogdanovic realizzava, Lamb anche mettendo a referto il suo primo FG della serata.
Altri tre punti di Bogdanovic preoccupavano gli spettatori che guardando il tabellone vedevano riavvicinarsi i Wizards (73-69), tuttavia Kaminsky portandosi in area con un paio di passetti lanciava la palla al centro del rettangolo disegnato sul tabellone facendo ricader l’attrezzo del gioco nella retina.
Belinelli da dietro deviava palla a Bogdanovic, il quale in alzata non trovava più il pallone.
Rimessa dal fondo controversa invertita poi da un arbitro a favore degli Hornets, anche se l’ipotesi più accreditata è che la chiamata originale pro Wizards fosse quella corretta.
A 7:47 Kaminsky non faceva mancar il suo apporto offensivo piantando un’altra stilettata da tre punti nel fianco dei Maghi che andavano sotto di 9 punti (78-69), massimo svantaggio nel match.
Per ricucir lo svantaggio c’era bisogno del pentolone magico e degli ingredienti di tutti, i primi due erano una dunk di Mahinmi e tre punti portati da Porter, che, solo dalla diagonale destra, non perdonava realizzando il 78-74.
Frank forzava da tre ai 24 a causa di Walker e il suo pessimo ritmo non ritrovato al rientro in campo, per fortuna il capitano già a terra sulla linea di fondo, sugli sviluppi di un’azione offensiva di Washington si ritrovava palla tra le mani salvano la situazione da una rimessa dal fondo per gli uomini di Brooks; la sua spalla andava giù oltre la linea una frazione dopo aver servito un compagno.
Frank si riproponeva in attacco cercando di rimaner protagonista. Nel bene o nel male a 5:50 il nostro lungo di riserva splittava mettendo 5 punti tra le contendenti.
Beal al vetro su un attento MKG portava il match a un possesso lungo (79-76) ma Batum con un lungo turnaround dal lato destro in elevazione proprio sulla SG avversaria consentiva agli imenotteri di rimettere 5 punti di scarto tra i due team.
Lo svantaggio di Washington oscillava; a 4:25 Beal splittando accorciava sul -4 ma un assist di Batum metteva in ritmo Kemba che dalla destra indovinava il suo primo tre punti del secondo tempo ma Porter da tre realizzando il suo 14° punto di serata consentiva ai suoi di tornare sul -4 (84-80) a 3:39 dalla fine.
A 3:05 la tanto richiesta entrata di Batum andava in scena; prendendo vantaggio su Smith depositava sulla destra del ferro il +6, inoltre, dopo una tripla fallita da Smith, Kemba era contratto in maniera irregolare su di un tentativo da tre punti.
Il 2/3 dalla lunetta piantava un distacco di 8 punti tra le due franchigie (88-80), ma non era finita poiché Wall, good finisher, attaccando Zeller realizzava un 2/2 che riportava a -5 i nostri avversari.
Kemba a 1:32 girando in twist doppiamente dietro lo schermo di Zeller trovava lo spazio e il tempo per concludere da tre punti; secondo canestro da oltre l’arco e Hornets sul +8.
Come spesso accade quest’anno però, gli avversari non mollavano: bastavano 9 secondi a Beal per realizzare da tre punti e riottenere uno scarto di 5 punti.
Una buona costruzione vedeva Kemba passare a sinistra per Batum, il quale sfruttava il velo di nebbia posto da Kemba su due giocatori che ai lati di Batum lasciavano la via centrale a Marvin Williams; il passaggio orizzontale di Batum lo pescava in corsa pronto a depositare a una mano sino al ferro il 93-86 senza maglie biancorosse nei paraggi.
A 1:07 dopo il time-out si rientrava sul parquet, Beal da tre realizzava il nuovo -4. Wall in transizione era avvolto dalla mantella MKG, sull’appoggio frontale la nostra ala piccola toglieva visuale all’asso avversario che finiva pe sbagliare a meno di 30 secondi dalla fine.
Su una rimessa pro Hornets tuttavia Wall s’inseriva su un passaggio di Walker diretto a Zeller, l’anticipo e la schiacciata con il killer instinct preoccupavano il pubblico che vedeva già sfumare l’ennesima partita punto a punto giacché ora si arrivava sul 93-91.
A :15.4 Belinelli subiva fallo.
Dalla lunetta Marco realizzava il primo ma sbagliava il secondo facendo scorrere ulteriori brividi sulle schiene dei fan di Charlotte. Uno step back con tentativo da tre affrettato di Beal (contrastato da Zeller) scheggiava solamente il ferro.
Sul rimbalzo il più lesto era Williams che dall’altra parte realizzava i liberi a :09.6 dalla fine.
Sul 96-91 Bogdanovic realizzava usando solo 2 secondi e tre decimi.
Il 96-93 tuttavia dava qualche garanzia in più.
Bogdanovic commetteva fallo, ancora sulla nostra ala grande che trasferiva il numero di maglia sotto forma di numero di punti realizzati in lunetta chiudendo la partita sul 98-93.
Pagelle
 
Walker: 6
16 pt. (5/18), 2 rimbalzi, 6 assist. Chiude con un 4/9 da tre punti. Giasone. Il capo della nave che classicamente affonda con essa. Dopo le molte peripezie e tiri sbagliati porta a casa il vello d’oro costituito da una W che fa toccar quota 30 a Charlotte, sperando non deceda anche lui sulla stessa nave che comanda, come Argo, ormai fatiscente, a causa di un suo cedimento. Molti errori, bene da tre, da due le sue incursioni, specialmente nel primo tempo non funzionano, sono approssimative. Assist in media ma nessuna rubata.
 
Batum: 6
8 pt. (4/9), 10 rimbalzi, 5 assist. Tre le perse. Idmone. Al rientro Idmone, ovvero (colui), “che sa”, dal padre fu istruito alla preveggenza. Idmone fu attaccato da un cinghiale infuriato e perì a causa dell’emorragia causatagli dalle zanne del cinghiale. Torna da una brutta situazione con assist in media, non ha il dono della preveggenza come Idmone che muore attaccato dal cinghiale non riuscendo a rubare nemmeno un pallone, tuttavia a rimbalzo è presente e nel finale compie due buone giocate con un passaggio smarcante e un’entrata di personalità.
 
Kidd-Gilchrist: 6
8 pt. (4/8), 4 rimbalzi, 2 rubate, 4 stoppate. Quattro sono anche i punti di plus/minus e i falli commessi. Cenis o Ceneo. Donna biologica (Cenis) riceve l’aiuto del Dio Poseidone, suo amante. Ella mira a divenir uomo e invulnerabile, cosa che accadrà per magia del Dio del Mare. Purtroppo mutando il carattere divenne orgoglioso, pretendendo di esser venerato come un Dio. Morì in uno scontro con i Centauri dopo aver avuto la meglio su molti di essi. Ovviamente cito il cambio di sesso metaforicamente perché MKG ha cambiato un po’ il suo gioco, l’attacco credo gli abbia tolto qualcosa in termini di energie (perdere dopo aver battuto diversi avversari) e soprattutto il mutamento fisico indica quella spalla che ora per me è un vago sospetto. Più che un potenziamento però è oggi un freno e a volte anche l’irriducibilità non basta. Stanotte gioca con fortune alterne ma da menzionare è la difesa finale su Wall come lo sono le 4 stoppate in casella, bassi i rimbalzi.
 
M. Williams: 6,5
16 pt. (5/7), 8 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. Un 4/4 dalla lunetta nel finale, preziosissimo. Laerte, padre di Ulisse. Giocatore che già da inizio anno anticipa l’odissea degli Hornets nel tentativo di raggiungimento playoffs, probabilmente (ad andar bene) rimandata il prossimo anno. Le difficoltà ci sono, specialmente in difesa dove Bogdanovic o Smith gli danno un po’ da fare, lui comunque la gioca alla pari mentre in attacco tira bene e chiude de facto la gara.
 
C. Zeller: 7
19 pt. (8/10), 5 rimbalzi, 4 rubate, 2 stoppate. Commette 3 falli e ha un +11 di +/-. Melampo. Il suo nome significa “colui che ha un piede nero”. Più che il piede nero Cody fa valere il suo talento “nero” a livello fisico. Comprendeva il linguaggio del pick and roll e lo usa per portare punti nelle casse di Charlotte. Inserimenti ottimi, fisicità, difesa mentre in attacco sbaglia poco.
 
Belinelli: 6
11 pt. (3/9), 1 rimbalzo, 2 assist. Orfeo, con la lira dalla lunetta placa la furia sul pressing degli avversari puniti dai suoi tiri a gioco fermo. Fa 4/5 dalla lunetta sbagliando in verità il FT più importante. Nonostante il 33,3% periodico, realizza l’unica tripla tentata in serata. Si rende utile con un paio di buoni passaggi e un potenziale assist per Frank dopo un primo tempo abbastanza scadente con diverse conclusioni fuori misura…
 
Kaminsky: 6
14 pt. (4/14), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Da fuori fa 2/7 piazzando nell’ultimo quarto le due triple a referto. Falero. Figlio di Alcone, grande arciere, Falero, un giorno s’imbattè in un gigantesco serpente che lo stritolò quasi tra le sue spire. Fu il padre a salvarlo abbattendo il serpente con una freccia. Le difficoltà di Frank anche stasera stavano per prendere il sopravvento, per fortuna dal padre imparando grazie all’esperienza, riesce a sfornare un buon ultimo quarto guadagna la sufficienza.
 
Lamb: 6
4 pt. (1/4), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. Euridamante. Poco conosciuto, partecipò alla spedizione degli Argonauti senza mettersi particolarmente in luce. Anche Lamb a livello di punti rimane nell’anonimato ma con altre statistiche a integrare, nel complesso risulta importante. Ha un -7 nonostante l’impegno e il tabellino alla Batum.
 
Weber: 6
2 pt. (1/3), 2 rimbalzi, 2 assist. Eufemo, noto per aver la capacità di poter camminare sulle acque. Come un ninja più moderno, il leggero Weber è agile e cerca di sottrarre palloni, dar fastidio, boicottare gli attacchi avversari. Gioca 13 minuti apportando la solita energia e due punti oltre un paio d’assist, uno ancora sull’asse semplice con Belinelli. Non perfetto certamente ma utile come nelle precedenti gare.
 
Coach Clifford: 6,5
Argo, il costruttore della nave volante. Stasera fa combaciare molti pezzi, anche se la difesa sul perimetro rimane quella che è. Una buona W, non so quanto utile, comunque si vedono almeno l’impegno, la grinta, la caparbietà richiesta.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.