Game 71: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 104-120

Bryce McGowens (4 pt. e 2 TO in 13:13) affrontato da Cedi Osman.

Nonostante i Cavs aggiungano Mitchell (mano) agli indisponibili oltre ad Allen e per Charlotte, Kelly Oubre Jr. torni “in the mix”, Garland ed i Cavs non hanno problemi ad uscire dallo Spectrum Center con una comoda vittoria, terza su altrettanti match disputati in stagione contro la squadra del North Carolina.

Gli Hornets partono bene con un jumper di Oubre Jr., un alley-oop di Richards e con lo stesso Kelly che andrà poi a segnare in schiacciata prendendo la linea di fondo e a mettere altri tre punti con And 1 ma reggono effettivamente soltanto un quarto, LeVert rispondeva a 5 punti consecutivi di Kelly con due triple back to back portando sul 27-28 la partita e garland nel finale scappava, servito su una rimessa per realizzare in appoggio il 27-30 anticipando la chiusura di McGowens.

Il secondo periodo era già fatale: i Calabroni commettevano numerosi TO e Cedi Osman andava in doppia cifra velocemente segnando 8 fast point alternandosi con LeVert, a 3:15 i suoi due FT sancivano il 40-55, un differenziale insanabile per la squadra di Clifford che pativa i numerosi TO commessi già nel primo tempo ed il 48-63 – finale di primo tempo – confermava che la partita era già terminata con un first time da TO sparato: sono 0 per Charlotte e 25 per Cleveland i punti, i TO effettivi commessi 12-1…

La difesa si scioglieva abbastanza rapidamente e lo sforzo non è quello visto nella partita precedente nonostante Charlotte a fine partita il 56,6% di Charlotte sia superiore al 51,1% dal campo (Hornets però solo al 26,1% da 3 pt. contro il 46,7% avversario), altre “anomalie” a favore (rispetto alla sconfitta) sono state i rimbalzi con gli Hornets vincenti 49-33, gli assist con un 29-27, le stoppate con un 8-6 e nel pitturato si pareggiano i punti con 54 a testa.

Cavs scappati anche sul +26 poi qualche FT di recupero anche per Charlotte che chiude con un 12/15 contro il 16/19 dei molto mobili wine & gold tra i quali spiccano Mobley con 26 punti, Osman con 24, LeVert con 22, Garland con 19 mentre la coppia Rubio/Stevens chiude con 11 punti a testa.

A Charlotte non bastano 28 punti di Oubre Jr., 22 di Rozier conditi d 10 assist, 11 punti di Thor con 6 rimbalzi in 15:29 oltre ai 10 punti e 6 assist di un Gordon Hayward che tuttavia, sia per il lauto stipendio percepito, che per l’energia messa sul parquet, non ripaga e giustifica nella notte l’investimento finendo con un -22 in +/- unendosi a un P.J. Washington che inizia male e a parte un breve momento rimane timido in oltre 35 minuti chiudendo con 9 punti.

Partita quindi che sì, ha visto i cavaliers utilizzare le proprie armi come la fisicità di Mobley, la visione di Rubio, la velocità di Garland e la mira di Osman, ma da fine stagione in tank style per il team di Clifford, eppure Charlotte ha un po’ di margine da Orlando per provare a vincere qualche partita e dare piccole soddisfazioni ai propri fan sebbene si sappia sin dall’inizio che per questa stagione non si sarebbe andati da nessuna parte e gli Hornets perdono anche la partita centrale (numero tre) casalinga delle cinque in programma consecutivamente allo Spectrum Center.

Sabato in arrivo i 76ers, altra squadra in lotta per un posto al sole nella griglia PO ma da Charlotte ci si aspetta almeno una partita…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.