Game 73: Charlotte Hornets Vs Phoenix Suns 120-106

 
Rise and Shine
 
Il pianeta Charlotte ruota attualmente in undicesima posizione, ben distante dalla fascia abitabile dei playoffs.
Distante, all’afelio del proprio Sole, cercando di sfuggire a letali radiazioni Charlotte tentava di riproporsi in ottica playoffs dopo la battuta d’arresto con Cleveland.
Il clima è un po’ freddo da queste parti, ma l’effetto attrattivo di Walker verso orbite e posizioni più interne per cercar di sfruttare il calore benefico dell’astro lontano dal proprio campo magnetico (Phoenix) si proponeva di tener fede all’intento.
A Charlotte sperano che “Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi” (canterebbe De André), il Sole sia solamente in ritardo e il sorgere a Est arrivi fino a splendere alto nel mezzogiorno successivo alla fine dei playoffs, con gli Hornets magari abili nel conseguire una “brillante” parte finale di stagione. L’inizio degli Hornets (splendente) è stato messo in discussione da Phoenix che a poco meno di cinque minuti dal termine ha messo paura a Charlotte, la quale per non imboccar il viale del tramonto ha reagito con un Batum sin lì, non dico asettico, ma poco produttivo.
Alla fine, nonostante un Booker da 23 punti, seguito da un T.J. Warren da 21 e un Ulis da 16, gli Hornets, tirando con il 48,3%, contro il 50,4% dei Suns, hanno avuto la meglio, sfruttando i 29 assist contro i 25 Suns ma soprattutto la percentuale da tre punti con il 46,7% contro il 37,5% degli avversari.
Pochi (12) i turnover dei Suns ma pochissimi quelli di Charlotte (dolo 7) che ai liberi ha tirato con il 91,7% (22/24) contro il pur buon 81,8% di Phoenix.

Il pericolo n°1 a Charlotte si chiamava Devin Booker dopo la prestazione da 70 punti a Boston.

 
Il giovane Coach dei Suns Earl Watson, entrando in simbioso con la sua squadra a Charlotte schierava la solita squadra giovane; Ulis, Booker, T.J. Warren, Chriss e Len. Clifford invece schierava i soliti starter; Walker, Batum, MKG, M. Williams e C. Zeller.

Marvin Williams finirà con 21 punti.
Ottima la partenza con due bombe per l’8-0 di parziale.
Finirà con 5/6 da dietro l’arco.
2017 NBAE (Photo by Brock Williams-Smith/NBAE via Getty Images)

S’iniziava con Zeller faticosamente a smanacciar la palla nella nostra metà campo, dodici secondi più tardi ci provava ancora Marvin a sparare per primo per gli Hornets; la solita tripla questa volta entrava e gli Hornets passavano in vantaggio 3-0.
Batum intercettava anche un passaggio orizzontale e andando in transizione cedeva a MKG che da sotto appoggiava il 5-0.
Ulis non batteva Walker così in attacco Williams realizzando ancora da tre dalla destra su un ribaltamento metteva a segno l’8-0.
A 10:09 Kemba protestava per un fallo a lui assegnato, sul rientro passando davanti a Ulis, sul tentativo di stoppata, la terna ravvisava un fallo.
L’1/2 del play muoveva anche il punteggio ospite ma Charlotte continuava a correre con un giro palla che faceva impallidire la difesa dei Suns; Marvin finta, passaggio per Batum, finta e partenza, fallo subito a 9:49.
Due FT e doppia cifra raggiunta. Booker non entrava in partita in attacco e subiva anche il turnaround dalla media destra di Batum che portava lo scoreboard sul 12-1.
Booker si rifaceva stoppando oltre la linea di fondo Zeller.
Sulla rimessa però la palla andava a finire a Walker, il quale sbilanciato da Ulis sul tentativo da tre punti andava in lunetta a realizzar tre liberi che allungavano sul 15-1 prima che un jumper dalla diagonale destra di MKG lasciasse spettatore impietrito proprio Booker.
Sul 17-1 provava a reagire Ulis che a 7:53 combinava qualcosa di buono segnando con un veloce FT jumper il 17-3.
Un altro tre dalla diagonale “breve”destra di Williams faceva toccare ai Calabroni la prematura quota 20 a 7:37.
Trentasei secondi più tardi un rim run centrale con appoggio alla cameriera di Zeller era reso semplice dallo spostarsi degli avversari sotto canestro.
Len, geloso, provava a battagliar tra centri rispondeva segnando con due punti con un gancetto dal pitturato.
Zeller rispondeva andando sul sicuro con una potente bimane ad abbassare il ferro, Len rispondeva ancora dalla media felicemente ma Cody sull’azione difensiva successiva anticipava il passaggio diretto a Len scattando avanti a lui, l’allungo, la transizione, la palla che Walker dava corta orizzontalmente per l’inserimento dello stesso shinkansen Zeller che viaggiando sul binario magnetico centrale incocciava in Booker ma sbilanciato segnava ugualmente appoggio e tiro libero per il +20 (27-7).
Kemba da tre sfruttando due passaggi e il cambio lato inizialmente proposto da Belinelli, caricava la tripla dall’angolo sinistro che faceva volare gli Hornets a quota 30.
Len in terzo tempo era lasciato andare da Cody che vedeva l’avversario appoggiare alla destra del canestro il pallone del 30-9. Un difficile banker di Belinelli dal mid range sinistro regalava il 32-9 a Charlotte che subiva il 2/2 dalla linea di T.J. Warren ma tornava a segnare con un lungo due punti centrale di Belinelli a 1:57.
Booker da tre riportava le distanze a 20 punti prima che lo scontro tra panchine fosse vinto da quella dei Suns i quali andavano schiacciando con Jones.
Kaminsky a :58.4 era toccato da dietro sul tentativo da sotto.
La giovane difesa dei Suns era confusa da un semplice movimento di Belinelli dall’angolo al centro e dal passaggio dall’esterno verso Kaminsky.
Frank allungava, così come MKG che nel tentativo di prendere un rimbalzo sfuggente conteso a destra dopo il tentativo finito sul ferro di Weber, finiva per segnar involontariamente con tocco fatato dei polpastrelli.
Warren in transizione chiudeva il tempo sul 38-18 dopo aver rubato a Marco la palla.

Kemba Walker chiude con 31 pt. in 38 minuti aggiungendo anche 9 assist per sfiorar la doppia doppia.
NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Il secondo quarto iniziava sotto il Sole cocente; A. Williams e Ulis mettevano dentro due punti a testa, per fortuna su un errore di Charlotte Weber si dannava a rimbalzo e al recupero della sfera parsa già nelle mani dei Soli, invece la palla tornava in mano bianca e Williams a 10:41 colpendo da tre punti dava nuova linfa a Charlotte.
Tornavano però in auge i Suns che appoggiavano da sotto con l’allungo di Dudley, il quale per un fallo di Weber ne aggiungeva altri due al suo tabellino sfruttando la lunetta.
A 9:16 una tripla di Kaminsky anticipava i due del Williams dei Suns.
Clifford si accorgeva che la difesa degli Hornets non teneva, giocando con una certa superficialità consentendo a Phoenix di segnar regolarmente, così propendeva per un time-out.
Una dunk di Chriss, una stoppata di Weber non erano il miglior viatico alla ripresa delle “ostilità”, nemmeno il fallo speso a 7:59 di Williams su Chriss lo era poiché il 2/2 non arrestava il rientro ospite.
Due punti presi in area da A. Williams su un Kaminsky di presenza portava il gap di Phoenix a “soli” 10 punti.
Rientrava Zeller che saltando fuori dal campo salvava un air-ball da tre di Lamb, Kaminsky non aveva fortuna sulla prosecuzione ma guadagnava il rimbalzo, favorendo alla fine al terzo tentativo la marcatura degli Hornets con il jumper di Walker (6:42).
Un crossover lampo di Lamb sulla sinistra lasciava Jones Jr. atterrito, linea di fondo e schiacciona a chiuder degnamente l’azione.
A 5:27 una tripla in transizione di Booker era replicata a 3:10 da Kemba, poi era il turno di Chriss nello scatenarsi segnando due punti in area su Kaminsky per il 51-38.
Frank rispondeva con la seconda tripla personale di serata, a 3:02 gli Hornets saltavano di tre in tre per la terza volta consecutiva grazie all’ennesima bomba, questa volta era Batum il protagonista sulla transizione.
Due FT d Williams, il nostro, due di Booker comodi allungavano il punteggio.
Il numero 1 dei Suns in transizione, appena passata la metà campo però si faceva toccar palla da Zeller, MKG recuperava, passaggio a Nic rapido passatore per Zeller che in schiacciata metteva ancora alla prova le mole del ferro.
Booker a 1:33 tornava a segnar a gioco fermo ma su una palla a due contesa tra Jones Jr. (bravo a dar fastidio a centrocampo a Kemba), nonostante il primo vincesse sul menzionato a parentesi, il pallone era recuperato dalla parte dei Suns da Kaminsky che apriva a destra dove Batum si aggiustava spostandosi ancor di più sulla diagonale a 45° per realizzar il 64-43.
Due di Len dalla lunetta erano seguiti dalla drive fulminea di Walker che nel cuore dell’area spiazzava la difesa con rapida consegna per Zeller che questa volta andava piano in schiacciata…
T.J. Warren continuava la buona prestazione personale segnando a 4 secondi dalla fine ma un buzzer beater di Walker (diagonale sinistra da tre punti) fissava il 69-47 del primo tempo.

Le Junior Honey Bees nell’intervallo.

 
Passati i primi 24 minuti e i 10 di pausa, le squadre rientravano sul parquet.
I primi a segnare erano i Calabroni che con Zeller attaccavano il canestro. Charge di Len e splittando il nostro centro faceva toccar quota 70 a Charlotte, MKG la superava con il tiro a bersaglio su Booker ma Marvin a 10:39 apriva automaticamente a sinistra per nessuno sbagliando il grado di passaggio.
Lui e gli altri se la ridevano visto il vantaggio per l’ilarità della situazione ma per i Suns ogni pallone recuperato era buono per tentar il rientro impossibile.
Warren era ancora prezioso per coach Watson segnando due punti, poi per gli Hornets, altrettanto importante era il primo ferro grazie al quale la sfera, dopo un rimbalzo amichevole (tiro di Walker) finiva dentro.
Phoenix però trovava un buon momento andando a segno a raffica con; Chriss (da sotto), Ulis (libero dal mid range), Warren (8:54 giocata da tre punti per fallo di Zeller), Booker (finte su Cody depistato in area, toccato poi dal rientro di MKG quindi ecco i due liberi a segno) e Chriss da tre dall’angolo sinistro.
Un parziale di 0-12 che costringeva l’head coach di Charlotte a chiamare il time-out a 7:38 sul 74-61.
Chriss riprendeva a segnare cambiando angolo, stavolta era il destro e da qualche cm più avanti, il suo tiro lungo comunque passava la retina per continuare il parziale di 14-0.
Batum spalle a canestro allora decideva di entrare in area e cercar il tiro anche in uno contro uno per cercar di concretizzare il consunto attacco degli Hornets.
L’azione gli riusciva perfettamente così Charlotte muoveva a quota 76.
Nemmeno il tempo di tirar un sospiro di sollievo arrivava il canestro di Booker, velocissimo andando dritto sulla destra del ferro era spinto da MKG, rilascio della palla anche se sbilanciato, banker clamoroso con ciliegina del libero addizionale.
Warren spendeva un fallo sull’entrata di Batum, l’unico ad aver capito, paradossalmente, che con i tiri da fuori e i piazzati si stava diventando stucchevoli e poco concreti, Nic splittando realizzava il +11 (77-66).
Fuori dall’area sinistra MKG elevandosi su Len raggiungeva la doppia cifra, numeri in aumento anche per Tyler Ulis (due per lui) e Warren a 4:51 (rimbalzo offensivo e successivo canestro). Quattro punti che riconsegnavano il -9 a Phoenix (79-70).
Kemba con una strong drive a costeggiare metà lato destro entrava in area subendo fallo.
2/2, punti seguiti da altrettanti di Kaminsky che trovatosi con la patata bollente in mano, allo scadere dei 24 d’attacco (3:45) tirava quasi alla “Spera in Dio” oltre la figura del proprio avversario andando a bersaglio.
Un tiro dalla top of the key di Kemba battezzava di nuovo la retina, l’85-72 era sporcato dall’alley-oop Ulis/Warren per l’85-74 al quale seguiva un time-out.
Venti secondi più tardi Belinelli si presentava in lunetta per batter due liberi (terzo fallo di Booker), realizzandoli portava Charlotte sul +13, MKG invece dando fastidio a Chriss impegnato nell’alley-oop vedeva l’avversario spiaccicare la sfera sul ferro, gli Hornets non si curavano del pericolo scampato ma attaccavano da sotto con Kaminsky, il quale sbagliando regalava la correzione a MKG attivo anche sul fronte offensivo.
Nel finale ci provavano le star delle squadre.
Il primo tentativo da fuori di Booker su MKG andava storto ma si rifaceva poco più tardi ottimizzando un tiro da due punti.
Kemba a :32.2 realizzando da tre spingeva gli Hornets sul 96-78, Booker a :11.1 con due liberi lo passava per quel che riguarda i punti nel finale, ma il capitano delle armate jordaniane quasi sulla sirena disorientava un Jones Jr. ormai con la labirintite prima di segnare in pullup del 98-80.

Lo squadrone delle Honey Bees scende sul parquet in un time-out.

 
L’ultimo quarto si apriva con un air-ball di Marco da tre punti, Dudley ne metteva dentro due ma spingendo sulle gambe Marco si alzava fronte a canestro per un lungo due punti a bersaglio che faceva arrivare al traguardo dei 100 i Calabroni.
A. Williams per i Suns giocava di fisico faticando sotto le plance. Altro rimbalzo offensivo e canestro da sotto, ancora lui, ricevendo un bullett pass da sinistra andava dentro a pochi passi dal canestro, c’era solo il tempo di ricezione e tentativo di canestro che l’altro Williams, l’omonimo, il nostro Marvin commetteva fallo sul tentativo di stoppata.
L’1/2 era buono per il 100-85, seguivano però due punti di Warren in runner e tre di Dudley a 8:36 (nel mezzo impreciso appoggio di Lamb a tabella) con il quale i ragazzi dell’Arizona tornavano sul -10 (100-90).
Batum metteva dentro un passaggio malconsigliato dal classico diavoletto sulla spalla, Dudley in transizione lasciava a Warren il compito di realizzare il 100-92.
Marvin a 6:57 trovava una gigantesca tripla colpendo da oltre l’arco, per di più a un paio di secondi dallo scader del cronometro.
A. Williams sotto canestro mixava tecnica e fisico per batter il difensore, Dudley dava fastidio acuto con un tonfo ovattato colpendo da tre.
Kemba a 5:27 con un lungo due punti dalla diagonale destra faceva scattar gli imenotteri sul 105-99, Ulis dal mid range destro colpiva con naturalezza da distanze più consigliabili. Frank a 4:50 con l’air-ball da tre punti dava da pensare ai tifosi che vedevano ormai la morte in faccia quando Ulis in entrata prendeva il pitturato viola seminando Walker, Zeller e Kaminsky, per fortuna rientrava MKG a dare una manata alla sfera mandandola oltre il fondo.
TJ Warren però in mezzo alle maglie bianche s’inventava un circus shot in caduta che valeva il 105-101 a 4:35.
Nel frattempo rientrava Booker, seguito da MKG.
Erano gli Hornets però in attacco che sviluppavano l’azione a destra, Kemba raddoppiato dopo il tentativo di blocco portato da Zeller, cedeva al compagno che aprendo sulla diagonale sinistra a un isolatissimo Batum concedeva il trionfale dardo da tre punti che sparigliava le carte.
Più che un due di picche ai Suns era servito tutto il mazzo, i jolly venivano aggiunti quando un bound pass in diagonale verso l’esterno sinistro passava in mezzo a due difensori dei Suns in rientro raggiungeva Walker in back-door che andava a depositare il 110-101 per chiudere i giochi.
A 3:14 la mano era assegnata a Batum con l’arresto in corsa e tiro dal pitturato in allontanamento per separarsi dal difensore; solo cotone e Hornets sul 112-102.
Finiva 120-106 con gli Hornets bravi a portar a casa il match nel finale.
 
Pagelle
 
Walker: 8
31 pt. (10/18), 4 rimbalzi, 9 assist, 1 stoppata. +31 siderale di plus/minus. Una cometa devastante che impatta sui Suns e li fa esplodere. 4/9 da tre e 7/7 dalla lunetta. Tiri a fil di sirena e leadership con assist ripetuti. Big night.
 
Batum: 7
18 pt. (6/15), 6 rimbalzi, 10 assist, 1 rubata. Tre perse e una parte centrale più rientro nell’ultima frazione abbastanza sconcertanti dopo un buon inizio. Un po’ avulso in certe fasi, nella parte centrale è però l’unico che ha il merito di capir di dover attaccare il ferro. Doppia doppia anche se la percentuale al tiro non è proprio da SG di alto livello. Rimedia nel finale a qualche ombra gettata qua e là con 5 punti e un assist decisivi.
 
Kidd-Gilchrist: 7,5
14 pt. (7/11), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. +32 di plus/minus. Meglio di Kemba. Buona difesa e discreto attacco. Va a recuperare Ulis in stoppata così come va a segnare in faccia a Booker un paio di canestri. L’asso dei Suns contro di lui non combina moltissimo se non un paio di giocate davvero irresistibili.
 
M. Williams: 7,5
21 pt. (6/8), 7 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Ha solo un +3 perché frequenta anche le rotazioni della panchina ma fa un buon lavoro. Energetico, 4/4 dalla lunetta e ben 5/6 da fuori. In palla sin da subito centrando un 3/3 da fuori.
 
C. Zeller: 7
16 pt. (6/9), 7 rimbalzi, 2 assist, 4 rubate. Zeller dimostra di avere anche la mano lesta insospettabilmente andando a toccare, scavare, togliere palloni agli avversari. Disturba in marcatura e in attacco nonostante lo stoppino due volte viaggia a percentuali alte, anche perché lui spesso raccoglie i frutti del lavoro d’altri, ma sa anche entrare e proporsi immediatamente dopo giocate difensive. Buona guardia e buon attacco.
 
Belinelli: 6
8 pt. (3/7), 2 rimbalzi. Dalla lunetta realizza i suoi due liberi, dal campo a parte lo 0/1 da tre, tira con il 50%. Buono per Charlotte. Gioca 21 minuti prendendo un -11. Clifford lo richiama sui movimenti offensivi e difensivi, lui risponde.
Kaminsky: 5
10 pt. (3/11), 7 rimbalzi, 2 assist. Sì, arriva in doppia cifra ma con percentuali basse, tirando meglio da 3 (2/4) che da vicino. Segna un buon tiro da due e un paio di triple ma in difesa è inesistente. Uno stargate per invasori. Il gesto con le mani che simboleggia “l’accidenti, c’ero quasi riuscito” non basta.
 
Lamb: 5
2 pt. (1/6), 2 rimbalzi. Durante un time-out prova a discolparsi con Batum. I due di spalle parlottano con Lamb girato verso di lui. Non credo Batum ce l’avesse con lui per il crossover e la dunk appena effettuata da Lamb che costituisce l’unico suo canestro in nove minuti, probabilmente qualcosa da dire in fase difensiva dove Jeremy non è irreprensibile. Anche la media in attacco è bassa, bela solo quell’azione.
 
Weber: 5,5
0 pt. (0/2), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. Nove minuti anche per lui, niente da fare al tiro, una volta propizia comunque involontariamente il canestro di MKG, nell’altra occasione viene stoppato. Si batte bene su un rimbalzo dal quale nascono tre punti di Marvin. -17 di plus/minus.
 
Coach Clifford: 6,5
I giocatori danno una mano con individualità ma I giochi, anche se semplici funzionano. Il giusto tempismo e la veemente partenza indirizzano la sfida. Ora avremo i Bucks in casa, gara da sfruttare, da non fallire per portar a casa la serie e accorciare eventualmente sulle rivali.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.