Game 74: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 108-118

 
Tre Mendous Night
 
Era uno scontro diretto da non perdere per raggiungere i playoffs, Charlotte l’ha giocato nel peggior dei modi facendosi sorprendere dall’aggressiva partenza ospite che ha costretto gli Hornets a tiri da fuori piuttosto che tentar giocate più sicure.
Dopo essersi risistemati un po’ sull’aspetto mentale, ha concorso purtroppo il secondo fattore; la difesa non perfetta sul perimetro di Charlotte unita alle allucinanti capacità balistiche di serata dei Bucks che hanno finito per bombardare da tre il canestro degli Hornets chiudendo con un 14/30m che sa ancora di macerie fumanti.
Il 62,2% al tiro dei Bucks è fattore determinante nella vittoria, così come lo sono stati innumerevoli falli spesi, i quali hanno finito per mandare in lunetta Charlotte 29 volte con 23 realizzati, ma hanno interrotto alcune buone giocate con punti facili quasi già guadagnati e spezzato il ritmo per cercar di rientrare in una partita all’eterno inseguimento, un match già terminato nel primo tempo con gli ospiti sul +22.
Top scorer tra gli ospiti l’outsider Tony Snell, 26 punti (10/14), massimo in carriera per lui, seguito dai 20 di Antetokounmpo e dai 14 a testa della coppia Brogdon/Middleton.
Dieci gli assist per Brogdon in doppia doppia …
Ora, per rimediare a questa sconfitta e ai playoffs quasi risvaniti proprio tra le mura amiche dello Spectrum Center, l’unica maniera possibile, l’unica strada percorribile sarà sconfinare tentare l’impresa a Toronto domani notte.
Purtroppo gli Hawks hanno battuto i Suns di 4 punti (95-91) mentre gli Heat hanno avuto la meglio risicatamente 97-96 su Detroit.
Sono stati i Timberwolves a farci un regalo fermando sul terreno dei Pacers i Battistrada.
Un altro risultato ravvicinatissimo con il 115-114 pro Lupi ma l’ottava piazza di Miami ora è a tre lunghezze e al momento sarebbe la rivale di Boston, passata al comando a Est.
 
Milwaukee era schierata da Jason Kidd con il seguente quintetto; Brogdon, Snell, Middleton, Antetokounmpo e Maker, quest’ultimo generoso dispensatore di falli, ovvero “mazzolatore” dalle mani poco raffinate.
Charlotte si affidava i soliti cinque basici; Walker, Batum, MKG, M. Williams e C. Zeller.

Kemba Walker vola a canestro.
26 punti non bastano, i Bucks partono forte e controllano per tutta la gara.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Gli Charlotte Hornets non partivano bene nonostante la palla a due vinta da Zeller.
Batum andava corti, Snell invece irrompeva dalla linea di fondo destra per arrivare fino in fondo a schiacciare con una mano per lo 0-2.
A 11:08 Kemba sorprendeva la difesa in velocità per chiudere con uno scoop centrale.
Dopo il pari, Charlotte subiva dal mid range destro un canestro di Brogdon, Batum andava corto e Antetokounmpo in entrata diagonale da sinistra da sotto, dopo aver spinto via il difensore, appoggiava nonostante il tentativo di stoppata in seconda battuta di Zeller, vano.
Gli Hornets attaccavano poco il ferro, mentalmente succubi dell’inizio deciso dei Bucks, MKG toccava solo il primo ferro con il jumper, Marvin da tre dal corner destro era impreciso, Thon Maker schiacciava sul ferro a 9:30 ma gli arbitri assegnavano un fallo contro Charlotte.
Dalla lunetta la mano non era fatata e lo 0/2 lasciava inalterato il punteggio.
Una drive di Kemba con possibile assist per MKG era rovinata da maker in stoppata.
Snell su Walker da vicino riusciva a segnare il 2-8, poi un fing and roll con penetrazione centrale nel traffico di Batum tornava a far muover il punteggio anche per i bianchi a 8:38.
Turnover di MKG in difficoltà sul fondo dell’area avversaria, tre di Snell dalla diagonale destra e Bucks sopra i 10.
Sul 4-11 a 7:46 Clifford chiamava il primo di una serie di time-out. Zeller segnava il 6-11 e Middleton sbagliava il primo tiro degli ospiti fin lì perfetti con un 5/5…
Batum sbagliava ancora ma MKG in attacco prendeva il rimbalzo e sul secondo tentativo veniva spazzato via irregolarmente dall’intervento di Maker di gran carriera.
Il 2/2 seguente ottenuto in lunetta portava Charlotte sull’8-11. Middleton (2° fallo di MKG) dalla lunetta con un 2/2 riportava a 5 le distanze poi era MKG a provar la schiacciata sul passaggio breve in orizzontale consegnato da Batum in brillante discesa in area.
Snell spendeva il fallo e l’1/2 dalla lunetta lo premiava, lo stesso Tony con un breve scatto si portava oltre la linea dei difensori in divisa bianca a presidio a canestro, palla data dentro, facile la schiacciata. In attacco altro rimbalzo offensivo di MKG, altro fallo speso da Milwaukee, esito simile al precedente.
L’1/2 dava il 10-15 ma Brogdon da destra infilando da tre punti trovava la chiave per la fuga di Milwaukee.
Allontanandosi sul +8 ci riprovava con Snell dalla diagonale sinistra, Kaminsky era passato e il pallone s’infilava bella retina per il vantaggio a doppia cifra dei verdoni.
A 4:45 Clifford cercava di far combinare gli elementi tentando un regroup, Beli in attacco andava sulla linea di fondo, passaggio breve interno per Zeller che di sinistra batteva il difensore per il 12-21.
La figurina di Kaminsky era adombrata da una schiacciata di Antetokounmpo, Frank da tre non segnava mentre l’ala greca di Milwaukee riproducendo un’altra schiacciata trascinava i suoi sul 12-25.
Un gioco a due tra Kaminsky e MKG portava il primo a segnare appoggiando al vetro sul passaggio del secondo ma una bomba di Dellavedova su Weber doppiava Charlotte (14-28) che entrava però in bonus con Weber a 2:05, bravo a sfruttare le due occasioni capitate.
Un palo da tre finalmente di Snella dalla sinistra e un fallo di Teletovic su Marco facevano riavvicinare di altri due punti i ragazzi di Clifford Monroe però a 1:31 in attacco, ritardando il tiro in area si faceva saltare addosso, canestro tirando appena dopo resistendo di fisico, giocata da tre punti disarmante per i tentativi di rimonta…
Kaminsky ne realizzava due, Lamb in entrata era spostato da una spallata di Dellavedova nel suo stesso senso di marcia, canestro sullo sbilanciamento sul contatto più un libero (non segnato); il punteggio si spostava sul 22-31 a :53.4.
Lamb attaccava ancora dopo aver perso un rimbalzo difensivo sulla pressione di Monroe che segnava mentre Jeremy finiva a terra.
L’entrata frontale del nostro numero tre trovava due ferri buoni grazie ai quali la sfera era accolta dalla retina.
Middleton sulla sirena batteva Lamb in pressione dalla diagonale sinistra così i ragazzi del Wisconsin chiudevano avanti 24-35 il primo quarto.

Jeremy Lamb, una mezza spina nel fianco per i Bucks, chiuderà con 16 pt. dalla panchina.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Urgeva stoppare l’attacco ospite ma Milwaukee ne metteva subito un paio, Kaminsky contro Monroe aveva la peggio sia in attacco che in difesa (beffato da un gancetto dal post basso sx), Weber non segnava libero da sx ai 24 con Charlotte a cercar l’uomo libero per tutta l’azione, tuttavia una triangolazione a tre in transizione assegnava l’assist a Belinelli e due pt. a Weber. Dellavedova a 10:00 e Terry libero a sinistra infilavano tre punti a testa portando i Buks sul 26-45.
Gli Hornets in alto mare erano richiamati dal capitano Clifford con un altro time-out.
Lamb con una finta a metà area e avanzamento del piede destro, incrocio sul difensore tagliato fuori e canestro Monroe da due, Teletovic da tre mandavano il punteggio sul 28-50, Hornets che provavano a reagire; a 8:01 la prima tripla di serata buona per Charlotte era opera di Kemba Lamb con una dove sula linea di fondo sinistra passava Antetokounmpo e servendo, Williams dava la possibilità al compagno di far lievitare il suo tabellino di due punti.
Sul 33-50 la partita vedeva stagnar il risultato con due di Antetokounmpo e un 2/2 a 6:21 di Lamb dalla lunetta, poi Terry bloccava con una manata sul collo la partenza di Lamb e dava una spinta a Zeller sul blocco.
Tecnico e 1/1 di Batum.
Lamb sul possesso andava corto contro l’ex Hawes, ci pensava Marvin, trovato in uno contro uno in area a segnar due punti (ripresentandosi in lunetta per una trattenuta di Teletovic) a 5:12 Lamb andando di schiena a colpire nell’angolo Middleton concedeva alla guardia avversaria due liberi (a segno), inoltre Brogdon protetto dallo schermo aumentava il numero di triple di Milwaukee (8/14 contro l’1/12 di Charlotte), finendo per segnare anche in entrata battendo facilmente Kemba per poi depositare in reverse layup.
Lamb con un banker, toccato da Hawes otteneva una giocata da tre punti a 2:42. Gli Hornets si riavvicinavano relativamente sul -19 (45-64) ma Brogdon andava oltre Zeller, ci voleva Kemba con tre punti fronte a canestro a 2:03 per accorciare al -18 ma da sinistra due punti in jumper di Middleton su Batum riportavano a -20 degli attoniti Hornets rispetto allo show balistico degli ospiti.
Snell con semplice finta faceva mover le stele e altri oggetti bianchi sul parquet davanti a lui, finendo per trova strada libera fino al canestro per segnar in schiacciata.
A :53.8 rispondeva Kemba con l’attacco faccia a faccia chiuso da un arcobaleno magico discendente in retina.
Segnava anche Hawes a 4:00 dall’intervallo dopo l’errore dell’ala greca.
Il primo tempo si chiudeva sul 50-72 con il 72,5% di Milwaukee al tiro (29/40) compreso si 9/16 da tre punti…
 
Il terzo quarto iniziava beffardamente con Antetokounmpo in finta; Marvin da lontano saltava avanti, fuori dal cilindro girandosi lateralmente, Antetokounmpo muoveva anca e busto parecchio in avanti per trovar il contatto sul tiro; gioco fatto.
Due liberi guadagnati e realizzati. Dall’altra parte Batum spendeva un tiro nella maniera migliore; zona centrale, due punti ma non ci si trovava nemmeno per festeggiare che Antetokounmpo tutto solo sparava segnando da tre con gli Hornets colpevolmente assenti.
MKG dal mid range, un jumper di Maker, due liberi di Marvin (buon pass di Cody e terzo fallo di Maker) e un reverse di un tonico Snell a 9:53 costringevano Clifford all’ennesimo time-out vedendo la squadra con poca energia sul 56-81 tentava di giocarsi quasi le ultime carte per convincere i suoi a darsi da fare maggiormente.
Il quarto fallo di Maker mandava Kemba in lunetta ma il suo splittare non era buon sintomo.
Middleton segnava in banker, gli Hornets facevano scadere i 24 secondi d’attacco per la seconda volta nel quarto, la spinta allora provava a darla in transizione MKG che passava in modalità turbo Antetokounmpo per appoggiar il 59-83 (7:02).
Antetokounmpo portava a spasso MKG in difesa, spin e appoggio finali dal pitturato e duello pari, Kemba segnando il suo terzo tre punti della serata rimaneva l’unico Calabrone a colpir da fuori ma da un rimbalzo offensivo e da un cambio gioco, Snell segnava isolato nel corner destro ringraziando la difesa di Charlotte quasi ancorata al pavimento in posizioni casuali.
Ebbene sì, troppo marchiana la dimenticanza, altro time-out di Clifford per parlarci sopra…
Kaminsky a 5:21 diveniva il secondo Hornet a metter dentro una tripla in serata ma un passaggio dentro per Antetokounmpo metteva in risalto le difficoltà di Gilchrist attardato a tentar inutilmente qualcosa sull’appoggio del n°34.
Un appoggio di Belinelli a 4:41 e una passeggiatina breve di Monroe con tiro finale a ricadere nella retina innalzavano il punteggio di un paio di unità a testa, MKG fluttuando in aria sopra il pitturato dell’area, nel quale era appena entrato, batteva l’avversario segnando il 69-92.
Una baseline drive con un reverse finale di MKG a 2:27 consentivano a Charlotte di toccar i 71 punti e a 1:59 era evidente che i Bucks stessero andando fuori ritmo, ormai imposto da Charlotte, qui con passaggio verticale di Kemba per Zeller a chiuder con la jam.
Il time-out questa volta lo chiamava Milwaukee sul73-92 con 19 punti da gestire. Weber dalla lunetta splittava, Clifford lo toglieva preferendogli Roberts, marco emergeva sopra la linea del tiro libero affondando il jumper, il terzo quart5o si chiudeva quindi sul 76-94, con gli Hornets ancora sul -18, 4 i punti recuperati, troppo pochi per sperar nell’assalto finale…

Marco Belinelli punta il canestro contro Terry.
6 punti e 5 assist.
Nel finale per Marco anche un infortunio da valutare.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Si andava comunque a chiuder il terzo quarto e il match.
L’inizio dell’ultimo periodo vedeva un atletico Kaminsky metter dentro in entrata:
Belinelli era pescato in infrazione dei tre secondi nella nostra area.
Tiro libero di Middleton a segno, seguente tripla di Teletovic su Marvin prima che Kaminsky realizzasse da libero la tripla dell’81-98.
Belinelli da tre era sfortunato, Antetokounmpo invece passava Kaminsky, finito giù per una gomitata sul movimento in entrata del 34 avversario.
L’azione finiva con i due punti dell’ala di Milwaukee.
Due azioni non accontentavano il pubblico di Charlotte, una lose ball chiamata a Roberts su un tentativo di scippo e dei passi probabili di Antetokounmpo non fischiati, da lì nasceva la tripla di Terry per l’83-103.
Sembrava strafinita ma a 6:33 Roberts rubando palla a Terry in maniera magistrale andava in contropiede dove Dellavedova lo fermava in maniera irregolare.
Il 2/2 a 6:33 unito all’entrata successiva in accelerazione sulla quale Dellavedova opponeva resistenza fallosamente, consentivano a Brian di guadagnar 4 punti, non 5 poiché sulla seconda azione, trovato il canestro, il libero era mancato.
87-103 a 6:07, per veder gli Hornets accorciar consistentemente bisognava attendere i 4:33 quando Lamb segnava tre punti frontali per il 94-105.
A Snell e all’1/2 di Antetokounmpo ai FT rispondeva Walker da oltre l’arco per il 97-108 ma il tempo passava e Snell dal corner destro con tre punti raggiungeva il record stagionale personale di punti.
Un fing and roll di Kemba era carburante per Charlotte che tuttavia risultava indifesa su Monroe, troppo facile per lui piazzare il 99-113.
Il tempo scarseggiava, a 1:26 Kemba di sinistra in entrata era colpito da Brogdon.
La giocata da tre punti faceva tornare Charlotte a -11 (104-1115), in più Kaminsky a :54.4accorciava anche al -9.
Sulla rimessa dal fondo due Hornets andavano in pressione su Middleton, da sinistra provava a infilarsi il nostro connazionale che era steso da una testata involontaria.
Middleton finiva a terra trascinato da Marco, il quale, anch’esso a terra, si rialzava abbondantemente sanguinante in volto, costretto a guadagnar gli spogliatoi.
La tattica della pressione non dava buoni esiti, Lamb per arrestare il cronometro impietoso fermava con il fallo un paio di volte gli avversari che mantenevano comodamente sino alla fine il vantaggio acquisito nei primi 24 minuti vincendo lo scontro diretto 108-118.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
26 pt. (10/19), 3 rimbalzi, 5 assist. Fa 4/10 da tre provandoci più da fuori che da due o in entrata. Nessuna palla persa ma un -10 che dice anche di una difesa non sempre irreprensibile. Tutte sue all’inizio le triple con i compagni inabili nel realizzarle. La metà degli assist del dirimpettaio ma a comunque la sua onesta partita anche se non è in serata di grazia.
 
Batum: 5
5 pt. (2/9), 2 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 28 i minuti per Batum, leggermente inferiori ai soliti ma non è in serata. Si fa stoppare una volta, a vuoto sul paio di tentativi nelle triple, mette un tecnico, un fing and roll e un tiro frontale. Solo un assist degno del miglior Batum.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
12 pt. (4/7), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Ql tiro non va male, dalla lunetta fa 4/6 e va beh… Nel primo quarto è l’icona della fatica nel battersi. Ottiene anche qualche risultato. Se in attacco sbaglia qualcosina in difesa tiene benino, poi nel finale su Antetokounmpo non riesce a combinare più molto e il nostro miglior difensore, quello di due ani fa e l’anno scorso è out.
 
M. Williams: 4,5
6 pt. (1/5), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. -17 di plus/minus. 0/3 da oltre l’arco con un paio di tiri presi affrettatamente per cercar la sorpresa o di batter l’avversario ma l’esperienza dov’è finita? Insieme a Walker, con 32 minuti è colui che gioca di più stasera.
 
C. Zeller: 6
8 pt. (3/3), 1 rimbalzo, 2 rubate, 1 stoppata. Un solo rimbalzo catturato. I Bucks ne prendono solo tre offensivi però non è sveglissimo stanotte. Chiude così così, anche se qualcosa di buono in attacco la combina. Nel finale va fuori. Clifford lascia in campo Kaminsky per recuperare.
 
Kaminsky: 6,5
20 pt. (9/15), 4 rimbalzi, 3 assist. Gioca 27 minuti, buona la media in attacco, un secondo tempo molto buono ma in difesa, come molti altri, non convince appieno.
 
Belinelli: 6
6 pt. (2/6), 4 rimbalzi, 5 assist. Chiude con un +9 di plus/minus ma anche con una botta al volto che nel finale costringe gli addetti alle pulizie a pulire la lunga scia di sangue composta da macchioline lasciata sul parquet prima di raggiunger gli spogliatoi. Lo 0/3 è composto da tiri in situazioni differenti, forata la prima, sfortunata l’ultima anche se la vorticosa rotazione dice sul rilascio della sfera. Si rende utile cercando di far da collante anche per la second unit quando richiesto.
 
Weber: 5,5
5 pt. (1/2), 1 rimbalzo. In 6 minuti. Nonostante I punti realizzati credo non convinca Clifford in leadership e difesa. Fatica un po’. Roberts finisce in campo al suo posto che si siede in panca un po’ scuro in volto (senza voler far la battuta)…
 
Lamb: 7
16 pt. (6/11), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Ci prova quasi sino alla fine, fin quando ha spazio. Aggressivo, dinamico e agile attacca il canestro facendo recuperar qualche punto a Charlotte. La sua bomba riporta la Buzz City a -11. L’unico che capisce come si sarebbe dovuta la partita. Buone soluzioni.
 
Roberts: 6,5
4 pt. (1/3), 4 assist, 1 rubata. Le percentuali di successo delle sue azioni non sono eccezionali ma la sua discesa sul parquet migliora un po’ il team in termini di servizio alla squadra. In 8 minuti da un po’ di sprint.
 
Coach Clifford: 5,5
Non riesce a trasmetter lo spirito giusto ma qui le colpe sono al 70% dei giocatori e al 30% di Clifford, prova con i time-out a bloccare lo sfacelo ma sull’arco gli avversari a volte tirano stando seduti in poltrona.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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