Game 75: Charlotte Hornets Vs New York Knicks 137-128 (OT)

 
La NBA offriva a Charlotte la possibilità di addentare la Grande Mela.
Da Adamo ed Eva a Biancaneve, probabilmente alla domanda:
“Chi è la più bella del reame?” i tifosi teal & purple risponderebbero naturalmente Charlotte, pur non essendo la più forte.
Nella serata della lotta contro il tumore al seno, parlare di tentazione e vittoria è quasi scontato…
La tentazione di vincere per la squadra di Clifford era comunque grande, poiché, se i playoffs sono ragionevolmente sfumati da qualche settimana almeno, continuare a giocare cercando la vittoria, onorando così la stagione, permane un obbligo morale, tanto più che tatticamente in classifica ce la si gioca solo con i Pistons e i Lakers (le due franchigie si scontravano nella notte) i quali hanno, partita più, partita meno, record simili e non è detto che alla lottery questo sia un fattore determinante, specialmente se dovessimo scegliere ancora una volta nelle posizioni da “squadre limbo”…
Si cercano altri record e in serata Kemba a fine primo tempo è andato a pareggiare il record di FT consecutivi di franchigia.
Knicks comunque recentemente che hanno ripreso quota, vincenti nella passata notte a Washington, in back to back tonight a Charlotte.
Partita emozionante con l’allungo di Charlotte che si è vista recuperata da Burke e Beasley i quali nel secondo tempo hanno fatto scintille.
Il primo ha chiuso con 42 punti (career-high), il secondo con 27… Hardaway Jr. (17 pt.) poi nel minuto finale ci mandava sotto di tre ma Kemba (31 pt.) decideva di realizzare la sua prima tripla di serata sul più bello trascinando il game all’OT dove lo risolveva facendo faville con altre tre frecce scagliate a bersaglio nonostante l’accanita resistenza della squadra di Hornacek.
43-41 i rimbalzi, 25 pari gli assist, 5-6 le rubate, non erano statistiche a fare una gran differenza…
Gli attacchi a tratti sono stati difficilmente controllabili ed entrambi hanno finito sopra il 50% con il 54,8% di Charlotte contro il 51,4% ospite.
I Knicks dalla lunetta hanno realizzato 11/11 FT mentre Charlotte con il suo 24/28 ha preso vantaggio finendo per vincere una gara all’OT.

MKG durante la presentazione…

 
Hardaway Jr. con uno step back frontale si staccava dalla seconda marcatura di Howard e infilava lo 0-2 aiutato dall’anello.
Il pareggio arrivava su un attacco di MKG che si trovava in salto a sbattere su un muro composto da due giocatori sotto canestro; passaggio per Howard e alzata appena sufficiente per far varcare alla sfera la retina.
Batum stoppava Kanter ma dall’altra parte Walker andava da tre con l’air-ball e da destar arrivava un tiraccio di MKG, toccava quindi ai Knicks allungare sul 2-6 con due FT di Hardaway Jr. (fallo sul tiro di MKG) a 9:29.
Batum a 9:09 potrebbe recuperare un gioco da tre punti avendo battuto Thomas (fallo sulla shooting motion) sul tiro in sospensione ma il libero andava a vuoto.
Uno scoop di Kemba a 8:33 dopo esser passato con lo screen roll dietro a Howard lo avvantaggiava su Kanter che non riusciva nell’intento di stopparlo per un soffio.
Sei pari prima I Knicks colpissero due volte da tre con il B & B (Beasley e Burke) intervallati da un turnaround di Marvin e seguiti a 6:58 da un attacco di Walker fin sotto il canestro a sinistra.
Kanter andava a contatto, Kemba all’indietro appoggiava guadagnando anche il libero che trasformato dava il -1 (11-12).
Le due PG si scambiavano cortesie da due punti, poi arrivavano due punti di Kanter da sotto che aveva la meglio su Howard fino al pareggio di Williams che lavorando di fisico in mismatch su Hardaway Jr. rilasciava un tiro morbido dalla linea di fondo sinistra. Palla nel cesto così come il libero addizionale per il 16 pari.
Beasley falliva il jumper contro Howard, Kanter non ne approfittava da sotto fallendo l’appoggio e MKG conquistando il rimbalzo non impediva sull’azione successiva a Ntilikina di battere Batum.
Williams sotto canestro vedeva arrivare la spicchiata persa da Howard sul tentativo d’ingresso a canestro troppo forzato e ringraziava segnando il più facile dei canestri.
Williams però tirava malissimo da tre e vedeva sfilare un passaggio volante di Walker da drive and kick quando avrebbe dovuto trovarsi in angolo per scaricare il tiro.
Poco male se Kemba infilando due liberi a 3:26 ci portava in vantaggio facendo svoltare la gara.
MKG su un fast break colpiva in jumper dal mid range mentre Hardaway Jr. e Frank ai liberi ritoccavano il punteggio.
Nonostante il terzo fischio contro Howard (ennesimi passi e devo dire anche netti), gli Hornets aprivano di colpo il gas con una tripla di Monk a 1:11 anche se l’ex Lee chiudeva il quarto con un arcobaleno in runner per il 27-22 che Hernangomez conservava stoppando Ntilikina.

Marvin Williams prova a contenere Tim Hardaway Jr.
Foto: USA Today.

 
Il secondo quarto si apriva con Kaminsky raggiunto in post basso a destra per l’appoggio semplice in allungo poiché dimenticato dalla difesa.
Monk da tre dalla sinistra sorprendeva Ntilikina con uno step back da tre punti portandoci sul 32-24 mentre Hernangomez sotto canestro dei Knicks recuperava rimbalzo e due punti battendo Kornet e altri tirapiedi.
Lo spagnolo però si faceva stoppare dall’ex compagno mentre dall’altra parte il francese dei Knicks volava a tutta velocità per l’appoggio.
Un floater di Lamb restituiva la doppia cifra di scarto ma Kornet si sentiva ispirato segnando tre punti ai quali però rispondeva immediatamente Kaminsky (39-29).
Kornet a 8:26 continuava a vivere il suo momento positivo recuperando un fallo dallo spagnolo, infilando un 2/2 ai FT.
A 8:12 Frank rispondeva ancora in entrata, sull’alzata Hicks stoppava la nostra PF era assegnato il goaltending che probabilmente non c’era più il FT (il fallo sì) addizionale. Giocata da tre punti a 8:12 che anticipava due punti dell’uomo che avrebbero voluto spedire a Charlotte i Knicks in cambio di Kemba e poi tanto male non è se dopo una tripla in transizione di Lamb (sulla quale la difesa dei Knicks compiva scelte pessime chiudendolo per un attimo per tornare a concedergli spazio in possesso di palla) tornava a segnare per arrivare in doppia cifra (10 pt.).
Bacon dal mid range infilava il cesto ma Ntilikina minacciando un gioco a due con Kornet si ritagliava lo spazio per un’altra sospensione vincente.
Hernangomez deviava fortunosamente sotto canestro un pallone rimbalzato sul ferro per un tiro impreciso di Walker e i Knicks in attacco osservavano un turno di stop per la gomitata involontaria di Ntilikina in entrata su Walker.
Howard con un gancio in corsa al vetro faceva secco il difensore portando la patrtita sul 51-37 prima che Kanter accorciasse di due.
Era sempre il nostro centro che in qualche ortodossa maniera segnava spingendo Kanter sotto canestro, Bacon in entrata resisteva al fallo di Ntilikina che chiedeva un fallo a favore (inesistente) ma gli arbitri assegnavano canestro più FT.
Gioco da tre a 3:23 per il 56-39 prima che il francese tornasse a sedersi in panchina per il terzo fallo.
Nonostante ciò i newyorkesi accorciavano sino al 56-47 grazie a un paio d’entrate di Beasley prima che una lotta sotto le plance arancioblù tra i difensori di New York, Williams e Howard fosse risolta da quest’ultimo. Marvin stoppava Kanter, Kemba volava in transizione ma era arrestato da un fallo.
Non così i due liberi.
Il quarto finiva 62-49 poiché la tripla di Thomas arrivava fuori tempo massimo.

Durante l’intervallo le Honwey Bees hanno riprodotto alcune mise di guppi femminili sulle note delle loro canzoni. Qui No Scrubs delle TLC.

 

Spice Up Your Life delle Spice Girls.

 
Il terzo quarto era il regno dei B & B.
Apriva Burke con un frontale per il 62-51, Marvin al vetro in post basso colpiva ma ancora Burke in jumper cercava la rimonte.
Charlotte inizialmente teneva anche grazie a Howard che correggendo un errore da sinistra di Williams ripristinava le distanze.
MKG in fing and roll portava altri due punti ma gli arbitri glieli toglievano quando gli era fischiato un più che dubbio fallo/stoppata di Hardaway Jr. che in lunetta ringraziava.
MKG però si riproponeva in attacco attaccando il ferro. Nessuno dei giocatori ospiti gli si parava incontro ed era facile arrivare per la bimane appesa.
Si accendeva però anche Beasley che con una schiacciata da canguro a una mano realizzava il 70-57.
Uno step back modello fenicottero dalla media sinistra premiava Batum ma Burke incrementava il punteggio segnando il tredicesimo punto personale.
Howard a 7:44 segnava dalla lunetta il 74-61 ma Beasley con 5 punti consecutivi riduceva il gap ospite a 10 punti.
Il time-out di Charlotte sul 76-66 dava qualche esito con MKG in lunetta.
0/2 ma rimbalzo di Howard e conversione per due punti (79-67).
New York tornava però a segnare con Beasley (21 punti al momento) arrivando al ferro per segnarne altri due poco più tardi riducendo a 8 lo scarto.
Kemba in attacco non aveva spazio nonostante la schermatura di Kaminsky, a quel punto gli girava la palla ma anch’esso era chiuso, apertura sulla diagonale sinistra per Batum che tirava rapidamente da tre a 3.23 realizzando punti per alleviare la pressione ospite che si palesava senza remissione con una dunk di Beasley.
Gli Hornets facevano girare palla fino a MKG sulla linea di fondo destra, passaggio orizzontale per eliminare l’ostacolo del lungo che gli si parava incontro, facile per Hernangomez depositare anche se c’era l’interferenza di Beasley sul ferro. A 2:18 Burke si svitava a sinistra in entrata.
Tocco con il corpo di Kemba, abbastanza per gli arbitri per decretare anche la sanzione con chiusura a tre punti per il playmaker avversario.
Gli Hornets si spingevano sull’87-76 quando il nostro centro spagnolo “Willy” recuperava rimbalzo offensivo e rimbalzo di Beasley per replicare alla giocata da tre punti in due tempi dei newyorkesi.
La serata magica di Burke però prendeva forma nella versione jumper; segnando su Monk anticipava due punti di Kanter (sull’ex compagno Willy), tornava quindi Burke alla ribalta con il jumper che chiudeva il tempo sull’87-82.

Charlotte Hornets’ Kemba Walker (15) is fouled by New York Knicks’ Enes Kanter (00) during the first half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Monday, March 26, 2018. (AP Photo/Chuck Burton)

 
Gli Hornets entravano nell’ultimo quarto con 5 punti di vantaggio, margine molto risicato per l’inerzia della partita, infatti gli ospiti accorciavano un paio di volte sul -3 ma a 10:11 Ntilikina era espulso per un fallo a palla lontana e i Calabroni con una giocata da tre punti di Hernangomez riuscivano a tornare sul + 6.
Monk andava in aiuto a Willy sul palleggio di schiena di Kanter, tanto bastava per aprire fuori verso l”inarrestabile Burke che non falliva da tre.
Lamb in entrata a 9:44 recuperava due FT realizzati con concentrazione ma Burke quando non era preciso era anche fortunato; la sua tripla dalla diagonale destra era aiutata dal bordo dell’anello che la trascinava dentro.
Toccava a Burke fuggire in transizione per agguantare il pari a quota 94.
Per gli Hornets tutto da rifare ma Monk non si perdeva d’animo andando nel trafico a infilare un floater. I guai arrivavano sotto canestro con Kanter che riuscendo a batter lo spagnolo racimolava anche un FT per il vantaggio della squadra di Hornacek.
Monk a 8:15 esplodeva un catch n’shoot ma nel saliscendi emozionale incassavamo una tripla dalla top of the key di Kornet (99-100) prima che Lamb andasse a vuoto dalla distanza e Burke con una sospensione dai tempi di costruzione rapidissimi allungasse sul +3 per i suoi.
Burke non sbagliava ancora il tiro e i Calabroni cominciavano vedere i sorci verdi sul -5 ma Kemba in floater era aiutato dai ferri per il 101-104.
Kanter in fing and roll e Bacon grazie al ferro/vetro segnavano, così come lo stesso Kanter dalla sinistra in jumper oltre Howard e Walker conservavano il -3 Hornets. Burke in entrata rischiava di far precipitare la situazione ma Clifford sul 105-110 chiamava un time-out a 4:26 dalla sirena ultima dei tempi regolamentari.
A 4:12 un rolling hook di Howard anticipava l’alley-oop (offerto da Walker) dello stesso centro (3:43) per il 109-110. Kemba a 3:13 sorpassava arrestandosi sotto canestro prima di battere Kanter messo fuori tempo.
Kornet dall’angolo destro falliva la tripla grazie alla pressione di Howard, Lamb proteggeva il ferro andando a rimbalzo e facendo esploder lo Spectrum Center con una bordata da fuori, issava i Calabroni sul 114-110 a 2:40 dal termine. Burke segnava anche in floater (trentaseiesimo punto) e Hardaway Jr. s’inseriva sul lob orizzontale moscio tra Walker e Williams finendo per pareggiare a quota 114.
Kemba mancava un paio di triple mentre a :39.8 Hardaway Jr. schermandosi leggermente prometteva di realizzare il colpo partita.
Tripla micidiale e Hornets alla disperata avanti sotto di tre punti. Walker per realizzare la prima bomba di serata decideva di trovare il momento giusto; il finale.
Come un film con un lieto fine che si rispetti a :20.8 falciava la resistenza dei Knicks pareggiando a quota 117.
New York avrebbe la palla per vincere e la utilizzava senza time-out, Burke provava a infilare il cesto ma Kemba era magnetico, prima sporcava palla, poi si appiccicava facendo risultare molto corto il tiro della PG avversaria sulla sirena. Era OT.
 
Kemba si presentava segnando un’altra tripla (4:48), Kornet in entrata nonostante il cambio con marcatura di Bacon allungava stortamente al vero la sfera mentre a 4:11 un Kemba in the zone segnando con lo step back dalla sinistra dava il +5 alla squadra di MJ.
Beasley fluttuava in area e in aria su Williams per metter dentro il 122-119 poi Kemba passava sotto a Williams per l’appoggio.
Kemba continuava a fornire assist; questa volta l’appoggio volante e soft di Williams valeva il 126-122.
Burke mortificava la buona difesa di Williams scavalcandolo con il tiro del 126-124.
A 2:14 una drive di Kemba sulla linea di fondo con passaggio corto per un solido Howard consentiva al nostro centro di segnare recuperando un FT (a bersaglio) per il 129-126. Burke però opponeva resistenza accanita segnando dal palleggio oltre un Kemba ancora in modalità difesa super, ma la PG avversaria era incredibile nella notte.
129-126.
Kemba pungolato nel duello a distanza replicava a suo modo le movenze della PG avversaria andando a risolver la partita con due triple vicine alla top of the key dopo aver sbilanciato Thomas sulla prima e aver fatto fuori Beasley (tentativo di rientro in stoppata tardivo) sulla seconda.
L’allungo era quello decisivo.
Gli Hornets sul 135-126 incassavano due punti di Burke e realizzavano due liberi con Howard per il 137-128 finale.
 
Pagelle
 
Walker: 8
31 pt., 2 rimbalzi, 7 assist. 11/21 dal campo, 4/12 da 3, 5/5 ai liberi. Buona media, sbaglia tutto prima d’entrar in modalità in the zone nel finale. Si fa perdonare un passaggio floscio verso Marvin che da la possibilità a Hardaway Jr. di pareggiare infilando prima la bomba su Beasley del pareggio nei regolamentari, continua difendendo alla grande su Burke e a cavallo tra gli ultimi due tempi esplode un’altra tripla aggiungendone due decisive nel finale. Gli mancavano 51 punti per battere il record all-time di punti segnati per Charlotte (Bobcats/Hornets), ora solamente 20…
 
Batum:6,5
9 pt., 3 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. Al rientro dopo un breve infortunio in 23 minuti (limitato) fa il suo con un 3/5 al campo piazzando anche una buona stoppata. Una buona tripla e un fade-away di quelli a modo suo.
 
Kidd-Gilchrist:6
9 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Non benissimo all’inizio, in difesa (continua a non convincere appieno) e in attacco, poi nel terzo quarto trova varchi per prendere iniziative che portano punti.
 
M. Williams: 7,5
14 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. 6/10 al tiro, una sola persa, +8 di plus/minus. Ottima serata difensivamente parlando di Marvin che limita gli avversari e stoppa anche un paio di tentativi, in più ruba un pallone a Beasley.
 
Howard: 7
23 pt., 13 rimbalzi, 1 assist. 9/15 dal campo ma sei turnover. Troppi passi in partenza, prende il diciassettesimo tecnico stagionale ed è primo in tutta la NBA in questa statistica, però attraverso punti e rimbalzi, alcuni dei quali arrivano in momenti delicati o decisivi, si fa valere.
 
Bacon: 6,5
7 pt., 2 rimbalzi, 1 assist. Ci fa recuperare un pallone nel finale. Mette il suo jumper altissimo. Chiude con 3/7 dal campo cercando d’essere di disturbo per gli avversari, Un paio di volte ci riesce.
 
Kaminsky: 6,5
10 pt., 4 rimbalzi, 1 rubata, 1 assist.3/6 dal campo, 3/3 dalla lunetta. Chiede un goaltendig e lo ottiene. Politicante… Discreta partita.
 
Monk: 6
11 pt., 1 rimbalzo, 1 assist. 4/7 dal campo. In difficoltà nel secondo tempo. Meglio nel primo dove segna anche in paio di triple.
 
Lamb: 7
12 pt., 6 rimbalzi, 6 assist.3/7 dal campo, 4/4 ai liberi. Torna in panchina segnando punti importanti come la tripla del 114-110 e non fallendo nessun libero. Bene a rimbalzo
 
Hernangomez: 6
12 pt., 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Vuole dimostrare alla sua ex squadra che cosa si sono persi quando l’hanno ceduto. Lotta con Kanter e ha più fortuna in attacco, in difesa non sempre gli va benissimo ma fa una prestazione gagliarda, di sostanza.
 
Coach S. Clifford: 7
Squadra che resiste anche sul -5 e non sbraca, rimonta e trascina la partita all’OT anche grazie a un time-out intelligente. Si gioca a basket, magari non sempre tutti toccano la palla per smarcare l’uomo, le giocate sono semplici, si prova a legger la difesa per trovare un tiro fidandosi delle qualità tecniche, fisiche e altre doti dei giocatori. Quarta W consecutiva ottenuta con tenacia.

Questo articolo è stato pubblicato in Games da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.