Game 75; Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 100-91

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Sottotitolo; LiberaziHornets
"Moon" Walker, 27 pt. e 11 rimbalzi nella serata.

“Moon” Walker, 27 pt. e 11 rimbalzi nella serata.

 
Forse all’Alveare c’è rimasto ancora quel rumore di catene trascinate che nell’immaginario occulto occidentale proviene da un punto irriconoscibile e viene addebitato generalmente a delle anime in pena identificati come fantasmi.
I fantasmi delle Linci, dei tifosi dei vecchi Charlotte Hornets che videro scomparire la squadra e il vecchio Alveare e quelle dei fan in trasferta dei fantasmatici 76ers si mescolavano nella notte.
Merito della squadra farle evaporare dal mondo terreno, liberandole dal loro tormento, parlando almeno di quelle anime in pena provenienti dal passato teal & purple o orange…
Non è stato facile però.
Un quarto e mezzo di sofferenza giocato alla pari, lo stacco e il rientro nella parte centrale dell’ultimo quarto dei Sixers, sino al -4, poi ci pensava Kemba a cambiare il sound dell’arena infilando due triple inframezzate da una dunk di Zeller, così si udiva il ronzio dello sciame dei Calabroni tornati a invadere l’arena mentre passava la paura e gli Hornets si portavano matematicamente a una sola vittoria di distanza dai playoffs.
Pochi fronzoli, molta concretezza, Clifford è nominato coach del mese di marzo.

Pochi fronzoli, molta concretezza, Clifford è nominato coach del mese di marzo.

 
Coach Brett Brown scendeva in North Carolina mettendo in campo quello che aveva a disposizione e nella fattispecie; I.Smith, Canaan, H. Thompson, Grant e Landry, sperando da qui alla fine di evitare di essere la peggior squadra della storia in termini di W/L sulle 82 partite (dispiace sempre comunque vedere una squadra così mal messa, infortuni a parte).
Gli Hornets utilizzavano il loro solito quintetto; Walker, lee, Batum, M. Williams e C. Zeller, con ormai Jefferson tenuto ormai per differenti ragioni in panchina dal coach del mese Clifford (nominato dalla NBA).
Batum e la classifica prima dell'inizio della sfida.

Batum e la classifica prima dell’inizio della sfida.

 
L’inizio era ancora un po’ trascinato nonostante Zeller conquistasse la palla a due, Lee provava la soluzione andando da solo a crearsi il tiro che risultava un po’ corto e storto, Thompson prendeva l’entrata e portava in vantaggio i 76ers.
A pareggiare prima e a portare in vantaggio Charlotte poi, ci pensava Walker che a 11:10 segnava con un floater e a 10:38 infilava due FT per un fallo di Landry sottomisura.
Lo stesso numero 7 avversario però si faceva trovare a rimorchio su una transizione fallita dai suoi e con il tap-in, correggeva l’appoggio erroneo.
Primo quarto equilibrato che vedeva le squadre sempre vicine; Batum concedeva due FT a Grant e i 76ers andavano sul +2, Marvin pareggiava a 9:21 sempre dalla vernice, inoltre andava in lunetta per uno scontro con Thompson ma falliva la conclusione.
Grant in penetrazione dava il nuovo vantaggio a Brown ma su un fast break Cody cedeva la sfera a Lee sulla destra tagliando fuori Canaan, la nostra guardia appoggiava così l’otto pari.
A 7:37 arrivava il primo +3 di Charlotte; Lee in versione uomo assist dava a Batum che faceva colpire al pallone i ferri in maniera divertente prima che la stessa, dopo essersi impennata, ricadesse esattamente al centro dell’anello.
Il primo +3 ottenuto dagli Hornets era di buon auspicio per aumentare il vantaggio; a 6:43 Zeller s’inseriva come una freccia nera, al resto pensava un no look pass teso di Kemba a tagliare la difesa, perfetto tempismo tra i due ma a rovinare tutto c’era il fallo di Stauskas.
Cody riusciva solo a far toccare il ferro alla palla, tuttavia i liberi andavano a segno.
Phila tornava a -1 con due canestri consecutivi, Kemba in modalità attacco aggressivo a 5:51 andava a bersaglio, ma Stauskas a 5:36 infilava la tripla del 15 pari dopo che sulla stessa azione Zeller era riuscito inutilmente a fermare Landry stoppandolo.
A 5:21 Kemba aumentava il suo score segnando altri due punti, Zeller continuava a mostrare rapidi inserimenti, nessuno lo seguiva, Batum era rapido quanto Kemba nel passaggio e il taglio riusciva alla perfezione; Cody si permetteva anche il lusso della schiacciata (a 4:47) in mezzo al deserto del pitturato avversario.
McConnell su un tentativo di tener in campo il pallone combinava mezza frittata perché lasciava in mano palla a Lin che in transizione aveva vita facile a infilarsi in mezzo a un paio di canotte bianche e a segnare.
Entrava anche Kaminsky il quale aveva un impatto positivo andando a murare un passaggio di Smith, sul tentativo di lancio per il contropiede arrivava il fallo e a 2:06 l’americano di origine polacca andava in lunetta splittando, tuttavia risultava problematico il rimbalzo per i 76ers che mandavano il pallone oltre il fondo pasticciando.
Sulla rimessa di Lamb la palla perveniva a Lin che fintava mentre convergevano su di lui alcuni difensori, Brand troppo aggressivo saltava sopra di lui mentre Jeremy lanciava la palla dietro di se con una specie di cucchiaiata che diventava uno splendido circus shot oltre che un gioco da 3 punti completato a 2:04 per il 25-19.
I Sixers però non ci stavano e chiudevano il quarto con le bombe di McConnell e Covington (su Jefferson in uscita sulla diagonale destra dopo una serie di passaggi Phila) che chiudevano la frazione sul 25 pari.
Kaminsky al tiro.

Kaminsky al tiro.

 
Un jumper di Brand dalla media a 11:37 battezzava ancora Jefferson dando un minimo vantaggio agli ospiti.
Charlotte soffriva; Lamb si faceva stoppare da Grant e in difesa andava a commetter fallo sul tentativo di tripla di Stauskas.
2/3 per il tiratore in canotta bianca e Charlotte sotto di 4 a 10:44.
Lamb a 9:43 con gli Hornets sotto di 4 si riscattava parzialmente appoggiando al vetro, anche il nostro centro del Misssisipi si redimeva e iniziava a produrre punti; prima dalla lunetta con un 2/2 dopo aver subito fallo, poi a 8:24 con le sue finte tra il 7 e il 39 pescava il numero jolly, canestro e gioco da tre punti per andare finalmente in vantaggio (34-32).
Lamb a 8:01 si riscattava definitivamente sfruttando un blocco alto, fingendo disinteresse partiva rapido e deciso, il n°31 rimaneva lì, Jeremy atletico arrivava sino al ferro per segnare un fing and roll e mettere anche il libero addizionale.
Phila non demordeva e segnava una bomba con Thompson. Kaminsky in blocco in movimento faceva perdere un pallone ai nostri ma poi servito da Lin schiacciava il 39-35.
Il nostro Frank beneficiava di un altro passaggio secco, questa volta era Batum a innescare il carrarmato che cannoneggiava da oltre l’arco facendo esplodere il canestro per il 42-35.
Landry ne infilava due ma dal corner sinistro un passaggio verso Jefferson sotto canestro era manna per il nostro n°25 che avvantaggiato da posizione e stazza non aveva difficoltà a battere la difesa ospite.
I Calabroni sfruttavano sicuramente meglio le ripartenze ed era il caso di Kaminsky che giovava di un tre contro uno a 5:59 per aumentare il proprio bottino personale.
I miscredenti di Jeremy Lin dovevano fare ammenda poco più tardi quando il taiwanese slalomeggiava in drive e con un tocco magico ravvicinato comandava al ferro di far entrare la palla a spicchi.
Grant da tre a 5:18 realizzava il 48-43, Clifford vedendo subire troppe triple chiamava la pausa tattica.
La partita, a parte qualche bella giocata già descritta, non era estremamente piacevole ma un po’ spezzettata e si entrava anche in una fase dove le squadre commettevano diversi errori, ma gli unici a segnare erano i teal & purple che con due FT di Lee a 2:47 raggiungevano il vantaggio in doppia cifra (56-45). Brand segnava un gioco da tre punti, Canaaan invece avrebbe la possibilità di portarne a casa altrettanti passando dai liberi (Kemba foul) ma il suo 2/3 si limitava a far rientrare sul -6 (56-50) Philadelphia a un minuto esatto dall’intervallo.
A riposo si andava sul 59-50 dopo aver visto anche il primo tiro tentato da Brand da tre punti in stagione; la palla smussava solo il secondo ferro andando lunga.
 
Dopo qualche canestro da ambo le parti, ecco una possibile azione da highlight dell’anno per quanto riguarda gli Hornets; Marvin Williams si dimostrava insolitamente ultra aggressivo e andava con una mano a tutta potenza a schiacciare in faccia al povero Landry.
9:31, +13 Charlotte (67-54).
La squadra di Clifford raggiungeva anche il +16 con Kemba, il quale sfruttava con la bomba da tre punti il buon lavoro dei compagni, abili a raccogliere in attacco alcuni rimbalzi offensivi dopo qualche errore al tiro di troppo della squadra in maglia nera (+16).
Grant interrompeva il parziale splittando dalla lunetta.
Batum segnava il 73-60 a 5:36 mostrando un bilanciere nell’addome; tiro cadendo in avanti un po’ sbilanciato dal lato sinistro e palla nel cesto per stupire il pubblico.
Il distacco oscillava tra numeri superiori ma pur sempre vicini alla decina; a 1:09 Lin sfornava un assist nello stretto per Jefferson che schiacciava in faccia a due difensori avversari per il 79-66.
A :33.9 Kemba fissava il punteggio di quarto con il 2/3 ai liberi (il primo, errato da Walker, era stato assegnato per una protesta di Brand).
81-66 al piccolo riposo di due minuti che non faceva presagire tensioni per l’ultimo quarto.
I Sixers scendevano anche sotto la decina, vedi prima Stauskas a 8:41 che con due punti riavvicinava i suoi colori a -11, poi Grant con due FT a bersaglio a 8:15 mandava il maxi schermo sull’83-72.
Lo stesso Stauskas e Brand, segnando due liberi a testa facevano corrucciare Clifford che prendeva in faccia un pericoloso parziale di 7-0.
A 4:57 gli avversari erano tornati al -4.
A far passare però definitivamente la paura ai Calabroni era Kemba che segnava due triple (4:42 e 3:18), inframezzate da una bella dunk di Zeller (3:39), pescato sotto canestro con un passaggio lob con il contagiri da Batum.
L’ultima tripla di Walker su scarico di Batum era comunque un’open che cacciava a -12 gli avversari chiudendo di fatto le porte in faccia a un eventuale rientro degli avversari.
Terminava 100-91 con i Calabroni ormai a un passo dalla qualificazione matematica ai playoffs.
Williams sovrasta Landry in schiacciata.

Williams sovrasta Landry in schiacciata.

 
Tra l’altro nella notte perde Detroit in casa contro Dallas 89-98, mentre Toronto passava a Memphis 99-95 e Cleveland dopo un supplementare batteva 110-108 Atalanta sul terreno nemico. Miami ha vinto a Sacramento mentre Boston ha compiuto l’impresa a Oakland facendo cadere l’imbattibilità stagionale dei Warriors. 109-106 per i verdi il finale. Tonfo pesante e vittoria al piombo per Boston che ora avrà gare più semplici delle ultime tre per arrivare nelle ultimissime battute di stagione, agli scontri diretti, uno anche con Charlotte…
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Pagelle:
 
Walker: 7,5
27 pt., 11 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Magari non entusiasma come altre volte, ma fa vedere che quando serve veramente c’è. Due triple scaccia paura nel finale che dimostrano anche il lavoro fatto per migliorare da quella distanza. Va in doppia doppia.
 
Lee: 6
4 pt. (1/7), 5 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. I suoi avversari non fanno sfracelli, anzi… però anche lui in attacco è meno brillante del solito.
 
Batum: 7
19 pt. (8/17), 4 rimbalzi, 7 assist. Quando scriviamo assist possiamo spesso calcolarlo all’europea, come passaggio decisivo che mette l’uomo in condizioni semplici di segnare. Un signor assistman e anche un esterno che mette dei bei canestri, anche se a volte esagera. Fossi in Jordan inizierei a parlargli di un progetto futuro.
 
M. Williams: 6
7 pt. (3/9), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Forse un po’ frustrato, non gli riesce a segnare nemmeno una tripla durante la serata, decide di vendicarsi andando a posterizzare Landry con una schiacciata devastante. Forse esagera a infierire, ci riprova poco più tardi ma Landry gli dice preventivamente di no, abbassandogli il braccio con una manata irregolare.
 
C. Zeller: 7
8 pt. (3/5), 9 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Attivo. Oscilla tra il 6,5 e il 7, arriva a 2 pt. e un rimbalzo dalla doppia doppia. Belli gli inserimenti, utile in difesa, propendo per il 7.
 
Jefferson: 7
13 pt. (4/8), 7 rimbalzi, 1 rubata, 2 stoppate. Big Al dopo due canestri subiti innocentemente decide di scatenarsi con il suo gioco fatto di pump fake e movimenti old style. Troppo per Phila e Charlotte ripassa avanti, anche se qualche volta lo fermano la sua prova aiuta i Calabroni.
 
Lin: 7
9 pt. (4/8), 4 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata, 1 stoppata. L’onesta difesa c’è, spinge e da energia, assist meritevoli, più un circus shot magnifico.
 
Kaminsky: 6,5
8 pt. (3/7), 6 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Buon impatto di Frank che segna 5 punti consecutivi.
 
Lamb: 6
5 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 assist. Tra azioni negative e positive merita una sufficienza, tendente anche a qualcosa di più.
 
Coach Clifford: 6,5
Coach del mese e squadra che a marzo si è tolta parecchie soddisfazioni, nella notte doveva solo controllare che I Sixers non gli facessero il classico scherzo del pesce d’aprile. Lui fa il suo. Cerca di tenere l’attenzione alta, chiama i suoi giusti time-out. Phila per un po’ rimane ancorata, poi nel finale il gioco di squadra e la qualità superiore degli uomini della Queen City viene fuori.

 
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.