Sottotitolo; AmarHornets
Quattro scontri diretti, tutti persi recentemente.
Avrebbero potuto costituire la differenza e l’hanno fatta ma in negativo. Gli Hornets con tutto il frontcourt titolare infortunato si affidavano alla coppia di guardie titolare, magari ricevendo qualcosa dal backcourt in panchina Stephenson/Mo Williams.
Miami che aveva capito l’antifona, ha sfruttato le falle della difesa di Charlotte per attaccare spesso nel pitturato.
Gli arbitri hanno regalato qualche fallo agli Heat e Charlotte si è staccata nel secondo tempo, non riuscendo a risalire a più di 3 punti di distanza. Probabilmente oggi finisce il sogno playoffs, trascinato avanti dagli Hornets da un po’ di tempo grazie alle vittorie su Detroit e Philadelphia, anche se Steve Martin, commentatore degli Hornets per Fox vuol farcela bere dicendo che “non è ancora finita ma il destino non è nelle nostre mani”.
Vero… matematicamente non è ancora finita, ma senza titolari e con uno svantaggio difficilmente colmabile, anch’io che ci ho creduto fino a ieri, posso dire che oggettivamente avremo un 1% di farcela…
Gli Hornets in “purple” scendevano sul parquet di Miami inizialmente con; Walker, Henderson, Taylor, Marvin Williams e Biyombo.
Dall’altra parte Spolestra recuperava molti giocatori dati in dubbio e schierava; Dragic, Wade, Deng, Haslem e Whiteside.
Gli Hornets partivano bene vincendo la palla a due e andando a segnare i primi due punti grazie a Kemba che galleggiava magneticamente sul parquet e non incontrava seria resistenza da parte degli Heat un po’ distratti, 2-0 in up & under a 11:45.
Anche gli Heat si dimostravano caldi in attacco e pareggiavano con un tiro dalla media destra di Deng che batteva la difesa di Taylor.
A 10:53 Henderson continuava la serie di buoni tiri delle due squadre con un tiro in sospensione lungo dalla diagonale destra per il nuovo vantaggio (4-2) Hornets.
Miami ritrovava il pareggio un paio di volte (nel mezzo un canestro di Taylor) prima che Biyombo conquistasse la lunetta; su una penetrazione di Taylor che scaricava al volo il centro congolese veniva fermato irregolarmente a 9:47, purtroppo l’uno su due dava la possibilità ai padroni di casa di scavalcarci nel punteggio, fatto che accadeva a 8:54 grazie a Whiteside che in gancio eludeva qualsiasi tentativo di difesa. Henderson in jumper a 8:43 metteva il tiro, mentre Wade dalla lunetta inusualmente non riusciva a segnare nessuno dei due liberi concessi.
A 7:59 un’entrata da destra di Henderson consentiva agli Hornets di guadagnarsi un tiro libero aggiuntivo oltre il canestro ottenuto e di portarsi sul 12-8, prima che Wade non desse scampo a Henderson con l’appoggio alla tabella in entrata diagonale verso destra.
Gli Hornets riuscivano a piazzare un parziale di 6-0; prima con un canestro difficile messo a segno dal pitturato da Marvin Williams, poi con Taylor che si smarcava sotto canestro da dove agganciava al volo il pallone passatogli da Henderson dalla rimessa laterale e segnava senza problemi, infine con Biyombo che correggeva al volo con la mano destra un errore di Henderson al tiro. Miami era costretta a chiamare time-out a 5:35.
La pausa faceva bene alla squadra di Spolestra che al rientro produceva un controparziale di 6-0 iniziato e concluso da Wade.
Clifford chiamava time-out ma il parziale della squadra della Florida era allungato da Deng che pareggiava a 4:20, poi lo stesso Deng batteva Marvin Williams per il sorpasso che durava fino a 2:54, quando Henderson dall’angolo sinistro metteva la tripla del controsorpasso (21-20).
Andersen metteva a referto un gioco da tre punti poiché Taylor commetteva da sotto un fallo evitabile non avendo l’adeguata stazza per contrastare il centro degli Heat.
Dopo qualche errore Charlotte giocava di squadra; passaggio dalla penetrazione per Henderson che attaccando dalle retrovie entrava in diagonale ma veniva chiuso sotto, pallone immediatamente e fluidamente scaricato sul lato destro del canestro da dove Maxiell prima sbagliava, poi recuperava il rimbalzo e rimediava all’errore riportando l’equilibrio totale a quota 23 nel punteggio.
Maxiell si dimostrava la terza scelta avvantaggiando Miami.
Un fallo su Dragic regalava un altro gioco da tre punti alla squadra della Florida, mentre in attacco gli arbitri gli fischiavano un blocco in movimento.
Jason si faceva perdonare parzialmente a :44.1 quando su un’azione simile al precedente attacco Hornets riceveva da uno scarico di P.J. Hairston e schiacciava (questa volta appostato sulla sinistra del ferro). Andersen chiudeva il primo quarto con una schiacciata a sei decimi dalla fine che dava il +3 ai padroni di casa nonostante Charlotte avesse conquistato cinque rimbalzi offensivi contro uno solo di Miami.
Il secondo periodo si apriva in maniera pessima; a 11:36 un fallo chiamato a Vonleh su Dragic mandava la guardia avversaria in lunetta.
Il 2/2 dava il +5 a Wade & Company, anche se Mo Williams su una seconda chance riusciva a mettere due punti quasi dalla zona di post alto per il riavvicinamento a un possesso.
Ennis con tre punti dava il massimo vantaggio agli Heat (27-33) e Dragic lo estendeva ulteriormente in contropiede a 9:46 con gli Hornets costretti a chiamare un altro time-out che non dava esiti immediati poiché trentadue secondi dopo Haslem andava a schiacciare per il -10 Charlotte…
La panchina dormiente finalmente si riprendeva e aiutata da qualche “titolare” forzato produceva un controbreak; a 8:53 P.J. Hairston colpiva da 3 punti dalla diagonale destra, dal lato destro arrivavano ancora 3 punti prodotti da Stephenson con un buon tiro preso in ritmo.
Biyombo preservava il canestro degli Hornets andando a stoppare il n° 5 avversario e poi fornendo l’assist in attacco per Marvin Williams che s’infilava da dietro molto semplicemente per schiacciare in faccia alla difesa di Miami riportando i Calabroni sul -2 (35-37).
Un taglio back-door di Dragic però costringeva Mo Williams in ritardo a commetter fallo per non lasciare due punti comodi a Goran che tuttavia dopo lo sforzo supplementare dalla linea incamerava a 7:37 i due punti per i suoi.
A 7:31 gli arbitri fischiavano un doppio palleggio a Biyombo in versione playmaker nella nostra metà campo in ripartenza, del turnover se ne avvantaggiava Wade che metteva un floater tirando oltre Stephenson.
A 6:40 finalmente gli Hornets facevano vedere una buona azione. Mo Williams vedeva il movimento di Biyombo a staccarsi da Whiteside e gli serviva un pallone alzato dalle parti del canestro per l’alley-oop del centro congolese.
Lance era ancora in difficoltà contro Wade; sul suo tiro ricadeva di schiena toccando leggermente la guardia degli Heat che aspettava solo il contatto, la furbizia valeva due liberi trasformati in altrettanti punti dalla lunetta per il 37-43.
Stephenson ridava qualcosa a Charlotte a 6:01 quando da casa sua sparava una tripla clamorosa a 6:01 per il 40-43, poi ci riprovava dalla destra ma non riusciva nuovamente a trovare la via della retina che trovava invece Deng con l’ausilio del ferro battendo anche la difesa di Henderson.
A 5:00 un lungo tiro da due punti di Stephenson dalla diagonale sinistra valeva un possesso lungo di distanza (42-45).
A 4:31 colpiva Henderson con un fade-away dalla baseline destra su assist di Biyombo che in difesa recuperava una palla sporcata e dava la possibilità a Charlotte di tornare avanti.
Mo Williams a 4:06 dal pitturato realizzava e i Calabroni tornavano a mettere il capo un punto avanti (46-45).
Tre falli commessi dagli Hornets e quattro tiri liberi degli Heat che andavano due volte in lunetta consentivano a Miami di prendersi due punti di vantaggio, ma gli Hornets pareggiavano con Walker in floater e dopo una rimessa dal fondo piuttosto dubbia rimediata dagli Heat e gettata via, a 2:31 Ennis tentava di chiudere Henderson nell’angolo destro del parquet ma lo faceva male poiché Gerald con un ottimo primo passo gli sfuggiva sulla linea di fondo e andava a schiacciare per il 50-48. Whiteside tuttavia segnava 4 punti per i padroni di casa nonostante fallisse un libero addizionale a 1:25, tuttavia a 1:12 Walker zigzagava tra i giocatori in divisa bianca per segnare il 52 pari.
Wade per Whiteside costava l’alley-oop agli Hornets che rimediavano con altri due punti di Kemba dal lato destro.
All’intervallo si arrivava sulla parità quindi, ma con un punto in più (55-55), perché i giri dalla lunetta di Biyombo ed Ennis si concludevano entrambi con il 50% di realizzazione, mentre la tripla dalla metà campo sulla sirena di Walker colpiva vetro, primo ferro e usciva.
La ripresa era bugiarda poiché gli Hornets ingannavano i propri tifosi compiendo un break che dava l’illusione di poter quantomeno giocarsi la partita punto a punto sino in fondo.
Dopo un errore di Deng seguito dagli errori di Henderson e di Wade (da 3 pt. quest’ultimo), Biyombo avrebbe la possibilità di muovere il punteggio, ma il suo gancio non aveva miglior sorte dei tiri precedentemente descritti, tuttavia Henderson si catapultava sul rimbalzo e correggeva da sotto canestro per il 57-55.
Henderson accumulava punti segnandone altri due in ritmo e mentre Haslem era stoppato da Marvin Williams a 9:16 Walker con il suo tiro fronte a canestro contro Whiteside portava sul 61-55 la squadra in divisa viola.
Gli Heat però reagivano e mettevano le basi per vincere la gara oscurando gli Hornets in questa fase, iniziava a 9:04 dal pitturato e nonostante Kemba aprisse bene sulla sinistra per dare un vantaggio nella tripla a segno di Marvin Williams ben appostato e a 8:04 Henderson lasciasse Deng sul posto per andare in entrata flash a schiacciare in armonia con l’universo, gli Heat con Wade (già autore in questo parziale di un bel canestro con giro sul piede perno e finte sui lati spalle a canestro tirando dalla baseline sinistra) si riportavano in parità a quota 65.
Un fallo chiamato a Biyomo piuttosto discutibile più un fallo commesso da Henderson a 5:47 su Deng che faceva richiamare la guardia in panchina da parte dell’allenatore Clifford, concedevano il +2 agli avversari.
Un goaltending di Biz che toccava la palla a contatto con l’anello costava a Charlotte due punti così come una battaglia persa a rimbalzo finiva per premiare gli Heat che con Haslem a 4:36 si portavano sul 65-71 con un parziale da inizio quarto di 10-16.
Il gap saliva ancor dopo il time-out preso da Charlotte; dopo alcuni errori, anche in fase di controllo e passaggio, la bandiera degli Heat Wade aveva la meglio a 3:48 contro Stephenson in penetrazione, dal fallo ricavava due liberi per il 65-73.
Gli Hornets erano anche sfortunati; su una palla veramente sputata fuori dal ferro gli Heat improvvisavano la transizione, passaggio in stile touchdown di Wade, il quale avrebbe dovuto essere un alley-oop, ma la pala che sbatteva sul tabellone terminava a Haslem che segnava da sotto.
Gli Hornets riducevano lo scarto a una cifra a 2:50 con un gioco a due Mo/Biz che portava il secondo ad allungarsi per andare in appoggio. Il tempo scorreva e anche se le squadre segnavano, Charlotte rimaneva distante; a :59.0 sec. Mo Williams metteva un jumper con ginocchio in avanti per il 71-82.
Un discreto finale di terzo periodo dava a Charlotte la possibilità di riavvicinarsi; una steal di Kemba su Dragic (manata sulla palla a spicchi sul palleggio dello sloveno nell’area degli Hornets), era preludio al fallo di Haslem che travolgeva Kemba sullo slancio nel tentativo di recuperar palla.
2 FT a segno più un canestro di Biyombo, grande atletismo nello stacco effettuato dal cuore dell’area per sorprendere il difensore sul rimbalzo e convertire in schiacciata il pallone scagliato da Mo Williams che aveva colpito solamente il ferro.
75-82 agli ultimi dodici giri di lancette…
L’ultimo quarto iniziava male pura vendo il possesso.
Biz era stoppato e Miami segnava 4 punti, la palla persa da Mo sulla pressione di Dragic (poi facile in transizione) a 10:42 valeva il 75-86. Lance veniva stoppato da Ennis, Deng sbagliava un open shot e finalmente Mo a 9:58 segnava due punti a 9:58 con un fade-away dal lato sinistro.
Lo stesso Mo però si faceva rubare da dietro un pallone dal rookie Johnson addormentandosi in mezzo al campo e a 9:22 un fallo di Maxiell su Andersen costava un punto ai Calabroni per effetto dell’uno su due dalla lunetta del centro avversario.
Charlotte provava ad attaccare, ma la difesa degli Heat in questa fase era veloce e granitica, passaggi veloci dentro/fuori e sul perimetro non scalfivano il posizionamento e le rotazioni degli Heat, gli Hornets, però riuscivano a prendersi i rimbalzi sul tiro per proseguire l’azione, cosicché Walker a 8:47 potesse infrangere il muro con una bella penetrazione che portava nelle casse di Charlotte tre punti (fallo di Ennis).
La squadra di Clifford appena raggiunto il -7 però era colpita a freddo da Ennis, il quale a 8:25 poteva contare su tanto spazio per una tripla aperta che dava il +10 agli Heat (80-90).
Dopo una transizione quattro contro uno fallita da Johnson, Kemba riusciva a commettere fallo non sul tiro e salvava gli Hornets che tornavano ancora a -7 con tre liberi di Mo Wlliams (fallo di Dragic sul tiro a 7:26), poi era Wade a colpire il “palo” tirando sul lato del tabellone, mentre Charlotte sull’azione seguente si portava in attacco ma gli arbitri non chiamavano un evidente fallo su Mo Williams in appoggio.
Si ricordavano del fischietto a 6:43, ancora Johnson a far fallo sul veterano ex Minnesota.
Dalla lunetta Mo era una garanzia e la squadra del North Carolina tornava sul -5 (85-90).
Whiteside in gancio e Marvin Williams che trovava la giornata del porte aperte partendo dalla sinistra e percorrendo tutta la linea di fondo andava a schiacciare lasciavano le distanze inalterate.
L’occasione per tornare a un possesso Charlotte l’aveva a partire da 5:10 quando gli Heat commettevano un turnover con un passaggio impreciso che terminava fuori dal campo.
A 4:48 arrivava il primo -3 grazie a due FT di Henderson, Dragic continuava a essere difficilmente marcabile per gli Hornets e segnava in appoggio sulla sinistra nonostante l’ala di Biyombo protesa nel tentativo di fermarlo.
Haslem si prendeva una stoppatona da Biz e Henderson con un jumper dalla diagonale sinistra a 3:39 dava qualche speranza a Charlotte, ora sul 91-94.
Il duello Dragic/Walker decideva la partita nel finale. Lo sloveno andava a segnare anche prendendosi il fallo di Biyombo che colpiva la protezione della struttura del canestro con un gesto di stizza, gioco da 3 punti che unito al canestro realizzato più tardi (dopo una forzatura di Kemba con palla gettata in rimessa laterale cercando Henderson) sfruttando un blocco e andandosi a prendere un tiro frontale non eccessivamente difficile segnava il 91-99 a 1:37 dalla fine.
A 1:32 Kemba tornava in sé. Rainbow per il 93-99, poi Dragic giocava con il cronometro, ma erano gli Hornets in transizione a rischiare di segnare un gioco da 3 punti con Henderson.
Niente da fare sull’appoggio ma liberi a segno per il 95-99 a 1:01.
Deng come Dragic si dimostrava una spina nel fianco per i Calabroni continuando a colpire in jumper.
Due punti pesanti a meno di un minuto dalla fine.
Ancora più pesanti erano gli errori di Walker dalla lunetta a 30 secondi dalla fine.
Il suo 0/2 avrebbe potuto essere fatale ma Marvin Williams toccava la palla spedendola fuori, forse c’era un impercettibile tocco di Haslem sulla sfera e gli arbitri dopo aver prima dato la rimessa per gli Hornets, averla invertita, andavano al tavolo dell’instant replay tornando sui propri passi e affidandola agli uomini di Clifford, anche se io onestamente ho qualche dubbio ancora, sebbene la terna ci restituisse qualcosa in maniera tardiva.
Mo a .243 segnava due punti veloci da sotto, Henderson commetteva fallo su Wade che non sbagliava i liberi per il 97-103.
Charlotte era sotto di due possessi e mancava poco alla fine, urgeva una tripla, segnata da Henderson a 15 secondi dalla fine.
I Calabroni tentavano di recuperar palla sulla rimessa grazie al raddoppio, ma il piano falliva e Henderson a :07.5 era costretto al fallo.
Dragic chiudeva la gara, anche perché dopo il time-out Mo provava con coordinazione precaria da 3 punti per un -2 eventuale, ma il miracolo non avveniva e Charlotte cadeva nuovamente in uno scontro diretto.
Charlotte ha peccato andando in alcuni minuti di gioco cercando soluzioni personali in jumper.
Miami magari ha messo assist meno vistosi o belli rispetto a Charlotte, ma sono stati più numerosi e ha finito per far registrare 20 assist contro i 12 di Charlotte.
Per effetto dell’attacco nel pitturato gli Heat hanno finito per guadagnarsi tiri più o meno meritati, con un 22/28 dalla linea contro il 17/21 degli Hornets, esattamente i 5 punti in più che hanno fatto la differenza.
Il 12/37 del tandem Waker/Mo Williams ha finito per incidere sul 39/91 totale della squadra.
Voti
Walker: 5
Perde il duello con Dragic. Prima alterna buone cose ad altre meno positive ma si tiene sulla sufficienza, anche qualcosina oltre forse, poi nel finale scende nettamente di tono e Charlotte perso il perno inizia a girare cercando di ritrovare il punto d’appoggio. Da valutare se possa essere la PG del futuro. Sbaglia troppo anche se non sarà al top della condizione.
Henderson: 7
Serata passata all’attacco di Henderson che cerca nel finale di caricare i compagni. In difesa non sempre riesce a fermare gli attacchi avversari, ma sicuramente è superiore in serata a Wade e a chi gli passa davanti, sebbene gli Heat non giochino male nemmeno come singoli.
Taylor: 5,5
Rimane in campo specialmente nella fase iniziale, poi quasi nullo in fase realizzativa benchè stasera faccia un 2/2 e dia anche un bell’assist viene tolto da Clifford. Difesa così così.
Marvin Williams: 6
Tanti rimbalzi, una bella schiacciata e una tripla tirata con un po’ di fretta realizzata. In difesa alterna buone giocate a momenti di difficoltà.
Biyombo: 6,5
Gioca con il naso rotto senza mascherina, se la vede con Whiteside e da qualcosa in più rispetto al pivot avversario, anche se a volte le sue posizioni sono rivedibili.
Maxiell: 5
2/7 ottenuto in schiacciata. Qualche rimbalzo, per il resto direi che sarebbe ora che giocasse Vonleh sebbene sia una PF.
Mo Williams: 5,5
Troppo poco da lui al tiro. Con queste statistiche alla Neal non si va da nessuna parte.
P.J. Hairston: 6
Una bella tripla e un salvataggio in transizione. Resta poco in campo ma un 6 è giusto.
Stephenson: 5,5
Io direi che l’estate è lunga. Brooklyn, Indiana o anche Alaska, dove volete voi… Non è il colpevole principale della serata, ma è quasi un corpo estraneo alla squadra, quando gioca a volte fa segni ai suoi compagni e “non sempre l’azione che comanda” è così intelligente… Di solito inizia bene e finisce male, contratto troppo oneroso potrebbe ritrovarsi in altro contesto.
Vonleh: s.v.
Pochissimo sul parquet.
Clifford: 5,5
Troppi tiri in sospensione. Non riesce a causa degli infortuni a limitare le incursioni in area a causa anche della bravura degli Heat e a qualche regalino degli arbitri, ma sta fallendo l’obiettivo minimo, pur in condizioni di di difficoltà. Troppe perse quando aveva tutti a disposizione con partite gettate alle ortiche…