Game 77: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 93-107

 
Se trasformassimo le squadre NBA in pianeti, suddividendole in base alla classifica, Charlotte, Detroit e L.A. (Lakers) sarebbero degli esopianeti.
Lontani da tutte le altre squadre, questi team vagano nel freddo limbo dello spazio interstellare, lontane da Soli che riscaldino la loro superficie o dalla compagnia magari un po’ gelida di pianeti gassosi che orbitano non poi distantissimi dal loro astro ma sul fondo del loro sistema solare.
Con i Bucks vittoriosi a LAL in OT e gli Heat ormai tranquilli per ciò che riguarda la posizione playoffs, rimanendo a Est, ai Pistons e agli Hornets non rimaneva che passare il loro solitario tempo rimanente da qui alla fine della stagione, cercando qualche passatempo.
Vincere avrebbe rallegrato una stagione la cui partenza era stata condivisa dai due team in una sfida a Detroit con i padroni di casa a imporsi alla presenza di Eminem.
A poco sono valsi gli altri due successi dei Calabroni e la vittoria stagionale negli scontri diretti, entrambe le formazioni (teoricamente avrebbero dovuto essere simili per mentalità difensiva) sono state “espulse” dalle loro orbite.
Charlotte in poco meno di due minuti finiva fuori anche dalla gara a Washington dopo aver incassato tre triple da Beal.
A inizio terzo quarto dal +1 passando sul -10 per merito di tre bombe di Beal rovinava un discreto primo tempo non trovando più la forza di rientrare in orbita punto a punto.
Il 4-0 su Washington forse sarebbe stato troppo, così, traditi dal backcourt titolare, gli Hornets si sono arresi prematuramente (forse in ottica Phila in back to back domani alle 19:00) ai 26 pt. Di Otto Porter Jr. e ai 22 di Beal coadiuvati dai 15 a testa della coppia Scott/Wall (al rientro il secondo).
Walker ha chiuso a soli 7 punti nonostanti i record complessivi o stagionali raggiunti quest’anno:
Lamb è rimasto fuori dalla partita a causa del piede sinistro dolorante, aggiungendosi a MCW e Zeller in lista infotunati, alla quale potrebbe aggiungersi anche Bacon, cadutio male sulla caviglia desra in serata.
Per le stats di squadra, -11 le rubate per i Wizards che conducono anche negli assist con 22-30 mentre a rimbalzo il leggero predominio Hornets 46-44 era confermato dal 17/27 ai liberi contro il 9/12 per i locali.
Troppi i 17 turnover contro i 12 della squadra della capitale.
 
Buona la partenza della squadra di Brooks che partiva segnando con un jumper di Porter Jr. oltre Batum portandosi sullo 0-5 quando Wall, anche in assenza di partite giocate da 27 turni, infilava il suo primo tiro (pesante).
A 9:23 finalmente anche Charlotte abbandonava lo zero sul tabellone segnando con il francese dal mid range destro nonostante i tentacoli ravvicinati di Gortat.
Il polacco però ricevendo da Wall s’infilava in verticale per una running dunk a una mano.
Con un’azione simile Howard a 8:44 si presentava sotto canestro su Marvin Williams mostrando il poster più che il bigliettino a Gortat.
MKG con un gancio nel pitturato faceva fuori il difensore dopo la finta con giretto sul piede perno e sempre dalla nostra ala piccola in ripartenza nasceva il primo vantaggio di serata con due liberi guadagnati per l’8-7.
Washington però era strigliata da Brooks e dalle diagonali oltre l’arco partivano due bombe; Beal dalla sinistra e Morris dalla destra anticipavano una giocata di Beal a 6:34 che si chiudeva con un gioco da tre punti per la spinta di Howard sul blocco di Gortat.
Libero a segno, 9-0 di parziale… poteva bastare così…
MKG dalla FT line saltava per il jumper del 10-16, Howard in uno vs metteva dentro appoggiando al vetro, poi su una ripartenza Batum passava dietro alla schiena per Marvin Williams che sull’avanzata trovava la difesa dei Maghi molle, quindi provava il tiro raggiunto l’arco.
Tre punti che ci riportavano sul -1 (15-16) prima che dal corner sinistro replicasse Beal.
Batum a 4:40 infilando due FT ci faceva tornare sul -2.
Più o meno il divario rimaneva lo stesso, un tap-in di Howard sul suo stesso errore ci consentiva di tornare al -1, conservato dallo stesso centro che si abbatteva in stoppata sul n°56 avversario.
Satoransky e Scott però portavano dalla panchina punti per i Wizards (21-26) ma nel finale, proveniente dalla linea di fondo sinistra batteva avversari e luce rossa per un floater che segnava il finale del primo quarto sul 27-30.
 
Il secondo periodo partiva bene per Monk che con confidenza infilava una tripla a 11:19 (30-30), gli arbitri sull’azione successiva di Charlotte rischiavano di regalare la seconda rimessa ai Wizards anziché assegnarla correttamente a Charlotte ma uno degli arbitri se ne avvedeva.
Monk comunque non sfruttava l’occasione mancando un altro tentativo da fuori, tuttavia Charlotte passava comunque avanti con un floater tagliato di Kaminsky bravo nel pitturato sulla corsa ad anticipare i difensori a 9:59.
Dopo il pari ottenuto un paio di volte dai locali la squadra di Scott tornava avanti con la tripla di Porter su bacon ma Monk, servito in area, in salto ritardava la conclusione per evitare la stoppata di Mahinmi; il tiro in ricaduta dimostrava atletismo e coordinazione ritrovata.
Wall da destra dopo il crossover infilava la difesa di Charlotte sula baseline, Hernangomez rispondeva per farci rimanere attaccati alla gara con le unghie ma tre punti di Porter ci portavano fuori dal raggio d’azione del singolo possesso (38-42).
Poco male se Bacon con un breve passaggio orizzontale trovava il varco per penetrare due difensori che staticamente non seguivano l’infilata verticale del nostro abile centro spagnolo che chiudendo in schiacciata lasciava il posto a Howard che pareggiava con un gancetto sempre dall’area rossa (42-42).
Porter mancava il primo tiro dal campo per la buona pressione del Tank che usciva dal campo mentre a prender spazio su Gortat sotto il ferro era Howard che chiudeva a sinistra una penetrazione di fisico presa da destra.
Porter però si scatenava con la terza tripla di serata riportando i capitolini sopra di un punticino ma su una breve apertura di Kemba Williams rimaneva caldo anche al rientro dalla seduta in panca; tre punti per il -45 pareggiato da Gortat facile facile nel pitturato a difesa teal collassata.
MKG in infilata appoggiava di sinistra oltre il centro polacco che si prendeva uno sfondamento da Gortat su una delle azioni successive ma Charlotte si salvava grazie alla stoppata di Williams su Oubre Jr. e sul proseguo la pressione del nostro numero 2 costringeva Wall a perder palla oltre la linea laterale sinistra sul palleggio.
Howard a :44.8 raggiungeva il bonus per entrare in lunetta per la prima volta in serata segnando i suoi liberi ma sul finale Wall era lasciato colpevolmente libero per una frazione di secondo, tanto bastava per mandarlo a segno.
Si chiudevano così i primi 24 minuti sul 51-50 a favore degli Hornets.

Howard va a canestro superando il “muro” di Wall.
AP Photo/Nick Wass

 
Tragico il rientro sul parquet quando gli Hornets ci provavano solo da tre punti ma un Kemba ancora a zero punti vi rimaneva fallendo il primo tentativo, Marvin ne mancava due e Batum uno, dall’altra parte dopo un goaltending ingenuo di Howard su un tiro corto Beal colpiva per ben tre volte da oltre l’arco scavando un solco da 10 punti (51-61).
Charlotte ripartiva con un gioco a due tra Batum e Williams; il primo dal corner destro mandava a canestro il secondo in rollata, poi Howard con una serie di movimenti batteva Gortat recuperando l’ennesimo 2+1 a 8:30 per il 56-61 ma MKG perdeva un paio di palloni in attacco consentendo ai locali di segnare con Wall in transizione.
Howard falliva anche qualche FT nella sfida contro tutti ma in entrata dalla linea di fondo sorprendeva Gortat pur spinto fuori dalla linea di fondo sinistra allungando un fing and roll al momento giusto.
Gli Hornets però in difesa lasciavano spazio; un rimbalzo offensivo a destra di Porter era chiuso dallo stesso Otto dopo essersi comodamente riposizionato fuori dalla linea dei tre punti prima che Batum in uscita salutasse la tripla.
Kemba a 4:22 del terzo interrompeva il digiuno con una tripla, poi mostrava un crossover con hesitation che lasciava i difensori in ritardo, sulla drive arrivava l’aiuto; scarico per Batum che mancava l’open 3 ma il rimbalzo era di Walker che segnando si portava a 5 pt. in serata.
A 3:48 sul -8 arrivava il time-out di Brooks e al rientro Gortat appariva veleggiando solcando l’area rossa per la dunk a una mano senza oppositori.
Tornati sul -10 era dura per gli Hornets rientrare nonostante qualche lampo come quello di Monk che in entrata sul salto, attorniato da un paio di difensori, trovava il varco impossibile con il cambio mano appoggiando di destra alla tabella una sfera che roteando vorticosamente e correttamente era spinta dal plexiglass nella retina.
C’era poco da fare però purtroppo se Scott colpendo da tre evidenziava limiti difensivi ormai noti a tutti gli altri team NBA. Bacon con un pullup frontale segnava il 70-80 ma l’ennesima tripla (ancora Scott) chiudeva il quarto facendo piombare gli Hornets sul -13 (74-87).

Malik Monk (1) dunks during the second half of Saturday’s game against the Washington Wizards. The Wizards won 107-93 at home.
Nick Wass AP Photo

 
Praticamente diveniva garbage time l’ultimo quarto perché con un Kemba assente e una panchina non in grado di recuperare punti le distanze rimanevano in anni luce.
Bacon poi atterrava male su un’entrata mancata finendo per guardare la gara da fuori campo.
Azioni convulse di transizioni e contro-transizioni nella parte centrale del quarto davano risultati contrastanti fino alla stoppata su Kemba e alla tripla di Porter a 6:58 che sanciva la reale fine delle ostilit5à sull’83-95.
A 6:12, nonostante la silhouette della sconfitta si profilasse minacciosa, Kemba tracciava un meraviglioso disegno in diagonale, Monk saliva al cielo per schiacciare un prorompente alley-oop con giro a una mano sul ferro.
Toccava a Monk poi offrire un soft alley-oop a Howard che riusciva a sganciarsi per appoggiare in qualche maniera ma dall’altra parte paradossalmente era Wall a sbattere su Monk segnando un gioco da tre punti con l’entrata decisa.
Howard continuava a litigare con il ferro ai liberi e il tap-in di Batum a 3:22 serviva solo per l’89-100.
Porter infilava la sesta tripla di serata (su 10 tentate) e ai Wizards riusciva un po’ tutto finendo per allungare sul 93-107 finale.
 
Pagelle
 
Walker: 4,5
7 pt., 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 4 turnover testimoniati anche dal ball handling precario di serata salvo un mezzo numero in crossover. Non tira bene con 3/9 dal campo (1/6 da fuori). Non guadagna mai la lunetta anche se chiede veementemente un fallo che non gli viene assegnato su una delle due penetrazioni serie che porta. I numeri (non arriva nemmeno in doppia cifra) sembrano quelli di un Batum in una serata non brillante. Peccato per la serata di riposo presa. Con il suo contributo avremmo potuto dare filo da torcere sino alla fine.
 
Batum: 5
6 pt., 6 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata. 2/7 dal campo. 2 perse e ben -17 di plus minus. Qualche chiusura in ritardo. Il solito Batum, tutto assist e poco tiro. Forse un po’ sfortunato su un paio di conclusioni ma in 31 minuti fa poco. Lui e Kemba combinano 13 punti contro i 15 del solo Wall.
 
Kidd-Gilchrist: 3
10 pr., 3 rimbalzi, 1 rubata. 4/6 dal campo. I numeri indicherebbero almeno un 6, invece gli assegno 3 nonostante umanamente sia uno dei miei giocatori preferiti. Tre come le bombe che prende in faccia da Beal. Stringe o segue l’uomo disinteressandosi della marcatura. 9 punti presi in meno di due minuti sono pesanti per un giocatore che è stato un Signor difensore ma adesso sembra lontano parente. Non si può continuamente fare lo sesso errore. Due palle perse di seguito nel terzo quarto (una per spinta di Gortat e piede perno slittato) in un momento delicato chiudono in bellezza il quadro.
 
M. Williams: 5,5
10 pt., 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 3/7 dal campo. Buon primo tempo fatto di triple ben realizzate sugli scarichi. Nel secondo apre male con uno 0/2 e porta un po’ meno pressione come quella che mette nel finale di primo tempo su Wall dopo una buona stoppata. Va a vuoto un paio di volte e usciamo dal match.
 
Howard: 6,5
22 pt., 13 rimbalzi, 1 stoppata, 1 rubata. Sarebbe da 7 ma i liberi falliti nel secondo tempo ci lasciano indietro. A un certo punto parte l’Howard contro tutti… palla a lui che usa il suo strapotere fisico per mettere in difficoltà chiunque e su quello riesce benissimo a ottenere il risultato sperato. 9/15 dal campo ma 4/11 ai liberi. Gran primo tempo. Ennesima doppia doppia a una sola dal record stagionale detenuto da Larry Johnson, tenterà di pareggiarlo domani con Phila senza Embiid. Voglioso di vittoria in serata è più attivo del solito in difesa.
 
Kaminsky: 5,5
6 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. 2/5 al tiro con un paio di stoppate che gli rifilano. Non fa male anche se qualche tripla se la prende in faccia. Fa sbagliare il primo tiro a Porter e cattura diversi rimbalzi in soli 23 minuti ma la prestazione complessiva oscilla quasi sulla sufficienza.
 
Bacon: 5
4 pt., 2 assist. 2/6 al tiro in 17 minuti. Alcuni brutti passaggi, perde un pallone tentando con un lob moscio di servire Howard invece Gortat lo anticipa facilmente. Non brillante in entrata finisce per farsi male ricadendo sulla caviglia destra.
 
Monk: 7
17 pt., 1 rimbalzo, 3 assist. Chiude con un 7/17 al tiro. Era 3/5 da oltre l’arco, sbaglia una tripla, poi ne fallisce altre quando ormai contano poco o nulla. Si fa notare immediatamente con un’entrata nella quale trova la giusta velocità e coordinazione, poi ci regala oltre alle triple, una perla in cambio mano e anche un alley-oop da highlights offerto da Walker. Buona gara nonostante mantenga limiti difensivi derivanti anche dal fisico. In espansione, inizia a fondere idrogeno. Potrebbe apparire una stella luminosa…
 
Graham: 5,5
0 pt., 3 assist. Commette un paio di falli. Non ci prova mai se non su un’entrata dalla quale racimola due FT mancati tra gli ululati del pubblico. Buoni i tre assist ma poco altro se non una palla recuperata per una volta di gomito di Oubre Jr. che si liberava così di Treveon impegnato nel non rimanere indietro sul blocco. Per fortuna hanno inventato i paradenti…
 
G. Hernangomez: 7
11 pt., 9 rimbalzi, 2 assist.3/5 dal campo, 5/6 ai liberi. Con buoni movimenti batte la difesa avversaria. Fa valere il suo fisico sfiorando la doppia doppia in soli 16 minuti. Peccato che un giocatore così interessante sia la riserva di un altro buon giocatore mentre in PF…
 
Stone: s.v.
0 pt. Un minuto. Giusto perché Clifford mi deve far allungare i tempo dell’articolo…
 
Coach S. Clifford: 5
Il piano B era palla a Howard ma non funziona sempre. La difesa, marchio di fabbrica latita. Se i suoi non capiscono che non devono sempre eccessivamente stringere troppo verso il pitturato non va bene, anche perché non è problema recente e costa partite.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.