Game 78; Charlotte Hornets @ New York Knicks 111-97

chanyk00
 
Sottotitolo; ScatolHornets
 
Gli Hornets dopo l’ultima serata storta del loro giocatore principale scartavano due pacchi regalo.
Nel primo i Calabroni trovavano un Kemba Walker che regalava un inizio da favola agli Hornets partendo a razzo e nel secondo usciva ancora lui in una versione deluxe, quella che nel finale demoliva i Knicks costringendoli ad alzar bandiera bianca dopo essere caparbiamente rientrati sino al -7 grazie a una palla recuperata dai Knicks.
Una partita che Charlotte sembrava aver già vinto ma un po’ di rilassatezza ha consentito qualche punto facile alla squadra di Ph. Jackson che doveva fare a meno di Porzingis.
Charlotte ha sfruttato anche i 10 turnover in meno 8-18) e risulta la squadra che perde meno palloni, nonostante sul campo giochi e si cerchi, ciò vuol dire essere certamente anche una squadra dal buon ball handling, il che non guasterà per i playoffs.
Al Jefferson, serata da 24 punti. Nell'ultimo quarto quasi immarcabile.

Al Jefferson, serata da 24 punti. Nell’ultimo quarto quasi immarcabile.

 
Charlotte schierava un quintetto più lungo di quello provato contro Toronto, data l’assenza di Batum, M. Williams scalava in SF e Clifford sceglieva i seguenti cinque giocatori; Walker, Lee, M. Williams, Kaminsky, C. Zeller, mentre Kurt Rambis (vecchia conoscenza a Charlotte) spediva in campo; Jerian Grant, S. Vujacic, C. Anthony (al rientro), Derrick Williams e Robin Lopez.
 
I Knicks andavano subito a bersaglio tentando l’azione ficcante; il taglio di D. Williams più la ricezione e l’appoggio eseguito in maniera veloce consentivano ai padroni di casa i muovere per primi il tabellone, a 11.31 invece arrivavano i primi due punti per Charlotte che sfruttavano un M. Williams convinto al tiro.
Dalla diagonale alta sinistra arrivavano i primi due, poi M. Williams-New York diventava 5-2 quando centrava il canestro a 11:02 con una tripla velocissima frontale sulla quale risultava pressoché impossibile difendere per i newyorkesi.
A 10:40 J. Grant riportava a -1 con una sospensione contro Walker.
Kemba però ripartiva dal finale della scorsa partita e segnava due punti (in sospensione), seguivano i passi di Vujacic e il secondo errore di Kaminsky in entrata, inabile a spingere la sfera dentro la retina a un passo.
D. Williams con un altro taglio, giunto sotto canestro, a 9:24 si trova a poter schiacciare portando avanti i ragazzi di Rambis.
Walker a 9:09 dimostrava che il canestro precedente non era un caso, segnando ancora in sospensione, dall’altra parte del legno Lopez commetteva infrazione di 3 secondi in area così Charlotte tornava in attacco, Lee falliva il tiro da tre ma Zeller riusciva a catturare un rimbalzo allungato da una lotta sotto canestro e a prolungare fuori per Kemba che fintava il passaggio ma andava dritto depistando la difesa e si arrestava in prossimità della linea dei tre punti pe segnare a 8:32 il 10-6. Lopez realizzava due FT, ma inframezzava solamente il Kemba show, con Walker che dimostrava di essere in forma quando dalla media linea di fondo destra realizzava in fade-away. Vujacic provava a rendere più interessante la gara segnando da tre punti per il 12-11 a 7:47, ma 13 secondi dopo Kemba era ufficialmente “in the zone” segnando ancora una tripla devastante.
In qualche modo gli arancioblu rimanevano ancorati al match; D. Williams sulla destra in crossover andava ad avvicinarsi all’area e segnava appoggiando al vetro.
Su una rimessa dal fondo però bastava un minimo blocco a Charlotte per far desistere dal tentativo di andare a stoppare Kaminsky posizionato sulla diagonale destra, i Knicks si auguravano sbagliasse la tripla aperta ma non era così, Frank prendeva la mira e realizzava il 18-13, al che Kurt Rambis chiamava il time-out.
Lopez in area viola catturava un rimbalzo e sfidava i due lunghi di Charlotte risalendo verso il tiro ravvicinato, ma prendeva una solenne stoppata da Lee in aiuto da dietro, tuttavia a 4:52 con i primi cambi New York segnava con Afflalo; Lin faceva il possibile per evitare il blocco ma rimaneva mezzo incastrato consentendo la sospensione vincente all’ex Nuggets.
Lopez in area riportava a -1 New York ma dall’altra parte Jefferson ripagava con la stessa moneta andando a schiacciare per il 20-17.
Hornets che incrementavano il vantaggio a 3:48, Kemba era saettante dalle parti del perimetro e nessuno riusciva ad andare a opporsi alla sua tripla che centrava ancora una volta il bersaglio.
Jefferson e Hawes allungavano sino a 28 senza che i padroni di casa muovessero il punteggio.
Era Afflalo con un fade-away in turnaround a segnare e a subire fallo.
Il gioco da tre punti faceva salire la squadra di Jackson a 20 punti.
Charlotte a 1:19 toccava quota 30 quando un passaggio in diagonale verso sinistra veniva allungato sulla stessa direttrice da Lee che prolungava con un secondo tronco schiacciato, il quale serviva a raggiungere Jefferson sulla baseline sinistra che trovava l’esatto centro della retina in sospensione.
I Knicks però segnavano gli ultimi 5 punti del quarto che andava in archivio sul 30-25 Charlotte.
 
New York cercava la rimonta nella seconda frazione e Anthony in post alto segnava con un giro e tiro su Lee, Jefferson era stoppato da O’Quinn ma sull’apertura lunga in uno contro uno Galloway era stoppato dal rientro di Lamb.
Marvin ai quasi 24 d’attacco scaduti faceva ripartire Charlotte inventandosi l’entrata con palla a spicchi a spiovere dentro il canestro newyorkese.
Melo su un cambio lato sparava altro tra le prime file del pubblico co parte dello stesso a rumoreggiare, così era anche quando Afflalo nella sua metà campo apriva con un passaggio quasi orizzontale che Marvin capiva e intercettava, sull’assalto uno contro uno a canestro O’Quinn gli diceva di no con un fallo duro.
Marvin si presentava quindi in lunetta a 8:56 realizzando entrambe le conclusioni.
Afflalo si riscattava dall’errore segnando tre punti e venendo utile anche con l’errore al tiro sull’azione offensiva newyorkese seguente giacché arrivava la correzione di D. Williams per il 34-32.
O’Quinn in area trovava anche il pareggio ma Charlotte non si faceva mettere sotto e ripartiva con Lamb che infilando due tiri dalla lunetta portava a 36 Charlotte.
A 6:30 Marvin in entrata mancava la cosa più semplice, l’appoggio, ma Zeller arpionava la palla vagante e con efferatezza cestistica schiacciava a canestro il trentottesimo punto per i viola.
Gli Hornets provavano ancora l’allungo anche nel secondo quarto, una tripla di Lin a 5:27 e un catch n’shoot di C. Lee dalla media diagonale a 4:45 servivano per portare la squadra del North Carolina sul +8 (45-37), tuttavia non era ancora il momento della fuga, New York spingeva e rimontava pervenendo ancora una volta al pareggio grazie a Grant che notava un Walker distratto da quello che gli stava accadendo intorno, l’accelerazione del play in maglia bianca era premiata dal canestro e dal fallo dello stesso Walker in tentativo di recupero. 45 pari a 2:55.
Charlotte rimaneva sopra perché in difesa Kaminsky stoppava Lopez, sulla transizione subiva la stessa sorte da Anthony ma la palla gli rimaneva lì e recuperandola realizzava il 47-45.
New York falliva il sorpasso con il tentativo di tripla di Grant (corto) e ne mancava un altro successivo con il n°23, Lee invece andava più sul sicuro tirando da distanza inferiore, il ferro amico sul tiro morbido lo premiava e il team di Clifford allungava sul +4.
Melo andava agli autoscontri sulla linea di fondo destra, gli arbitri lo premiavano con due FT realizzati, dall’altra parte Kaminsky aspettava come un avvoltoio in area, Lin sbagliava, Frank recuperava la palla vagante e a :38.6 aumentava il suo bottino con due punti comodi.
Il finale vedeva Walker in crossover andare ad appoggiare brillantemente al vetro :04.4 ma D. Williams dal corner destro riceveva da Afflalo e scaricava la tripla buzzer beater che conduceva le due squadre negli spogliatoi con Charlotte a condurre per un solo punto 53-52.
Kemba Walker è ripartito. Dopo aver rischiato a Toronto di non raggiunger nemmeno la doppia cifra, nella notte ha segnato 34 punti aiutando Charlotte toccare quota 45 W.

Kemba Walker è ripartito. Dopo aver rischiato a Toronto di non raggiunger nemmeno la doppia cifra, nella notte ha segnato 34 punti aiutando Charlotte toccare quota 45 W.

 
La sensazione era comunque che Charlotte potesse allungare e, infatti, con un irriverente fade-away in uno contro uno nella vernice la nostra ala american-polacca realizzava subito un bel canestro.
Il nostro Williams sulla destra sorprendeva tutti con un primo passo lungo e veloce, Anthony abbassava la saracinesca e Marvin andava in lunetta realizzando i due liberi per arrivare sul punteggio di 57-52.
Grant segnava ancora andando via a Kemba ma falliva dalla lunetta l’addizionale, Charlotte ripartiva dall’attacco cambiando lato sulla destra, Kaminsky smistava immediatamente poco più a sinistra, dove Kemba libero segnava da tre punti dimostrando impavidità nella conclusione.
A 9:37 Lee e Zeller sulla destra giocavano un pick and roll, l’avanzamento di Lee era bloccato e il suo passaggio saltato per Cody arrivato alle sue spalle sull’esterno era perfettamente smarcante, così il nostro centro non falliva.
A 8:40 però D. Williams segnava con una schiacciata artistica a una mano dopo che i compagni erano riusciti a servirlo e ancor prima a rubare un pallone nel mezzo del campo.
New York si riagganciava al treno Charlotte quando Vujacic realizzava da distanza ben maggiore rispetto a quella indicata dalla linea dei tre punti e nonostante un lee in salto di fronte a lui, il canestro valeva il 64-61.
Da uno scontro tra i due Williams nascevano due liberi per New York che realizzava il 66-65 portandosi ormai a contatto ancora una volta.
Kaminsky però trovava senza dubbio una serata positiva e grazie a lui Charlotte continuava a rimanere in vantaggio giacché a 5:59 segnava ancora da tre punti.
L’attacco di New York si muoveva facendo ruotare i giocatori, Charlotte però era attenta e Vujacic forzava il tiro in uno contro uno non ottenendo nulla.
Anthony rispondeva con un canestro da due punti ma Frank si sentiva ispirato e portava altri due punti nelle casse di Charlotte sfruttando un mis match con Grant in post basso; il play avversario per contenere spendeva il fallo mentre Frank girandosi da spalle a canestro segnava.
Il libero era però tirato male e gli Hornets rimanevano in vantaggio 71-67.
Walker a 4:14 riprovava ad allungare danzando dietro lo schermo alto, più che muoversi il suo era un moonwalker e il suo spostamento quasi sul bordo del semicerchio che indica i tre punti serviva da preparazione per mettere in ritmo l’ennesima bomba, quella del 74-67.
A 3:40 Grant si giocava uno degli ultimi fuochi d’artificio di New York imitando (solo nel risultato) Kemba, tre punti e 74-70. Azione prolungata di Charlotte poi per portare Jefferson alla schiacciata; Hawes in giro artistico nel cuore dell’area passava lo schiacciato a terra corto oltre il corpo di Lopez e Big Al inchiodava a una mano.
Kemba ormai non faceva più notizia poco dopo quando con straordinaria nonchlance realizzava un’altra tripla.
Il quarto si chiudeva con un giro 360° di Jefferson in post che batteva Lopez e iniziava a irritarlo, tanto che lo stesso Robin schiacciava pesantemente a :46.5 dopo essere stato invitato da un buon passaggio sulla baseline destra.
81-72 era il finale di terzo quarto.
 
In avvio di ultima frazione Jefferson dimostrava di essere più in forma di Robin mettendo altri due punti nel pitturato anche se una transizione Galloway/Early a 11:00 consigliava a Clifford di ricorrere a un time-out preventivo.
A 10:37 Big Al segnava con un jumper su O’Quinn dal post basso sx ma Early con una driving a 9:54 realizzava altri due punti.
A 9:41 però Jefferson segnava ancora dalla stessa posizione; indisturbato questa volta con Lin che passando dietro un blocco lo serviva trovandolo pronto all’appuntamento.
Ormai Jefferson spaccava la difesa in divisa bianca, un altro caso a 8:41 quando con una prima finta da fronte a canestro faceva saltare O’Quinn, poi avanzando si arrestava e faceva saltar via anche Amundson che assomigliava a uno di quei giochi in cui i pupazzi schizzano via dalla base.
A Big Al non rimaneva che appoggiare comodamente da vicino l’89-76.
A 8:05 Jefferson faceva il vuoto tra le due squadre realizzando ancora su Lopez per il +15, A 6:35 Charlotte con due punti di Lamb arrivava a toccare il +18 (94-76) prima che 6:05 Vujacic segnasse dalla linea di fondo sinistra dopo uno scambio corto. Sembrerebbe fatta ma, nonostante l’espulsione di Lopez per proteste reiterate con applauso finale (su un contatto sotto canestro con Jefferson difficile da giudicare che gli arbitri premiavano con due FT per il nostro centro più quattro relativi liberi, due tecnici, uno a Lopez e uno ad Anthony) Charlotte si rilassava un po’ e New York sospinta dal pubblico tornava quasi a crederci arrivando a 2:20 sul -9 con una tripla di Afflalo dall’angolo e sul -7 quando Galloway intercettava la palla arancio in difesa e la portava con se in transizione infilando il cesto degli Hornets per il 102-95.
A chiudere la gara però ci pensava un solenne Kemba che potava alto l’onore della Queen City, stessa identica partenza; due blocchi di Zeller, sulla prima azione a 1:22 passava facilmente Galloway e realizzava un’altra tripla, sulla seconda andava a battere il difensore e il doppio aiuto, O’Quinn lo lasciava a metà strada, l’accelerazione era quella di un dragstar e l’appoggio al vetro era altrettanto veloce.
C’era anche il fallo, dalla lunetta Kemba completava portando Charlotte sul 108-97, chiudendo di fatto ogni possibile rientro con questo capolavoro a soli :50.0 secondi dalla fine.
Lin da tre a :05.9 non si risparmiava la fucilata da tre contro la sua ex squadra e il 111-97 finale era servito.
chanyk1
 
Pagelle:
 
Walker: 8
34 pt. (11/18), 5 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Protende sempre più al tiro che all’assist ma è abituato a risolvere le situazioni. Lavora più volte bene con gli schermi tanto che il 7/10 da tre punti è frutto anche talvolta di questa maggior sicurezza nel guadagnare cm preziosi, lui è convinto e va a vincere la gara.
 
Lee: 6,5
4 pt. (2/4), 5 rimb. 6 assist, 1 stoppata. Tiene bene in difesa, qualche volta su Anthony la taglia non lo avvantaggia ma non sfigura di certo, anzi…
 
M. Williams: 6,5
13 pt. (4/11), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Qualche buona iniziativa. Se c’è da sudare anche in difesa c’è.
 
Kaminsky: 7
16 pt. (7/13), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Parte in quintetto e gioca bene. Mette tiri molto importanti rimanendo concentrato.
 
C. Zeller: 6,5
6 pt. (3/5), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Discreta prestazione anche se Big Al in serata gli ruba minuti e lo oscura.
 
Jefferson: 7,5
24 pt. (11/21), 8 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Nottata da dominatore. Manda fuori giri Lopez che frustrato, viene anche espulso. Ha il merito di scavare il divario e finalizzando quasi tutto da solo. Prestazione super.
 
Lin: 6
6 pt. (2/9), 5 rimbalzi, 3 assist. Maluccio al tiro come altre volte, si fa perdonare in altri modi.
 
Hawes: 6
4 pt. (1/5), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. In campo in alcuni momenti felici, contribuisce con una buona stoppata anche se imboccata, anche se gli fischiano 3 secondi in attacco e il tiro risulta troppo approssimativo.
 
Lamb: 6
4 pt. (1/4), 1 rimbalzo, 1 rubata, 1 stoppata. Un +15 di plus/minus, più merito di altri che suo, comunque per quella quindicina di minuti scarsi che gioca una sufficienza la prende.
Coach Clifford: 7
Qualche schema semplice e gioco variato, transizioni che stasera non portano più punti dell’avversaria ma sempre pericolose. Squadra che limita i turnover in modo impressionante e avendo Lin in squadre che talvolta forza, essere la prima a commetterne di meno, è una notizia. La sensazione era di controllo del match ma New York è rimasta agganciata, da ricordare che anche noi eravamo senza Batum.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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