Game 78: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 111-118

 
 
PreparaziHornets
 
Se dovessimo dare una parola d’ordine all’epoca moderna (in particolare, ma potrebbe essere la parola “chiave” dell’Universo da sempre) sceglierei instabilità.
La battaglia che si è venuta a creare questa stagione sul lato Est della NBA ha confermato le iniziali analisi che vedevano molti team su per giù allo stesso livello.
Fortuna, stati di forma, infortuni, crisi varie (mentali, di gioco, ecc.) hanno prodotto le minime differenze che evidenziano le contraddizioni e il loro rapporto di forze nell’arco della stagione. Da tutto questo possiamo desumere oggi, a una manciata di partite dal termine della Regular Season, un futuro velocemente variabile, aperto, incerto, che probabilmente renderà avvincente più del previsto la lotta per gli ultimi posti disponibili a Est.
I Wizards arrivavano da tre sconfitte consecutive, ma sul proprio terreno sono uno dei migliori team in circolazione, difficilmente battibile con un record precedente la partita di 28-10.
Lo stop a Washington, seppur pesantuccio, ci può stare, Charlotte avrà una sfida ancor più ben importante domani notte in casa contro Miami, anche se le news dagli altri campi stanotte non sono confortanti con Indiana che ha ripreso a vincere battendo nettamente in casa Toronto.
Gli Hornets hanno giocato un buon primo tempo ma hanno finito per cedere alla distanza.
Molteplici fattori hanno concorso alla sconfitta.
Quelli personali sono stati principalmente i 16 turnover e la non curanza in certe occasioni sulla linea del tiro da tre punti, dove i Wizards hanno fatto il loro finendo con un 17/34 da tre punti…
Per di più la panchina dei Maghi ha visto finire Jason Smith con 17 punti e Oubre Jr. con 15, fondamentali sul perimetro per coach Brooks.
Wall ha chiuso con 23 e Beal con 19, non sono serviti i 37 di Kemba e i 16 di Belinelli, secondo top scorer di Charlotte.
Per Charlotte comunque un ottima partita preparatoria contro quella di Miami.
Ora tutti a casa, riposo e domani notte contro gli Heat servirà una partita giocata con cuore e intelligenza per ributtarsi nella mischia e non esser tagliati fuori dal finale di stagione.
 
Gli Hornets schieravano lo starting five che aveva dato soddisfazioni recentemente; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller.
I Wizards andavano in campo con; Wall, Beal, Otto Porter, Markieff Morris e M. Gortat.

Kemba Walker supera il Wall durante il secondo quarto.
Kemba finirà con 37 punti ma i Wizards vinceranno ugualmente.
(Geoffe-Burke TODAY Sports)

 
Apriva le danze Washington conquistando la palla a due con Gortat, Porter portava la prima minaccia ma sul passaggio diretto a lui una pre deviazione lo mandava fuori giri facendolo tirar corto. Per vedere il primo canestro occorreva aspettare i 10:32, quando un’apertura sulla sinistra in transizione innescava un open 3 di Batum.
Gortat dal centro sinistra in jumper accorciava sul 3-2 aiutato dall’anello ma a 9:13 un’entrata frontale di Batum chiusa con la destra su Gortat aumentava a cinque i punti di Charlotte. Washington accorciava a 8:11 con un tiro ravvicinato di Beal dopo una transizione con due passaggi che consentivano a Charlotte di far rientrar parzialmente ma inutilmente la difesa.
Beal e Wall sprecavano due altre transizioni su due palloni persi da Charlotte, ma a 7:33 passavano comunque in vantaggio con Morris e il suo jumper dalla media destra.
A 7:14 MKG rispondeva in jumper ma a 6:53 Wall effettuava il controsorpasso con tripla dalla diagonale sinistra che estendeva anche a due il vantaggio dei Maghi.
A 6:29 dall’ipotetica prosecuzione della linea dei FT (tracciando la retta orizzontale verso sinistra) partiva Zeller andando verso il centro ai bordi alti del pitturato, tiro in fade-away con tocco falloso di Morris, palla perfettamente scesa al centro del cesto e libero successivamente realizzato per il 10-9.
Morris vedeva un suo tiro fare più giri sul ferro e uscire, Lamb falliva un’occasione ma mantenuto il possesso era riservito sulla sinistra da Walker, a quel punto aveva buon gioco per andare a depositare il +3 comunque annullato da una tripla di Beal a 5:35. A 5:19 dalla linea di fondo destra Batum ricavava un fade-away vincente oltre i tentacoli di Gortat che dall’altra parte era stoppato sul giro e tiro da Zeller, tuttavia una finta di Wall innescava un suo veloce bound pass per il breve e rapido taglio di Morris a canestro che chiudendo in dunk con Williams attardato portava il punteggio sul 14 pari.
Cody con un veloce contro movimento sulla linea di fondo si liberava di Mahinmi segnando a due mani con l’appoggio in reverse, un recupero difensivo sotto canestro forzato da Walker e lo stesso Zeller portavano il nostro centro all’appoggio in transizione; canestro buono, tocco di Morris, libero supplementare utile per portar il punteggio sul 19-14 a 3:13. Kemba con tre punti frontali aumentava il divario a 8 punti (2:35), si proseguiva con Beal e tre FT a disposizione; mancato il primo (tre sec. Area Charlotte) realizzava gli altri due.
Entrava la panchina di Charlotte; Belinelli falliva da tre, Bogdanovic no, ma una seconda trattenuta di Oubre Jr. su Marco era punita con due FT che l’italiano mandava a segno.
Jason Smith realizzava una tripla alzando il punteggio sul 24-22, Roberts e Oubre Jr. mancavano i tentativi da fuori, il punteggio rimaneva quindi inalterato.
 
Cominciava bene il secondo quarto per Plumlee che realizzava due punti, Marco recuperava un altro fallo (Mahinmi, ma non sul tiro), toccava quindi al dribbling orizzontale di Lamb circumnavigare Bogdanovic prima di appoggiare a sinistra la palla a spicchi del +6.
Oubre Jr. accorciava, Charlotte andava a vuoto con Lamb e Kaminsky ma manteneva, grazie ai rimbalzi offensivi il possesso, drive di Belinelli, splendido passaggio fulmineo depistante dello swingman per Roberts solo sotto canestro a dx che ringraziava appoggiando facilmente.
I Maghi però rimontavano i 6 punti di scarto trovando a 9:00 dall’intervallo il pari a quota 30.
Dieci secondi più tardi Clifford chiamava il time-out. Dall’ennesimo turnover, Jennings ricavava la transizione solitaria del +2 per gli uomini di Brooks, Jason Smith stoppava Lamb e gli Hornets mostravano qualche problemino, anche Belinelli rischiava la persa in palleggio ma recuperando e aggiustandosi sul centro sinistra a 8:01 metteva la tripla del sorpasso (33-32).
A 7:27 Lamb ne metteva altri due, a 6:54 MKG in elbow jumper aiutava la causa, il parziale era interrotto da Morris con una tripla sulla quale la difesa di Charlotte ci metteva troppo ad aggiustarsi. A 6:18 rispondeva Kaminsky dalla grande distanza, Morris fintando la tripla arrivava in dribbling fin sotto canestro per chiudere con la schiacciata a una mano.
Una penetrazione centrale di Wall era utile ai nostri avversari per tornar sul -1 (40-39), ma Charlotte fiutato il pericolo reagiva con una tripla di Walker a 5:22, Gortat di sinistra metteva altri due punti ma il finale del primo tempo era quasi totalmente favorevole ai viola che segnavano ancora con Kemba un’altra tripla, questa volta dichiaratamente aperta (dalla sinistra) andando sul 46-41 a 4:48 dalla seconda sirena.
Wall dalla destra rischiando di toccar la linea laterale arrivava sul fondo in velocità, palla al centro, tocco di Gortat e -5.
A 3:43 attaccava Kemba; scontro con Morris, due punti dalla lunetta che anticipavano quelli di MKG sempre a gioco fermo (transizione grazie a un recupero di Kemba abile a chiuder Wall con il corpo).
Kemba a 3:12 segnava in pullup, poi in difesa recuperando un rimbalzo faceva seguire un lungo passaggio che trovava Batum oltre le linee difensive dei Wizards, appoggio in fing and roll e Hornets sul 54-43.
Jason Smith segnava da tre, Walker in attacco lo batteva con il classico step-back jumper ma il lungo tornando in attacco riusciva a mettere la terza tripla personale di serata (1:52) sorridendo.
Dal 56-49 si passava al 60-51 quando due liberi di Williams (fallo di Smith su un tentativo dinamitardo di schiacciata a una mano della nostra PF) erano il prologo a una gran difesa dello stesso Marvin sulle due guardie dei Wizards che sulla stessa azione in avvicinamento non trovavano rispettivamente lo spazio per il tiro e il tocco vincente in avvicinamento.
A otto secondi dall’intervallo Charlotte ripartiva; tripla di Walker con buono schermo e Hornets al comando 63-51 con le squadre rientranti negli spogliatoi per riposarsi una decina di minuti.
 
Al rientro sul parquet Washington prendeva piede; Morris iniziava segnando tre punti, Kemba reagiva con due ma dopo lo scambio di cortesie Wall/Zeller (il secondo trovato da Williams sotto canestro a destra con buon passaggio), a 10:15 veniva chiamato un fallo a Batum per una stoppata su Porter.
Il 2/2 abbassava il divario a una cifra (67-58), Batum a 10:01 rispondeva con un dribbling e facile jumper dal centro sinistra, Porter rispondeva con due punti che facevano della gara il mid range jumper show, inoltre un recupero di Wall costava un 2/2 dalla lunetta.
Clifford si arrabbiava per il decimo turnover concesso ma non riusciva a fermare l’inerzia della gara, un’altra persa di Batum e a 8:20 i Maghi tornavano sul -3 (69-66).
Gortat stoppava due volte gli attacchi di Charlotte inframezzato da un’inchiodata di Zeller al vetro su Wall, dopo la fiera delle stoppate era Beal a 7:43 a chiudere con una terrificante schiacciata centrale per il -1 (69-68).
Kemba produceva una disperata entrata centrale con la palla che si arrampicava sul ferro entrando, dando respiro a Charlotte.
A 6:36 arrivava però l’inevitabile pareggio per mano di Wall che scaricando una tripla stabilizzava la gara a quota 71.
Evaporato il vantaggio, Batum provava a riconquistarlo con una tripla senza fortuna, uno scoop di Kemba partito dalla destra su un lento Morris era la soluzione giusta per riottenere il +2.
Wall a 5:02 sorpassava sul 75-73 ma non era ancora fuga per i capitolini che incassavano un jumper di Batum.
Una potente dunk di Wall riportava al comando i bianchi ma l’azione era viziata da un evidente fallo a centro area di Gortat che spingendo e bloccando Zeller lateralmente, creava il corridoio per il compagno.
Belinelli a 3:47 riagguantava il pari, Beal ridava il +2 ai suoi ma ancora Marco, pur con la mano in faccia di Gortat, sparava sul polacco il 79 pari dalla media sinistra.
Wall per Gortat era l’asse che portava al tocco del polacco da sotto per il 79-81, ma un Belinelli infuocato sparava in faccia anche all’altro lungo in campo (Jason Smith) per ottenere la parità a quota 81.
Wall da tre a 1:28 nonostante una buona difesa, segnava il +3 Wizards, gli Hornets andavano a vuoto con Marco e Kemba da tre e sul secondo rimbalzo Plumlee non controllava spedendo in rimessa laterale destra la palla a spicchi.
Wall segnava un libero su due ma era annullato per invasione, Smith ci provava due volte da tre punti andandogli bene la prima volta, mentre sulla sirena la palla colpiva il ferro ma a sirena suonata il punteggio si fissava per un paio di minuti sull’81-87.
 
La palla a spicchi tornava a roteare sul legno di Washington con i padroni di casa in possesso, Bogdanovic da sotto ne approfittava allungando di due.
Dopo una persa di Frank, Smith incredibilmente segnava ancora da fuori, spostando il suo range di serata evidentemente dal lungo due all’esterno.
A 11:13 Clifford provava con un time-out a riunir la panchina un po’ disunita in difesa e in attacco senza troppo giro palla. Mahinmi in difesa era aggressivo e bloccando due volte con il fallo Lamb concedeva due giri dalla lunetta al nostro numero tre.
Il ¾ a 9:57 ci restituiva un -8 (84-92), ma Oubre Jr. si scatenava nel mezzo dell’ultima frazione; la sua azione insistita lo portava vicino a canestro; finta, Lamb gli cadeva addosso e due FT realizzati.
Frank con una strong drive faceva disperare Mahinmi sempre convinto delle sue azioni corrette, due liberi a segno per il nuovo -8.
Uno scambio di epistolari triple tra Roberts e Jennings vedevano vincente il secondo che con lo 0-3 (8:41) indirizzava la partita in direzione della squadra di casa che subiva a 7:57 un tap-in di Lamb, spuntato da una selva di mani per una deviazione veloce e poi sbagliava con Oubre Jr. una schiacciata atletica di sx che il panchinaro dei Maghi spalmava di sinistra sul ferro.
Era però Oubre Jr. con una tripla a far toccare quota 100 ai nostri avversari.
La reazione di Charlotte si vedeva con Batum, il quale dalla destra trovava Belinelli che con perfetto taglio e angolazione agganciava e realizzava un appoggio non facile contrastato sulla posizione.
A 6:42 Oubre dall’angolo destro colpiva ancora da tre punti evidenziando carenze da quelle parti di Charlotte.
Gli Hornets tentavano ancora una volta il recupero ma Frank dalla lunetta splittava, Walker si faceva in quattro, anzi, in sei, realizzando due triple consecutive che a 4:03 restituivano un più giusto -7.
Wall in entrata sul movimento colpiva involontariamente Kaminsky al volto procurando danno.
Fallo offensivo, palla a Walker in entrata arrestata ancora in maniera irregolare da Mahinmi.
Kemba falliva il primo e metteva il secondo, a 3:28 sul 98-104 Charlotte intercettava un pallone in difesa con Belinelli in allungo sul lato sinistro, l’attacco però sfumava con Batum inabile a realizzar una tripla aperta quasi frontale.
Wall a 2:42 segnava appoggiando in entrata e Kemba con il fiato corto sparava storto da tre, gli Hornets erano in difficoltà ma a 2:05 Kaminsky dalla profonda diagonale destra batteva Smith di tripla portando sul 101-106 lo scoreboard.
Un top shot di Beal (dalla lunga da due) su Batum era quasi fatale ma ancora “Frank the Tank” cannoneggiava dalla sinistra tre punti che portavano Charlotte a 1:31 dalla fine sul -4 (104-108).
Sfortunatamente Oubre Jr. segnando dalla diagonale sinistra, nonostante un’uscita (tardiva) di Marco canalizzava la partita a favore di Washington e anche se Kemba a :58.9 si procurava altri due FT realizzandoli, Porter dalla sinistra colpendo ancora da tre a :36.8 chiudeva i giochi.
Finiva 111-118 per la squadra di Brooks che controllava.
 
Pagelle
 
Walker: 7
37 pt. (13/25), 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. Gran partita del capitano che inizia bene sbagliando poco, spinge i viola al vantaggio largo nel primo tempo, poi va a vuoto qualche volta ma finisce ancora con buona percentuale, forse esagera un po’ da fuori (6/14) mettendo però due triple che nel finale rischiano di riavvicinare Charlotte all’insperato successo.
 
Batum: 5,5
13 pt. (6/10), 1 rimbalzo, 8 assist, 1 rubata. Ottimo in fase assist se non fosse per 4 perse, una in un momento critico della partita. Sbaglia anche un paio di triple, una decisamente aperta in un momento fondamentale per il recupero. In difesa ci prova ma viene battuto a volte non per colpa sua. Poco presente a rimbalzo.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
8 pt. (3/5), 3 rimbalzi, 1 assist. Non uno dei migliori secondi tempi. Nel finale Clifford lo rimanda in campo ma i Wizards segnano ugualmente con Porter. Attacco limitato ma valido, tuttavia mi aspettavo di più dopo un primo tempo discreto.
M. Williams: 5
2 pt. (0/6), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Buona difesa nel primo tempo, gioca 29 minuti, al tiro non ne azzecca una. Serataccia. Nel secondo tempo anche la difesa mi piace meno.
 
C. Zeller: 6,5
10 pt. (4/5), 10 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Per certi versi vince il duello con Gortat facendogli sbagliare anche alcuni tiri “semplici” e catturando rimbalzi con aggressività. Una bella stoppata e poi poco spreco. Anche lui però disputa un buon primo tempo, poi si perde un po’.
 
Belinelli: 7
16 pt. (6/10), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Ci vorrebbe una leggera attenzione in più in difesa, dove comunque anche nel finale recupera un pallone prezioso. Qualcuno gli spreca possibili assist ma lui si rifà con un no look pass per Roberts e la sua serata è complessivamente buona. Due i palloni persi come le triple (su 4 tentativi). Nel secondo tempo si esalta e nel terzo quarto con un 3/3 risponde colpo su colpo ai Wizards ma da solo non basta. Quando forza lui spesso soffriamo perché gli altri non stanno giocando con il ritmo giusto. Bravo a procurarsi falli in attacco grazie al movimento. Lo marcano come se fosse appena fuggito da una banca con 100 milioni di dollari.
 
Kaminsky: 6
12 pt. (3/7), 5 rimbalzi, 3 assist. Partita controversa per Frank che gioca con una protezione alla spalla. Ultimamente stava tirando bene, specialmente nella seconda metà dei tempi. Anche questa sera ingrana ma tardi, due le bombe nel finale che purtroppo questa volta non servono. Discreto a rimbalzo, tre però i palloni persi.
 
Roberts: 5
2 pt. (1/3), 1 rimbalzo. Zero assist in 11 minuti, impreciso al tiro, incassa sfortunatamente una tripla di Jennings nel secondo tempo.
 
Lamb: 6,5
9 pt. (3/6), 5 rimbalzi, 1 rubata. Finisce con un -14, coinvolto dalla panchina in un disastro quasi annunciato. Lui tuttavia fa il suo cercando con varie modalità il canestro. Da tre gli va male nell’unica occasione tentata ma attaccando Mahinmi si procura tre punti su 4 disponibili che integrano i tre canestri di serata, uno ottenuto in proprio dopo un buon dribbling. Tendenza a saltare sulle finte, fa un fallo su Oubre Jr. che ringrazia dopo averlo esaurito sull’azione insistente.
 
Mil. Plumlee: 5,5
2 pt. (1/1), 1 rimbalzo in 8 minuti. Perde due palloni e non controlla un rimbalzo che avrebbe potuto con maggior calma e agilità conquistare essendo solo. Due punti e un rimbalzo, un paio di pessimi schermi offensivi, su uno dei quali commette una spinta ingenua che ci costa il turnover. Con un occhio pesto si batte ma con scarsi risultati complessivi.
 
Coach Clifford: 6
Mah… difficile dire se cambiando qualche rotazione rispetto a quelle usate stasera sarebbe cambiato qualcosa. Washington in casa è dura da battere e ha trovato anche la serata buona da tre punti. Non importa per la sconfitta, vi sono ancora quattro partite e quella di domani sarà notevolmente più importante che quella giocata stasera (pur importante).
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.