Game 8: Charlotte Hornets Vs Miami Heat 125-113

 
Intro
 
Tesi come un arco verso l’obiettivo di guadagnarsi dopo due anni una post season, gli Charlotte Hornets iniziavano una serie di quattro partite casalinghe contro i Miami Heat.
Se Spinoza segue Democrito in una spiegazione meccanica dell’universo che genera sostanza e poi tutto procede di conseguenza mentre Aristotele ha una visione più finalistica, Kant illumina dicendoci che noi non sappiamo realmente se l’universo sia meccanico o deterministico, ovvero proteso verso un fine, però l’uomo è un essere che cerca il fine.
Per dare un senso alla vita si cerca di raggiungere un obiettivo.
Potrebbe essere il più disparato dal mio punto di vista, tanto è soggettivo.
Questo per raggiungere la felicità che sarà lo scopo, il fine dell’essere senziente mentre Kant indica la legge morale come bene supremo.
Mentre personalmente ho abbattuto molti muri e molte porte che conducevano a telos (scopi/obiettivi) fuori asse con le mie inclinazioni, sebbene possa anche sembrare stupida a chi non comprende il pathos sportivo, ancora non sono riuscito (volutamente e per una serie di circostanze) a spegnere l’anima fiammeggiante che si risveglia all’improvviso anche per semplice riflesso e accomuna nel sentimento tutti i fan della squadra e il team stesso.
Il trait d’union fisico è il luogo; all’Alveare o Spectrum Center le due componenti proveranno a dare fondo a ulteriori energie da profondere nello sforzo massimo, protesi verso i playoffs…
 
 
 
 
La partita in breve
 
Charlotte e Miami si ritrovavano all’Alveare dopo pochi giorni la vittoria di misura ottenuta dalla squadra di MJ sul campo avverso.
Gli Hornets partivano bene andando sul 15-7 ma una reazione degli Heat li portava a un parziale di 11-0 chiuso dalle triple di McGruder e Wade per il 15-18.
Batum pareggiava a mezzo tripla e gli Hornets si riportavano avanti ma lo spauracchio Wade nel finale otteneva la parità a quota 29 colpendo da fuori.
Monk con un terzo tempo forzato batteva un paio di difensori sulla sirena chiudendo 31-29 il quarto.
Nel secondo quarto Tony Parker spingeva la panchina che accumulava qualche punto di vantaggio, poi ci pensava Walker a 4:46 a mandare la squadra di Borrego sul +13 (50-37) con 2 FT.
Whiteside nel finale diveniva il terminale degli Heat che recuperavano qualche punto ma Charlotte chiudendo con il 59% al tiro rimaneva in vantaggio 65-55.
Nel terzo quarto Parker dispensava anche assist in serie; Batum e Monk infilavano delle triple, MKG e Willy dei jumper dalla baseline.
L’intensificarsi di una difesa bem riuscita ci dava possibilità a 1:03 dalla fine con due FT per MKG di volare sul +20 (92-72).
Nell’ultimo quarto Miami provava a tornare sotto ma sino al -10, Charlotte, infatti, trovava ancora punto pesanti da Parker, Monk e Kemba rilanciato nel finale dopo un po’ di riposo.
Gli Heat trovavano a loro volta diverse giocate 2+1 e anche una 3+1 con tripla di T. Johnson e fallo di Zeller su Whiteside a rimbalzo.
Non c’era il reale pericolo di rientro e dopo la cacciata di Zeller per il raggiunto limite di falli, Tony Parker sublimava la sua prestazione infilando la tripla che gli mancava in serata (122-109 a 1:10 dalla fine).
Monk da te faceva in tempo a regalare al francese anche l’undicesimo assist prima che si sedesse in panchina nel minuto finale a gustarsi la vittoria per 125-113.
Hornets con il 54,5% dal campo contenente un 46,4% da fuori, vittoriosi 39-34 a rimbalzo e negli assist 27-25 mentre Miami ha vinto 7-9 nelle rubate anche se la difesa di Chrlotte si è dimostrata più eficace e i TO sono stati 14-15, uno in meno per i ragazzi di Borrego.
Charlotte ha prodotto ben 66 punti dalla panchina contro i 46 degli Heat…
Wade ha finito con 19 punti mentre Whiteside ne ha collezionati 16 più 12 rimbalzi.
 
Le formazioni:
 
La partita

Dolcetto o scherzetto per i tifosi degli Hornets (ci si chiede prima della partita) ?

 
1° quarto:
 
Heat, palla in mano per la prima azione provavano un jumper con Richardson che non portava punti, dall’altra parte Batum smarcava un mobile Lamb che da oltre l’arco a destra portava i primi tre punti a casa Charlotte.
McGruder in floater dal pitturato muoveva lo zero anche per Miami, poi era Zeller da destra ad appoggiare al vetro su assist no look dinamico di Walker che continuava il movimento di palla proveniente da sinistra (Batum pass). Batum con un pull-up frontale marcava il 7-2 ma Dragic da destra batteva Lamb da oltre l’arco.
Jeremy si faceva trovare sotto canestro dove era dimenticato dagli Heat e pescato da un assist tagliente di Walker per il 9-5.
Kemba metteva anche una tripla per il 12-7 sul suo marcatore Richardson per poi mandare a destinazione ancora un forte passaggio sotto canestro, questa volta per Batum che ampliava il margine di vantaggio a 7 punti e lo ritoccava a 7:29 con un ½ dalla lunetta per il 15-7.
Charlotte però entrava in difficoltà non riuscendo più a segnare mentre Miami lentamente recuperava fino a pareggiare a quota 15 con McGruder e a superare i nostri con Wade a 4:39 con un’altra tripla per l’11-0 di parziale che ci costava il 15-18.
Dopo uno 0/6 al tiro Charlotte beneficiava di una tripla di Batum a 4:20 che anticipava un intercetto orizzontale di Lamb che viaggiando in transizione con la compagnia di Batum dava il via ai due FT per fallo di Dragic sul francese sul tentativo di layup.
A 4:01 i Calabroni acquisivano due pt. di vantaggio e a 3:37 MKG metteva dentro in entrata di destro su Wade per poi tagliare in back-door sull’azione offensiva seguente e mancare da pochi passi l’appoggio senza troppi problemi perché correggeva Willy per il 24-18.
Walker dalla lunetta splittava a 2:51 mentre Miami si riavvicinava a 2:38 con una tripla di Richardson.
A 2:10 il raddoppio portato da Willy su Wade era punito con l’assist volante e il reverse layup di Whiteside.
Hornets che però andavano in lunetta a 1:52 con Bridges spinto da Winslow durante l’entrata.
0/2 ma facile rimbalzo di Willy e successivo canestro di Monk che spaccava il raddoppio difensivo tirando su palla andando a chiudere in appoggio.
Per un fallo dello stesso Monk su Wade, il nemico numero 1 di Charlotte si recava in lunetta per infilare tre liberi (27-26) prima che un little floater dello stesso Monk ci restituisse tre punti di vantaggio.
Si sentivano distintamente i tifosi di Wade quando il loro beniamino a mezzo tripla pareggiava la partita ma c’era ancora tempo per Monk d’inventare un circus shot in terzo tempo in mezzo alla foresta di Miami; un banker di riflesso al vetro che finiva dentro dando il punteggio parziale di primo quarto:
31-29.

Parker e Borrego a colloquio.
Foto: USA Today.

2° quarto:
 
Miami pareggiava immediatamente a inizio secondo quarto ma Parker che aveva conti in sospeso dal primo quarto, segnava in area il 33-31, poi gli Heat si riportavano in parità ma ancora Tony da sotto usava la magia per alzare la parabola ed evitare un arto proteso come ramo nella difesa degli Heat.
Era ancora Parker a costringere in entrata Wade in un duello d’esperienza al fallo Wade.
A 9:46 il parziale di quarto recitava:
Tony 6, Heat 4.
A 9:20 altri due FT ma per MKG questa volta.
Miami in difficoltà anche perché il nostro numero 14 non sbagliava allungando sul 39-33 prima che la nemesi Wade segnasse due punti.
MKG con uno swooping hook in entrata uno contro uno restituiva il +6 mentre Kemba era spazzato via violentemente in stoppata da Richardson oltre il bordo destro.
Sulla rimessa comunque gli Hornets guadagnavano altri due FT per una ginocchiata di Adebayo che abboccando a una finta di Parker a 8:07 faceva salire il nostro secondo play di altri due punti nel tabellino.
Dopo un canestro di Jones Jr. Parker si apriva la via con un hesitation su Adebayo che gli arbitri chiamavano come fallosa prendendo un clamoroso abbaglio.
Hornets comunque sul pezzo con il tuffo a terra di Williams a strappar la palla a McGruder e a lanciar Batum che guadagnava due pt. per il goaltending.
Un floater tagliato dall’incrocio sinistro tra baseline e pitturato di Marvin faceva volare i Calabroni sul +10 (47-37) ma Whiteside dopo aver mancato due FT facili iniziava a carburare, anche se non prima d’aver visto Charlotte andare sul 50-37 con due FT di Walker a 4:46 bloccato fallosamente nel traffico.
Hassan segnava il 50-39, il 52-41, poi in raddoppio su Kemba incassava il passaggio volante del nostro capitano per la perfetta rollata con schiacciata di uno Zeller chiuso dagli esterni tardivamente.
A 3:32 però il centro di Miami metteva dentro due liberi e poco più tardi anche due punti dal post basso sinistro.
Zeller mancava una tripla e tuffandosi sul suo rimbalzo si stendeva nell’angolo sinistro tra il pubblico.
Meno spettacolare ma più efficace era il tiro di Parker che bucando la retina gli consentiva di salire a 11 punti personali. Dragic in reverse layup da destra mandava dentro il 56-49 evitando anche il difensore sotto canestro ma Kemba dal corner destro infilava il catch n’shoot ben assistito dal francese in maglia n° 9. Cody realizzando due FT per un fallo offensivo di Whiteside su palla vagante portava la squadra di Borrego sul 61-49.
A un minuto esatto dalla fine Olynyk sistemava due FT, Parker continuava lo show con l’appoggio di destro sul lato destro del canestro nonostante il difensore seguisse assiduamente il francese, poi Olynyk da sotto usava le manine del primo ferro per l’appoggio con un MKG un po’ disattento.
65-55 finale dei primi 24 minuti con gli Hornets al 59% dal campo…

Willy Hernangomez dice no a McGruder alla sua maniera…

 
 
3° quarto:
Perdeva palla in attacco Charlotte che era slavata da un prodigioso recupero di Zeller a stoppare alto Richardson, contro transizione e Lamb a 11:40 andando oltre Olynyk appoggiava il 67-55.
McGruder allo scadere dei 24 tirava da lontano colpendo fortunosamente il vetro che faceva ricader la palla nella retina mentre gli Hornets mancavano tre tiri fuori dall’arco con Walker, Batum e Williams agevolando il rientro di Miami che con Whiteside segnava in alley-oop.
Cody stoppava Dragic al vetro su un’azione molto al limite poi era lo stesso Cody dopo una girata in area a trovare fortuna per merito del plexiglass.
Zeller era anche abile a trovare il taglio back-door di Batum che appoggiava il 71-63.
Un giro palla perimetrale di Miami portava la squadra di Spolestra a lanciare la sfera sotto a Whiteside che metteva dentro facilmente due punti e FT addizionale per tocco di Lamb sul corpo.
A 6:11 dopo un inguardabile uscita di Zeller in controllo palla segnava tirando semplicemente da tre dalla top of the key per il 74-68.
MKG aggiungeva due pt. portandosi a 10 ma Miami con due FT di Dragic per fallo di Parker (tentativo d’anticipo) accorciava sul 76-70.
Parker smistava verso il lungo-linea sinistro per Willy che splasshava la sfera nella retina poi regalava anche una sfera a Batum per la tripla dalla diagonale destra per l’81-70 a 3:35 dalla fine del terzo quarto.
Charlotte stoppava T. Johnson in entrata sul luno-linea destro; in tre gli si paravano incontro ma era Batum a due mani a bloccare la palla mentre dall’altra parte Monk calava una tripla per il +14 (84-70).
MKG dalla diagonale destra ricevendo ancora da Parker infilava il jumper ma sul time-out chiamato di lì a poco da Miami sia Tony che Borrego si arrabbiavano incredibilmente con il nostro numero 14 al quale evidentemente era stato richiesto un taglio.
Parker da sinistra in dribbling affondava un lungo pull-up da due punti per l’88-72.
Gli Hornets giravano bene; Willy influenzava un appoggio di Winslow che sbagliava, poi il nostro centro era fermato fallosamente sul tentativo di alley-oop.
Due FT messi a segno e altri due in arrivo per MKG a 1:03 che, realizzati, segnavano il +20 Charlotte (92-72).
Olynyk splittava due FT e Charlotte chiudeva sul +19 a 12 dalla fine.

Charlotte Hornets’ Tony Parker (9) shoots over Miami Heat’s Dwayne Wade (3) in the second half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Tuesday, Oct. 30, 2018. (AP Photo/Chuck Burton)

 
4° quarto:
 
Miami sparava le ultime cartucce, 4 pt. di seguito erano arrestati da una finta di Willy sotto canestro con schiacciata bimane a 10:43, poi un meraviglioso depistaggio di Parker con spin e sottomano in uno contro uno per il 96-77 erano battagliati dalla tripla di Wade per il 96-80.
Hornets che scomparivano dal campo ingiustificatamente per un breve periodo concedendo a McGruder una tripla e un reverse layup nel nulla a 8:29 per il 96-85.
Monk a 8:12 spezzava la rimonta ospite ma la squadra di Spolestra agguantava uno dei numerosi giochi 2+1 del finale con un’atleticamente impressionante entrata di T. Johnson che subendo fallo da Willy convertiva in tre punti totali. Lo stesso T. Johnson però sfondando su Kemba gettava al vento una transizione regalando a Batum che dal corner destro infilava un open 3, il possibile ruolo di ammazza partita visto il 102-87.
In realtà, anche se Charlotte controllava agevolmente a distanza anche grazie al 21-15 nei TO points, doveva rimanere attenta.
Wade da tre in faccia a Batum e Adebayo in schiacciata per il -10 indicavano che la gara non era ancora sicura. Monk passava al momento giusto oltre T. Johnson su una transizione, Zeller riceveva e subendo fallo chiudeva una giocata da tre punti, proprio come quelli ottenuti tutti d’un fiato da Monk a 5:09 che con un open da second chance mandava la squadra di MJ sul +16 (108-92).
Miami si affidava a Winslow con il suo 2+1 (fallo di Monk) mentre un Tony rilanciato nel finale portava ad altri due punti con l’appoggio concreto di destro sul carambolare di MKG e due difensori nell’area antisfondamento.
Walker dalla diagonale destra per il 113-97 dava un cuscinetto di sicurezza a Charlotte che incassava una giocata da 4 punti di Miami con la tripla di T. Johnson e la spinta contemporanea di Zeller sotto canestro punita con un FT da Whiteside.
A 3:06 Kemba con uno step-back si trovava lo spazio per il tiro da due messo con precisione chirurgica. Seguivano un arcobaleno di McGruder e due FT per Parker (a segno) per il 117-103 prima che Richardson (fallo di Parker, anche se c’era stata in precedenza una spinta sul difensore in principio dell’attaccante) ottenesse un 2+1.
Malik in lunetta continuava il giro dei 2/2, T. Johnson mandava fuori per raggiunto limite di falli Zeller segnando l’ennesimo 2+1 per la squadra della Florida ma Parker, al quale mancavano solo i tre punti in serata provvedeva anche a questa carenza realizzando il 122-109.
Monk da tre segnava sull’undicesimo assist di Parker e Miami mancava l’ultimo FT per l’ennesimo possibile 2+1.
125-113 per gli Hornets dunque che iniziavano benissimo i loro turni casalinghi.
Pagelle
 
Kemba Walker: 7
19 pt., 4 rimbalzi, 8 assist in 35 minuti. 6/14 dal campo con un 50% dalla distanza (4/8) atto a risolvere alcuni momenti di blocco dell’attacco di Charlotte. Lui c’è ma per una sera può guardare anche un po’ di show del compagno Parker anche se all’inizio Richardson non lo vede e nel finale mette un paio di canestri alla sua maniera. Magari sembreranno pochi i suoi punti ma notate anche il numero assist. Conquista un paio di sfondamenti salendo a 6 e diventando primo nella NBA in questa statistica.
 
Jeremy Lamb: 6
7 pt., 1 rimbalzo, 2 rubate. Gioca solo 19 minuti anche se parte da starter. Segna il 3-0, poi al tiro va complessivamente 6 volte mancando le altre due triple. Tre falli finali. In campo comunque male non sta.
 
Nicolas Batum: 7,5
20 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 7/10 dal campo, 3/5 da oltre l’arco. Unico difetto i TO, ben 4 ma difende molto più energeticamente e trova anche buona mano. Alcuni canestri, anche se da libero valgono oro.
 
Marvin Williams: 6,5
2 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata in 18 minuti. Dal campo azzecca solo un floater ravvicinato dalla baseline sinistra oltre il difensore, però nei pochi minuti in campo si rende utile. Ha una fiammata quando prima del canestro in tuffo si lancia sulla sfera facendo partire la transizione chiusa da Batum. In difesa è utile.
 
Cody Zeller: 6,5
11 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 3 stoppate. Il 4/6 al tiro è buono anche se per alcune conclusioni servirebbe smisurata preghiera. Finisce fuori per falli dimostrando a tratti di far fatica nel contenere Whiteside. Si arrangia facendo di tutto un po’. Esce sudato come me dopo averlo visto diverse volte goffamente andare in palleggio rischiando passi indispettendomi su un’azione per accanimento e mancando un pick and roll con Walker facendosi passare la palla in mezzo alle gambe con goffaggine. I due tiri che manca sono da oltre l’arco, sul secondo si tuffa sul pubblico tentando il recupero dimostrando voglia.
 
Malik Monk: 7,5
20 pt., 2 rimbalzi, 1 assist. 7/10 al tiro in una serata che decolla poi nel secondo tempo dove Malik bombarda da oltre l’arco con triple importanti e ottiene anche FT. In difesa ha ancora da lavorare ma aggiunge tanti punti importanti in soli 23 minuti.
 
Michael Kidd-Gilchrist: 7,5
14 pt., 8 rimbalzi, 1 assist. 5/9 dal campo e 4/4 ai liberi in 25 minuti. Una delle poche azioni su cui non mi piace è quella finale del primo tempo dove abbocca alle finte di Olynyk e gli concede spazio per entrare, poi battaglia ovunque rendendosi fastidioso per Miami. Cerca di crear spazi e va a rimbalzo. Energia pura. Sembra un altro rispetto lo scorso anno. Si arrabbiano con lui per non aver tagliato sia Parker che Borrego ma lui finisce l’azione segnando comunque il jumper. Nel finale salva da due punti possibili di Winslow intercettando il passaggio in transizione mostrando atletismo sulla corsa andando a saltare anche una sedia di file.
 
Willy Hernangomez: 7
8 pt., 8 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Bella la finta con la quale manda al bar il difensore in avvio di ultimo quarto. Influenza Winslow all’errore e poi segna due FT dopo esser stato fermato irregolarmente in alley-oop. 18 minuti, 3/5 dal campo e +14 di plus/minus. Discreta prova per Willy che va anche “cattivo” a rimbalzo.
 
Tony Parker: 8,5
24 pt., 1 rimbalzo, 11 assist. 8/15 dal campo. Sul parquet contemporaneamente a Walker in vari momenti, inizia da solo nel secondo quarto a trascinare la squadra mettendo dentro punti con facilità irrisoria tra penetrazioni e FT. A un certo punto varia anche il gioco servendo assist ai suoi compagni. Tra punti e assist, oltre a una sapiente regia, chiude la gara nei minuti finali portando palla con esperienza. Dopo aver visto una pletora di improbabili sostituti di Walker, ecco Mr. Concretezza. +19 come MKG nel +/-.
 
Miles Bridges: 5,5
0 pt., 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata in 16 minuti. Si rende utile in difesa anche se commette un paio di falli però è fuori giri e sbaglia un paio di conclusioni mentre a rimbalzo spicca il volo. Night-off come qualche volta gli capita, pazienza. Ha mezzi per risollevarsi nella prossima sfida dove servirà anche il suo contributo.
 
 
Coach Borrego: 7,5
Finalmente Tony Parker anche nel finale. Funziona anche il quintetto con i due francesi e Walker in campo contemporaneamente. La squadra parte bene senza farsi condizionare dal passato con gli Heat. Resiste ai rientri e si sgancia garantendosi un sereno finale anche grazie alla varietà di soluzioni disponibili. Da Kemba si passa alle penetrazioni di Parker o alle triple di Monk. In difesa tutti c mettono le mani e al momento Charlotte è il secondo team per le stoppate rifilate agli avversari pur senza Howard. Impressionante…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.