Game 81; Charlotte Hornets @ Boston Celtics 114-100

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Sottotitolo; AccensiHornets e PreoccupaziHornets
Jefferson. Parte nello starting five e ritrova fiduccia. Confortante prestazione.

Jefferson. Parte nello starting five e ritrova fiducia. Confortante prestazione.

 
Penultima gara di questa faticosa (anche per me impegnato a rendicontare le prestazioni della squadra che amo) maratona che è la regular season.
A Boston per l’impossibile, agguantare una posizione migliore per i playoffs dopo la prova abbastanza sconcertante di ieri sera.
C’è chi sostiene che siano fattori dovuti all’orario, a partite domenicali con bioritmi non da Calabroni, nella verde notte di Boston i Calabroni (animale che può tranquillamente girare anche di notte) volavano alla ricerca dei passaggi sulla frequenza ultravioletta,che i Leprechaun per quanto magici non potevano vedere.
Dopo un quarto e poco più i Calabroni accendevano i fari, Lin esaltava il gioco difensivo, fatto di velocità e transizioni dei Calabroni, che portando scompiglio tra le retrovie avversarie incrementavano il vantaggio.
Stevens con il quintetto basso o normale non riusciva a opporsi anche perché nel terzo quarto i Calabroni trovavano il ritmo giusto per spostare il gioco sul finalizzatore giusto.
Nell’ultima frazione i Calabroni resistevano al rientro di Boston nonostante Batum si distorcesse una caviglia a inizio terzo quarto. Q
uesta è la vera preoccupazione per Clifford e noi fan che vorremmo avere al completo il roster per giocare “alla pari” contro la squadra che ci capiterà.
 
Gli Hornets salivano in Massachusetts con Zeller out per infortunio (problemi al torace) e ritrovavano Jefferson titolare. Ecco i 5 scelti da Clifford; Walker, Lee, Batum, M. Williams, Jefferson, B. Stevens, giovane e talentuoso coach dei Celtics invece sceglieva; I. Thomas, Bradley, Crowder, A. Johnson e Sullinger.
Nicolas Batum si ferma a 5 assist e 6 punti ma solo per un infortunio alla caviglia sinistra. Ci vorrebbe il maestro Miyagi (quello di Karate Kid alias Pat Morita) per rimetterlo in sesto in vista playoffs. Vedremo le news sulle sue condizioni fisiche.

Nicolas Batum si ferma a 5 assist e 6 punti ma solo per un infortunio alla caviglia sinistra. Ci vorrebbe il maestro Miyagi (quello di Karate Kid alias Pat Morita) per rimetterlo in sesto in vista playoffs. Vedremo le news sulle sue condizioni fisiche.

 
La palla a due era tirata giù da Boston che colpiva dopo diciotto secondi con Sullinger dal pitturato.
Jefferson sulla sinistra, spalla destra verso la linea di fondo, lasciava andare dietro di se un passaggio che Batum in infilata raccoglieva e depositava abilmente vanamente dal difensore in corsa a rimorchio.
A. Johnson nel pitturato raccoglieva due FT e a 11:00 portava in vantaggio la squadra di Stevens, ma dall’altra parte a 10:47 Batum in palleggio andava a contatto con il difensore, dandosi la spinta contraria per batterlo con un fade-away dalla media, del parquet il “vecchio” Jefferson mostrava i suoi movimenti un paio di volte sminuendo il lavoro in marcatura su di lui, completava la corsa Walker (servito sulla diagonale sinistra) che segnava da tre punti portando sull’11-4 i viola che tuttavia non trovavano più varchi per passare mentre i Celtics portavano un controparziale di 8-0 che li mandava sul +1 (11-12) a 6:41 con Thomas al vetro dopo una palla persa di Charlotte che è la squadra con minor palloni persi nella NBA, la quale tuttavia in quest’inizio concedeva qualcosa sotto quest’aspetto.
A 6:22 Marvin Williams dall’angolo sinistro colpiva di tripla riportando la squadra del North Carolina sul +2.
Il progetto di Stevens era di provare un quintetto basso per rubare palloni e mettere in difficoltà gli Hornets sotto il punto di vista della rapidità, non funzionava a 5:32 quando spalle a canestro Marvin dal post destro piazzava un giro e tiro (banker) contro Smart.
Un assist con un tempismo perfetto da parte di Lee serviva a Batum per mettere una cutting dunk che non lasciava scampo ai Celtics, i quali iniziavano a mettere in atto il progetto difensivo; da un raddoppio su Batum Bradley si catapultava dall’altra parte ma sull’alzata pre appoggio trovava Walker che pulitissimo gli deviava la palla oltre il fondo.
Dall’angolo il n°0 comunque si rifaceva appena dopo la rimessa e ci beffava con una tripla.
Walker attaccava frontalmente, Bradley si girava di spalle in salto per stoppare ma usciva nettamente dal cilindro franando su Kemba, due FT e Charlotte sul 20-15 prima che i Celtici apportassero un altro parziale; Thomas in appoggio, Smart stoppava Williams, Jerebko andava corto ma Hawes dormiva in difesa lasciando a Olynyk un rimbalzo quasi già tra le sue mani, oltretutto il lungo usciva e pareggiava con una tripla, stessa arma usata dalla parte opposta (a sinistra) da Bradley per superare un Kaminsky che lasciava spazio al più piccolo giocatore dei Celtics.
A 1:26 un’imbucata per Frank era chiusa dal nostro carrarmato passando aggressivamente con i cingolati sopra canestro; dunk aggressiva per il -1.
Olynyk batteva facile Hawes ma Lin entrato da poco mostrava di essersi ripreso dalla serataccia precedente infilando un pull-up che gli dava la carica.
Era Bradley però dalla laterale sinistra a battere di tripla i Calabroni e i Leprechaun chiudevano avanti 24-28 i primi 12 minuti.
Kaminsky schiaccia davanti a Olynyk.

Kaminsky schiaccia davanti a Olynyk.

 
Hawes iniziava il secondo quarto facendosi perdonare un po’ di orrenda difesa nel primo; tripla e gancio a 10:45, i Calabroni così tornavano a -1 (avendo subito nel mezzo due FT di Smart), prima d’incassare altri due FT di Olynyk che realizzava anche a 10:05 andando via a Hawes e aggressivo completava grazie al fallo un gioco da tre punti.
A 9:22 da sotto Turner si alzava per ribadire a canestro dopo aver conquistato un rimbalzo nel pitturato, era però il canto del cigno per Boston che sul +5 guadagnava si ancora un punto a 8:09 con Smart dalla lunetta, ma subiva sempre a gioco fermo quattro punti che davano a Charlotte il -2.
Lin in difesa in zona centrale si piazzava bene per recuperare un pallone, faceva tempo appena a ripartire che Olynyk gli si parava davanti mentre Jeremy andava a sbatterci contro. Fallo chiamato al lungo bianco senza altre penalità nonostante fosse l’ultimo uomo, visto come un normale fallo di gioco. Lin comunque iniziava a spaccare la partita colpendo con la tripla del sorpasso a 6:52. Gli Hornets continuavano il parziale partendo dalla difesa; Lin era un ninja; altro pallone intercettato (a Smart), grazie al quale andava in lunetta a 6:38 estendendo la leadership viola a 3 pt.. Nemmeno a dirlo, il tredici a zero di parziale lo completava ancora il taiwanese che con uno step back dalla diagonale destra realizzava battendo Olynyk piazzatosi in marcatura alta e con un giro e tiro in area su passaggio verticale schiacciato del francese. Per un reaching foul di Jefferson Thomas andava in lunetta a 5:30. Il parziale era stoppato al secondo libero ma l’emorragia difensiva di Boston non si fermava, i Calabroni, infatti, inoculavano altro veleno con Lin che riceveva da Kemba e con un’esitazione al tempo stesso della ricezione guadagnava millesimi di secondo preziosi per attaccare un Bradley che lo seguiva nell’entrata, ma alla fine commetteva fallo.
Jeremy dalla lunetta era precisamente noioso e affondava altri due tiri, la soluzione da 3 pt. di Bradley non funzionava, mentre Jefferson era aggressivo a rimbalzo congelando l’attacco di Boston.
Sempre lui in difesa preservava il canestro andando pulito a toccare un pallone che Thomas in area stava provando a portare avanti in palleggio, sulla transizione Walker era lanciato ma un clear path (2 ft più palla in mano) di Bradley fermava tutto. Kemba realizzava un libero dei due, era però ancora Lin a costringere sull’azione Bradley a spendere l’ennesimo fallo, grazie al quale Charlotte a 4:05 saliva sul +11 (50-39).
Il copione non cambiava, Boston in attacco trovava l’alveare di Charlotte intasato, le linee di comunicazione erano interrotte da Lin che ancora una volta recuperava un pallone a Turner, sulla transizione Walker depositava.
Thomas nel traffico commetteva un altro turnover ma Williams sbagliava il tiro e poi nonostante il rimbalzo preso dai nostri toccava la linea laterale aggiustandosi per il tiro da tre perdendo di fatto la sfera sulla chiamata degli arbitri.
Walker difendeva bene su Thomas, il play s’incartava e palleggiava male dietro la schiena, Kemba capiva tutto e correva via rubando la sfera, sul rientro fintava e batteva anche Johnson in recupero.
Un driving hook shot di Jefferson su Jerebko a sinistra mandava Charlotte, +17 a 1:02, Calabroni che chiudevano ancora più forte il quarto con un gioco corto tra Batum e Williams, quest’ultimo sparava da tre e l’anomala flipperata tra ferro e tabella lo premiava.
Un’ultima scorribanda in velocità di Lin consentiva agli Hornets di prendere 2 FT che Jeremy usava per chiudere il primo tempo sul 63-41, un parziale di 39-13 nel secondo quarto con Lin arrivato a 21 punti e 4 rubate.
19-13 il parziale di Lin contro tutti i Celtics nel quarto…
Lin in mezzo alla difesa dei celtics.

Lin in mezzo alla difesa dei celtics.

 
Dopo l’intervallo arrivava la nota estremamente negativa per gli Hornets; Batum a circolo passava dietro un paio di giocatori, scaricava da sotto canestro al volo su Lee che segnava il floater da sinistra, non accorgendosi che il compagno nel frattempo finiva a terra dopo il contatto su Johnson Ricadendo si procurava una distorsione alla caviglia sinistra.
Ora bisognerà vedere l’entità dell’infortunio dopo accertamenti.
Charlotte nonostante perdesse Nicolas, il quale rientrava zoppicante negli spogliatoi, spiegava le ali e con Walker in versione assist-man e realizzatore andavano sul 67-49.
Sulla seconda azione Walker compiva un sospetto giro su se stesso in salto, gli arbitri valutavano un tocco di Sullinger come decisivo, Kemba si trovava palla in mano e fluidamente appoggiava in layup tra la disapprovazione del pubblico.
A 9:34 un catch n’shoot di Williams dalla diagonale sinistra era glaciale, tre punti per il 72-44 e le temperature si facevano polari per i Celtics sul -28.
Boston provava a reagire ma un’altra mina di Marvin da fuori a 8:18 (zona centro destra) e gli Hornets passavano sul 75-48. Non guadagnava nulla Boston, almeno sino a 5:45, quando i tre punti di Thomas accorciavano di tre lo svantaggio (80-56). Johnson a 5:19 mancava un layup passando in mezzo a due Hornets, per gli arbitri c’era il fallo di Big Al che al quarto tornava a sedersi precauzionalmente in panchina.
Lin tornava a farsi vedere appoggiando due punti al vetro, dall’altra parte Thomas era velocissimo, Hawes ingenuo nel toccarlo sulla spalla vistosi passare, così Isaiah portava a casa un gioco da te punti.
Ancora Lin a 4:47 con un’entrata schiacciata a ricciolo mandava il tabellone sull’84-60, Boston era nervosa, Thomas andava a sbattere su Walker e gli arbitri chiamavano sfondamento, Isaiah probabilmente proferiva qualcosa che l’arbitro più giovane non gradiva e prendeva il tecnico.
Un punto in più per Kemba che si sommava ai tre ottenuti successivamente da Hawes a 3:16, l’88-62 era un ottimo margine ormai.
Boston realizzava un parzialino di 5-0 ma si dimenticava Kaminsky a 1:43, Olynyk arrivava leggermente dopo in chiusura e il carrarmato colpiva a lunga gittata per il 91-67.
Nel finale Kemba colpiva da tre punti ma Smart aveva il tempo per subire un fallo di Daniels sul quale Clifford si mangiava le mani perché speso a mezzo secondo dalla sirena e lontanissimo da canestro.
Tre FT per Marcus e tutti realizzati. Si entrava nei dodici finali quindi sul 94-72.
 
Gli Hornets inauguravano il quarto segnando da rimessa dal fondo; palla per Daniels, giro sull’esterno e tiro da destra con confidenza che sposava la retina.
Hawes salvava un pallone nell’angolo destro buttandolo sopra la sua testa a due mani indietro alla cieca, l’azione continuava perché la palla a spicchi rimaneva nelle nostre mani, Daniels glorificava l’azione di Spencer realizzando con una tripla frontale per il 99-74.
Boston spinta da un pubblico comunque positivo tentava il rientro; Turner con un passaggio teso a 9:28 si connetteva a Olynyk che in salto indisturbato faceva arrampicare il pallone con le manine oltre il bordo del ferro mentre Hawes di spalle al passaggio era in rientro su di lui.
Il canestro valeva il 99-81.
A Charlotte serviva solo qualche canestro per contrastare il rientro, ormai con un buon vantaggio e dopo essere riuscita per due quarti a gestire il ritmo, ora subiva la pressione per il rientro di Boston.
Kaminsky da sotto trovava un blando contatto con Olynyk, il fallo forse era anche generoso ma comunque splittando, il “The Tank” interrompeva il rientro dell’armata verde che arrivava a -15 prima che Daniels a 7:05 dalla diagonale destra facesse sorvolare al pallone le mani del n°28 Hunter e le teste dei difensori dei Celtici, i quali vedevano ricader dentro la palla come l’arcobaleno alle falde del pentolone d’oro magico.
I tre punti erano meravigliosi ma consistenti, Hornets che salivano a +18 e resistevano nel finale con un paio di canestri di Jefferson su Jerebko.
Il resto lo faceva l’imprecisione dei Celtics, un rigore fallito da Turner tutto solo dopo una lotta sul pallone con tunnel a Kaminsky e almeno altre quattro buone difese sulle quali in una si esaltava Marvin in stoppata su Turner.
Finiva 114-110, gli Hornets agganciano i Celtics in classifica e ora tutto si deciderà all’ultima giornata.
Noi in casa contro Orlando e Boston a vedersela con Miami in uno scontro tra le due franchigie in lotta tra di loro che il destino beffardamente ha messo di fronte.
Si va sul 47-34 in classifica e si agganciano i Celtics anche se gli si rimane dietro a causa degli scontri diretti (1-2), Miami è a mezza partita dalle due squadre dovendone disputare ancora due.
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Pagelle:
 
Walker: 6,5
18 pt. (6/15), 5 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Bene negli assist, meno nel tiro, detta qualche giocata e segna un paio di canestri grazie alla sua coordinazione che altri non avrebbero realizzato.
 
Lee: 6
5 pt. (2/6), 3 rimbalzi, 2 assist.
E’ attento su Bradley, basta vederlo all’inizio su tagliafuori, lo segue, lo controlla, eppure il n°0 è in serata. Una tripla al momento giusto nel secondo tempo e applicazione, vanificata talvolta dalla freschezza dell’avversario.
 
Batum: 7
6 pt. (3/6), 3 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. Dannata sfortuna che ci perseguita. Il francese in 17 minuti si dedica agli altri quando non viene servito. Altruista fino all’ultimo, serve Lee dall’altra parte del campo e non si accorge di ricadere su Johnson. Buoni i movimenti, gli inserimenti, con lui Crowder non combina molto.
 
M. Williams: 7
16 pt. (6/13), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Buona serata, timbra quattro triple su otto, un paio nel terzo quarto servono come fieno in cascina per la fase finale. Pochi rimbalzi, anzi, uno solo, ma quelli sono catalizzati da Jefferson, stoppatona di forza prolungata cadendo nel finale su Turner.
 
A. Jefferson: 7,5
16 pt. (8/11), 11 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Forse galvanizzato dal rientro tra i titolari per l’assenza dovuta a infortunio di Zeller, sfodera una prestazione convincente in attacco e migliore in difesa. Buonissima gara puntellata da un paio di canestri nel finale che aprono il sacchetto salva gelo e conservano la partita.
 
Lin: 8,5
Entra dalla panchina e lo riconosciamo subito. Eccolo tornato in se. Dottor Jekyll e Mr. Hyde. Spacca la partita da solo in dieci minuti tra palloni rubati e canestri. Se ieri era stato drammatico (anche sentendo la conferma dei telecronisti dei Celtics), oggi è stato superlativo. Manda a male anche Bradley che se la stava cavando bene contro Lee. Si perde un po’ nel secondo tempo, dove comunque mette a referto altri due canestri importanti.
 
Hawes: 5,5
9 pt. (3/5), 5 rimb., 1 stoppata. Inizio inguardabile in difesa, ma anche sulle seconde rotazioni, basta una finta di Olynyk e Spencer è costretto a far fallo se va bene. Punto debole dietro. Da qualcosa di più in attacco e serve.
 
Daniels: 6
11 pt. (4/6), 1 rimbalzo. Stesso discorso di Hawes dietro. Fa fatica a tenere. Ha il merito, però, di segnare un ¾ da tre punti e nell’ultima frazione i suoi punti sono pesanti come piombo.
 
Kaminsky: 6,5
8 pt. (2/5), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Mi piace di più dietro, un po’ più aggressivo. Ordinaria amministrazione per il resto.
 
Hansbrough: s.v.
0 pt. (0/0), 1 rimbalzo. Parte con lui la pletora di giocatori dal minutaggio di 1:12 sottostante. Troppo poco tempo per esprimere un giudizio.
 
Harrison: s.v.
0 pt. (0/0). Perde un pallone. Per il resto, ascoltarsi Caparezza in “L’età dei figuranti”, solo il titolo, non il concetto.
 
Gutierrez: s.v.
0 pt. (0/0), 1 assist. Un’ apertura nell’angolo sinistro per la bomba di Daniels a 1:02 si trasforma in assist. Buona visione, ma poco tempo anche per lui per dimostrare qualcosa.
 
Coach Clifford: 7
Perdiamo più palloni di Boston, altra squadra che in transizione sa cosa fare e si vede, riuscendo anche ad avvantaggiarsi contro di noi sia in termini di punti realizzati nei fast break che in palle fatte perdere agli avversari, però Charlotte gioca a basket e 6 assist in più non sono frutto del caso, giocando per un tempo senza una point forward come Batum… La mentalità torna quella giusta, forse ieri non c’era stimolo, eppure… Time-out sottili alla minima difficoltà senza esagerare. Complimenti per la prestazione odierna.
 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.