Game 82: Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers 106-95

N. Richards Vs Robin Lopez, duello tricotico dalla panchina.

Ultima partita stagionale per Charlotte in quel di Cleveland con entrambe le squadre acciaccate (Okoro e Mitchell per i Cavs erano già presenze abbastanza importanti da compensare, mentre Charlotte aveva il solito lazzaretto in panca in borghese a seguir la partita) con una Cleveland rilassata già certa del quarto posto ad Est per ospitare i Knicks.

Premesse per una Charlotte brava a superare nel secondo tempo una Cleveland che non ha forzato al massimo, concedendo spazio a uomini che hanno giocato meno in stagione, i teal, invece, portano a casa una bella vittoria con un Mark Williams da doppia doppia (22 punti e 10 rimbalzi) pareggiato da McGowens in pt. e al career-high.

E’ Pasqua e gli Hornets risorgono dopo lo 0/19 da 3 punti nel primo tempo chiudendo con un 18,8% non invidiabile ma non da record assoluto in negativo.

Charlotte si avvantaggia a rimbalzo con un 56-47, tirano meglio dal campo in linea generale (quando attacca dalle parti del pitturato con i canestri di Williams da sotto o le entrate di Maledon e McGowens in particolare) 45,7% contro il 39,9% della squadra dell’Ohio.

Il 26/30 dalla lunetta a favore, conquistato da Charlotte contro il 15/16 di Cleveland è altro dato determinante.

Cavs che chiudono con 17 punti di Merrill, 13 a testa per D. Green (0 nel secondo tempo) e Neto oltre ai 10 di Robin Lopez.

Charlotte ne ha 18 da Maledon, 16 da Mykhailiuk, 12 per Bouknight e 11 da Richards.

Game Recap

I padroni di casa sembravano però voler far sul serio all’inizio partendo subito forte con un parziale da 7-0.

Charlotte non prendeva molto in attacco riuscendo a segnare soltanto a 9:12 il primo canestro con un floater nel pitturato di Mark Williams ma l’unico altro canestro nella prima metà di frazione arrivava al limite, a 6:03 con l’entrata di Mykhailiuk per il 4-10.

La partita prendeva un po’ ritmo nonostante i numerosi TO ma Thor e poi Bouknight non erano in serata al tiro così, nonostante McGowens firmasse gli ultimi 5 punti di Charlotte, Cleveland chiudeva avanti 17-25 il primo periodo.

Nel secondo quarto arrivavano abbastanza velocemente due triple di D. Green per il 26-33, distacco che si divaricava sul -11 a 6:56 dopo due FT di Rubio a bersaglio (28-39).

Charlotte tentava di rimontare con giochi semplici in aera che portavano prima Richards ad un 2+1 e Maledon a 5:33 a battere e realizzare due liberi (15/15 fino a quel momento per Charlotte dalla lunetta) ottenendo il 35-43.

Un rimbalzo offensivo con bel pocket pass di Simmons per McGowens valeva il 41-45 con Charlotte che in attacco faceva leva su Williams per ottenere punti nel finale (2+1 a 1:45, reverse layup proteggendosi con il ferro a 1:11e ½ in lunetta a :08.9) ma Charlotte rimaneva a cinque lunghezze dai bordeaux-oro (49-54) all’intervallo.

A pesare soprattutto l’incredibile 0/19 di Charlotte da oltre l’arco…

Nel terzo quarto Cleveland “rinunciava” anche ad Allen e gli Hornets raggiungevano il pareggio con l’alzata di Williams in the paint poi si affacciavano avanti di due punti ma i Cavs respingevano l’assalto di Charlotte riprendendo sei punti di vantaggio dopo due FT di Merrill dalla lunetta (2:10, 64-70) tuttavia Bouknight centrava il primo tre punti di Charlotte e successivamente un tre punti dato inizialmente come lungo due a McGowens era corretto così Charlotte a fine quarto tornava esattamente a -5 (70-75).

In avvio di ultimo quarto McGowens dopo 15 secondi andava in area e rimbalzava sul blocking di Diakite per il two and1 del -2 con l’equilibrio nel punteggio trovato a 11:08 dallo stesso McGowens bravo a creare un altro giro in lunetta dopo lo spin fisico sul parquet.

Charlotte incassava un paio di back-door (Merrill per il 77-79) ma resisteva con il n°7 che continuava a produrre punti, nell’occasione con un appoggio atletico sulla destra prima che Mykhailiuk centrasse la bomba del +3 (82-79) a 9:48.

Una botta sulla clavicola di Richards e rimaneva sguarnita la retroguardia, Merrill servito sul proseguo dell’azione depositava facilmente ma i nero-oro-menta si staccavano smerigliando la difesa di casa con le triple di Bouknight da sx e di Svi dalla diagonale sinistra per l’88-81.

La difesa dei Cavs si rilassava come della polenta fresca appena versata sul tagliere e arrivavano i canestri di Maledon in appoggio (94-86) e l’1/2 di Bouknight in lunetta.

Mobley provava a cercare di opporsi di fisico al lavoro in post di un Williams che pompava il palleggio e rilasciava perfettamente la sfera in alzata per il 2+1 del 98-86 a 5 minuti dalla fine.

I Cavs non riuscivano più realmente ad avvicinarsi se non al -8 ma Thor nell’ultimo minuto realizzava dalla dx la sua unica tripla bloccando il risultato finale sul 106-95.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.