Game 9; Charlotte Hornets @ Chicago Bulls 97-102

Sottotitolo; imprecisiHornets.

Walker contro Rose.

Walker contro Rose.

Gli Charlotte Hornets, appena raggiunta la parità W/L in classifica, tentavano di portarsi sopra i .500 in trasferta, ma la visita alla Wind City non è mai impresa semplice.
La squadra di Clifford ha finito per pagare un po’ d’imprecisione al tiro in generale e nel finale, i Bulls hanno così portato l’head to head stagionale sull’1-1…
I Tori rossi hanno giocato tentando di limitare il gioco degli Hornets fisicamente, ci sono riusciti tuttavia solo in parte.
La fisicità non ha impedito il giro palla ma sicuramente ha rallentato le operazioni dei Calabroni, a volte costretti a tirare allo scadere dei 24 secondi, altre a prendersi tiri non semplici, in più, qualche errorino di troppo è costato il distacco finale.
La squadra ha lottato ma non è andata oltre, spesso in casa ingrana la marcia “overdrive”, oggi non è riuscita a superarsi, complice una difesa che ha fatto fatica nel finale a rallentare i Tori, specialmente Butler (27 pt.) e una lotta persa a rimbalzo (45-57).

Clifford schierava i soliti cinque; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson, Hoiberg replicava con; Rose, Butler, McDermott, Mirotic e P. Gasol.

Gli Hornets riuscivano a passare in vantaggio per primi a 11:01, quando Marvin Williams da tre punti inaugurava il tabellone sezione ospiti.
Anche i padroni di casa dovevano attendere poco tuttavia per cancellare lo zero, P. Gasol a 10:45 iniziava la sua serata fatta di canestri in jumper più o meno fronte a canestro.
Hornets che chiudevano con quattro lunghezze di ritardo il primo tempo. Al Jefferson a 10:19 dal post basso sinistro imitava le movenze di una ballerina; spin move e gancio a collo di cigno, Gasol e Rose tuttavia rispondevano con due punti a destra e a 9:27 con i punti del play arrivava il primo vantaggio di serata per i locali (5-6).
Batum non riusciva a realizzare per due volte ma ala fine gli Hornets con Walker che giocava un pick and rolla alto, metteva dentro i due punti del controsorpasso.
McDermott segnava riportando avanti la squadra di Hoiberg ma Walker con il suo dribbling fatto a scatti laterali esitava per un momento in area, si rispostava sulla destra liberandosi del marcatore e concludendo in maniera vincente.
A 7:10 per una difesa illegale Batum si presentava in lunetta per realizzare il libero che dava agli Hornets il 10-8 e a 6:56 i Calabroni raggiungevano il +5 (13-8) con un tiro morbido di Marvin Williams.
I Tori tuttavia recuperavano in poco tempo, anche grazie al fatto di trovare due canestri che si completavano con due liberi addizionali; Gasol e McDermott ringraziavano P.J. Hairston un paio di volte e Chicago tornava a -1 (15-14).
Bulls che non riuscivano a risorpassare i Calabroni perché Batum rubava un pallone e Kaminsky anzi estendeva il vantaggio dopo una finta in partenza arrivava l’alzata a una mano del prodotto locale.
A 4:50 Jefferson anche se marcato in turnaround si elevava per riportare la squadra di Clifford sul +5.
Time-out Bulls e recupero immediato dei rossi con un tap-in di Noah e un canestro di Butler che riceveva (schermandosi al contempo) da Gasol sul lato per andare a schiacciare a due mani con Kaminsky che si limitava a osservare in aiuto.
Un jumper di Walker e Butler dalla baseline destra portavano la sfida sul 21-20, Bulls sopra quando Hinrich realizzava due punti contro Charlotte ed Hawes nati dal ribaltamento causato da una stoppata di Snell su Walker.
Sul finire del quarto gli Hornets raggiungevano la parità con Walker a sette decimi; step back su Hinrich nel pitturato e 23-23 definitivo prima d’iniziare il secondo periodo.

Nel secondo quarto Moore con una bomba nata da un rimbalzo offensivo catturato dai locali, dava il +3 ai Bulls che vivevano però un momento di appannamento; un jumper diagonale di Gibson su Kaminsky era momentaneamente controbattuto da una penetrazione di Marvin Williams che scaricava al volo su Hawes appostato a sinistra del canestro, Lamb dalla lunetta pareggiava a quota 28, e sempre lui a 9:35 dalla linea di fondo a una mano segnava anche senza che gli arbitri chiamassero la spinta su di lui.
I Bulls uscivano dal letargo con McDermott da tre punti e con Rose dalla linea a 8:34, continuando a incrementare il vantaggio con una dunk di Gibson servito da Rose, completando l’opera con un libero di Butler ed un canestro di Moore arrivato perché l’apertura offensiva di Lamb era regalata a Butler e il n°55 biancorosso poteva quindi sfruttare lo spazio centrale di una difesa rientrata ma disorientata.
A 5:57 sul -8 (30-38) quindi Clifford si vedeva costretto a chiamare il time-out e 10 secondi più tardi Batum deviava un pallone sotto canestro arrivato lì per causa di un errore da parte di Jefferson al tiro, spezzando in trend negativo.
La difesa di Charlotte tuttavia faceva un po’ fatica a contenere i Bulls e Jefferson si arrangiava un po’ su Butler che dalla lunetta non perdonava, per fortuna dall’altra parte Marvin Williams colpiva da tre punti e a 4:50 Lamb a rimbalzo riprendeva e segnava da un errore di Walker arrivato nei pressi del ferro dalla baseline sinistra grazie a un hand-off con Jefferson. Per Chicago segnava ancora Moore in appoggio, mentre Charlotte giocava il jolly con una tabellata da tre punti di Batum che riportava sul -2 (40-42) la squadra della quale Jordan è presidente.
Hinrich tuttavia con più precisione rispondeva da tre punti immediatamente, così Jefferson realizzando i suoi due punti dalla diagonale destra doveva accontentarsi di riportare la gara a un possesso lungo che purtroppo diventavano due possessi lunghi quando prima Gasol evidenziava lo spazio tra lui e Jefferson mandando a bersaglio il classico tiro dalla top of the key, poi Mirotic splittava dalla lunetta (fallo di Kaminsky lontano dalla palla per prender posizione).
Clifford si ricordava di Daniels in panchina e lui ringraziava con una tripla costruitasi da solo contro Mirotic a :49.4 e andando poi a realizzare anche un tiro libero su due più tardi.
Gasol tuttavia prima del fischio della sirena aveva il tempo di mettere altri due punti con Jefferson in ritardo e i Bulls chiudevano il primo tempo avanti di 4 punti (46-50).

Kaminsky nella "sua" Chicago.

Kaminsky nella “sua” Chicago.

A inizio ripresa Marvin Williams sorprendeva dei Bulls troppo rilassati dal corner sinistro con tre punti che riportavano a contatto i viola, tuttavia i Bulls erano fortunati su un air-ball di Rose, Mirotic in qualche modo cercava il pallone, per gli arbitri c’era il fallo di Marvin Williams a contatto con il lungo avversario che ringraziava e portava a casa due punti dalla linea.
Butler lateralmente serviva anche Gasol che a rimorchio arrivava con i tempi giusti a centro area per schiacciare il pallone del 49-54.
A 9:48 Hairston mandava dentro una tripla su un passaggio smarcante regalato da Marvin.
Rose con una baseline drive ridava il +4 ai Bulls ma dall’altra parte Jefferson faceva bene a cedere a Batum la responsabilità del tiro; 2 pt. e tabellone sul 54-56.
A 7:16 Charlotte andava a segno con una flash dunk di Batum in transizione, ma la Wind City Band riallungava fino a portarsi al 56-62 con un libero di Butler a 6:22 dalla penultima sirena.
Charlotte rispondeva alla grande agguantando addirittura il pareggio; Jefferson scaricava su P.J. Hairston che dalla top of the 3 metteva la bomba, poi Marvin Williams a 5:29 sul rimbalzo offensivo segnava con un gioco di prestigio.
Fallo e pareggio dalla lunetta a quota 62, con Charlotte addirittura in vantaggio a 5:04 grazie a un’entrata veleggiante di Batum che non dava esiti per un contattino con un difensore.
Liberi in arrivo e due punti dalla linea, ottenuti però, anche da Butler poco più tardi (fallo di Jefferson).
La squadra del North Carolina provava a issarsi in vetta per comandare le operazioni.
Passaggio di Kaminsky per Batum che da poco distante da Frank (leggermente sulla sinistra della “punta” dell’arco dei tre punti), sprigionava la tripla del 67-64.
Butler continuava comunque a essere una spina nel fianco degli Hornets che subivano il suo canestro, anche se la nostra guardia francese mandava a segno a 3:43 un’altra mina da tre punti; il suo open su assist di Lamb valeva il 70-66.
Chicago non rimaneva a guardare e pareggiava con Butler da sotto. Charlotte riusciva a comandare ancora le operazioni per poco; Walker in area trovava traffico, le vetture dei Bulls si schiantavano su di lui ma con l’assicurazione in regola poteva tentare di prendere il rimborso dalla lunetta.
Due liberi a segno e 72-70.
Gli Hornets si difendevano con i denti in un paio d’occasioni e aumentavano il vantaggio a +5 con una tripla di Kaminsky servito da Lin. Walker compiva un’ottima difesa di rientro su Brooks ma il giro palla dei Bulls continuava e Butler sorprendeva tre Calabroni andando a passare nel corridoio per segnare.
Il tempo si chiudeva sul 75-73 Hornets con un libero di Brooks, sul secondo l’errore diveniva altra possibilità per i ragazzi di Hoiberg, ma allo scadere il tiro al vetro di Brooks non era buono; solo ferro e vantaggio risicato per i nostri.

Batum termina con 28 punti ma non basta a Charlotte per espugnare lo United Cener.

Batum termina con 28 punti ma non basta a Charlotte per espugnare lo United Cener.

L’ultima frazione si apriva con i Bulls in possesso palla.
A 11.46 Moore faceva fruttare l’attacco con un tiro solo retina Lin sfidava Moore con un’entrata selvaggia e alzando il pallone vicino al ferro aveva ragione dei difensori paratisi incontro.
Moore al vetro segnava ancora, mentre Lin in azione personale sbagliava. Chicago prendeva un buon vantaggio con Gibson (due pt. troppo facili nel pitturato) e una tripla di Snell a 10:15.
Lamb falliva il reverse layup passando sotto il ferro su bel passaggio di Frank he Tank che a sua volta mancava tre occasioni (due nella stessa azione in modo orrendo), così a 8:29 Gibson da sotto andava a segno per il 77-84.
Gara quasi terminata ma gli Hornets rientravano lentamente; Lin a 8:15 con il tiro in sospensione dalla linea di fondo destra e Lamb con un paio di triple (ultima a 6:16) ridavano speranza sull’85-88.
Walker in difesa compiva un buon lavoro di protezione e schermatura, in salto deviava un passaggio, recuperata palla partiva in transizione che Lamb chiudeva con due punti alzando la palla al vetro over Butler.
Nicolas si perdeva sul più bello; incolpevole sul tiro di Butler dell’87-90 (bravo lui), non lo era altrettanto su di un passaggio verticale per raggiungere il compagno sotto canestro, palla intercettata e contropiede Chicago; Marvin Williams commetteva fallo per fermare Butler che tuttavia dalla lunetta otteneva i due punti ugualmente.
Rose colpiva ancora andando a lasciar lì un Walker un po’ distratto, l’aiuto non c’era e Chicago andava sul +7 (87-94).
Gli Hornets cercavano l’ultimo tentativo d’aggancio; Batum a 4:17 con un top shot cercava di non fa allontanare i Tori ma sempre il nostro swingman transalpino commetteva un piccolo fallo appoggiandosi leggermente da dietro alla schiena di Butler impegnato al tiro in sospensione.
Due liberi a segno e Charlotte a inseguire ancora. Walker provava il tiro da tre punti a 3:09, un tiro aperto che saltellava più volte sui bordi dell’anello sul quale interveniva Noah con la palla impegnata a danzare ancora sopra il cono virtuale dell’anello.
Goaltending.
Batum su un Noah in esterna, da tre punti a 2:36 dalla sinistra segnava il 95-98 che rendeva ancora interessante la gara, ma Hornets che facevano fatica a contenere le penetrazioni e fallo di Jefferson su Gasol. 2/2 e 95-100.
A 1:54 Marvin Williams cercava il pitturato, palleggio, giro e tiro per il -3. Gli Hornets, dopo la stoppata su Rose, avrebbero anche l’occasione di pareggiare, ma da posizione frontale Marvin Williams mostrava un po’ il braccino corto, il tiro finiva anch’esso corto e i Bulls ci riprovavano con Rose che colpiva solo il ferro.
Hornets che tentavano nuovamente per il pari con una tripla di Batum che non dava buoni frutti così come il tap-in di Jefferson che gridava vendetta. L’ultima palla per il pareggio ce l’avrebbe Lamb, ama anche lui dalla grande distanza falliva, così dopo i time-out Butler tirava in faccia a Nicolas, palla sul ferro che s’impennava e beffardamente toccando anche il vetro in ricaduta e attraversava la retina per il 97-102.
Gara terminata…

tab chachichachi7

Pagelle:

Walker: 6
13 pt. (5/18), 7 assist, 9 rimbalzi, 3 rubate, 2 stoppate. Voto tra la media di alcune buone statistiche e difesa ingenua qualche volta, più un 5/18 al tiro, che denota le troppe occasioni sprecate come su di un contropiede mal appoggiato aspettando magari il fallo con possibilità di servire lateralmente il compagno.

Batum: 7
28 pt. (10/17), 8 rimbalzi, 2 rubate. Solo due palloni persi. Sbaglia una tripla decisiva nel finale, ma ne mette altre 5, peccato che con quella sarebbe stato 6/6 dalla lunga distanza… Trascina Charlotte con passaggi e canestri. Non riesce a fermare Butler sul tiro decisivo ma di più non si poteva fare.

P.J. Hairston: 5,5
6 pt. (2/4). Segna una bella tripla ma i punti scarseggiano, anche se ormai si è capito che nel quintetto se possibile tira va al tiro ultimo. Regala un paio di liberi supplementari agli avversari.

M. Williams: 6
14 pt. (5/11), 5 rimbalzi, 2 assist. Buona media al tiro, potrebbe forse far qualcosa di più al rimbalzo difensivo, tuttavia merita la sufficienza.

Jefferson: 5
6 pt. (3/9), 5 rimbalzi in poco più di 30 minuti. Non parte nemmeno male, poi si spegna in attacco e combina poco anche in difesa.

Kaminsky: 5
19:49, 5 pt. (2/9), 3 rimbalzi, 1 stoppata. Lui è di casa a Chicago, infatti, ci sono anche i genitori, sfortunatamente per noi, non è in serata, forse emozionato.

Lamb: 6
15 pt. (5/14), 9 rimbalzi, 2 assist. Stavolta non ha medie assurde e Charlotte non ce la fa nel punteggio. Si deve muovere tanto come i tiratori degli Hornets a cercar palla con i difensori dei Bulls sulle loro tracce. Nel finale recupera quasi da solo lo svantaggio ma la squadra non riesce a completare l’opera.

Hawes: 5
2 pt. (1/5), 4 rimbalzi. Spencer non mi piace un granchè stasera. Sempre troppo piantato sulle penetrazioni dei piccoli avversari…. Meglio rischiare di prendersi il fallo, piuttosto che lasciarli andare. Al tiro va male.

Lin: 5
4 pt. (2/7), 2 rubate. Non fa una grande prestazione e la panchina ne risente. Un +/- brutto (-15) dice già qualcosa.

Daniels: 6,5
4 pt. in 2:03. Entra, mette una tripla che si costruisce da solo, poi splitta dalla lunetta. Non è facle senza giocare mai o giocare pochissimo. Il coach non gli da più spazio ma forse nel finale, un tiratore così (per me il più puro della squadra) avrebbe pareggiato la gara…

Coach Clifford: 5,5
Dal mio punto di vista sbagli a lasciar fuori Daniels che da 3 punti è ancora meglio di Batum e Lamb, impegnati e impiegati sul parquet nel finale. La squadra lotta ma prende pochi rimbalzi. Un Hansbrough almeno 5 minuti avrebbe fatto comodo forse.

Questo articolo è stato pubblicato in Games da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.