Preseason, Game 2: Charlotte Hornets @ Boston Celtics 112-115

SprecHornets

Walker è ancora in rodaggio ma s’intravedono i suoi classici lampi di classe.
Bob DeChiara-USA TODAY Sports

 
Come in un film già visto non poteva finire altrimenti.
Dopo aver perso in casa Boston era costretta a riscattarsi e con un po’ di difficoltà, pur sull’orlo del baratro, traeva dalla panchina le forze per il rush finale.
Agli Hornets comunque rimane la buona sensazione di essersi giocati ad armi pari la gara quando la partita vedeva affrontarsi i titolari.
Qualche buco dietro, specialmente con Hernangomez che non ha semplicemente il fisico per tenere alcuni avversari come Baynes… mentre in attacco, pur senza esplodere fisicamente, continua a brillare la stella di Miles Bridges che sarà top scorer di serata con 23 punti (9/12).
Fondamentalmente ciò che risulta esiziale per il match a Charlotte è stato il tiro libero.
24/36, ovvero un 66,7% (2/3) contro il 18/21 avversario.
Da non dimenticare, ad assist pari (26), i soli 39 rimbalzi conquistati contro i 50 dei Celtics, altro fattore determinane per la realizzazione di diverse second chance parse troppo facili.
E’ preseason, partita sprecata nel risultato ma qualche indicazione inizia a venir fuori…
 
Walker, Lamb, Batum, MKG e Hernangomez erano l’idea di coach Borrego per inizio gara al TD Garden mentre i Celtics schieravano; Irving, Brown, Hayward, Tatum e Baynes dovendo fare a meno di Horford per un problema al polso.

Hernangomez segna i primi 2 pt. della partita.

 
1° quarto:
Dopo un’azione a vuoto per parte, su un rimbalzo offensivo Hernangomez portava in vantaggio Charlotte che a 10:55 si vedeva recuperare da due FT di Baynes, bravo a prender un rimbalzo offensivo. Brown da tre e Walker a 10:05 erano speculari così come i due punti successivi dello stesso Brown erano recuperati ancora da Willy.
Sul 7-7 lo scarico verso Irving con la patata bollente nella mani ai quasi 24 secondi produceva una tripla allo scadere mentre gli Hornets iniziavano a collezionare tiri liberi; il 2/2 di Lamb faceva rimanere in scia i teal mentre era Hernangomez, su passaggio smarcante dello stesso Lamb, a fare risvoltare i Calabroni sulla strada del vantaggio per mezzo tripla a 6:54 (14-12).
Mugugnava un po’ il pubblico per altri due FT di MKG ottenuti per un tocco di Hayward in chiusura sulla linea di fondo sull’avambraccio della nostra “nuova” PF mentre non c’era nulla da dire quando Monk andava in serpentina per depositare al plexiglass di sinistro per il 20-16.
Quattro punti consecutivi di Rozier (pareggio ottenuto con intercettata e chiusa in transizione) però costringevano al time-out a 4:39 (sul 20 pari) coach Borrego.
Ripreso il gioco, nonostante i primi due punti di Charlotte, Boston passava in vantaggio con due canestri dii un caldo Rozier ma una combinazione dai e vai in corsa tra Kaminsky e Batum come passatore, vedeva Frank staccarsi dal marcatore e rollare velocemente sul pass di ritorno per depositare il pareggio.
A rimandare sotto i verdi era Walker a 3:02 con una tripla sembrata facile mentre su un tentativo di recupero palla dei Celtics veniva meno la copertura sull’arco per i Leprechaun; giro palla da sinistra a destra; sulla diagonale destra Monk sprigionava un’altra tripla trovando il pentolone con l’oro per il 30-24.
Secondo gli arbitri Irving sfondava su Monk e lo stesso Malik in jumper otteneva con ritmo il 32-24 che resisteva sino alla fine del primo quarto.
 
2° quarto:
Charlotte tornava in campo senza troppa convinzione con i ricambi, così veniva lentamente riassorbita con l’alley-oop potente di Tatum, la tripla dello stesso giocatore a 10:08 seguita da quella di Rozier per l’aggancio a quota 32.
Smart potrebbe scattare in contropiede su un anticipo se non sbattesse sull’arbitro, poi un fallo di Marcus regalava a Biz due FT; ½ e piccolo vantaggio Hornets esteso da Bacon in transizione (Monk pass).
Tatum però era on-fire e segnando da tre anticipava una chiusura di transizione da parte sua su passaggio all’indietro immediato di Rozier che depistava l’ultima resistenza Hornets dopo l’apertura lunga di Theis.
Monk, Tatum, Bridges e Morris erano gli autori della pioggia di triple che portavano al time-out a 7:17 sul 41-43.
Charlotte iniziava a sfaldarsi nel finale; a 6:03 una tripla di Morris (43-48) a 4:22 una tripla di Smart dopo un lungo possesso palla culminato nel canestro del 45-51 anche grazie alla lotta a rimbalzo persa dai nostri davano l’idea che Boston avesse più qualità, anche se il passaggio corto schiacciato dal pitturato di Lamb per Batum che realizzava da sotto a destra riportava a -5 i nostri (50-55).
Irving a 1:35 dalla sirena penetrava facilmente contro Batum finendo con un gioco da tre punti, Brown ne metteva altri due raddoppiando il vantaggio (52-62) prima che Batum nel finale accorciasse di tre con un giro e tiro a :02.7 che valeva il 57-64 sul quale si andava a riposo.
 
3° quarto:
Inizio non promettente quello della ripresa con Batum attardato da un blocco, non particolarmente veloce a recuperare sulla penetrazione di Hayward che segnando ci graziava poi sul libero per fallo dello stesso francese.
Willy fintando un passaggio sulla linea di fondo in terzo tempo metteva dentro un fing and roll poi Bridges lanciato per l’alley-oop da Walker era spinto da Brown; due punti messi dentro ugualmente con atletismo a il FT faceva la fine del precedente della controparte SF.
Walker ne metteva due poi falliva l’aggancio a quota 66 con un tiro da tre fuori equilibrio passando un blocco.
Segnava Irving e poi Baynes recuperando un rimbalzo decretava la quasi inutilità fisica di Willy sotto canestro mentre Brown ne approfittava.
A dare un senso alla gara ci pensava Bridges con una tripla a 7:41 per il 66-70.
Baynes aggressivo metteva dentro in schiacciata, Batum si accontentava del pull-up ma il risultato era sempre di due punti.
Biz dalla lunetta metteva il 73-75 ma mancava in transizione il pari, cosa che non si faceva sfuggire Lamb in appoggio in uno contro uno.
Poco più tardi però (4:28) Irving ottenendo due FT riportava in vantaggio la squadra di Stevens che allungava sempre con lo stesso play ma su azione “viva”… Kyrie servendo Williams dava il +6 ai suoi mentre Morris battezzava da tre uno spento Frank al rientro sul parquet.
Per fortuna la precisione di Monk da fuori faceva rimanere agganciati alla gara i nostri (80-84) ma a 2:05 Morris rispondeva dal corner sinistro.
Si arrivava anche a 9 punti di distacco prima che Bridges da sotto inventasse un piccolo circus shot.
Agli sgoccioli del quarto Smart rubava facile la spicchiata a Monk e s’involava segnando sulla sirena.
Sembrava l’82-91, ma…

Bridges in entrata va a canestro nell’ultima frazione.

 
4° quarto:
Il quarto quarto iniziava con la sorpresa dell’annullamento dell’ultimo canestro di Boston, fuori tempo per un soffio, Bridges, forse rinfrancato, continuava a non sbagliare un colpo; tripla per l’85-89 e nonostante Boston riacquistasse ben 7 punti di vantaggio con Theis per l’87-94, Charlotte iniziava ad attaccare il canestro avversario con continuità, non trovando grandi difficoltà nel penetrare, guadagnando FT o segnando direttamente.
Era così che partiva la rimonta; Bacon con un ½ e con un canestro faceva scender il divario a due soli punti, poi Bridges dal corner sinistro dimostrava mano caldissima per il 95-94 anche grazie a Chealey con l’ottima apertura.
I Celtics avevano un sussulto portandosi nuovamente avanti sul 97-99 ma Bridges pareggiava andando in uno contro uno dalle parti del canestro.
Per un fallo di Lemon sull’inizio transizione Hornets, Bridges allungava ai liberi di un punto, poi Bacon in entrata e una steal di Chealey in transizione per il 2/2 ai liberi davano, insieme al canestro dello stesso Chealey (metteva dentro liberissimo da dx), la sensazione di una fuga per la vittoria, invece sul 106-99, Charlotte mollava un po’ la presa mentre Yabusele pareggiava a quota 106.
Graham si faceva stoppare dallo stesso giocatore sulla tripla in angolo e a sbloccare il risultato per le due squadre ci volevano degli ½ ai liberi, poi una serie di passaggi rapidi faceva saltare la copertura di Boston a destra dove Chealey non sprecava per la bomba del 110-107.
A :44.9, dopo aver accorciato, Boston beneficiava di un cambio rimessa.
Gli arbitri decidevano per l’ultimo tocco di un giocatore Hornets e non di Williams come decretato in precedenza.
Dubbi a parte, Boston con una second chance si portava avanti.
Era Dozier sfruttando una piccola spinta di Yabusele sulla schiena di un flaccido Frank The Tank a firmare il sorpasso.
Contro-sorpasso ottenuto da Bridges che alzando la parabola oltre Williams, accanito difensore, stuzzicava un finale dove l’assist di Wanamaker per il layup di Guerschon Yabusele e la stoppata di Williams sul tentativo troppo ingenuo di tripla di Monk, erano preludio alla sconfitta, anche perché sulla persa di Malik era facile il running layup del n° 30 di Boston Yabusele, insospettabile e decisivo uomo partita.
Bridges finiva per tirare da ben oltre la linea da tre non avendo tanto tempo (si era ripartiti con poco più di 10 secondi da giocare e la palla sulla rimessa era finita nelle mani di Graham) ma la sua conclusione da fuori era sbilenca. Come da copione vinceva Boston a casa propria.
Ora per Charlotte ci sarà l’esame Miami (sconfitta di 4 a SAS nella notte) allo Spectrum Center.
 
Pagelle
 
Walker: 6
10 pt., 6 rimbalzi, 3 assist in 22 minuti. Deve carburare, 3/8 dal campo, fa sembrare facili un paio di canestri che proprio semplici non sono. 2/4 inusuale ai liberi.
 
Lamb: 5
8 pt., 6 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 2/8 al tiro. Si vede che non è in forma stranamente. Lui che non sbaglia un colpo a inizio stagione. Sbaglia troppi tiri anche se ai liberi è perfetto. Recupera un po’ con assist e rimbalzi ma la prestazione non raggiunge la sufficienza.
 
Batum: 5,5
8 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 3 perse, 1/3 ai liberi ma 1/3 dal campo in 23 minuti. In difesa, a parte la rubata a volte arriva tardi, un po’ “mollo”, come dicevano a Malesani.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
7 pt, 1 rimbalzo, 1 assist 1 stoppata. A parte qualche libero e una bella schiacciata non contrastata, partendo dalla linea di fondo sinistra, inizia male al tiro e finisce per metterne due su sei tentativi.
 
W. Hernangomez: 5,5
14 pt., 3 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata in 17 minuti. Troppo leggero per altri lunghi. Un fuscello che si fa spostare. Stasera parte titolare e si fa valere in attacco con entrate e altro.
 
Kaminsky: 4,5
6 pt., 7 rimbalzi, 2 assist. Altro 2/6 dal campo. Troppo molle in difesa, sbaglia anche il colore dell’headband. Quella fascetta bianca non gli sta bene, cambi colore e aggiusti la mano. Costa poco per il contratto d rookie ma in serate così è una disgrazia averlo in campo.
 
Monk: 6
13 pt., 1 rimbalzo, 4 assist. Prima uscita stagionale, buona. Peccato si faccia stoppare nel finale. Costa caro, ma prima la sensazione è che avesse finalmente capito cosa dovesse fare per trovare il ritmo. Tradito nel finale ma il 3/8 da fuori è discreto.
 
Miles Bridges: 7,5
23 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 9/12 al tiro con un 4/6 da fuori. Top scorer. Un piccolo circus shot da sotto, triple, giocate in uno contro uno senza paura ad andar appoggiando con la mano destra al plexiglass. Segnasse anche nel finale sarebbe un fenomeno ma comunque emerge ancora nel finale… Senza paura.
 
Dev. Graham: 5,5
0 pt., 1 rimbalzo, 3 assist, 1 rubata. Giocatore che sembra ancora un po’ impacciato. Si fa stoppare nell’angolo da Yabusele, un po’ troppo lento nella meccanica e nel pensiero, non è però egoista.
 
Bacon: 6
9 pt., 1 assist, 2 rubate. In attacco bene. Attacca il canestro e ottiene punti importanti. Un paio di turnover e un -13 di plus/minus…
 
Biyombo: 5,5
6 pt., 1 rimbalzo, 1 rubata, 1 stoppata. 9 minuti al nuovo esordio. Anche lui, per altri motivi (tecnici) non impressiona. In attacco fallisce un canestro in solitaria, paradossalmente fa 4/5 ai liberi nonostante una meccanica lenta.
 
Chealey: 6,5
8 pt., 1 rimbalzo, 2 assist in 11 minuti. Propensione assist. Fa viaggiare la palla anche su rotte non scontate. Se ha la possibilità non disdegna il tiro. Potrebbe rimanere nel roster se continua così…
 
JP Macura: s.v.
0 pt., 1 rimbalzo. Nel finale gioca 4 minuti ma non si vede nonostante il capello biondo spicchi.
 
Coach Borrego: 6,5
Arriva la prima sconfitta stagionale ma è solo preseason. Poco male. Peccato perché arriva in una punto a punto ma la squadra mi piace quando attacca il ferro e tiene il passo dei Celtics in numero assist e anche in qualità, trovando passaggi dentro l’area ma anche smarcamenti sul perimetro, uomini ben posizionati.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.