Preseason Game 6; Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls 96-84

Gli Charlotte Hornets, a oggi sul 5-0, tentavano di rimanere imbattuti in questa prestagione e lo facevano tra le mura amiche della Time Warner Cable Arena.
Lo scorso anno l’Alveare spesso non fu un fattore determinante, ma quest’anno il vento sembra cambiato, anche se a proposito di Eolo, i ragazzi della Wind City hanno provato a buttar giù il muro bianco soffiando forte, partita vera, anche se vanno ricordate le assenze di Rose e P. Gasol, mentre gli Hornets non avranno a disposizione per tutta la stagione MKG.
 
Coach Clifford schierava; Walker, Batum, Marvin Williams, Zeller e Jefferson in bianco, per i Bulls in rosso il nuovo coach Hoiberg mandava in campo; Hinrich, Butler, Snell, Mirotic, Noah.
 
Prima palla per i Bulls e primo canestro con Butler che affondava il tiro dalla media distanza in posizione di baseline destra.
I ragazzi del North Carolina però si facevano trovare subito pronti; apertura lunga di Zeller in angolo sinistro per Marvin che segnava i primi punti per Charlotte; 3-2.
I Bulls però dalla lunetta superavano gli Hornets con Noah (1/2) e Mirotic (2/2) ma a 9:57 Walker con una penetrazione nel traffico ristabiliva la parità sul 5-5.
A 9:31 Jefferson faceva da Sole intorno a Batum, il suo passaggio restituito al francese che si muoveva in orbita esterna alla linea dei tre punti era un assist per la bomba siderale dell’8-5.
Gli Hornets però poco dopo perdevano momentaneamente Kemba Walker, il quale ricadendo sul terreno dopo un salto concluso con il pallone ancora tra le mani, andava ad accasciarsi a terra. Preoccupazione tra le fila dei Calabroni ma Kemba dopo pochi minuti riusciva a raggiungere gli spogliatoi sulle sue gambe per poi tornare successivamente sul parquet.
La nostra PG titolare veniva sostituita da Lin, il quale a 8:38 si procurava subito due punti in penetrazione per il 10-5.
Lo stesso Lin forniva un assist per il taglio in backdoor di Jefferson che giratosi a pochi cm dal canestro sul lato sinistro realizzava con un gancetto.
I Calabroni però senza la loro point guard titolare avevano un momento di smarrimento.
I Bulls ne approfittavano portando un parziale di 9-0 che ribaltava la gara, interrotto da due punti di Marvin Williams a mezzo quarto esatto per il riaggancio a quota 14.
A 5:35 Hornets di nuovo avanti con Lin che in accelerazione frontale segnava in running.
La partita però rimaneva sui binari dell’incertezza e Mirotic da 3 punti faceva tornar sopra la squadra ospite.
Butler dalla lunetta metteva 3 punti tra le due squadre, ma Kaminsky mostrava le sue doti tecniche a 4:39, finta di tiro clamorosa su Butler che saltava via dalla marcatura e up & under vincente del nostro rookie. Chicago sempre avanti di qualche punto con Charlotte che tentava tre volte dalla grande distanza per cercare di tornare sotto; le triple di Batum e Kaminsky non erano “buone” ma quella di Lin riportava la squadra di Clifford al -1 (24-25).
Gibson batteva Hawes, il quale però si rifaceva sfornando uno spettacolare assist per l’infilata del mobile Batum che concludeva in schiacciata in maniera altrettanto spettacolare.
Brooks per i Bulls s’inventava un canestro molto difficile buttandosi con il corpo in avanti per oltrepassare i due difensori di Charlotte laterali, palla nella retina…
Hornets che pervenivano al pareggio con Hawes comunque; fallo di Gibson sul tiro del nostro 00, giro in lunetta supplementare a buon fine e 29 pari a 1:23 dalla fine del primo quarto.
A Lamb non ne andava bene una; prima errava un tiro, poi ricadendo sulla caviglia di Portis era costretto ad abbandonare il campo per non rientrare più.
Questo accadimento costituiva la preoccupazione più grande della serata.
Hornets sotto di 4 nel finale, ma con una bomba di P.J. Hairston più un libero di Lin, gli Hornets si ritrovavano ancora in parità con i Bulls, 33 pari a fine prima frazione.
Kaminsky manda al vento l'intervento difensivo di Butler (Getty Images).

Kaminsky manda al vento l’intervento difensivo di Butler (Getty Images).

 
Bulls che provavano a scappare subito a inizio secondo quarto con 6 punti, era Hairston nel pitturato ad accorciare ma E’Twaun Moore lasciato con un po’ di spazio in angolo da Daniels colpiva letalmente per il 35-42. Per fortuna Walker con una tripla rendeva il passivo momentaneo meno pesante e Marvin Williams commetteva un fallo su Noah (rimbalzo offensivo concesso) che fruttava ai rossi di Chicago solo un punto dalla lunetta.
I Bulls fino a quel momento conducevano 20-8 nella statistica rimbalzi. Calabroni che riprendevano gli ospiti grazie a due punti di Kemba e a un buon lavoro di squadra (che movimentava bene palla sul parquet) concluso da un jump shot di P.J. Hairston, il quale si recava anche in lunetta per aver subito fallo da Portis; 43-43 a 7:05.
Per un fallo lontano dalla palla venivano concessi due liberi a Daniels che splittava ma faceva rimetter capo avanti ai Calabroni.
Bulls che comunque controsorpassavano grazie a una palla rubata da Noah che andava anche a chiudere velocemente la transizione imbeccato da Brooks.
Agli Hornets non riusciva il contra golpe perché Kemba mancava inusualmente due FT, anzi, Butler puniva la squadra di Jordan con un tiro lungo dalla sinistra ma il playmaker titolare degli Hornets si faceva perdonare con i tre punti del 47-47 a 3:27 dall’intervallo lungo.
A 2:37 per un fallo dubbio chiamato a Jefferson Noah si ripresentava in lunetta, ma con uno stile improponibile (tuttavia frutta più del dovuto) mancava entrambe le occasioni, il rimbalzo però era preda dei Bulls che ci provavano dall’esterno con Brooks; solo ferro e sul rimbalzo questa vota Zeller era pronto, riuscendo anche a subir fallo.
Bonus raggiunto e lunetta per Cody che splittava.
I Bulls con Butler tornavano nuovamente sopra grazie all’intuizione della propria guardia tiratrice che capiva le intenzioni di passaggio di Hawes verso Marvin Williams; intercetto e transizione con dunk.
Walker e Gibson aggiungevano due punti per le rispettive squadre e si tornava negli spogliatoi sul +1 Bulls (50-51).
Walker prova a segnare nonostante il raddoppio.

Walker prova a segnare nonostante il raddoppio.

 
Nella ripresa bastavano 14 secondi per sentire il primo fischio arbitrale; 3 secondi dei Bulls in area e tecnico contro che Walker con qualche fatica trasformava in un punticino.
Jefferson dalla media sinistra riportava per l’ennesima volta avanti i padroni di casa, Noah in lunetta ristabiliva la parità sul tabellone ma a 10:54 Marvin Williams con 3 punti frontali realizzava il 56-53.
Ancora fallo su Noah per gli arbitri, questa volta di Zeller (a mio parere fallo inesistente), il lungo transalpino però splittava e ricambiava il favore su Jefferson che imitava a sua volta nel risultato al tiro il francese.
Mirotic per i Bulls ancora una volta dimostrava che la partita era ancora lunga; tripla dalla sinistra senza esitazioni e 57 pari.
A 9:45 Batum fluttuando quell’attimo in più in aria vicino a canestro riusciva all’ultimo a far arrampicare la palla nella retina ma falliva il libero concesso per il fallo subito, così un bel gioco veloce di passaggi dei Bulls davano modo a Mirotic di colpire ancora una volta da 3 punti, ancor più indisturbato (59-60).
Williams a 7:45 regalava l’assist per il lay-up volante di Batum ma i Bulls reagivano con Hinrich (2 pt.) e Snell, il quale sfruttava un blocco alto di Noah per difendersi dalla marcatura e sprigionare 3 punti.
Una penetrazione di Butler costringeva Clifford a chiamare time-out a 6:08 sul punteggio di 61-67.
Gli Hornets tonavano più concentrati in difesa e anche grazie a diversi tiri liberi più lo step back bank shot di Batum a 2:28 raggiungevano ancora una volta la parità dimostrando di non cedere.
Lin dava il nuovo vantaggio a Charlotte con un tiro lungo frontale ma McDermott scopriva la nicchia sicura nell’angolo sinistro per un tre punti che invertivano ancora la rotta della partita; Hornets 69, Bulls 70.
Nel finale Lin realizzava uno dei due liberi a disposizione, poi Hawes bloccava alla grande il pallone sul tentativo di Brooks a :31.9, Gibson (spina nel fianco) si muoveva bene nel pitturato e andava a guadagnarsi 2 punti a tre secondi dalla fine del penultimo quarto.
Sembrava finita così, invece P.J. Hairston dall’ala destra del logo degli Hornets disegnato a metà campo, mandava a bersaglio una tripla spaziotemporale che dava il +1 ai Calabroni (73-72).
 
Nell’ultimo periodo Lin forniva un bell’assist a Kaminsky.
Fallo su di lui e 2/2 ai liberi.
Si accendeva però il rookie Portis dall’altra parte che riusciva a realizzare due canestri nonostante l’onesta difesa di Kaminsky.
A 9:48 Lin riportava avanti Charlotte; Blocco alto di Hawes, penetrazione frontale di Jeremy e due liberi realizzati.
I punti del “taiwanese” incrementavano a 5 consecutivi quando subiva fallo da Brooks a 9:23, questa volta riusciva anche a segnare il canestro oltre al libero addizionale (80-76).
Portis attaccava ancora, questa volta Hawes, il risultato era lo stesso, due punti e riavvicinamento Tori.
A 7:39 una piccola svolta… la tripla di Hawes iniziava a metter cinque punti tra le due squadre, un piccolo tesoretto per il finale.
Portis comunque su lob assist di Noah riusciva ancora a segnare da sotto canestro e a subir fallo.
Fortunatamente per gli Hornets il libero aggiuntivo non era trasformato. Lin era micidiale nel finale; con un tiro dalla buona coordinazione colpiva con un lungo due per l’85-80.
Ancora però un passaggio lob di Noah per Butler faceva tornare le squadre a un possesso lungo di distanza.
Walker sorprendeva la difesa di Chicago cambiando passo e andando in sottomano ad appoggiare un pallone fatto scomparire ai due difensori che lo seguivano sino al termine inutilmente.
A 5:00 McDermott segnava due punti (quasi un tre) mentre dall’altra parte Charlotte non riusciva diverse volte a buttar dentro il pallone; Jefferson mancava 4 tiri, dei quali uno liberissimo smarcato da Lin che si faceva notare anche per un pallone rubato a Butler intervenendo da dietro in recupero.
A 2:52 la partita prendeva la rotta di Charlotte; tripla di Walker e 90-84. Ancora Kemba riusciva a staccarsi dalla marcatura di Snell con il suo classico step back andando a completare l’azione con il tiro vincente per il 92-84, gli Hornets erano ormai volati via…
A 1:41 riusciva a segnare anche Jefferson portando al massimo vantaggio i Calabroni.
La partita si chiudeva sul 94-86.
Lin e Walker felici.

Lin e Walker felici.

 
Prestazione convincente di Charlotte, anche se la pressione dei Bulls, rispetto a partite precedenti che son sembrate più facili, ha evidenziato più difficoltà nel gioco e a tratti in fase difensiva, dove andrebbero riviste alcune situazioni di posizionamento un po’ ingenue ma comprensive in fase di rodaggio.
Walker ha finito con 22 punti la propria prestazione e Lin ne ha aggiunti 18, superlativa performance delle due PG, decisive nei momenti cruciali dell’incontro.
Charlotte ottima sotto il profilo dell’impegno e nel gioco di squadra, anche psicologicamente sembra una squadra che non molla e questo nonostante le carenze tecniche dovute alla mancanza di super star fa ben sperare per il futuro.
Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra. Pochi rimbalzi rispetto ai Bulls ma molte stoppate.

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Le statistiche individuali.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.