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Preseason – Game 1: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 104-97
 
Hegel il filosofo e la fenomenologia dello Spirito con il suo procedimento, il suo processo dialettico, si adattano molto alla prima partita stagionale, anche per descrivere la forza dei “nuovi” Hornets.
Tesi, antitesi e sintesi, ovvero l’idea (la concezione che ognuno di noi si fa rispetto alla squadra sulla base delle proprie conoscenze), lo scontro (l’analizzare i punti di forza e di debolezza della squadra quando affronta altri team) e il risultato che ovviamente è la sintesi delle due precedenti che determina il giudizio finale sulla squadra.
Ovviamente siamo solo alla prima partita stagionale, un’amichevole, quindi vanno tenute in considerazione una molteplicità di fattori quali il nuovo coach, il tipo di gioco (anch’esso nuovo) richiesto, l’inserimento dei nuovi, ecc..
L’idea, rapportandosi con la realtà, diventa scontro uscendo da sé e noi, uscendo da questo discorso neohegeliano, proveremo nella sintesi finale e nelle pagelle a ragionare sui pochi dettagli che la squadra ha lasciato negli occhi perché avremo bisogno di nuove prove per confutare queste tesi…
Per i Celtics fuori Jabari Bird e Marcus Smart infortunati, per Charlotte tutti presenti anche se Monk non ha giocato. Charlotte ha schierato; Walker, Lamb, Batum, M. Williams e C. Zeller come starting five.

Oltre a quella di Jordan, appesa a Chapel Hill, nel regno degli Tar Heels c’è appesa anche quella di Kupchak, presente al Dean Smith Center.

I giocatori prima della partita si caricano.

 
Si partiva dunque al Dean Smith Center con Zeller che non riusciva a conquistare la palla a due ma costringeva Horford a una successiva palla a due stoppandolo.

La palla a due iniziale.

1° Quarto:
Cody non riesce a vincerla ma sul proseguo il centro avversario commette passi, così come lo stesso Zeller poco più tardi.
A passare in vantaggio è Charlotte a 10:56 con un mid range jumper dell’infaticabile Zeller.
La reazione di Boston non tarda ad arrivare complice un’uscita molle di Williams dietro un blocco, i verdi piazzavano un parziale di 7-0.
A tenere in piedi la baracca è uno strepitoso Lamb che prima s’infilava in mezzo alla difesa di Boston costringendo anche Tatum al fallo per un’azione complessiva da tre punti a 8:58 per il 5-7, poi, sul 5-9, subiva una spinta di Zeller, a sua volta sospinto da Brown mentre provava una tripla che andava a segno, così come il FT aggiuntivo.
9-9 con gli Hornets capaci di passare avanti con un gioco a due tra Batum e Zeller che si sganciava dal difensore per realizzare da sotto facilmente.
Boston pareggiava con Tatum e scattava con la tripla di Irving sull’11-14.
A 7:07 arrivava il time-out.
Qualche cambio nelle file degli Hornets che iniziavano a schierare qualche elemento dalla panchina. Il gioco diveniva più farraginoso lentamente anche se un taglio di Kemba in diagonale lo portava (su un Lamb pass) a chiudere per il 13-18 e una tripla frontale di Batum riportava i Calabroni a -2.
Un turnaround di Marcus Morris per il 18-23 e un piccolo arcobaleno dello stesso giocatore che andando oltre Bacon distanziava Charlotte di 7 punti erano solo il preludio al crollo sul finire del tempo, iniziato con uno scontro Brown/Bridges, il quale si distanziava dall’attaccante dei Leprechaun che segnava da tre subendo anche il fallo a 2:13.
Gioco da 4 punti a “pareggiare” quello di Lamb per un distacco di 11 punti che saliva nel finale quando solo MKG metteva dentro punti, 4 per la precisione, ottenuti con un 2/4, gli altri panchinari mettevano a referto uno 0/6 che portava il risultato parziale di primo quarto sul 20-37.
2° Quarto:
Il secondo periodo vedeva rientrare qualche titolare.
Lamb e Walker si mixavano a Bridges che dal corner destro infilava un tiro da tre per il 24-39 Frank e Jeremy mancavano due open da fuori mentre Baynes un paio di volte nel pitturato aveva vita facile, segnando 4 punti.
Borrego, vedendo una difesa “troppo dinamica” (nella seconda occasione il centro avversario era attorniato da Walker e Lamb) chiamava un break a 8:13.
Lamb al rientro produceva altri due punti, unico Hornet parso già in forma (come suo uso e costume lanciatissimo a inizio stagione), poi però commetteva passi in partenza e subiva un tiro rapidissimo dal palleggio di Tatum mentre Morris con un’altra bordata da fuori, mirava a quota 20 di differenza (27-46).
La partita sembrava non esserci, anche perché, a parte un’altra tripla di Lamb (12 pt. raggiunti) a 4:54 per il 34-49, Horford approfittava di un minimo distacco di Hernangomez per mettere a segno da fuori un altro tiro pesante. Implacabile e rapido era anche Brown che piazzava un jumper nonostante un Cody a presidio della zona in uscita.
Più che la difesa degna di un’Alveare in questa fase gli Hornets sembavano abitare sulle ali di un enorme falansterio abbandonato; troppo spazio nel mezzo e un presidio limitato sulla zona da tre.
Un goaltending di Zeller che respingeva la spicchiata dopo averla vista toccare il plexiglass valeva il +20 Celtics (36-56) a 2:52.
Zeller in attacco però si trasformava per un paio di azioni in Rodman e portava a casa qualche punto tra tiro da sotto e liberi ma nel finale gli arbitri diventavano irritanti e più che fiscali regalando ad Hayward almeno 4 liberi tra un fallo lontano dalla palla “commesso” da Batum e uno contestato da Borrego a un secondo dalla fine che serviva al redivivo ex Jazz per arrotondare il risultato sul 45-60.
Nel gioco non cambiava molto.
Gli Hornets in un quarto rosicchiavano 2 punti avendo come top scorer Lamb a 12 pt..
A 8 si fermava Zeller, a 4 Hernangomez, MKG e un Kemba un po’ modalità scampagnata con un 1/5 al tiro e 2/2 dalla lunetta (tiri ottenuti nel finale).

Non lusinghiere le stats di Charlotte dopo 24 minuti…

3° Quarto:
Al rientro dagli spogliatoi bastava una finta sotto a Zeller per appendersi al ferro in schiacciata.
Tatum con 2 FT indicava ai suoi di non distrarsi ma Marvin Williams con un tiro a una mano uscito dal cilindro pescava i suoi primi due punti di partita, poi, a 9:47 finalmente si vedeva una giocata voluta da Borrego, palla recuperata da Walker che aveva l’imbarazzo della scelta con due Hornets davanti lui pronti a scattare aperti sui lati; palla a Batum che depositava facilmente.
Williams dal corner sinistro ci provava un paio di volte, la seconda valeva tre punti che riportavano sotto le due cifre il distacco di Charlotte (55-64).
Lamb a 8:31 velocemente tirava da tre dopo aver incrociato e ricevuto da Batum.
Le difese sembravano divenire friabile e anche Boston colpiva con Brown ma Batum avanzando in palleggio faceva partire un passaggio schiacciato dietro la schiena raccolto da Zeller fuori dall’arco.
Cody senza paura tirava realizzando una tripla importante salutata festosamente anche dai commentatori.
A 7:48 gli Hornets dunque tornavano a -5 con la complicità di un Batum tornato in versione assist-man.
Kemba dal corner destro metteva la firma sul -3 a 6:59, Morris in transizione mandava il match sul 69-73 ma Bacon, attaccando il canestro a 5:09 trovava un grande varco dove fiondarsi.
Fallo e schiacciata.
A segno il gioco da tre punti; 72-73, c’è ancora una partita, anche perché sul pick and roll di Hayward Bacon arrangiandosi con il fallo vedeva l’avversario non massimizzare dalla lunetta realizzando solamente un libero.
A 4:45 con un semicerchio in entrata Batum finiva per scontrarsi con il difensore e tirare dal mid range su una gamba ma il pareggio a quota 74 arrivava ugualmente.
A 3:30 la connection francese Parker/Batum si esprimeva in contropiede; passaggio di Tony dietro di lui, sulla diagonale destra a 45° dove arrivava Nic in corsa per un tiro da tre che ci issava sopra di tre unità.
La partita rimaneva lì.
Rozier con un’entrata costringeva Bacon al fallo.
Due punti realizzati, FT mancato, risultato in equilibrio sul 78 pari.
Nel finale Hernangomez e Bacon non erano precisissimi dalla lunetta, comunque sia Charlotte andava a riposo sull’84-81.

Charlotte’s Kemba Walker (15) and Jeremy Lamb (3) help teammate Marvin Williams (2) to his feet during their NBA exhibition against the Boston Celtics on Friday at the Smith Center in Chapel Hill. Charlotte won 104-97.

Inframezzo con le classic night, durante le quali gli Hornets vestiranno divise vintage su un parquet vintage…

 

Alcuni dei gadget che distribuiranno durante queste notti speciali.

4° Quarto:
Boston passava avanti quando Ojeleye batteva nel pitturato Kaminsky con un gancio mentre a 10:03 uno sfondamento di Wanamaker su Graham mostrava anche il lato debole delle seconde/terze linee dei Celtics.
Bridges si univa allo spreco ai liberi a 9:24 mentre Ojeleye chiudeva una transizione iniziata per un passaggio orizzontale di Lamb verso Frank sul lato destro risultato troppo debole.
Yabusele e il suo corpaccione nel pitturato procuravano altri due punti alla squadra di Stevens che a 7:32 sul 96-101 provava a staccarsi prima di un pericoloso finale corpo a corpo.
Charlotte non ci stava e Bridges tentava di suonare la carica con una prepotente schiacciata non a segno, il rimbalzo rimaneva nella mani di Charlotte e MKG, contagiato dal compagno rookie ci riprovava in modalità schiacciata ortodossa; fallo di Theis, due FT (a segno).
A 5:56 ottima azione di Bridges che con un piccolo arretramento batteva il difensore con la tripla del 91 pari. Miles (Bridges) dava la spinta per la vittoria vendicandosi della schiacciata mancata in precedenza; primo tomahawk grazie alla chiusura trappola di tre giocatori dei Celtics che dirottano su Graham in entrata, il pallone però vaga sulle loro teste dove spunta Bridges come la peste; la morte nera colpisce con il primo carico dinamitardo per il 93-91…
Bacon in entrata attaccando e metteva a nudo le debolezze dei noi titolari dei Celtics lasciati sul parquet da Stevens ma uno splendido reverse di Lemon sulla baseline con fallo di MKG faceva tornare la squadra di Boston sul -1 (95-94). MKG a rimbalzo offensivo guadagnava due FT che realizzava, poi in contropiede serviva in angolo destro un cioccolatino da tre punti a Graham che scartandolo mandava sul 100-96 la gara a 3:30 dall’ultima sirena.
Wanamaker rimaneva un augurio e personalmente, quando dall’altra parte del parquet si materializzava l’augurio, mi veniva realmente la pelle d’oca… sull’entrata di Bacon piuttosto scarna fluttuava Bridges su un’altra palla vagante, altra tomahawk jam, ancora più caricata e potente; splendido e limpido quasar, spot per il basket…
102-94, 7-0 di parziale…
Il punteggio era ritoccato nel finale dopo altri due errori del nostro centro spagnolo che dalla lunetta non “ci prendeva molto” stasera.
Finiva 104-97, una partita di preseason, con tutte le considerazioni del caso, in primis ovviamente i giocatori utilizzati dai due team, ma partire con il piede giusto, per una squadra come la nostra potrebbe fare la differenza tra il cadere in depressione e arrendersi, oppure continuare a lottare quando verranno momenti bui…
38,2% al tiro per i nostri contro il 34,6% di Boston, 30,6% da tre per Charlotte contro il 19,1% dei verdi… 65 rimbalzi e 17 assist per Charlotte contro i rispetivi 56 e 12 di Boston legittimano comunque una vittoria cercata con intensità nella seconda parte del match.
 
Pagelle
 
Walker: 6
12 pt., 3 rimbalzi, 3 stoppate. Parte veramente in sordina con un 1/5 nel primo tempo, fuori anche un po’ dal gioco reale, avulso… Nel secondo tempo prende campo, segna 8 punti, recupera qualche pallone mettendo anche mano alla difesa. Nel finale da qualche consiglio al rookie Graham che recepisce.
 
Lamb: 7
Player of the game insieme a Bridges per noi. 15 pt., 4 rimbalzi, 3 assist. Nel diluvio di punti preso da Charlotte nel primo tempo, segna più di un quarto dei punti della squadra. Si ferma un po’ nelle realizzazioni nel secondo dove comunque manda a segno una tripla importane, poi cerca di smistare assist anche se la palla persa indirizzata verso Kaminsky arriva in un momento delicato.
 
Batum: 7
10 pt., 6 rimbalzi, 6 assist (4/9 al tiro). Il solito Batum penso all’inizio. Si rivaluta nel secondo tempo quando a suon di passaggi, anche intelligenti e non banali, procura materiale per la rimonta degli Hornets fornendo assist. Pareggia a quota 74 con un bel jumper ed esaltato dall’assist di Parker mette anche una tripla in corsa.
 
M. Williams: 5,5
5 pt., 5 rimbalzi, 1 rubata. 2/6 al tiro. Obsoleto. Ha un buon momento all’inizio secondo tempo quando procura 5 punti. Nel primo un rimbalzo orizzontale quasi gli va addosso ma lui si fa scavalcare, fortuna dietro non ci sia nessuno se non Graham come compagno. Forse lì in PF Frank o MKG potrebbero essere più utili.
 
Zeller: 6,5
13 pt., 7 rimbalzi, 3 stoppate. Battaglia trasformandosi in Rodman per qualche secondo nel secondo tempo. Non sempre gli riesce bene la difesa. Nel primo tempo usa il suo atletismo fuori tempo. Le posizioni e la velocità devono essere riviste e migliorare rispettivamente, ma mette anche jumper e tiro da tre punti. Cosa chiedere di più a un giocatore che non sarà un top player e rientra da un anno passato in infermeria, all’ombra di Howard?
 
 
Kidd-Gilchrist: 7
10 pt., 12 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Redivivo. Torna a fare l’MKG originale. Borrego sprigiona le sue caratteristiche e lui si libera come uno spirito che può correre senza limiti in un prato verde. Transizioni, rimbalzi, MKG ci prova. Apre su Graham nel finale con un bel passaggio in corsa e se dal campo fa 2/6 ai liberi non sbaglia un colpo con un 6/6. Perfetto.
 
Miles Bridges: 7
10 pt., 8 rimbalzi. Tira con 4/10 dal campo. Qualche tiro è rivedibile. Dovrebbe selezionare meglio il tiro ma è giovane. Per ora è tanta potenza che va benissimo vicino a canestro quando con due schiacciate esalta pubblico e sottoscritto. La tripla con step back nel finale è un’altra perla. Dopo un inizio stentato è uno dei principali artefici della vittoria.
 
Bacon: 6
11 pt., 4 rimbalzi. Soldatino Bacon. In attacco bravo all’idea di attaccare il ferro a prescindere dal risultato che non è fantastico. Chiude con 3/11 al tiro. In difesa il risultato dipende dall’azione. Non disdegna il fallo se necessario. Giocatore da battaglia.
 
T. Parker: 5,5
0 pt., 1 rimbalzo, 1 assist. Gioca 9 minuti ma non è ancora in forma. Un paio di falli e un paio di palle perse. Un tentativo di passaggio ristretto nel pitturato avversario quasi sulla linea di fondo che colpisce la gamba di un difensore. Bello l’assist per il compagno transalpino Batum. In fase di rodaggio.
 
Kaminsky: 5
2 pt., 5 rimbalzi. Il Tank non c’è. Un +/- di -15 in parte lo testimonia così come lo 0/4 al tiro. Ottiene i suoi due punti ai liberi, per il resto un pelino di difesa in più non farebbe male.
 
D. Graham:6
7 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Prova a giocare come sa, a volte rallentando un po’ la manovra. Tra lui e Willy in società fanno scadere i 24 secondi l’unica volta in partita nell’ultimo quarto. Ottima la bomba nel finale. 3/5 dal campo.
 
W. Hernangomez: 5
9 pt., 8 rimbalzi, 2 assist. Si avvicina a cifre da doppia doppia ma 18 minuti non gli bastano. Se sembra poter battersi alla pari con gli avversari a rimbalzo, ciò che fa precipitare il voto è, a parte la palla persa citata sopra, il 3/10 ai liberi. Proprio male… Il 3/7 dal campo è nella norma. Si svita bene muovendo i piedi ottimamente sulla sua prima realizzazione, subisce falli su palloni vaganti ma la presenza a rimbalzo va poi concretizzata.
 
Coach Borrego: 6,5
La squadra rischia di crollare nel primo quarto. Sul finale la panchina ci capisce poco o niente e non si vede uno straccio di transizione o qualcosa che assomigli a un gioco di squadra ficcante. Lentamente il team si riprende e sapientemente, oltre che inaspettatamente, va a riprendere una partita dal -20 che sembrava già persa. Aiutato dalle seconde e terze linee bostoniane, oltre che da qualche elemento dei nostri, nella ripresa si vede molto di più l’idea di gioco rapido anche con soluzioni da fuori.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.