ManzHornets

Una delle opere più famose pubblicate dal Manzoni fu sicuramente quella de “I Promessi Sposi”, praticamente tutti abbiamo sentito parlare di Renzo e Lucia, i protagonisti della vicenda.
Anche Charlotte insegue il matrimonio con i playoffs, anche se nelle ultime settimane sta gettando al vento le proprie possibilità con un’inopinata serie di sconfitte dimostrando che i ragazzi di coach Clifford non sono stati poi così “bravi” nell’ultimo periodo, riportando il romanzo del Manzoni al titolo primordiale di “Fermo e Lucia” poiché nelle ultime nove gare ne hanno vinte solamente due a fronte di ben sette sconfitte.

Forse non basterà la Provvidenza citata nel romanzo, intesa come aiuto del Divino, contro la peste delle sconfitte, ma servirà qualcosa di più concreto; le mani di Biz, Jefferson (con problemi al ginocchio ma che dovrebbe iniziare a difendere), Maxiell, MKG e tutti gli altri, insomma, con una squadra che segna troppo poco se non s’intensifica la pressione in difesa.
Il Manzoni di quell’epoca (oltre a spiegare la società dei tempi e a intrecciare relazioni psicologiche singole e di massa, valide per ogni tempo) manda un messaggio di speranza; dopo tanto travaglio il matrimonio si avvererà, infatti, io non sono un indovino ma se gli Hornets torneranno a giocare intelligentemente come qualche tempo fa potrebbero supplire alle difficoltà e ad alcune mancanze strutturali e gestionali con alcuni giocatori letteralmente scomparsi dal parquet sebbene non siano infortunati che potrebbero minare inconsciamente l’unità dello spogliatoio e dell’entourage degli Hornets, i quali hanno appena perso l’assistente Mark Price (ultima panchina per lui contro Brooklyn) che diverrà capo allenatore dei 49ers.
Miami sembrerebbe essersi leggermente staccata (ma aspettiamo a darla per qualificata), così con il rientro dei Nets nella corsa playoffs, gli Hornets dovranno vedersela con un’avversaria in più.
Quattro squadre (Nets, Celtics, Pacers e Hornets) per un posto solo e con diversi scontri diretti.
Gli Hornets saranno nella capitale americana per giocarsela contro i Wizards e poi in back to back torneranno al “The Hive” per battersi contro gli Hawks anch’essi in back to back poiché questa notte affronteranno gli Heat, trasferta non facilissima per Miami…
Brooklyn ospiterà i Cavaliers di LeBron James, altra partita ardua per le nostre avversarie, mentre i Leprechaun di Boston andranno a New York in quella che sulla carta sembrerebbe essere la gara più facile salvo eventuali smentite dai vari campi.

Indiana (altra squadra in grave crisi), priva di David West (per reazione allergica) ha perso nella notte a Milwaukee 107-111 e ora si trova a 31 W e 41 L contro le nostre 30 W e 40 L.
Non posso nascondere amarezza e delusione per quest’ultima fase; i risultati non sono stati generosi e si sono prese anche un paio d’imbarcate abbastanza pesanti, ma ogni partita è a sé, e continuando a scrivere su questo strano campionato dove le squadre vincono e perdono strisce di partite come se fossero bipolari, tutto può ancora accadere quindi gli Hornets dovranno dimostrare di meritare questi playoffs nonostante tutte le peripezie che hanno dovuto affrontare, anche in termini di gravi perdite per infortunio.

Sotto una tabella dimostrativa che pone Charlotte al quinto posto delle squadre a Est per le assenze forzate (infortuni) da parte dei loro cinque principali giocatori. Non vuole essere un alibi perché abbiamo anche altri problemi, ma data la qualità della panchina, non lunghissima, hanno finito comunque per influenzare qualche risultato, sebbene Indiana (con George assente) e Chicago che ci precedono ci battano in questa statistica negativa.

La tabella che rappresenta il numero di partite saltate dai cinque principali giocatori (assenze ripetute ovviamente) che hanno subito tutte le squadre a Est. Un grazie a Paolo Motta per averla trovata.

La tabella che rappresenta il numero di partite saltate dai cinque principali giocatori (assenze ripetute ovviamente) che hanno subito tutte le squadre a Est. Un grazie a Paolo Motta per averla trovata.

Let’s go Hornets!

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.