Il Quarto Statement

Non è una carenza grammaticale pensando al Quarto Stato, famoso e simbolico quadro disegnato a inizio 1900 da Giuseppe Pellizza da Volpedo (pittore morto suicida), in realtà ne esistono varie versioni create dall’artista (Ambasciatori della Fame, La Fiumana) che rimase impressionato da una manifestazione di protesta di operai decidendo di compiere anche battaglie sociali.

 

Il Quarto Stato.

 

In realtà qui siamo agli antipodi, non dico si tratti di lusso ma di certo la statement edition edition, ovvero la quarta divisa stagionale degli Hornets appena mostrata al pubblico, non ha consistenza e forma delle vesti dei “poveri abitatori” del famoso quadro, utilizzato tra l’altro nella scermata iniziale del film di Bernardo bertolucci “Novecento”..

Comunque… tornando a Charlotte… con tempistiche da goccia a goccia, la società sta svelando le uniformi per la prossima stagione…

Ormai manca solo la quinta e ultima tenuta da gioco che dovrebbe essere rivelata presto.

Il coming soon della quinta è stato anticipato intanto da questa divisa Statement Edition Edition:

 

Ricapitolando… abbiamo fin ora… la verde acqua da trasferta e la vintage classic che sarà a oggi, dichiaratamente indossata in tre occasioni; il 15 novembre contro i Cavaliers, il 23 dicembre nella notte dell’antivigilia di Natale contro i Bucks e infine il 13 gennaio chiuderemo, salvo cambiamenti in corsa, contro gli Oklahoma City Thunder (grazie a Paolo Motta per l’informazione), squadra che ha aggiunto Paul George (pare convinto dall’ex Durant) oltre al solito Westbrook. In più, ecco spuntare, sempre marchiata dal brand Jordan, la viola, in una tonalità stupenda, contornata da un altro colore affine a comporre il colletto.

Sfortunatamente la poca fantasia nel disegno l’ha resa pressoché identica alla precedente. Parere personale, anche questa sarebbe stata migliorabile, comunque sono gusti… Ieri sera comunque gli Charlotte Hornets hanno presentato le loro Purple Edition all’Innovation Summit di Culver City, in California. La Statement è stata presentata da Fred Whitfield (Hornets & CO):

“Siamo lieti di condividere con i nostri tifosi il quarto pezzo della nostra collezione Hornets Uniform per la stagione 2017-18”. “Non vediamo l’ora di vedere i nostri giocatori che indosseranno queste nuove uniformi in quanto rappresentano la nostra squadra, la nostra città e il nostro presidente sul campo”.

La scritta “Charlotte” ora appare ora sul petto della maglia e la scritta a toni sui pantaloncini dice “Hornets”, sostanzialmente invertendo il disegno precedente.

Come le altre uniformi, l’uniforme Edition Edition è stata realizzata su una versione raffinata del “telaio” Nike Aeroswift. Il nuovo materiale include le modifiche ai pantaloncini, alle spalle posteriori, alle cuciture e ai bordi, oltre a rimuovere il 30% d’umidità in più rispetto alle precedenti uniformi.

Per il resto, sulla barra grigia del menù centrale, ho aggiornato la sezione MJ corner con alcune foto scattate negli anni ’90 a Bormio all’attuale presidente Michael Jordan, del quale abbiamo un’ampia panoramica di foto e filmati realizzati sul parquet, ma meno in altre circostanze.

L’intento era di tornare a rendere pubbliche delle foto magari un po’ dimenticate, oltretutto realizzate in Italia, per chi fosse un fan di Jordan, accontentando così anche l’amico Andrea, gran fan di MJ. In più, sempre sulla stessa barra, ho inserito una nuova paginetta chiamata “Il simbolo”, la quale descrive brevemente la storia della scelta del simbolo facendo riferimento a cenni storici e contesti sportivi precedenti, descrivendo poi anche il calabrone stesso.

Infine, forse ve ne sarete già accorti, oltre al calendario dell’anno con gli orari italiani, è stato aggiornato il roster, infine aggiornati tutti gli head to head all-time contro le altre franchigie.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.