Le tre giornate di Charlotte

Aggiornamenti dalla notte di Charlotte nella quale molti sono rimasti svegli per protestare contro le discriminazioni razziali…

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Immagini dalla terza notte di protesta.

Salgono a tre le giornate di protesta e potrebbero non fermarsi.

I dimostranti auspicano (io anche) che la polizia (con le dovute cautele) mostri il video dell’uccisione dell’uomo, anche perché la polizia giustificava l’uccisione dell’uomo in un primo momento, al contrario della famiglia che dopo aver avisto il video sostiene sia semplicemente stato colpito mentre camminava sul marciapiede mentre aveva le mani sul proprio fianco.

Adesso anche la polizia ammette di non esser sicura l’uomo imbracciasse un’arma.

Chi difende aprioristicamente la polizia sostiene che gli agenti siano stressati e posti in condizioni di pericolo permanete vista la libera circolazione delle armi.

Il cartello che miete vittime e che nessun presidente americano, compreso Obama ha voluto o è riuscito ad abbattere in un paese dove sopravvivono retaggi della cultura del Far West unitesi oggi alla cultura del business.

Purtroppo insieme compongono una miscela esplosiva…

http://www.cbsnews.com/live/video/charlotte-nc-protests-continue-for-third-night/

Difesa comprensibile ma omicidio ingiustificato, a questo punto pare verosimile che Keith Lamont Scott sia stato sospettato di qualcosa forse solo perché nero e sia bastato questo “dettaglio” per aprire il fuoco…

Posto il coprifuoco (che sembrava non volessero inizialmente le autorità) dalla sindaca Roberts da mezzanotte alle sei AM, è stato puntualmente ignorato nonostante l’arrivo della Guardia Nazionale.

La guardia nazionale.

La guardia nazionale.

Cortei pacifici, un gruppetto si è staccato per tentate di bloccare l’autostrada ma è stato disperso dagli agenti.

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La cosa più triste è che la persona colpita la precedente notte è deceduta.
Diventa così la seconda vittima.


Un articolo con altri dettagli sulle “giornate di Charlotte”:

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-09-22/da-charlotte-baltimora-spirale-inarrestabile-violenze-205840.shtml?uuid=ADJqEaPB

#Charlotteprotest

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.