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Innanzitutto scusatemi per il titolo e il fotomontaggio volante, ribadisco che è “tutta colpa” del mitico Guerin Sportivo vecchia maniera, però i Calabroni hanno piazzato il primo ruggito in questo mercato invernale e potrebbero terrorizzare a Est se solo la società facesse uno sforzo per raggiungere un centro di cui parleremo tra poco…
 
Gli Charlotte Hornets hanno voluto muoversi sul mercato in queste ore prima della trade deadline di giovedì sera, da qui in poi il susseguirsi altre sorprese che potrebbero coinvolgere ancora Charlotte non sarebbe da escludere a priori.
A proposito di ciò, domani sera prima della chiusura, pubblicherò le opinioni di alcuni tifosi (frequentatori della pagina FB) Hornets e non solo, a riguardo di questi argomenti.
 
Che cosa è successo riguardante gli Hornets?
 
Semplicemente che l’infortunio di Kidd-Gilchrist prima dell’All-Star Game (disastroso per la squadra ma provvidenziale nei tempi), ha dato tempo e modo alla società di prendere un sostituto, cioè Courtney Lee (5,675,000 $) da Memphis, arrivato ieri nella tarda serata italiana.
 
In realtà Lee è una SG, quindi quel che mi aspetto personalmente è che Batum vada a riprendere dall’inizio il suo ruolo naturale di ala piccola mentre Lee dovrebbe partire titolare in quintetto come guardia tiratrice.
 
Lee sarà free agent a fine stagione, ci saranno da valutare i fattori d’inserimento e il suo impatto nel team (Charlotte sta tentando di migliorare ulteriormente sul perimetro) prima di parlare con un giocatore comunque che ha Memphis ha mostrato una discreta qualità.
 
Il giocatore nato il 3 ottobre 1985 a Indianapolis è al settimo anno nella NBA ed è partito 37 volte in quintetto titolare (su 51 giocate) e in 29,2 minuti ha segnato 10 punti di media a gara tirando con il 37,0% da tre punti e con l’82,6% dalla lunetta.
 
A scanso di equivoci P.J. Hairston (non più nei progetti della società da tempo) non partirà più titolare, poiché ceduto proprio ai Grizzlies in una trade a tre che ha visto arrivare a Memphis anche il trentasettenne giocatore dei Miami Heat ed ex New Orleans Hornets, C. Andersen. Memphis, squadra che in questa trade, dal mio punto di vista, ha guadagnato meno, ha ottenuto anche due scelte a testa da Charlotte e Miami, ma da secondo giro…
 
Charlotte inoltre ha mandato a Miami Brian Roberts, presumibilmente per riequilibrare un po’ il salary cup che da 76,6 milioni è aumentato a 78,1 milioni di dollari, risultando comunque sotto il tetto salariale.
 
Al momento se Lee non rifirmasse a fine stagione, gli Hornets avrebbero quasi 11 mil. (10,7) di spazio per muoversi ancora sul mercato senza pagare tasse extra.
 
Quello che intriga di più però, è il rumors secondo il quale la società sarebbe interessata all’acquisizione di Dwight Howard, il centro dei Rockets ha uno stipendio che supera i 22 milioni e con chi Charlotte potrebbe, di fatto, scambiarlo è tutto da vedere.
 
Personalmente, vista la scadenza di contratto di Jefferson (il quale guadagna 10 milioni in meno del collega), si potrebbe pensare a lui come principale indiziato con un giocatore di contorno come contropartita o eventuali scelte future, oppure anche Zeller, il quale a inizio stagione era dato come possibile pedina di scambio per eventuali trade.
 
In casa Rockets si vocifera vi siano problemi con Harden, tutto potrebbe mutare o rimanere immobile, non ci sarebbe da stupirsi in caso di prima ipotesi con il GM dei Rockets già capace di stravolgere la faccia del team.
 
Ovviamente quest’ultima è solo una voce ma se così dovesse essere, potrebbe riprendere seriamente l’Hornetsmania dilagante che nei primi anni ’90, quasi alla loro fine aveva caratterizzato la città di Charlotte e non solo (i prodotti degli Hornets arrivarono a superare in vendite quelli dei Bulls di MJ a metà anni ‘90)… che MJ ci faccia un regalo per il suo compleanno (oggi 17 febbraio 2016 compie 53 anni)?
 
Se volete fargli gli auguri (e magari qualche richiesta sulla pagina FB ufficiale), c’è un post dedicato a lui… https://www.facebook.com/hornets/?fref=nf
 
Una piccola speranza c’è, anche se rimango con i piedi per terra.
 
Let’s go Hornets!
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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