E’ domenica e nel pomeriggio (senza la lega per eccellenza dello sport prediletto dalla maggior parte degli italiani) si darà il via alla ripartenza della caccia ai playoffs dei team impegnati alla ricerca di un posto al sole.
Il prolungamento della stagione è a un passo, le squadre sono entrate nel conto alla rovescia finale; -10, -9, -8… le speranze di raggiungere la post season però non sono uguali per tutte.
Ovviamente figlie dei risultati di questa stagione la bagarre avvantaggia alcuni team rispetto ad altri in una specie di pazza e mitica corsa (cartone animato) come il Wacky Races prodotto da Hanna & Barbera arrivato in italia a inizio anni ’80.

Si “riparte” da qui con Hugo attardato, il quale cercherà di tagliar la curva per guadagnar posizioni utili…
Sette squadre per quattro posti considerando che fino a Toronto le prime 4 non hanno problemi essendo già qualificate…
Vediamo un po’ come sono messe le concorrenti in lotta allora.
Ovviamente non ho la pretesa di dire forzosamente quali saranno le partecipanti e quali no, è solo un’analisi sul momento delle squadre, sempre smentibile dai fatti che potrebbero variare di giorno in giorno a seconda di esigenze (conseguimento di una posizione), strategie (sconfitte per aver più palline alla lottery per il Draft) delle avversarie che affronteranno queste squadre di volta in volta.
Per fortuna o sfortuna, non essendo una novella Cassandra, non ho poteri conoscitivi rispetto al futuro.
L’unica nota è che essendo fan dei Calabroni, proverò a “forzare” un po’ la tabella di Charlotte, la quale per accedere ai playoffs dovrà superarsi, stimando approssimativamente al momento direi io, un 20% come possibilità di rientro.
Qui sotto ecco la tabella aggiornata delle squadre in lotta per i Playoffs a Est con qualche dato in più rispetto a quella pubblicata precedentemente.
Breve analisi delle 7 in gara
5^ Atlanta Hawks (80%)
In vantaggio con: Chicago (3-0), Milwaukee (3-1). Ininfluente ai fini della vittoria nella serie stagionale l’ultima sfida contro i Bulls.
In parità con: Miami (2-2), Indiana (1-1). Da giocarsi ancora una gara contro Indiana.
In svantaggio con: Charlotte (0-3), Detroit (1-2). Manca anche una partita contro Charlotte che anche in caso di vittoria non muterà l’esito della serie stagionale.
A proposito di Wacky Races (abbinerò un mezzo a ogni contendente), gli Hawks potrebbero esser paragonati a “L’Armata Speciale”. Veramente il Sergente Blast assomiglierebbe più a Clifford, ma il cannone in estate l’acquistarono i Falchi. Howard ha sparato cannonate troppo lentamente, rinculando dal colpo di cannone ora i Falchi poggiano i loro lenti cingoli sul terreno senza Paul Millsap e Kent Bazemore out. Senza di loro Atlanta è rientrata nel gruppo delle pericolanti rispetto alla partecipazione playoffs, la quale sembrava ormai acquisita e ora con 4 back to back (il peggiore tra le squadre in lotta) la situazione si complica un pochino. Dovrebbe partire Ilyasova in quintetto al posto di Millsap stanotte (nonostante gli Hawks avessero sperato di poterlo schierare già contro i Nets), il quale è alle prese con un ginocchio sinistro dolorante e sta incidendo parecchio sui risultati dei Falchi. C’è di buono che per la partita contro una Brooklyn piuttosto giù, l’assenza di Millsap potrebbe pesare relativamente. Atlanta deve cercare di spezzare una serie di sei sconfitte consecutive e il gioco di Budenholzer unita alla modestia dell’avversario di turno potrebbe far tornar a muover la classifica. Tra le pericolanti è quella messa meglio, mantiene quindi buone possibilità di partecipazione ai playoffs anche se il rientro di Millsap (sembrato probabile) è un’incognita. Sperando per loro di non dover ricorrere alle ultime due giornate in cu i Falchi avranno due dei tre scontri diretti. Uno in casa e due fuori. Devono sfruttare le prossime partite assolutamente se vogliono restar tranquilli.
6^ Milwaukee Bucks (85%)
In vantaggio con: Chicago (3-0), Indiana (3-0), Detroit (2-1). Una partita da disputare ancora contro tutti e tre i team con i quali i Bucks sono in vantaggio.
In parità con: nessuno.
In svantaggio con: Atlanta (1-3), Miami (1-3) e Charlotte (0-1). Due le partite da disputare ancora contro i Calabroni.
Rufus Roughcut. Il boscaiolo con camiciona a scacchi potrebbe adattarsi nel Wisconsin, le sue ruote a sega circolare per segare gli ostacoli si adattano a Giannis, talento dei Bucks le cui prestazioni stanno sostenendo i Cervi in mancanza dell’ala “gemella” J. Parker. Il calendario sarà determinante. Cinque scontri diretti, tre da giocare in casa e due fuori. Nel mezzo le partite contro i Mavs in casa e i Thunder fuori, qui bisognerà vedere le motivazioni dei due team, quella contro Dallas appare relativamente facile, a Oklahoma City invece i ci sarà da sudare. Solo quattro le casalinghe e sei le esterne, per coach Kidd, però potrebbe esser un gioco da ragazzi vincerne in totale almeno cinque sfruttando il buon momento di forma e giungere così probabilmente ai playoffs dove Milwaukee negli ultimi trenta anni non ha mai percorso troppa strada se non nell’occasione a inizio secolo in cui i verdoni sconfissero gli Hornets 4-3 per perder la finale di Conference contro Philadelphia con il medesimo punteggio. Philadelphia in questo periodo è una mina vagante, può vincere o perdere in maniera imprevedibile, la trasferta sul campo dei Sixers però dovrebbe essere vinta dai Bucks che aspirano ai playoffs, molte possibilità in meno invece vedo per i Cervi di sbancare Boston durante le due trasferte al TD Garden. Jabari Parker è out ormai da tempo, Beasley a causa dell’iperestensione del ginocchio sinistro richiede ancora del tempo per il rientro. Antetokounmpo con 23,2 pt. e Middleton (rientrato a febbraio), portano punti (nonostante l’1/13 del secondo contro gli Hawks nell’ultima uscita) dando la spinta per cercar di ottenere i playoffs non molto distanti ma minati da qualche difficoltà.
7^ Indiana Pacers (75%)
In vantaggio con: Detroit (4-0).
In parità con: Charlotte (2-2), Chicago (2-2) e Atlanta (1-1). Contro gli Hawks vi sarà ancora una partita da disputare.
In svantaggio con: Miami (1-2), Milwaukee (0-3). Ancora una sfida da giocare contro Milwaukee.
Clyde e la sua banda (di malavitosi). Macchina antiproiettile e settimo posto, numero della macchina e posizione che coincide in classifica. La squadra fa spuntare i piedini (non avendo fondo) e rema verso il traguardo guidata da Paul “Clyde” George. Indiana sul suo parquet (Bankers Life Fieldhouse) ha dato il via alla rincorsa ai playoffs. Il 25-11 casalingo è nettamente record migliore rispetto alle concorrenti in lizza. Indy ne avrà ancora cinque da disputare in casa. Difficile pensare possa portarne a casa meno di tre. Le prime due sono abbordabili (76ers e Timberwolves), lo scontro diretto con i Bucks è casalingo, diventerà più arduo affrontare Raptors e un’incognita l’ultima contro gli Hawks. A parte Glenn Robinson III, i Battistrada di Coach Nate McMillan hanno tutti i giocatori a disposizione. Con 22,6 pt. a partita e il 90,9% ai liberi, Paul George guida la pattuglia dei Pacers aiutato dai 15,3 pt. e dai 7,8 assist di media di Jeff Teague, play esperto trasferitosi nella fila gialloblù dopo sette anni di militanza in quel di Atlanta. Probabile ce la possano fare ma devono stare attenti a eventuali classifiche avulse. Contro Heat e Bucks non c’è possibilità di recupero, contro Atlanta giocheranno una partita spareggio che varrà doppio visto che le squadre con le quali i Battistrada sono in svantaggio sono quelle più prossime.
8^ Miami Heat (65%)
In vantaggio con: Milwaukee (3-1) e Indiana (2-1).
In parità con: Atlanta (2-2).
In svantaggio con: Chicago (1-2), Detroit (1-2), Charlotte (1-2). Contro Charlotte e Detroit, Miami disputerà ancora una partita a testa.
Miami potrebbe essere il Diabolico Coupé. Funesta cassa da morto, agli Heat avevano già fatto tutti (quasi) il funerale a inizio stagione, ma poi è spuntato il drago dalla torre a dar la fiammata decisiva per tornar a competere. Miami potrebbe essere determinante anche quest’anno per il futuro a breve termine degli Hornets. Gli Heat sono avanti tre partite rispetto a Charlotte (gli Hornets affronteranno in casa gli Heat ancora una volta partendo da un 2-1 a proprio favore) e occupano quell’ottava posizione “ambita” anche da Detroit e Chicago, l’ultima per giocare almeno qualche partita di post season facendo respirare l’inebriante (non insolito per Miami) profumo dei playoffs propri tifosi. Miami stava andando piuttosto bene ultimamente. Per me è la rivelazione dell’anno. Con l’uscita di scena di Bosh e l’abbandono di Wade sembrava ormai destinata a un anno da ricostruzione, invece nella parte centrale, dopo un inizio costellato da sconfitte e poche vittorie, l’inversione di rotta con Spolestra, bravo a disciplinare il gruppo, fortunato nell’esplosione di Waiters. Molte W quindi, come Waiters e Whiteside. I due però sono al momento out. Il primo è dato fuori almeno sino a fine marzo per problemi alla caviglia, il secondo si è infortunato nella sconfitta a Toronto imitando il compagno, ma la sua distorsione alla caviglia pare meno grave del previsto. Non si è allenato quindi recentemente, bisognerà vedere se effettuerà il riscaldamento a Boston. Molti danno il centro titolare di Miami come possibile starter al TD Garden. Whiteside aveva preso 14 rimbalzi e segnato 16 punti contro i Grizzlies, qualche punto in più di quelli di sutura (13) dategli a un dito della mano destra che sembra però non averlo limitato nelle medie stagionali durante l’ultima uscita. Con due dei tre migliori marcatori fuori (anche se Hassan potrebbe tornar presto), Dragic sarà anche finalizzatore. Già guida il team con 20,1 pt. a partita smistando 5,9 assist a serata, saranno Tyler e James Johnson con le loro incursioni a cercar di provveder all’attacco del Calore. Un po’ più complesso in difesa se non rientrasse subito Whiteside, visto che i 14,2 rimbalzi di medi a partita a Miami non li prende nessuno, Winslow (anche lui out) è il secondo con 5,2 a match, J. Johnson e Reed sono sotto i 5…
9^ Chicago Bulls (40%)
In vantaggio con: Charlotte (2-1), Miami (2-1).
In parità con: Detroit (2-2) e Indiana (2-2).
In svantaggio con: Atlanta (0-3), Milwaukee (0-3). Ininfluenti per gli esiti nelle due serie le gare contro Hawks e Bucks finali.
Peter Perfect. Le sue auto si distruggono spessissimo, nemmeno le avesse montate lui a caso comprandole all’Ikea in un’ipotetica area dedicata alla meccanica. Le rimette in sesto per magia con un calcio ma a coach Fred Hoiberg la magia senza Wade potrebbe non riuscire. Dwayne è out almeno sino il primo maggio e il progetto Playoffs potrebbe naufragar ancora. Questo significa niente più partite di Regular Season per lui. Cadendo contro i Grizzlies si è procurato una piccola frattura al gomito. Niente operazione per un giocatore fondamentale per i Bulls che l’anno prossimo dovrebbe guadagnare 23,8 milioni e forse la canotta dei Bulls potrebbe averla indossata per l’ultima volta contro i plantigradi. L’instabilità nell’essersi affidati a un buonissimo giocatore, ma con problemi fisici non sta premiando i Bulls, i quali si son dati la zappa sui piedi nel mercato invernale con scelte dubbie in ottica playoffs. Jimmy Butler sarà quindi il fulcro dell’azione, Denzel Valentine e Paul Zipser potrebbero avere più minutaggio, Mirotic cercherà di sopperir dall’arco alle carenze dei Tori, ma basteranno a Chicago per invertire il recente trend negativo culminato con l’inopinata sconfitta contro Philadelphia?
10^ Detroit Pistons (35%)
In vantaggio con: Charlotte (3-1), Atlanta (2-1) e Miami (2-1). Pistons che devono affrontare Miami ancora una volta, con la serie quindi non ancora vinta.
In parità con: Chicago (2-2).
In svantaggio con: Milwaukee (1-2), Indiana (0-4). Importante la sfida che vedrà opposti i Pistons ai Pacers per cercar di pareggiare la serie.
Red Max che assomiglia anche un po’ a Van Gundy… Arriva balzellon balzelloni con il suo aereo che non decolla ma rimbalza sull’asfalto, metafora per dire che i Pistons rimangono sempre a metà strada tra due situazioni. Nove piccoli spezzoni di partita per l’unico infortunato dei Pistons (Gbinije) che hanno l’infermeria vuota praticamente, ma non trovano in bandolo della matassa. Ai Pistoni mancano 9 partite, le prime sono abbordabili così come l’ultima, nel mezzo però Raptors, Rockets, Grizzlies e Wizards saranno scogli difficili da superare. Motown ha perso anche con i Magic e Stan Van Gundy tra un urlaccio e l’altro, paonazzo in volto a bordo campo, ha trovato anche il tempo per autoaccusarsi del non gioco dei suoi che nonostante lunghi come Drummond e giocatori utili come Leuer o Marjanovic (impegnato all’occorrenza), più un attacco equilibrato, non sembrano in grado di accedere alla post season, salvo che dalla partita contro New York (priva di Noah già out in lista infortunati e per di più sospeso per 20 partite per l’uso di un integratore che dall’anno prossimo pare sarà legale) al MSG se ne ricavi uno sprint per vincerne qualcuna di seguito.
11^ Charlotte Hornets (20%)
In vantaggio con: Milwaukee (1-0), Miami (2-1) e Atlanta (3-0). Hornets che dovranno giocare ancora quattro partite contro questi team. Una contro Atlanta ininfluente per la W nella serie, una contro Miami e due contro i Bucks che, ipoteticamente, potrebbero ribaltare la serie.
In parità con: Indiana (2-2).
In svantaggio con: Chicago (1-2) e Detroit (1-3).
Gli Hornets sarebbero i fratelli Slag anche se l’insetto scoppiettante o l’Armata Speciale calzerebbero anch’esse. Numero uno a Est a inizio stagione, ora a colpi di clavate provano a darsi una rudimentale spinta per entrare nel paradiso dei Playoffs. Charlotte è la più arretrata nel gruppone e teoricamente le speranze sono ridotte a un lumicino ma questo 20% sul 400% totale, vincendo tre delle prossime 4, potrebbe trasformarsi in percentuale più alta, almeno per me che vado in direzione ostinata e contraria (cit. F. De André). I back to back sono ben tre ma gli Hornets stanno vivendo un buon momento, pur confermando che contro i top team proprio non hanno le armi giuste per realizzare il colpaccio. Contro Boston sarà dura, contro Toronto in Canada anche, sebbene i Calabroni si siano registrati sulle frequenze dei Raptors e potrebbero metterli in difficoltà. Contro Denver, team alla ricerca dei playoffs, ci sarà il “problema SKY” ma la sfida si giocherà in casa dando un vantaggio agli Hornets che nel 6-4 (tra casa e fuori) finale, affronteranno una volta anche Bucks e Heat all’Alveare, sebbene quest’anno lo Spectrum Center (vecchia Time Warner Cable Arena) non sia stato un fortino quasi inespugnabile come lo scorso anno. Dopo la sconfitta con Cleveland i playoffs distano tre partite. Pesano molto alcune sconfitte, ad esempio le due con Detroit (una al supplementare e una con un tiro di Belinelli annullato fuori tempo massimo che ci avrebbe consegnato la W). Gli Hornets, ahimè, si augurano quindi anche qualche passo falso dei team davanti a loro, in difficoltà per infortuni o gioco sufficiente per approdare ai playoffs. Dal mio punto di vista Miami e Milwaukee porrebbero essere due delle candidate ad approdarvi rispetto a Bulls e Pistons, quindi vincere i due scontri diretti più almeno altre cinque partite nelle ultime dieci, diventa fondamentale per cercar l’accesso dall’ultima porta disponibile per i playoffs.