Rischio a Carter

embrerebbe ormai praticamente certa la voce diffusa da Jeff Goodman e Chris Haynes (ESPN).

Il rumors si era diffuso nella notte italiana e sta ritrovando riscontri su altre testate.

Michael Carter-Williams (PG, 10 ottobre 1991, 198 cm X 86 kg), rookie of the year con i 76ers nel 2013-14, sarebbe divenuto nella notte italiana un giocatore degli Hornets.

 

 

Il contratto firmato sarà molto vantaggioso per gli Hornets in termini economici visti i “soli” 2,7 milioni (a Chicago Carter-Williams percepiva $3,183,526) spesi in un mercato che si sta spingendo su cifre “folli” mai viste, forte dei contrati stipulati dalla NBA con le televisioni per quasi un decennio.

Il progetto è a breve termine tuttavia, effettivamente più che di progetto potremmo parlare d’esperimento perché il suddetto giocatore, dopo aver ben esordito a Philadelphia, è passato ai Bucks nel 2014/15 e ai Bulls nell’autunno 2016 finendo per abbassare le sue prestazioni (45 partite totali, 19 da titolari con problemi al ginocchio) tanto che i Tori, visti i suoi soli 6,6 punti e 2,5 assist di media, l’hanno lasciato sul mercato libero d’essere free agent senza estendere una Q.O..

 

Le statistiche in calo del giocatore.

La venticinquenne PG va a coprire il “buco” di playmaker affidabile lasciato dietro a Kemba, anche se trascina i dubbi che si porta dietro negli ultimi anni, come le catene di un fantasma (chissà poi perché un immateriale ectoplasma debba trascinarsi pesanti catene come fardello) le sue prestazioni sono andate calando. Trattasi quindi di un’ennesima scommessa, una specie di rischio per la dirigenza degli Hornets.

A Cho, Jordan, Clifford e ai suoi assistenti il compito di motivarlo per riportarlo a buoni livelli, sebbene principalmente gli si chiederà di sopperire in termini di punti all’assenza sul parquet di Walker nei momenti di riposo.

Non ha un gran tiro da fuori e non è un tiratore eccezionale di liberi, anche se potrebbe dare una mano, grazie alla sua mobilità, a rubare qualche pallone in più, statistica deficitaria per Charlotte.

Cho aveva dichiarato che la PG dietro a Walker sarebbe stata la priorità per Charlotte e visto il basso costo, si potrebbero anche intravedere margini per altri scambi che potrebbero rivoluzionare il volto degli Hornets vista la “presa” su Williams immediata.

Nella mattinata americana di ieri intanto Charlotte ha debuttato sconfiggendo gli Heat per 74-67 alla Pro Summer League di Orlando. Tra i giocatori nel roster ufficiale degli Hornets da segnalare Weber con 17 punti, Graham con 16, O’Bryant con 12 e Bacon con 9.

 

Dwayne Bacon #4 of the Charlotte Hornets handles the ball against the Miami Heat during the 2017 Summer League on July 1, 2017 at Amway Center in Orlando, Florida.
Copyright 2017 NBAE (Photo by Fernando Medina/NBAE via Getty Images)

 

Tornando indietro di qualche giorno, Kemba ha ricevuto il premio NBA Sportsmanship Award, per l’atleta che più rappresenta l’etica lavorativa, la sportività e la lealtà.

Non è il primo Hornets a detenerlo, poiché P.J. Brown lo ricevette nel 2003/04, ma i Calabroni avevano già lasciato la casa madre di Charlotte per accasarsi a New Orleans, di fatto quindi è il primo giocatore a riceverlo in North Carolina.

 

Questo articolo è stato pubblicato in News da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.