Bojanovic-ino?

Un fotomontaggio di Bogdanovic con la sua possibile futura canotta.

Un fotomontaggio di Bogdanović con la sua possibile futura canotta.

 

Era ancora un bambino in fasce Bojan Bogdanović (nato il 18 aprile 1989), quando la sua ex Jugoslavia si dissolse a inizio anni ’90 (come poi faranno molti altri Stati nel mondo) e tornò la polveriera d’Europa che era stata anche a inizio secolo, quando Gavrilo Princip innescò (con la successiva rigida e apposita “complicità” austriaca contrapposta a mire espansionistiche di altri Stati) la prima guerra mondiale.
Il cestista nato a Mostar in Bosnia che gioca per la nazionale croata potrebbe essere il nuovo obiettivo individuato dagli Charlotte Hornets.
Bojan, il cui nome in lingua slava significa “battaglia”, potrebbe essere metaforicamente l’uomo che sul campo aiuterà in questa difficile lotta per raggiungere i playoffs, i Calabroni, ultimamente flagellati dagli infortuni pesanti (Jefferson, Batum, MKG e Lamb non al 100%), scivolati all’undicesimo posto, fuori dalla zona playoffs e con un’involuzione di gioco preoccupante.
Il telefono rosso che porta da Charlotte a Brooklyn pare che di questi tempi vada di moda, lo scorso anno si parlò di possibili scambi con Joe Johnson e altri Nets come Jarrett Jack, tutto saltato per le pretenziose richieste dell’ex franchigia di East Rutherford.
Oggi, lo swingman (al momento nei Nets parte come ala piccola) venuto dalla terra degli slavi del sud potrebbe diventare un nuovo Calabrone, sebbene per ora più che di trattativa è solo un rumors veritiero basato sull’interesse degli Hornets per il giocatore e ancora nulla dice che la trattativa ancora fumosa (gli Hornets possiedono un second-rounder 2019 dei Nets) debba afferire a un passaggio del giocatore in maglia teal & purple visti i precedenti trascorsi intercorsi tra i due club.
I Nets stanno perdendo decisamente il treno playoffs dopo l’avvio di stagione deludente e il GM di Brooklyn probabilmente vorrebbe abbassare un po’ il loro medio/alto payroll ($83,672,889 per 18 giocatori con Bogdanović che costa a Brooklyn $3,425,510 in questa stagione, sesto tra i più pagati tra le Retine), nonostante Bojan rappresenti per loro una garanzia da oltre l’arco come pochi altri giocatori in squadra.
Bogdanovic inoltre ora parte anche titolare in quintetto dopo l’infortunio della SF Rondae Hollis-Jefferson.
Clifford forse cerca qualcuno che abbia un tre punti affidabile, anche se Bojan ha una media più bassa rispetto alla media di tutta Charlotte (33,6% contro i 34,7% degli Hornets), però sugli scarichi potrebbe diventare interessante nel momento in cui riuscissimo a servirlo nella maniera più adeguata.
Le statistiche di Bogdanovic.

Le statistiche di Bogdanovic.

Purtroppo, mi sembra che all’interno dell’area senza Jefferson, il peso ricada troppo sugli esterni che devono fare più fatica per trovare spazio vista la non elevata pericolosità di Hawes, Kaminsky, M. Williams e in parte Zeller sotto canestro.
Probabilmente Charlotte è anche interessata all’aspetto difensivo, Bojan, 2,03 mt., è infatti più alto di 12 cm rispetto Lin, 10 cm di Daniels, di 7 rispetto a Lamb e di 5 rispetto a P.J. Hairston, il che magari semplicemente mettendo un braccio avanti al viso dell’avversario potrebbe risultare più efficace di quanto e quando venga fatto dalle altre guardie e ali piccole e sicuramente non ha difesa inferiore ad alcuni dei giocatori menzionati.
Per un nuovo possibile arrivo, c’è anche un giocatore che sta vivendo una stagione a bordo campo, dietro la panchina degli Hornets troviamo Michael Kidd-Gilchrist la cui guarigione pare essere quasi miracolosa, infatti, molte voci dicono che potrebbe ritornare in campo questa stagione e forse già tra un mese o poco più.
MKG si è rialzato e sta per tornare a quanto sembra...

MKG si è rialzato e sta per tornare a quanto sembra…

Sui tempi non ci sono certezze, anche perché lo staff medico, prima di perderlo per più tempo facendolo rientrare troppo presto, vuole accertarsi che il giocatore stia bene, sia in piena forma, e guarito interamente dalla lesione alla spalla subita alla prima uscita di preseason a Orlando.
Lo stesso Kidd-Gilchrist ha detto all’Observer mercoledì agli shootaround: “Sto per giocare. E ‘una questione di quando ormai”.
Anche Clifford è ottimista pur non definendosi un medico lo ha elogiato per l’energia che porta e trasmette intorno a lui.
Il suo rientro sarebbe un grande “colpo” se solo la squadra riuscisse a non uscire dalla lotta, avendo una prima parte di marzo teoricamente favorevole a livello di calendario si potrebbe anche pensare a risalire in classifica se dovessimo girare ancora in queste posizioni, ma non distanti dalla zona playoffs.
L’incertezza del futuro ci accompagna sempre e ancora una volta a Charlotte si augurano che questa non sia l’ennesima occasione persa per raggiungere i playoffs. Ancora nulla è perso ma bisogna fare in fretta a trovare alcune W.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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