Lance in resta.

Lancia in resta è un modo di dire… significa partire sparati, decisi, come i cavalieri medioevali che sfruttavano un supporto metallico chiamato resta per non far scivolare la lancia indietro al momento dell’impatto, distribuendo così meglio l’energia contraria sul torace e non solamente sul braccio. Lance invece resterà (almeno per il momento) un giocatore degli Charlotte Hornets. La trattativa (svelata) è durata lo spazio di un giorno, nemmeno un samurai avrebbe potuto contemplare la caducità della vita osservando quel fiore di ciliegio che ne è il simbolo o Fabrizio De André cantare “come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose”…

Lance rimarrà a Charlotte, almeno per ora...

Lance rimarrà a Charlotte, almeno per ora…

Lance Stephenson, infatti, al 99,9% non si accaserà ai suoi amati Brooklyn Nets.

E’ stata proprio Brooklyn ad avere un ripensamento per Stephenson (così riferisce Adrian Wojnarowski per Yahoo! Sport’). Non si conoscono i motivi di tale ripensamento, rimanendo ai fatti oggettivi si sa che Brooklyn è interessata a liberarsi del centro Brook Lopez. L'”intoppo” con gli Hornets ha fatto si che ora i bianconeri stiano trattando direttamente con Oklahoma City, anche se mantengono aperti altri fronti, non solo per Lopez.

I Thunder vorrebbero mettere le mani su Lopez e hanno messo sul piatto anche Kendrick Perkins, il quale ha un contratto in scadenza, così riferisce Chris Broussard per ESPN.

Quindi… almeno per il momento (e per la mia gioia nonostante il primo sia un buon giocatore), niente Jarrett Jack (dai Nets) e niente Jeremy Lamb (dai Thunder).

Ora i Thunder potrebbero offrire ai Nets sia Perkins che Lamb in cambio del centro di riserva (ora che Plumlee gioca da titolare) di Brooklyn.

I Nets hanno anche parlato con gli  Heat per Lopez, ma preferiscono muovere il centro a Ovest.

Oklahoma City è alla ricerca di una potenza di fuoco supplementare per aiutare Kevin Durant e Russell Westbrook per dare una spinta al team verso i playoffs.


Quindi Stephenson, fuori dall’affare, al momentro resterà nel roster, anche se gli Hornets stanno cercando di scambiarlo per ottenere qualcosa di più rispetto ai servigi offerti dall’ex Pacers. Questi negoziati come già detto però, questa mattina sono naufragati, almeno per ora, così sostiene il giornalista del Charlotteobserver Rick Bonnell.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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