OpiniHornets

Sfruttiamo un po’ il break (passato l’All-Star Game) per avere qualche opinione dei tifosi di Charlotte e non solo (abbiamo un “prestito” da New Orleans) sul momento della squadra e sul prossimo futuro, ora che nelle ultime ore disponibili prima della chiusura del mercato NBA sta salendo la febbre dello scambio…
I roster dei team potrebbero subire distorsioni tali da provocare nuovi rapporti di forza da qui alla fine della stagione, noi ci auguriamo che Jordan torni a mettere sulle mappe del basket che conta ai massimi livelli Charlotte, una città che in passato ha dimostrato tutto il suo affetto per la sua squadra e che se stimolata potrebbe riprendere la sua Hornetsmania, interrotta per i difficili rapporti tra tifosi e George Shinn a inizio anni 2000.
Qualche ora fa Houston, intanto, ha rifiutato un’offerta per Howard.
Gli Hornets hanno fatto la loro onesta proposta; avrebbero mandato in Texas Jefferson e Hawes, ma i Razzi hanno declinato l’offerta.
Rimane quindi il punto interrogativo. Riusciremo a ottenere un centro in poche ore? magari l’ex Tyson Chandler da Phoenix come si vociferava?
Comunque, tornando al discorso, il tema principale dell’articolo… tra un passato recente che ci ha accompagnato sino ad oggi, emozioni, sogni, prospettive recenti e future, le domande poste ai tifosi e appassionati NBA che hanno avuto la cortesia di rispondere sono le seguenti:
 
1) Vi aspettavate di più o di meno da quanto dimostrato da questo team dopo la preseason considerando gli innumerevoli infortuni che ci hanno colpito?
 
Giuseppe Punzi:
Sinceramente, visto anche come si erano messe le cose non me lo aspettavo, la squadra ha carattere.
 
Matteo Vetralla (tifoso Pelicans):
Secondo me lo sforzo fatto non è poco considerato tutto, penso che una classifica migliore di questa sia utopia.
 
Matteo Vezzelli:
No. Squadra da medio/bassa classifica. Mi ha stupito la PS scorso anno… Spero ancora nella lottery…
 
Igor Ferri: Gli infortuni a catena hanno pesato, abbiamo vinto partite inaspettate ma abbiamo regalato a Phoenix e Denver in crisi. Tutto sommato calcolando un calendario benevolo dopo questa serie di trasferte di fine febbraio, non è una brutta posizione di ripartenza.
 
2) Attualmente siamo all’ottavo posto. Pensate che con questo nucleo (perso MKG) riusciremo a qualificarci almeno mantenendolo?
 
Giuseppe Punzi:
Sarà durissima, ma con un po’ di fortuna non impossibile.
 
Matteo Vetralla:
È dura ma non impossibile, ce la giocheremo con Detroit fino alla fine.
 
Matteo Vezzelli:
Vedi sopra (riferito alla sua risposta n°1)…
 
Igor Ferri:
Come diceva Gigi Marzullo…
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dato che le ho stilate io le domande mettendomi in difficoltà da solo… il calendario è buono, l’arrivo di Lee aiuterà il team se riuscirà a inserirsi velocemente negli schemi di Clifford, la perdita di MKG però è stata pesante. Bisognerà vedere se nelle ultime ore succederà qualcosa di clamoroso ancora, un po’ come fu lo scorso febbraio (parlando di scambi in generale in ambito NBA)…
 
3) Secondo voi, la società dovrebbe muoversi sul mercato ora in prospettiva playoffs e futura?
 
Giuseppe Punzi:
In prospettiva Playoffs è necessario trovare un 3 decente vista la situazione, ma non vedo tanto in giro, voi?
 
Matteo Vetralla:
Difficile muovere big ora, magari un sostituito di MKG (Hairston non si può guardare), vedere se si può piazzare qualche contratto per gente in scadenza a giugno (magari per provare la carta KD), ma per fare ciò spesso si devono mettere sul piatto scelte e non conosco le intenzioni di Cho (personalmente sono sempre per andare al draft e quindi avere giocatori di prospettiva, a meno di ottime occasioni).
 
Matteo Vezzelli:
Cedere i contrattoni pluriennali e prendere dei single years in modo da rilasciarli in estate.
 
Igor Ferri:
Possibilmente si e l’ha già fatto in parte. Liberarsi di Jefferson, con tutta la stima che nutro per lui come persona e giocatore (serio professionista e gran giocatore di post basso), in ottica futura potrebbe essere utile se arrivasse qualcosa di sostanzioso. Big Al è in scadenza e la sua integrità fisica desta preoccupazioni, una squadra come la nostra non può permettersi due annate con un leader fuori per così tante partite.
 
4) Chi o di che cosa avremmo maggiormente bisogno attualmente secondo voi? Giocatore e/o ruolo…
 
Giuseppe Punzi:
Confermo il rim protector, è ciò che ci manca da tanto, da questo punto di vista mi sarei tenuto Vonleh.
 
Matteo Vetralla:
Assolutamente un rim protector, via Big Al, poi come nucleo non è male, sperando nella crescita futura di MKG (magari con meno infortuni). Ci vorrebbe forse una panchina un po’ più sostanziosa per puntare più in alto. Williams a me non convince molto da titolare, ottimo backup ma ci vuole il salto di qualità. Diciamo fino alla AP va bene.
 
Matteo Vezzelli:
Un top player di assoluto valore attorno al quale costruire il futuro.
 
Igor Ferri:
Mi unisco al famoso “protettore dell’anello”, Howard (un paio d’ore fa i Rockets hanno respinto una prima offerta di Charlotte che l’avrebbe scambiato con Jefferson e Hawes) anche se dipinto da qualcuno come soft player, personalmente mi andrebbe benissimo, anche perché credo che alltri come Whiteside e DeAndre Jordan non verrebbero mai lasciati partire dalle rispettive squadre. Si vociferava anche di Tyson Chandler (non più giovanissimo) in uno scambio con Phoenix, anche lui potrebbe essere una soluzione momentanea per la post season.
 
5) Il vostro sogno nel cassetto invece quale sarebbe (giocatore)?
 
Giuseppe Punzi:
Mi piacerebbe vedere sinceramente un centro giovane e di prospettiva, perse ormai le speranze per Al. Però non me ne viene in mente nessuno al momento. Per il resto direi che un tiratore come Booker dalla panca come cambio di “Nic” mi farebbe impazzire.
 
Matteo Vetralla:
Durant (mio giocatore preferito, speriamo venga a Nola ;)).
 
Matteo Vezzelli:
Il #35 (Kevin Durant).
 
Igor Ferri:
Stephen Curry, “roba da poco”. Ma… Dell, suo padre è il mio giocatore preferito di sempre, 10 anni a Charlotte, un Hornet della prima ora, recordman di punti della franchigia e telecronista tecnico di Fox per le partite dei Calabroni. I Warriors hanno vinto un titolo e quest’anno (salvo infortuni) se gli Spurs non faranno scherzi, probabilmente guadagneranno il secondo, non siate egoisti a Oakland. Direi che due parole per riportare a casa il giocatore più letale della lega potrebbe mettercele, anche se stimo Kemba.
 
6) Domanda da 100 milioni di dollari… premesso che non siamo nei playoffs ancora, ma se dovessimo farcela, che squadra vorreste affrontare al primo turno nella post season?
 
Giuseppe Punzi:
Toronto a mani basse, con i Cavs perdi senza dubbio, con Toronto può accadere che si suicidino.
 
Matteo Vetralla:
Bene che va ti qualifichi ottavo, quindi incontri Cleveland al 95% e Toronto al 5%, direi la seconda, ma dura vincere più di una partita in ogni caso.
 
Matteo Vezzelli:
i Cavs per potere insultare a morte “The looser one”.
 
Igor Ferri:
Mi piacerebbe una sfida contro i Bulls, magari arrivando quarti, ma tutte e due le franchigie rischiano di non giocare i playoffs. Mi associo a Giuseppe nel caso in cui la classifica non dovesse discostarsi di molto, Toronto secondo me è un team abbordabile, senza farsi illusioni sulla certezza di un passaggio turno. Atlanta è una soluzione intrigante, eviterei Boston, squadra rognosa e Cleveland.
Eventuali (se ci saranno) aggiornamenti sul mercato dei Calabroni in tarda serata…
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.