Game 70: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 114-118


Intro

Se dovessi scegliere una fotografia esterna al basket a 13 partite dal termine della stagione per illustrare la situazione l’immagine sarebbe questa.

Nella foto sono presenti Salvador Dalì, genio dell’arte a 360° con il suo ocelot Babou.

L’eccentrico artista aveva come animale domestico un gattopardo.

Se dovessi fare un paragone, nel dorato mondo della NBA, Michael Jordan, proprietario degli Hornets, come giocatore potrebbe essere paragonato al lussuoso Dalì per talento mentre, pur amando molto i felini, l’ocelot mi ricorda l’esperienza non felice dei Bobcats.

Già, perché dopo cinque stagioni dalla rinascita degli Hornets a Charlotte con all’attivo solo una partecipazione playoffs (4 anni fa), due fallimenti con il terzo in arrivo a breve, questa squadra senza grandi progetti, incastrata nella Persistenza della Memoria (gli orologi che si dilatano e sciolgono come nel quadro di Dalì) sembra parente delle Linci arancio più che dei Calabroni teal & purple.

Se dovessi scegliere una fotografia reale sarebbe quella sottostante di Marvin Williams nello spogliatoio dopo la gara a Miami.

C’è del rispetto da parte mia nella sconfitta (quello che dovrebbero avere tutti gli sportivi), nemmeno il giocatore più forte al mondo non è mai stato battuto e spesso la sconfitta da stimoli per provare a migliorarsi ulteriormente attraverso il lavoro.

Se dovessi completare la trilogia scegliendo un’immagine surreale rimarrei su Dalì e il suo quadro: “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio”.

DALÍ, Salvador_Sueño causado por el vuelo de una abeja alrededor de una granada un segundo antes del despertar, 1944_510 (1974.46)

Lascio a voi l’interpretazione dell’opera nella quale una piccola ape ronza intorno al frutto “provocando” un surreale sogno che alcuni critici hanno interpretato come riferimento alla teoria dell’evoluzione tratto dal racconto di una sua modella…

Personalmente mi piace pensare che questo quadro metta in scena le elaborazioni irrazionali nel sonno del nostro cervello che può elaborare dal giorno razionale gli accadimenti che più lo colpiscono e mettere in scena assurdità nel mondo dei sogni.

Certamente il sogno dei fan di Charlotte è chiaro, avere un team vincente e magari nel giro di qualche anno puntare a ottenere almeno un titolo tuttavia al momento credo che la situazione nella Queen City sia d’oggettiva difficoltà e il risveglio dall’incubo dell’aggressione (tigri, baionetta) della Regina non muterà molto la situazione tanto che il cronista Bonnell del Charlotte Observer, legato indissolubilmente agli Hornets, è tornato a parlare di possibile partenza di Kemba in estate.

13 partite alla fine per tankare o per qualche piccola soddisfazione.

Le motivazioni potrebbero essere quelle indicate una ventina d’anni fa da Dave Cowens coach dell’epoca, il quale diceva di voler battere (una volta almeno) le altre franchigie avversarie.

Quale occasione migliore per provarci se in serata arrivavano i 76ers?

Contro Phila la squadra di Borrego avendo già giocato tre volte perdendo sempre (anche se su un paio di gare episodi pesanti hanno finito per minare le due gare compresa quella da 60 punti, record della franchigia di Walker) cercherà il riscatto o si arrenderà in fretta?

La partita in breve

Altra fotografia della stagione degli Hornets.

Quattro partite contro Phila, tutte perse con uno scarto totale di 10 punti…

Charlotte ci prova anche a vincerla ma mostrando tutti i suoi enormi limiti.

Anche questa volta gli Hornets vanno vicini alla vittoria cercando di sfruttare l’assenza di Embiid (agli Hornets mancava Parker) ma è il solito finale amaro e direi anche beffardo in quest’occasione.

Una partita persa per dettagli tra FT lasciati lì, qualche fallo speso inutilmente e scelte, sebbene sulle possibili svolte offensive della gara siano stati sbagliati i tiri da fuori…

Andiamo con ordine…

Primo quarto con un tentativo d’allungo dei Sixers firmato Simmons che tra schiacciate (buchi della difesa di Charlotte) e l’appoggio per l’11-17 provava subito a incanalare la gara a favore dei suoi.

Gli Hornets rispondevano con una tripla di Lamb per il 23-25 e con due tiri sempre del nostro numero 3 per il vantaggio (28-27).

Si potrebbe chiudere avanti il primo quarto ma un fallo inutile di MKG in uscita su JJ Redick costava il sorpasso sul 30-31 (2/3 ai FT).

Secondo quarto simile al primo ma questa volta era JJ Redick con due triple consecutive a tentare la fuga (39-46), tuttavia gli Hornets resistevano nonostante l’assenza di Walker finito in panchina a metà del primo quarto per aver raggiunto già tre falli.

Nel finale di quarto Lamb apriva (3:08) la rimonta con una tripla e a 2:44 una bimane di Miles riportava Charlotte sul -3.

Dopo il classico elastico nel punteggio Charlotte chiudeva sotto con il medesimo gap sul 59-62.

Rientrava Kemba nel terzo quarto ed era esattamente il suo, Dopo due punti immediati la danza chiusa con lo step-back 3 su JJ Redick valeva il 64-63, a 7:17 un’altra bomba del capitano segnava il 73-72 ma i Sixers cercavano di riprendere il controllo delle operazioni riuscendovi momentaneamente così un turnaround di Butler valeva il 76-82.

Un parziale di 11-0 pro Hornets chiuso da un elegante e stretto reverse layup di Walker trascinava Charlotte sull’87-82 anche se Charlotte rinunciava a MKG colpito involontariamente al capo da Johnson per colpa di una trattenuta si Simmons che sbilanciava il n° 14 in ripartenza.

Terzo quarto chiuso sull’89-85 per i Calabroni che facevano scattare la luce rossa d’allarme nell’ultimo quarto nonostante a 10:40 un gioco da tre punti del Tank issasse sul +5 (92-87) Charlotte.

Gara punto a punto nella quale Walker con un jumper su Ennis III raggiungeva 21 punti in 22 minuti e Charlotte agguantando il 100-97 si portava sopra di tre punti, “annullati” proprio da Ennis II a 5:49 a mezzo tripla.

Butler usando il fisico sotto canestro riusciva in modalità volley a portare la gara sul 103-107 ma la panchina Hornets con due punti di bacon si lanciava all’inseguimento (106-107 e un 53-11 a favore di Charlotte tra le bench).

Dopo una dunk di Simmons, Lamb sparava proprio sull’avversario una tripla no fear dalla destra solo cotone impattando sul 109 pari ma Butler battendo Frank da fuori sembrava voler ripeter il finale dell’ultima gara.

C’era ancora tempo però e due liberi di Jeremy dopo uno scambio con il Tank ci riportavano a -1.

Uno scarico perimetrale di Butler per Ennis III dava modo all’attaccante più improbabile di colpire nuovamente portando sul +4 i suoi.

Lamb forzava un tiro da tre ma Ennis ingenuamente alzando il braccio impattava sul gomito destro dell’attaccante.

3/3 a :12.1 dalla fine e 114-115.

Hornets costretti al fallo su Harris che splittando regalava una possibilità consistente a Charlotte.

Gli Hornets decidevano d’andare in entrata con Lamb che non si accorgeva dell’avversario (McConnell) scivolato all’ultimo sotto canestro, con Lamb sotto tutto solo pronto ad appoggiare ecco l’imprevisto, palla a ballare sui bordi dell’anello e a uscire per il più classico degli errori…

Un errore fatale perché gli Hornets senza time-out erano costretti a ricorrere al fallo e il 2/2 di Harris non lasciava più spiragli nemmeno per un miracle shot che trascinasse ai supplementari la gara.

28 punti di Simmons, 27 punti e 10 rimbalzi per JJ Redick, 23 pt. e 9 assist per Butler e 22 pt. + 11 rimbalzi per Harris.

Ennis III ha provveduto dalla panchina nei momenti decisivi con 14 punti, tutti quelli dei 76ers portati dalla bench, travolta 61-14…

Gara da prendere come cartina tornasole della stagione a livello statistico negli assist, tabellino nel quale siamo stati nettamente surclassati 16-29 anche se Charlotte come spesso accade va molto più spesso in lunetta degli avversari in questi casi. Il 33/44 contro il 21/28 dei Sixers equivale un 75,0% per ambo le squadre ma gli 11 errori degli Hornets costano davvero caro…

Charlotte sotto nelle percentuali al tiro con il 43,4% contro il 50% degli avversari (qui si denota l’incapacità di fermare un play fisico come Simmons giunto in schiacciata diverse volte e anche la fisicità di Butler), calando ancora nel tiro da tre punti con il 25,7% contro il 34,4% (altra pessima percentuale per una squadra che negli anni ’90 faceva fortuna con il tiro da oltre l’arco).

Poco bravi a forzare al TO gli avversari, Charlotte è rimasta sotto la decina con nove ma ha ne ha fatti commettere agli avversari solamente sette.

Hornets che approfittano dell’assenza di Embiid per vincere 46-44 a rimbalzo ma è troppo poco per vincere.

Le formazioni:

Errata corrige: Zeller è out, c’è un errore nella grafica proposta da Fox, il titolare di serata come centro è Biyombo.

La partita

1° quarto:

Apriva le danze Philadelphia che a 11:36 trovava un’inaspettata fulminea tripla di JJ Redick.

Gli Hornets rispondevano con il giro completo in corsa di Bridges che sulla rotta a dritta si elevava poi su Butler per il canestro del 2-3.

Un fallo da dietro su Simmons di Kemba mandava in lunetta il giovane attaccante che splittando portava sul 2-4 la gara.

Era ancora Bridges attaccando il ferro a depositare altri due punti che impattavano la gara.

Poco dopo a Kemba era chiamato il secondo fallo (dubbio), Butler sulle rotazioni era preso da Kemba che subiva il tiro ma vedeva il ferro salvarlo così dall’altra parte il servizio per il catch n’shoot di Marvin da tre punti si trasformava nel vantaggio (7-4) prima che da fuori pareggiasse con un ulteriore bomba JJ Redick.

Williams in transizione trovava a 9:14 il contatto con Harris e riportava gli Hornets avanti di due punti ma dall’altra parte per imitazione due FT di Butler riportavano il match in equilibrio prima che a 8:43 venisse lasciato depositare facilmente A. Johnson con gli Hornets giunti al quarto fallo di squadra.

Walker mancava il primo tiro e Simmons tra difesa latente e preoccupata di commettere il quinto fallo decideva di sfruttare le indecisioni e gli spazi lasciati andando a schiacciare il 9-13.

Walker a 8:08 si rifaceva segnando con l’elbow jumper ma ma era ancora Simmons a colpire l’inconsistente aiuto difensivo di Biz in schiacciata.

Il time-out degli Hornets non fermava Simmons che al rientro metteva dentro anche l’11-17 prima che una drive di Miles con passaggio volante smarcasse Biyombo con passaggio diagonale a sinistra del canestro.

Facile la schiacciata per il centro congolese ma difficile per lui e la difesa geo-localizzare JJ Redick che dalla baseline sinistra tirava da due ravvicinatamente per il 13-19.

Kemba a 6:16 infilava un altro elbow jumper ma poi anche contrastando bene JJ Redick subiva l’anticipo dell’avversario che i corsa tentava di andare ad appoggiare a canestro.

Terzo fallo del capitano immediatamente riportato in panca da Borrego a 6:06.

Dopo i due FT realizzati dai Sixers gli Hornets scendevano a -6 ma Batum lasciato libero a 5:55 realizzava un lungo due punti per il 17-21 prima che Simmons ritentasse la schiacciata nel duello fisico con Biyombo ma vedesse la palla respinta dal ferro.

Tre secondi difensivi Sixers puniti da Batum dalla lunetta e francese che si toglieva lo sfizio della stoppata su Butler che tuttavia recuperando segnava facilmente prima che a 4:46 con un jumper dal mid-range destro Graham alzasse il punteggio anche per Charlotte (20-23).

Un banker di Butler riportava le distanze a 5 e per accorciare servivano un buon close-out di Lamb su Harris (air-ball) e una bomba dello stesso Jeremy a 2:57 che consigliava ai Sixers la pausa.

A 2:33un fallo di Marjanovic su MKG andato a prendere il rimbalzo difensivo e poi in coast to coast costava il -1 agli ospiti (½).

Simmons però colpiva per la terza volta in schiacciata una difesa con i buchi di Charlotte prima che MKG con un alzata e Lamb dalla lunetta (penetrazione a destra e contatto) riportassero sopra Charlotte (28-27) prima dei soliti due punti di Simmons che riportava sopra gli ospiti ma il nuovo sorpasso era firmato da Frank che con il taglio diagonale da sinistra ricevendo nel cuore dell’area il passaggio diagonale sull’altro lato di MKG a formare una possibile V, alzava il 30-29.

Potrebbero finire sopra i Calabroni ma MKG in uscita dal blocco, preoccupato dal tiro di JJ Redick, usciva dal cilindro commettendo fallo sul tiratore.

2/3 e 30-31 a fine quarto.

CHARLOTTE, NC – MARCH 19: Bismack Biyombo #8 of the Charlotte Hornets shoots the ball against the Philadelphia 76ers on March 19, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

2° quarto:

Per un tecnico a Johnson (3 secondi) Lamb pareggiava immediatamente ma un tap-in di Johnson (0-3 a rimbalzo offensivo) i Calabroni tornavano sotto rimanendovi anche dopo il fallo di Amir su Bacon visto lì1/2 dalla lunetta.

Redick da te punti, Bacon in fing and roll e tripla di MKG da sinistra a 10:11, dopo questi canestri gli Hornets ripassavano avanti sul 37-36 ma dopo due errori al tiro sulla stessa azione di Bacon, bastava un tiro corto frontale di Harris per far riprendere il sopravvento agli ospiti che colpiti dall’uno contro uno di Frank con giro e tiro dal post basso risalivano al comando con l’ennesima schiacciata di Simmons (39-40) in una difesa latitante più di un ricercato.

Una tripla di JJ Redick frontale a 8:11 scavava una differenza di 4 punti prima che arrivasse l’errore del Tank dal lato opposto e un’altra bomba dello scatenato tiratore ospite per il +7 Sixers.

Frank forzava al contatto Butler in post guadagnando e segando due punti ma a parte invertite Butler batteva il Tank tagliandolo come il burro con il jumper con spazio.

Dentro anche Mack dall’utilità di una puntina conficcata in un piede e subito tripla a vuoto quindi allungo dei Sixers con due liberi per il 41-50.

Un pick and pop tra Batum e il Tank non andava a buon fine ma sul rimbalzo si generava confusione e Williams finiva per esser toccato e guadagnar due liberi poi trasformati.

Harris con il turnaround dal post basso recuperava i due punti “persi” ma a a 5:17 uno step back 3 di Batum dall’angolo sinistro faceva incasellare i primi tre punti a Batum in tabellino.

Biz al rimbalzo offensivo appoggiava in caduta oltre tre difensori accorciando sul 48-52 prima di una dunk di Ennis da transizione.

Harris allungava dopo aver beneficiato di un pessimo passaggio di Batum (due FT a 3:24) mentre Lamb era la faccia buona della medaglia delle guardie Hornets con la tripla del 51-56 a 3:08.

A 2:44 la partenza in crossover di Miles e l’entrata da sinistra finivano con una bimane al ferro per il 53-56 ma Johnson sul versante opposto correggeva la leggerezza commessa da sé stesso in appoggio al primo tentativo.

Bacon a 2:09 splittava mentre le belle entrate di Simmons e Lamb alzavano il punteggio sul 56-60.

Simmons si muoveva in salto nell’aria riuscendo a spostare divinamente palla al difensore appoggiando oltre Biz il +6 Phila ma tre liberi (½ Biz e 2/2 di Bacon) chiudevano il quarto sul 59-62.

3° quarto:

Iniziava bene Kemba, fresco dall’insolito riposo nel secondo quarto, con un jumper per il -1.

Simmons dalla lunetta riportava a 2 il vantaggio ospite ma a 9:32 una danza con big step back 3 di Walker su JJ Redick dava la possibilità agli Hornets di passare avanti (64-63).

B. Brown ricorreva al time-out e la sua squadra indovinando una bomba con Harris a 9:16 tornava sopra prima che a 9:05 Walker dalla lunetta procurasse altri due punti per Charlotte impattando a quota 66.

Top shot di Simmons e tripla di Batum a 8:27 per il 69-68, alley-oop di Butler sul ferro ma toccato dietro da Marvin: 2/2 e vantaggio ospite prima del pari firmato da Biz in lunetta grazie allo scarico di Kemba e all’1/2 di Bismack.

Passaggio in ripartenza pessimo di Batum che consegnando palla a Simmons era battuto dall’allungo in reverse dell’avversario e per tornare avanti servivano tre punti dell’infiammabile Kemba a 7:17 (73-72).

Sorpasso di Butler dalla baseline oltre Kemba e Big dunk di Biz da bound pass di Kemba per il contro-sorpasso, roller coaster continuato da Simmons ancora con l’appoggio oltre Biz prima che i Sixers in fast break trovassero anche la dunk di Harris per il 75-78.

Harris andando in entrata segnava il quindicesimo punto personale trascinando sul +5 i Sixers che a 4:34 con il turnaround di Butler raggiungevano il +6 ma gli Hornets rientravano con Bridges in area da due punti e con Lamb e il 2/2 in lunetta per l’80-82 a 3:31.

Mentre Lamb iniziava a giganteggiare in difesa a rimbalzo il fallo personale di Bolden su Bacon portava al pari a gioco fermo ed era lo stesso Dwayne in entrata, passando sotto Scott, a firmare l’appoggio del vantaggio.

JJ Redick mancava una tripla e sulla ripartenza MKG era trattenuto e spinto da Simmons su Johnson che involontariamente faceva da palo per la testa di MKG che rimaneva giù e non rientrava più in campo dopo l’uscita sulle sue gambe.

Era Kemba a battere i liberi splittandoli mentre B. Brown faceva l’indiano chiedendo spiegazioni sul cambio di tiratore.

Walker si riabilitava con lo stretto passaggio nel cunicolo tra la linea di fondo e il difensore per salire in strettissimo reverse a battere Bolden (87-82).

La partita avrebbe potuto prendere un’altra piega se l’assist di Lamb per l’open 3 frontale di Kaminsky fosse stato sfruttato a dovere dal centro ma dal possibile 90-82 si passava all’87-84 con l’entrata di Ennis III su Bacon e andava anche bene per via del libero aggiuntivo errato.

Lamb in correzione sulla parte opposta del ferro rispetto all’errore di Devonte’ in entrata e un ½ di Simmons a :04.4 segnavano l’89-85 di fine terzo quarto.

CHARLOTTE, NC – MARCH 19: The Charlotte Hornets bench reacts during the game against the Philadelphia 76ers on March 19, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina.
Graham, Monk e Bacon festegiano dalla panchina in un momento positivo della gara.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

4° quarto:

L’ultimo giro di lancette si consumava con le prime avvisaglie della nuova caduta quando un tiro di Harris cogliendo il primo ferro rigido s’impennava sulla tabella morbidamente per ricadere dentro.

Frank andando oltre Bolden era toccato.

Two and one a 10:40 per il 92-87.

JJ Redick colpiva lesto da fuori oltre Kemba poi era Butler in area mollato a Walker a salire facilmente sul capitano per il pari.

Era Lamb a far ripartire <Charlotte con due punti (quota 18) su Bolden mentre Bacon si ancorava a Simmons che in lunetta non si dimostrava valido come nei tiri dal campo.

½ per il -1.

Harris di spalla sfondava su Lamb per un Brown infuriato (uno degli allenatori più lamentosi e piagnucoloni della NBA) ma su uno strano terzo tempo orizzontale con scarico di Simmons tutti chiedevano passi (da rivedere) ma sul proseguo era proprio Simmons a prendersi due liberi per il 94-95.

Un off-balance di Frank contro Harris nel pitturato valeva il sorpasso e un 47-6 tra le panchine, Kemba in transizione portava a casa l’appoggio oltre Simmons del +3.

Marvin a 7:21, calpestando la linea laterale buttava via la possibilità dei tre punti (tiro che scoccava comunque finendo corto) ed Ennis III con uno scoop difficile da realizzare in entrata contro due difensori accorciava.

A 6:16 Walker batteva Scott al tiro realizzando il 100-97 per 21 punti in 22 minuti.

dare una mano alla panchina dei Sixers però ci pensava Ennis III che bissava il canestro a 5:49, questa volta con la tripla del 100 pari.

Bacon s’infilava nella difesa avversaria segnando due punti in continuazione con canestro convalidato in un secondo tempo ma dall’altra parte Harris segnava in schiacciata il pari mandando al diavolo Bridges che si lamentava per un possibile fallo.

Bacon attaccava ancora il canestro e Scott finiva fuori per il sesto fallo della sua non lunghissima gara.

½ a 5:04 e sorpasso 76ers con passaggio e blocco di Simmons per un JJ Redick che arrivando a rimorchio era lasciato solo sula tripla del 103-105.

Sfondamento del Tank su JJ Redick in aiuto e due punti da pallavolista di Butler da sotto il ferro con gli Hornets troppo flaccidi sotto le plance.

A 3:25 ancora ½ in lunetta, questa volta era il Tank a commettere l’errore ma Bacon con due punti riportava lo scarto al minimo divario (106-107).

Frustrante l’entrata di Simmons in schiacciata a dimostrare che gli Hornets non hanno protettori del ferro mente in attacco il dai e vai tra Lamb e il Tank si chiudeva in lunetta con Jeremy a realizzare due FT.

JJ Redick esagerava non segnando e dall’altra parte Lamb faceva sussultare i tifosi quando un’intelligente e generosa apertura nel corner sinistro trovava Miles smarcatissimo che non troppo convinto tirava orrendamente.

Canestro sbagliato e canestro subito a :18.4 quando lo scarico di Butler sul lato sinistro per Ennis III, il più improbabile dei tiratori, valeva tre punti per il 111-115.

Brute facce sulla panchina Hornets nel time-out ma al rientro Jeremy, toccato sul gomito destro da un ingenio Ennis III, ridava speranze segnando i tre liberi a :12.1.

Doppio fallo degli Hornets con Harris in lunetta a :08.2.

½ e +2 Phila.

Ultimo time-out di Borrego, sulla rimessa la palla giungeva a Lamb che smarcatosi bene andava in uno contro uno vs McConnell che scivolando sotto canestro vedeva Lamb salire a pochi cm dal pari ma la palla era sputata fuori dal ferro nonostante la distanza brevissima.

Charlotte costretta al fallo dopo l’errore di uno dei più positivi Hornet in campo.

2/2 di Harris che lasciava gli Hornets senza speranze per il 114-118 finale.

Pagelle

Kemba Walker: 6,5

21 pt., 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 8/18 dal campo. 4 falli, due spesi subito che lo costringono a passarsi anche un quarto extra (il secondo) in panca. Quando rientra nella ripresa è il Re incontrastato del terzo quarto. Riesce ad arrivare a 21 punti in 22 minuti poi negli ultimi 6 si blocca non segnando più. Lamenta un fallo su un suo tiro che non so se ci sia ma i suoi step-back da due in uno contro uno (o la tripla) vanno a vuoto e gli avversari rimontano. Avrei tentato più la penetrazione ed eventuale scarico viste le doti e l’assenza di Embiid.

Nicolas Batum: 4,5

9 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Sinceramente come difensore perimetrale mi pare poco sveglio e trova i tre punti dal campo abbastanza tardi con un buon step back 3 dall’angolo sinistro. Cosa mi piace… il rimbalzo offensivo sotto canestro strappato nel finale che genera una seconda possibilità. Per il resto è una partita anonima dove procura anche due TO con due pessimi passaggi affrettati che costano punti alla fine pagati salatamente. Questo è il giocatore più pagato a Charlotte…

Miles Bridges: 6,5

8 pt., 10 rimbalzi, 2 assist 2 rubate. 4/10 dal campo ma 0/4 da fuori compresa una tripla nel finale che avrebbe potuto dare un finale differente alla gara. Non è affidabile da fuori e dovrebbe limitare questa soluzione sino a quando non avrà migliori percentuali ma il tiro aperto era invitante e lui gioca sull’esterno, va da sé che si possa trovare in queste situazioni, solo che non è l’uomo ideale per punir difese strette. Brown si sbraccia per fare allargare i suoi che non sempre l’ascoltano. Di Miles bella la penetrazione da sinistra con dunk bimane e un paio d’incursioni con spin e alzata no contro uno nel pitturato oltre a importanti i rimbalzi.

Marvin Williams: 5

7 pt., 2 rimbalzi, 1 assist. 1 TO, 2 falli in 23:15. 4 punti derivano da liberi, due nemmeno poi così meritati. Completamente sparito nelle ultime partite, sparacchia e a 7:21 dalla fine commette un TO poggando il tallone sulla linea laterale prima di una tripla annullata ma finita comunque corta… La testa… Se questo è un titolare…

Bismack Biyombo: 5

8 pt., 2 rimbalzi, 1 assist. Più in vena offensiva che difensiva. Commette 3 falli e fa 2/4 dalla lunetta. Non stoppa nessuno. Simmons rimane in aria un’eternità contro di lui che fatica a coordinarsi e gli cambia anche mano per l’appoggio se serve. In aiuto è lento e non arriva mai realmente quando se ne ha bisogno. Se non rispettano nemmeno il nostro miglior centro difensivo perché non è in grado di fermare le incursioni avversarie non siamo messi bene nel pitturato…

Jeremy Lamb: 6,5

26 pt., 11 rimbalzi, 3 assist. Beffardo. Probabilmente insieme a Walker il miglior Honet in serata giganteggia a rimbalzo difensivo conservando e inglobando palloni importanti per togliere second chance agli avversari, è lui che spinge le rimonte del primo e del secondo quarto dando una grossa mano nel finale tra la tripla del pari e liberi. Destino vuole che per esser troppo pulito, quel minimo di off-balance da imprecisione gli costi un errore considerato clamoroso sull’ultima opportunità reale di pareggiare ma cantava De Gregori: “Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”… Lamb in serata smista anche due palloni d’oro, il primo per un open 3 frontale fallito da Kaminsky e un alto nel finale per Bridges che sbaglia dall’angolo. Purtroppo gli errori dei compagni fanno sì che abbia due assist reali in meno… Il fisico non lo aiuta in difesa ma a volte riesce comunque a influenzare l’avversario ritentando di dar fastidio, come accade a Butler nel secondo tempo a sbagliar da sotto pur avendolo passato.

Dwayne Bacon: 5,5

13 pt., 3 rimbalzi. 3/10 dl campo e 7/11 ai liberi. Di buono c’è che prende iniziative ma i numeri finali non lo premiano. Ha coraggio ma lascia troppi liberi sul campo e se non subisce fallo le percentuali sono base. O.K., non è facile andare avanti e indietro da Greensboro alla prima squadra ma se devo giudicare la prestazione nel complesso i numeri non mentono sebbene in partita sembri rendere di più.

Devonte’ Graham: 5

2 pt., 1 rimbalzo, 1 assist. Un +8 di plus/minus ma per merito dei compagni. In 13:12 fornisce un assist e segna due punti con un 1/5 dal campo frutto di un tiro dal mid range nel primo tempo. Sbaglia tre triple da fuori…

Michael Kidd-Gilchrist: 6

6 pt., 6 rimbalzi, 1 assist. In 9:10 prende un +4. Un paio di errori grossolani in difesa come concedere i liberi a JJ Redick, ottimo tiratore, poi segna da tre punti e su uno di quei rimbalzi difensivi che strappa purtroppo in ripartenza va a sbattere sulla testa di Johnson in un head to head provocato da una trattenuta poco sportiva di Simmons. Charlotte guadagna due FT ma perde un importante componente difensivo dalla panchina.

Frank Kaminsky: 6

14 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. +6 di plus/minus. Ricorre a 5 falli e in taluni casi genera duello con Butler. Nel primo quarto quando entra si trova spesso sulle rotazioni ad andare a chiudere in close-out ma qualcosa non torna e gli Hornets incassano il colpo. Qualche volta resiste bene all’uno contro uno ma se si è al di fuori del semicerchio antisfondamento. Se si è sotto canestro è lacunoso. Trova buoni punti ma anche lui è tragico da fuori con lo 0/4 accomunandosi a Miles in questa statistica. Sbaglia anche l’open che avrebbe potuto dare alla gara un finale differente.

Shelvin Mack: 4,5

0 pt. (0/3). Due triple mancate e 0/3 totale più un TO in 8:01. Non è colpa sua, è semplicemente scarso. L’acquistone di Kupchak che mi fa rimpiangere Rich Cho che ora starà in qualche programma di cucina in America tipo “Prova del Cuoco”. Alla prova del fuoco invece Mack e Kup si bruciano. Utile come il sugo nel risotto alla milanese.

Coach James Borrego: 6

Di stima. Si vede che ci tiene ma che gli vuoi dire? Oltre ad avere giocatori scarsi e che fisicamente non tengono spesso in area non ne ha nemmeno di fortunati. I dettagli decidono la gara e anche se Charlotte costruisce buoni tiri da fuori piovono errori con giocatori perimetrali inadeguati al suo gioco. A questo punto penso sia meglio andare a cercare più spesso penetrazioni dove ci sono diversi giocatori in grado almeno di recuperare liberi.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.