Game 68: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 116-110


Intro

Ci sono cose che vediamo e sentiamo che non sono come appaiono.

In fisica quantistica piccole particelle lanciate in velocità come una palla sorprendono le telecamere dell’osservatore sdoppiandosi o non risultando misurabili mentre in campo politico probabilmente non vi è più nemmeno uno sforzo reale perché di facciata il politico top di turno non fa altro che ripetere come un mantra ciò che vuol sentirsi dire il popolo finché le promesse non mantenute fanno precipita la situazione e il partito in questione si sgretola.

Un altro campo interessante è quello della realtà virtuale dove una nota azienda, nel giro di pochi anni, è riuscita a creare volti credibili di persone umane.

Volti ricostruiti perfettamente prendendo particolari, fattezze da persone reali che in realtà non esistono come quelli qui sotto…

Foto da Wired.it

Ecco qui sotto una riproduzione piuttosto credibile (non fosse magari per alcuni dettagli come lo sfarfallamento delle labbra della riproduzione) di un giornalista virtuale cinese riprodotto su alcune basi del giornalista dell’agenzia di Stato cinese Xinhua, Zhang Zhao.

Intelligenza artificiale.

Le vecchie foto fake prese per creare profili falsi da social sono obsolete, la tendenza di nascondersi e non metterci la faccia (in senso di responsabilità) laddove il reale e virtuale si fondono è diffusa ma anche in campo sportivo, oggi, alla vigilia di due trasferte cruciali e con l’acqua alla gola, mi chiedo se davvero MJ abbia messo la faccia per cambiare volto a una franchigia che aveva promesso di portare tra le prime 4 a Est dopo aver riportato indietro lo spirito del Calabrone a Charlotte.

Forse quei giocatori che latitano in difesa non hanno ben presente cosa fossero i vecchi Hornets che pur non vincendo nulla, di certo non assomigliavano alla nuova versione dei Bobcats.

A oggi mi pare che il progetto sportivo sia naufragato fra mille avversità, nuove e create dal nuovo approccio della NBA, da una gestione non ottimale di GM e proprietario, forse da allenatori e da giocatori non all’altezza tanto che qualcuno pensa sia meglio chiudere l’esperienza NBA di Charlotte nuovamente e ricollocarla altrove.

E’ frustrante non poter competere nella realtà a causa di regole che garantiscono una quasi parità solo virtualmente sulla carta…

La partita in breve


I parquet di Washington e Miami sono stati spesso fatali negli ultimi anni per le ambizioni degli Hornets, va da sé che una squadra alla vigilia di queste due sfide con solamente 9 vittorie esterne collezionate sia a un passo dal baratro e debba artigliare due vittorie per portare a casa le due serie sul 3-1 contro le rivali divisionali e cercar di rientrare in classifica.

Charlotte sopravvive al primo test contro Washington vincendo al decima partita grazie subito a un approccio forte, fatto di sostanza.

Biz sostituiva Zeller out mentre gli influenzati e MKG recuperavano tutti per la gara nella capitale.

Primo quarto con buona partenza di Charlotte che si vedeva scavalcare un paio di volte minimamente dai rivali anche grazie a un ottimo Beal ma a 5:13 con una tripla di Lamb riprendeva il controllo del match per non abbandonarlo più sino alla fine.

La tripla inaugurava un 9-0 di parziale stoppato da Beal a mezzo tripla ma subito restituita da Kaminsky che vedeva nel compagno Lamb battere il cronometro con il floater in accelerazione a soli 9 decimi dalla fine per il 40-26.

Ottima la panchina di Charlotte nel provvedere ai punti tanto che gli Hornets nel secondo quarto giravano sul 50-29 spinti da un 33-3 nel confronto pt. tra bench…

Di lì a poco arrivava il decimo TO dei Wizards che rientravano sul -10 ma nel finale un’azione di Kemba (spin con hesitation che procurava il fallo di uno scoordinato J. Parker per un two and one) chiudevano il primo tempo su un confortante +13.

Nel terzo quarto gli Hornets tornavano sul +19 (81-62) prima che una tripla di Beal nel finale riportasse sul divario di fine secondo quarto la gara ma una tripla da tre punti di Bacon a 9 decimi dalla terza sirena dava ulteriore vantaggio a Charlotte giunta sul 95-78.

Con Bryant in campo a dare cm ai Wizards le cose miglioravano per la squadra di Brooks che vedeva in una zona 3-2 un altro dei motivi del recupero che portava i capitolini sul -6 (107-101).

Gli Hornets non andavano in panico battendo la zona con una tripla di Batum dall’anglo destro e con un catch n’shoot di Lamb sulla diagonale dello stesso lato ad anticipare l’uscita di Dekker.

Sul 113-101 comunque Washington non mollava la presa rientrando addirittura sul -5 ma a 1:35, ancora una giocata di Lamb (avrà un conto aperto con Washington?) veniva premiata dagli arbitri con un FT aggiuntivo.

Sul contatto in corsa la palla finiva dentro, per la terna c’era la continuazione e sul +8 a Charlotte bastava far scorrere il cronometro anche se due punti di Washington davano la possibilità a Green di crederci ancora con una tripla per il -3 ma la palla sbattendo sui ferri non consentiva altre possibilità ai Wizards di rientrare all’ultimo.

Per Charlotte una W importante prima della sfida a Miami di domenica alle 18:00 PM italiane.

Miami, dopo aver chiuso nel primo tempo con una ventina di punti di vantaggio sui Bucks ha subito la rimonta nel secondo tempo con l’eruzione di Antetokounmpo e soci che hanno largamente vinto la sfida.

Tornando alla gara di Washington, Beal ha chiuso con 40 punti, Jeff Green con 20, J. Parker con 17 e Ariza con 10 come Troy Brown Jr..

57-33 per la panchina di Charlotte che ha segnato più punti in area e l’ha spuntata di uno a rimbalzo (46-45) usufruendo di meno FT (10/12 contro il 15/19 di Washington).

Hornets che curiosamente tirando con il 45,5% dal campo tirano peggio dei Wizards con il 48,8% ma, se guardiamo solamente il tiro da fuori notiamo che Charlotte riesca a tenere quasi invariata la percentuale con il 45,2% contro il molto più basso 38,2% di Washington.

Le formazioni:

La situazione in infermeria…

La partita

1° quarto:

Prima palla per gli Hornets, primo tiro e primo errore per Walker che colpendo il primo ferro lasciava l’attacco alla squadra della capitale che si faceva però deviare un lungo linea di fondo da Bridges così gli Hornets si riportavano in attacco, Kemba lanciava la palla oltre il difensore con un’hesitation e andando in corsa a riprenderla portava in vantaggio Charlotte anche se Beal provvedeva al quasi immediato pari.

Biz in area riceveva un corto passaggio laterale da Batum così arrivava il nuovo appoggio di destro per il fresco vantaggio a 10:54, poi Bridges con uno spin esterno sul proprio difensore metteva dentro dalla media a sinistra in banker e a 10:02 Walker vedeva accogliere dai ferri la sfera arancio che aveva ballonzolato stranamente tra di essi.

Sul 9-2, dopo un paio di transizioni chiuse da Green e Satoransky più due FT della guardia di Washington a 8:54 i Wizards si rifacevano sotto sul 9-8 prima che Batum da sotto segnasse al terzo tentativo.

La squadra di casa segnava con un’entrata di Green mettendo le basi per il sorpasso che avveniva quando su un’apertura intercettata di Walker, Marvin in ripiegamento andava a incrociare in salto la tibia con quella di Ariza.

Intervento piratesco che premiava l’ex Rockets che segnando due liberi metteva dentro l’11-12.

Marvin arrivava su un lob per possibile back-door e Biz nel traffico correggeva un errore di Walker per il 13-12 a 7:24.

Segnavano da tre i Wizards ma un fischio ad annullare la giocata anticipava la giocata per netto fallo dello schermo di Portis che abbatteva Walker e il tentativo di uscita del capitano.

Lamb entrava in campo e piazzandosi nell’angolo destro sparava su un extra-pass la tripla del 16-12, tuttavia Beal realizzava prima due punti e poi altri te con un tiro dalla diagonale sinistra portando per la seconda volta in vantaggio la squadra locale (16-17) prima che Charlotte riprendesse il pallino delle operazioni favoriti dal sesto TO Wizards.

Lamb a 5:13 realizzava la seconda tripla di serata , Kemba in entrata sulla linea di fondo destra spingeva Portis fuori dalla linea palla/canestro appoggiando altri due punti, Bacon con una mini drive guadagnava e segnava due liberi (4:15) e Kemba con altri due punti realizzava il 25-17 (9-0 di parziale nonostante la spinta sul blocco di Frank iniziale su Satoransky a rischiare d’annullare l’azione).

A 3:25 Beal colpiva da fuori ma Frank rispondendo a 3:08 con una bomba con finta riportava Charlotte sul +8, gap che lievitava con due punti di Bacon in uno contro uno sul n° 9 avversario.

J. Parker splittava dalla lunetta a 1:43 e su un altro attacco di Bacon arrivavano canestro più FT (mancato) e anche se Brown dalla media sinistra in fade-away metteva dentro tirando su dal palleggio contro MKG, Charlotte recuperava altri due punti grazie al Tank a un minuto esatto dalla fine e solamente dieci secondi più tardi gli Hornets in transizione ne aggiungevano ancora due con in MKG lanciato in transizione per il 36-23.

Beal cambiava diagonale ma segnava sempre da tre punti ma sull’altro lato del campo la difesa dei Wizards continuando a mostrare poca resistenza favoriva l’entrata di Parker che appoggiava di destro il 38-26.

Passi per l’altro Parker (Jabari) e ottavo TO Wizards mentre sull’altro fronte lanciatissimo Lamb con l’alzata in runner mandava dentro con il floater perfetto a 9 decimi dalla fine la sfera per il 40-26.

2° quarto:

Iniziava bene il secondo quarto la squadra di Borrego che a 11:15, allo scadere dei 24, trovava la tripla di Parker dalla sinistra per poi ottimizzare la confusione in campo con un passaggio di Ariza recuperato da Batum a metà campo che buttando (per non commetter passi essendo in controtempo) la sfera nella metà campo avversaria favoriva Parker che lestamente anticipava il tank per andare ad appoggiare il 45-26.

Sul +19 finalmente segnava anche Washington, troppo timida e uccisa dalla zona di Charlotte.

Era una tripla di Ariza dal corner destro a batterla ma sull’altro fronte un allungo in tuffo del Tank su Ariza valeva i due punti con tiro libero aggiuntivo.

50-29 a 8:41 con un impietoso 33-3 nei punti dalla panchina mentre Beal segnando ancora da tre punti si portava a 16, esattamente la metà dei punti realizzati dalla squadra.

Beal si ripeteva da fuori divenendo un problema così Borrego chiamava il time-out sul 50-35.

Biz era fermato da sotto ma Green commettendo nuovamente passi in attacco non faceva felice Brooks vista la sua squadra al decimo turnover tuttavia erano solo i Maghi a segnare in questo frangente e un canestro di Portis chiudeva il parziale di 0-12 pro locali (50-41).

Batum dalla diagonale sinistra accarezzava la retina interna bloccando la rimonta a 5:44 Miles parava un ribaltamento tentato da Ariza e Biz con il rimbalzo offensivo si andava a procurare un tiro e due FT che splittava a 5:16 portando sul 54-41 la partita.

La squadra di Brooks tentava un nuovo assalto e Green che questa volta aveva spazio per correre andava sino in fondo lasciando Lamb lateralmente e costringendo Williams al fallo per un two and one.

Ariza da tre punti costringeva a una pausa Borrego a 4:21 sul 54-47, Hornets che mancavano 4 tiri ravvicinati sulla stessa azione (due di Lamb e due di Williams) ma una palla deviata da Jeremy in difesa favoriva la transizione che a 3:21 chiudeva il capitano portando sul 34-16 il parziale dei punti nel pitturato.

Beal a 2:56 metteva dentro due punti anticipando quelle di J. Parker liberato sulla liberissima linea di sondo sinistra per la schiacciata del -5 (58-53).

Walker falliva un tiro ma Beal in palleggio si faceva sporcar palla da Walker perdendola, il nuovo attacco sin sotto canestro di Walker andava a vuoto ma Batum da dietro correggeva seguendo l’azione.

A :46.4 Walker sparava la tripla raggiungendo i 16 punti mentre Beal da fuori trovava solo aria su una buona difesa di Bacon mentre Kemba sull’altro lato con spin e hesitation in area costringeva uno scoordinato J. Parker al fallo per una two and one che faceva decollare i Calabroni sul +13 (66-53), vantaggio con il quale si chiudevano i primi 24 minuti.

Charlotte Hornets guard Tony Parker (9) goes to the basket against Washington Wizards forward Jabari Parker, right, during the first half of an NBA basketball game, Friday, March 15, 2019, in Washington. (AP Photo/Nick Wass)

3° quarto:

Out Satoransky, dentro Randle per Washington ma non cambiava il copione quando a 11:21 Marvin era raggiunto sotto tutto solo per facili due punti in appoggio mentre gli Hornets beneficiavano di un Biz che in attacco recuperava un altro pallone su un basso quintetto dei Wizards.

Due FT a 10:53 segnati entrambi per il 70-53 prima dell’entrata vincente di Green e della tripla di Walker che colpendo il primo ferro vedeva il rimbalzo allungarsi verso la tabella e ricadere amichevolmente, dopo un rimbalzo sul secondo ferro, nella retina.

Beal da sotto segnava ma rispondeva Biz che con un anomalo movimento in area si allungava quasi acrobaticamente (per lui, visti gli standard) oltre il marcatore per depositare due leggiadri punti tuttavia a 9:32 Beal rispondeva ancora da on-fire con altri tre punti per il 75-60.

Kemba non voleva esser meno come leader e provvedeva all’attacco di Charlotte con il jumper da due punti. Randle era stoppato e sull’altro fronte il cambio mano in entrata rapida di Bridges era buono per l’ennesimo recupero di Biyombo che metteva dentro due punti in reverse layup per il 79-60.

Charlotte raggiungeva anche il +21 incassando poi un 2/4 ai liberi e una tripla di Green a 6:09 prima che Batum, liberissimo sul diagonale sinistra (servito da Kemba), stoppasse nuovamente un parziale dei Maghi per fissare momentaneamente sul mega schermo l’84-65.

Jabari Parker segnava 4 punti consecutivi per l’84-69 poi toccava a a un pullup di Lamb e a un canestro di Beal spostare il punteggio verso l’alto mentre Lamb con l’appoggio di destro in corsa diagonale sulla sinistra evitava per un soffio la stoppata provvedendo a mantenere un divario di 19 punti (90-71).

Il divario si assottigliava un po’ anche perché gli arbitri, dopo aver favorito un po’ Charlotte nel primo tempo, restituivano qualcosa come due FT ad Ariza a 1:14 che segnava con il quarto passo e mandava K.O. Kemba visto come bloccante irregolare.

Due punti regalati, un FT fatto ribattere per invasione prima segnato e poi mancato per il 92-75 prima che arrivassero le triple di Beal a 24 secondi dalla dine e quella di Bacon in solitaria dall’angolo sinistro ancora a 9 decimi dalla fine a chiudere sul 95-78 il quarto con gli Hornets ad accumulare altri 4 punti di vantaggio in 12 minuti.

4° quarto:

Bacon segnava a 11:14 con lo stop and pop frontale ma Brown con un catch n’shoot laterale segnava da tre.

Bryant cominciava a essere un fattore per i Wizards che in transizione prendevano a piene mani due punti dal centro attingendo a J. Parker per recuperare altri due punti in area.

L’altro Parker, quello di Charlotte, con il floater in area realizzava il 99-85 riuscendo a prendersi poi ancora una tripla vincente per mandare oltre i 100 i Calabroni (102-85) a dispetto delle sue basse percentuali da oltre l’arco in stagione.

Brown replicava a 8:35 da oltre l’arco nella guerra tra missilanti e a 8:04 per una trattenuta di bacon su Bryant in area con spinta del nostro numero 7 nel finale sull’avversario pioveva contro anche un FT realizzato da Beal.

Bryant si esaltava con una dunk da second chance ma Washington rimaneva lontana sul -13 (104-91), inoltre Parker orchestrava uno scarico in corsa nell’angolo sinistro per il connazionale Batum che faceva ricadere la palla perfettamente nella retina con perfetta parabola.
Tre punti che no piegavano il disperato tentativo di rientro dei Wizards che schiacciando nuovamente con Bryant e conservando il punteggio con la stoppata del centro su Tony Parker, dopo un paio d’errori offensivi (compresa una stoppata di Batum) tornavano ad accorciare con Beal che riprendendo palla dal blocco del francese metteva dentro sulla linea di fondo sinistra a due passi dal canestro.

Jabari Parker in corsa, giunto sulla baseline destra (media distanza) superava il tentativo di stoppata in salto da parte di Bacon che a 5:26 riportava la squadra di Brooks sul -10 (107-97).

Batum stoppava con fallo Beal: due FT a 5:04 per il -8, brutta tripla di Walker e due pt. di Brown con l’entrata a ricciolo da destra e alzata da pochi passi per il -6 (107-101)…

Gli Hornets non andavano in panico contro la zona 3-2 di Washington trovando la tripla dall’angolo destro di Batum alla quale seguiva quella di Lamb a 3:26 dalla diagonale dello stesso lato, un catch n’shoot in faccia a Dekker festeggiato prematuramente con un balletto di fronte alla panchina.

113-103, una doppia mazzata per quasi chiunque ma non per Washington che tentava il tutto per tutto: 3:04, dunk appesa di Beal, tripla di Green per il 113-106 e fallo di Williams su Green a 1:56.

-5 (113-108) ma Lamb in corsa dopo 21 secondi spingendosi fuori sul contatto con Beal trovava il floater per il canestro più il fallo tra i fischi del pubblico che non la vedeva alla stessa maniera.

Un’azione da tre punti che riportava Charlotte sul +8 con gli Hornets a incassar due punti e a lasciar scorrere il cronometro ma c’era tempo ancora per un tentativo di Green da tre punti per il -3 che si spegneva sul ferro.

Se fosse entrato la partita avrebbe potuto esser rimessa in discussione nel finale ma visto il margine ampio negli ultimi secondi Washington si arrendeva e Charlotte portava a casa una W per la sopravvivenza.

Pagelle

Kemba Walker: 6,5

28 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 3 rubate, 1 stoppata. 11/30 dal campo. Non tira particolarmente bene il capitano che spesso da due punti va un po’ corto con il classico braccino mentre da fuori il 3/8 è buono. Attacca bene all’inizio poi è strana la sua prestazione che sfiora i 30 punti ma con tanti tiri presi. Un paio di aperture troppo easy, una costa una transizione da due punti, l’altra la persa per rimessa laterale. Buona la sua stoppata da dietro a Randle, subisce uno sfondamento da Ariza che gli arbitri invertono e sporca un pallone a Bel in palleggio per dire che in difesa c’è anche se a volte è un po’ lascivo come nell’ultimo quarto quando lascia scappare Randle che raggiunge facilmente il centro e l’aiuto a quel punto non può far più nulla.

Nicolas Batum: 6,5

16 pt., 5 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 6/10 dal campo. Tre TO e -12 con lui in campo ma indubbiamente con il suo 4/5 da tre punti aperto contribuisce a tenere Charlotte a galla in attacco. In difesa fa quel che può e se stoppa Beal, “quello” riprende palla e segna ma la stella di Washington non è semplice da fermare.

Miles Bridges: 6,5

2 pt., 5 rimbalzi, 2 rubate. 13:07 in campo per lui con un 1/3 dal campo ma inizia bene con una difesa forte deviando un pallone sulla linea di fondo e poi intercetta una sfera sparatogli addosso da Ariza per un ribaltamento con parata a centro area del nostro numero zero. Si fa valere a rimbalzo difensivo aiutando a sigillare una zona messa in campo da Borrego.

Marvin Williams: 5,5

2 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. L’impegno difensivo c’è. Parte meglio ma nel finale un suo fallo, dopo aver sbagliato due facili punti in attacco, regala il -5 agli avversari. Trova l’unico canestro da sotto su passaggio smarcante, gli altri 8 tentativi li fallisce tutti, polpastrelli freddi, si salva un po’ nel voto perché gli riconosco il contributo difensivo (plus/minus a zero).

Out a Houston, Marvin interrompe la striscia (in gare giocate) nell’aver segnato almeno una tripla consecutivamente.

Bismack Biyombo: 6,5

11 pt., 4 rimbalzi, 1 stoppata. Lo strano caso Biyombo che parte subendo un paio d’entrate da parte di Green. Finisce la gara non prendendo nessun rimbalzo difensivo tra effetto della zona e mancanze personali eppure domina in attacco con 4 rimbalzi offensivi laddove sfrutta i suoi cm per convertire gli errori dei compagni in punti e FT. 16:32 in campo, poi Borrego preferisce un quintetto differente.

Jeremy Lamb: 7,5

18 pt., 8 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 7/13 dal campo. Inizia bene, si perde un po’ al tiro ma nel finale rientra prepotentemente con una tripla e una two and one non facile (più un rimbalzo difensivo in mischia importante) che decidono la gara. Direi uomo partita per Charlotte. Lo scorer che serviva per mantenere la partita sui binari giusti.

Dwayne Bacon: 7

13 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. 5/8 dal campo, +16 di +/-. Ottima partenza in attacco e anche in difesa lo si vede forzare Beal a un air-ball da tre punti, una delle pochissime azioni sbagliate di tanto dalla star avversaria. Un altro che ha conti in sospeso con Washington o forse trova nelle mediocrità di un team avversario senza Wall e Howard, le qualità per esprimersi?

Tony Parker: 7

16 pt., 2 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. 7/12 dal campo. Torna Tony in formato old years ed è provvidenziale per Charlotte. Si toglie il lusso di realizzare due triple su tre nonostante non stia tirando bene da fuori in stagione e da l’assist a Batum per la tripla dell’ultimo quarto. Orchestra bene la manovra e cerca di attaccare anche in area andando con il floater passando oltre i blocchi. Una sola volta in corsa è stoppato da Bryant sul tentativo d’appoggio laterale a sinistra.

Michael Kidd-Gilchrist: 6,5

2 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. ½ dal campo. A parte i due punti in transizione del 36-23, durante i non moltissimi minuti della sua gara, riesce a dare solidità alla difesa nonostante incassi un fade-away dal mid-range sinistro in uno contro uno.

Frank Kaminsky: 6,5

8 pt., 6 rimbalzi, 1 assist. Più consistente a rimbalzo in 23:08 accumula un +10 di plus/minus. 3/8 dal campo, altra presenza positiva dalla panchina per Charlotte che a 3:08 dalla prima luce rossa vede una finta di Frank prima di tirare e segnare la bomba mandando al bar Green.

Coach James Borrego: 7

La squadra parte mentalmente bene e per una volta la zona messa in campo funziona a nostro favore. La 3-2 di Washington nel finale è battuta con un paio di bombe. Per fortuna il cuscinetto di punti era sufficiente a non andare in panico ma contro Miami servirà ancor più determinazione e grinta perché le possibilità di vincere ci sono e Charlotte in serata ha dimostrato di saper attaccare in maniera intelligente anche se favorita tatticamente da Brooks che ha schierato Portis come centro e Green in alternativa prima di Bryant. Cm che ci hanno favorito a rimbalzo, quelli da non concedere a Miami nella prossima gara.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.