Discovery Charlotte: 1ª puntata

GLI STATI UNITI DEL SUD E LA CAROLINA DEL NORD: UNA PICCOLA INTRODUZIONE

A cura di: Paolo Motta

Copertina a cura di Igor F.

La città di Charlotte si trova nello stato della Carolina del Nord che, geograficamente e culturalmente parlando, fa parte del sud degli Stati Uniti.

Sostenuta da radici profonde e temprata dalle avversità, questa parte d’America ha un ricco patrimonio storico culturale che, partendo dalla guerra d’indipendenza e passando per quella di secessione, fino ad arrivare alla lotta contro le discriminazioni razziali, accomuna a grandi linee i vari stati di questa parte del Paese.

Lontana dal trambusto e dalla vita frenetica delle grandi metropoli americane come New York, Chicago o San Francisco, questa grande zona si muove a ritmi più lenti e rilassati, rimanendo profondamente legata al suo passato ma sempre orizzontando il proprio sguardo verso il futuro.

E’ un’ America dentro l’America (immaginata e conosciuta) possiamo dire, caratterizzata da un melting pot di culture differenti, da un’innata ospitalità e cordialità, da una propria letteratura, da una propria cucina, da una storia della musica senza eguali e da spazi sconfinati.

In questa parte degli Stati Uniti si cresce a barbecue e sport, in particolare football, basket universitario e corse automobilistiche della NASCAR della quale – tra l’altro – Charlotte ospita la Hall of Fame.

In questo contesto la Carolina del Nord è un mosaico dal fitto intreccio e dal ritmo di crescita vertiginoso, dove stili di vita differenti convivo fianco a fianco e il “Vecchio Sud” e il “Nuovo Sud” si incontrano nel quotidiano con una Charlotte come motore fuori dal tempo a trascinare questa duplice realtà.

Oggi questa città sembra una metropoli nuova di zecca ma la sua storia inizia centinaia di anni fa, ben prima della rivoluzione americana.

Nell’immagine gli Stati Uniti divisi per macro-regioni

LA CITTA’ DELLA REGINA

L’area in cui oggi sorge la città di Charlotte è stata occupata nel 1755 da coloni europei provenienti da Scozia, Irlanda e Germania.

La bandiera della città di Charlotte con il fondale scozzese (St. Andrew’s Cross) e i suoi colori ufficiali: bianco e blu. La bandiera è stata adottata nel maggio 1929 ma il designer è sconosciuto, i raggi di sole dietro i due nidi di calabrone rappresentano l speranza nel futuro mentre l’albero significa crescita.

Nel 1768, con la sua costante crescita ed espansione, la zona urbanizzata si trasformò in una vera e propria città che venne chiamata Charlotte in onore della “Elettrice/consorte di Hannover” Charlotte di Mecklenburg-Strelitz, diventata sette anni prima “Regina consorte del Regno Unito” avendo sposato re Giorgio III d’Inghilterra.

Ecco perché il principale soprannome della città è “Queen City”.

Il probabilmente conosciuto Coat of Arms of Charlotte of Mecklenburg-Strelitz (Fonte: Wikipedia)


Il monogramma della Queen Charlotte (Fonte: Wikipedia)

Non solo Charlotte in North Carolina o altre città o regioni nel mondo furono battezzate in suo onore ma anche navi e fiori come il sudafricano “Bird of Paradise” che ha il suo nome ufficiale in Strelitzia reginae.

Strelitzia reginae

Precedentemente all’arrivo degli europei, la zona era naturalmente abitata da una tribù di nativi americani chiamata Catawba, che con l’arrivo degli europei ebbe vita difficile e iniziò un lento declino.

HORNETS NEST OF RIBELLION: DALL’IMPRESA MILITARE ALLA PALLA A SPICCHI

Nell’immagine il colonnello William Richardson Davie e alcuni loghi marchiati Charlotte Hornets

Nel 1780, in piena guerra d’indipendenza (1775 -1783), il colonnello dell’esercito americano William Richardson Davie e altri 150 patrioti allestirono un accampamento intorno al tribunale di “Trade & Tryon” a Charlotte, in attesa dell’arrivo dell’esercito Inglese, guidato dal Lord Cornwallis. Una volta arrivato, l’esercito britannico, nonostante fosse in soprannumero rispetto a quello avversario, dovette faticare e non poco sul campo di battaglia.

La resistenza dell’esercito americano fu d’esempio per la gente del posto, che con lo stesso spirito combatté anche i futuri tentativi di occupazione.

Proprio per questa tenacità, Lord Cornwallis definì Charlotte come “A Hornet’s nest of Rebellion”, ossia un vespaio di ribellione.

E’ proprio da questa frase quindi che deriva il nickname Hornets.

Il colonnello Davie e i suoi uomini possono essere definiti gli artefici e primi Charlotte Hornets della storia.

Prima di essere impiegato in ambito cestistico, il nickname Hornets è stato utilizzato anche per squadre di leghe minori, sia di baseball sia di football.

La prima squadra in assoluto della città ad utilizzare il soprannome Hornets è stato un team di baseball nel 1892.

Questa entità nel corso degli anni ha cambiato nome diverse volte, oggi è conosciuta come Knights (Cavalieri) e giocano dal 2014 in centro città nel loro nuovo stadio.

Nell’immagine il Truist Filed, stadio dei Charlotte Knights di baseball inaugurato nel 2014 con lo skyline della città.

Per avere i nostri Charlotte Hornets ci sarà bisogno d’attendere quasi un secolo: il 4 novembre 1988, il vecchio proprietario George Shinn riesce a far debuttare sul parquet i Calabroni del basket.

La squadra inizialmente si sarebbe dovuta chiamare Spirit, ma dopo alcune titubanze nell’entourage legate a problemi pratici (trovare una mascotte adatta ad esempio) si pensò d’organizzare un sondaggio tra i futuri tifosi che premiò il soprannome che tutti noi oggi conosciamo considerandolo più aderente allo spirito della città.

Nonostante una storia recente un po tribolata, i Calabroni – dopo una piccola pausa – sono tornati a ronzare in città!

Nell’immagine lo Spectrum Center (prima TWC arena) che ospita le partite di basket degli Charlotte Hornets dal 2004.

LA PRIMA CORSA ALL’ORO E LA BUZZ CITY MINTED UNIFORM

Dopo la guerra d’indipendenza americana, un evento del tutto inaspettato portò la città di Charlotte alla ribalta nazionale.

Una vecchia storia narra che nel 1799, un ragazzo di nome Conrad Reed, mentre giocava in un torrente a 25 miglia a est della città, trovò una roccia luccicante nell’acqua.

I suoi genitori, che non avevano capito cosa loro figlio avesse trovato, la usarono come fermaporta fino a quando un mercante del posto la vide e comprese di cosa si trattasse realmente.

Quello fu il primo pezzo d’oro in assoluto scoperto in America, il quale diede il via alla corsa all’oro in Carolina a inizio ‘800 e successivamente a quelle mitiche nel vecchio West.

Gli Charlotte Hornets per la stagione sportiva 2020-2021 hanno voluto rendere omaggio a questo episodio storico lanciando queste “City Edition Uniform”.

Nell’immagine il concept che gli Hornets hanno utilizzato per le loro divise con i relativi dettagli.

Nell’immagine il parquet che verrà utilizzato durante le partite con la Buzz City Minted uniform. Nella parte bassa del campo troviamo le scritte “Trade” e “Tryon” che richiamano le vie principali della città. In mezzo compare una “C”, come di rimando alla lettera che veniva stampata a inizio ‘800 dalla Zecca (mint) di Charlotte sulle monete.

BREVI CENNI SULLA CHARLOTTE DI IERI E OGGI

Charlotte oggi è la città più grande della Carolina del Nord (regione esplorata da Giovanni da Verrazzano tra il 1508 e il 1526 e successivamente dagli spagnoli e dagli inglesi che la chiamarono così in onore di re Carlo I) e capoluogo della Contea di Mecklenburg.

La città è situata nella parte centro-meridionale della regione Piedmont, tra i Monti Appalachi a Ovest e la zona costiera a Est, vicina al confine con la Carolina del Sud.

La Queen City da vent’anni sta attraversando una forte crescita demografica (nel 1969 contava 264.000 abitanti, aggl. urbano 345.000 mentre al 2021 la metro area population è arrivata a 2.132.000 abitanti) ed economica che rendono la città il nucleo urbano più energico e dinamico della Stato nonostante la capitale sia Raleigh.

Nell’immagine le città degli Stati Uniti elencate in base alla popolazione

A livello nazionale, Charlotte è conosciuta soprattutto per il numero di banche e per il mercato delle assicurazioni.

La città, infatti, è il secondo hub bancario degli Stati Uniti, seconda solo a New York e tallonata da San Francisco (dati 2019).

Sede di diversi istituti finanziari e compagnie multinazionali (Bank of America, Honeywall, Bojangles per citarne alcune), la città è la sua area metropolitana è spesso in cima alle classifiche per il sua produttività e qualità della vita.

Nell’immagine il Bank of American Corporate Center. Completato nel 1992, è il grattacielo più alto della città con i suoi 60 piani e 256 metri di altezza.

Oltre ad essere in primo luogo un centro finanziario, la città offre anche diversi musei, eleganti quartieri antichi e molti ristoranti multietnici essendo già stata riconosciuta prima degli anni settanta come centro culturale.

Nei prossimi appuntamenti vedremo nello specifico le peculiarità della città, analizzando i vari aspetti che caratterizzano questa moderna città degli Stati Uniti.

Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.