
Senza il miglior fantasista, il miglior bilanciatore ed i miglior difensore della squadra gli Hornets si confermano super inconsistenti nonostante l’intensità messa a tratti nella partita.
Un piano partita, quello di Clifford, che dev’essere stato similare a quello progettato dal generale Yamamoto per l’attacco a Pearl Harbour, colpire di sorpresa le unità nemiche e metterle fuori combattimento.
Nel caso, Charlotte prova a staccare dando un divario abbastanza ampio da scoraggiare gli avversari,
Ci prova all’inizio ma Eubanks, sostituto di Nurkic, regge il confronto con Plumlee, più avanti ancora, sul 42-30 parrebbe stia per farcela ma due two and one dei Trail Blazers pareggiavano la partita e quindi, con 10 minuti di riposo, freschi nelle gambe, con un 19-2 a inizio ripresa che portava gli Hornets al comando di 12 punti (72-60) a 7:10 al termine del terzo grazie ad una tripla di Rozier.
Nel momento del bisogno emergeva però il talento personale di Lillard, quindi poi tutta la squadra, più consistente degli Hornets, i quali a tratti attraversavano siccità offensive pescando pochi canestri.
Percentuali basse per Rozier (18 pt.), Oubre Jr. (16 pt.) & Company mentre Plumlee con 16 pt. E 12 rimbalzi ha chiuso in doppia doppia…
L’avvio dell’ultimo quarto dava il là agli ospiti che non tremavano più nonostante 4 punti di Rozier a 4:10 dalla fine (93-100).
E’ chiaro che Charlotte abbia bisogno di un rimbalzista più consistente anche perché se il -4 (53-57) di divario è risicato, gli Hornets hanno tentato di concludere 91 volte a canestro contro le sole 75 degli avversari.
Plumlee ha catturato 5 rimbalzi offensivi, P.J. Washington 4 ma si sarebbe potuto far di meglio, soprattutto in difesa dove i rimbalzi lunghi sono lasciati alla mercé degli avversari, se non arrivano aiuti o recuperi sui raddoppi si va in barca e spesso non si tiene l’uno contro uno (vedi P.J. Washington nel finale su una drive frontale di Simons.
Non facile a volte perché stare troppo attaccati a Lillard per esempio per non conceder la tripla (vedi Bouknight) vuol dire lasciarlo partire per la drive…
Accennavamo al problema al tiro… Charlotte è riuscita a costruire 21 assist (28 gli avversari) sfruttando la pericolosità di Terry o le sponde di Plumlee oltre il mestiere di Smith Jr. ma dell’utilizzo sempre più frequente dell’arco per scardinare le difese avversarie non è stato fatto buon uso.
10/40 da oltre l’arco ed occasione sprecata con Portland al 56,0% ai liberi con un inusualissimo Lillard (26 punti ma 4/8 dalla linea) e Simons (19 pt. Ma 3/6 in lunetta) al 50,0%…
Un ficcante Sharpe per Portland chiuderà a 17 pt..
Come il solito bene nelle steal, Smith Jr. con le 4 di stanotte è in terza posizione totale in tutta la NBA, bene anche in transizione (22-12) ma è una maniera per mascherare una difesa fragile che dovrebbe avere un intensità più prossima ai 48 minuti per reggere i confronti.
Riassunto partita
Hornets alla disperata ricerca di una vittoria scaccia crisi con il solito terzetto (Ball, Martin e Hayward) out mentre della lunga lista dei nomi in game time decision per i Trail Blazers spiccava solamente l’assenza di Nurkic ma il suo sostituto, Eubanks, si faceva sentire a inizio partita.
Nonostante gli Hornets passassero per primi in vantaggio e lo mantenessero, il centro di riserva di Portland pareggiava con un two and one (8-8) prima che Oubre centrasse dalla distanza l’11-8 mentre a 6:55, dopo un avvio intenso con pochissime pause, arrivava un time-out sul 13-10.
Charlotte cercava di scappare lanciandosi con una dunk in corsa appesa di Plumlee ed una reverse jam in transizione di Smith Jr. (17-10) ma dalla panchina Sharpe metteva qualche tiro avvicinando gli ospiti.
Una tripla di McDaniels era la risposta della bench Hornets che aiutata da un coast to coast di Oubre Jr. e una steal più due punti di Smith scappava sul 30-20.
Ultimi 5 punti Blazers a tagliare il divario e 30-25 finale di primo quarto.
Nel secondo quarto una tripla dalla diagonale destra di Rozier valeva il 40-32 ma il +8 era vanificato in un lasso di tempo di 21 secondi: 8:53 two and one di Simons (P.J. foul) e 8:22 stessa incredibile situazione (fallo di Rozier) per Lillard… convertiti i liberi era parità.
Charlotte ripartiva producendo un break da 7-0 con due ottime palle intercettate da Bouknight condite nel mezzo da una tripla, tuttavia Lillard si accendeva pescando un two and one per l’avvicinamento e due triple che portavano al primo sorpasso di serata (49-51) e al +5 per la Rose City.
Dopo un primo tempo da percentuali dal campo Hornets oltre il 61,0%, Charlotte mancava 9 tentativi dal campo segnando con una correzione di Oubre Jr. e nel finale con Bouknight in transizione ma il divario di 5 punti resisteva con un tabellone beffardo: all’intervallo era 53-58 Portland.
Gli Hornets riemergevano dagli spogliatoi con la stessa intensità dei primi minuti di partita centrando dall’angolo sinistro una tripla con Rozier prima ed una frontale con P.J. Washington su drive e scarico di Smith Jr. (59-60).
Un contatto Eubanks/Oubre Jr. era punito dalla terna e Charlotte scavalcava arrotondando con una transizione chiusa con up & under da Plumlee (63-60).
Nonostante il time-out di Billups, la secca offensiva dei Trail Blazers rimaneva sorprendente come come la putback dunk di DSJ su Lillard che anticipava altri 7 punti chiusi da un open 3 in transizione di Rozier dalla diagonale destra: 72-60 con un parziale da 19-2 nel secondo tempo.
Arrivava però ancor più sorprendentemente per le modalità, il contro-parziale ospite che usufruendo di un Lillard in più recuperava 11 punti dalla propria PG (bizzarramente tre bombe a segno e un 2/4 dalla linea) ma tanto bastava per sovvertire il punteggio sul 74-78.
Charlotte pareggiava con McDaniels in transizione ma gli ospiti chiudevano avanti di 7 sul 79-86.
Piuttosto frustrante l’inizio dell’ultimo quarto con Portland a raggiungere il +11 dopo un canestro di Watford (85-96), il +13 a 6:23 con una transizione chiusa da Hart (87-100) e FT addizionale mancato…
Una miccia accesa da Lillard ed Oubre Jr. scaldava l’inizio dell’ultima parte e Rozier segnando 3 punti scaldava il cuore di Hart che prendeva un tecnico battuto dallo stesso T-Ro con successo: 93-100.
Il tutto finiva lì, finale blando e Portland tornava a casa con l’ennesima vittoria dell’annata, per Charlotte – ormai sul fondo classifica – il mesto abbandono dello Spectrum Center con tre sconfitte casalinghe consecutive ad allungare la striscia a 6.