Game 19: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 102-101

Intro

Pareidolia

James Borrego e la pareidolia applicata.

Avete mai dato un senso a qualcosa che avete osservato che in realtà non ne aveva?

In genere si parla di fasmate (forme delle nuvole) o di strane forme su pianeti alieni che potrebbero ricordare un volto o degli animali.

Sembrerebbe essere un fenomeno istintivo che porta l’essere umano ad associare una forma amorfa a qualcosa di conosciuto, una persona, un albero o un oggetto di senso compiuto e concreto.

C’è chi ritiene che questa capacità sia dovuta all’evoluzione, quando l’uomo era preda e anche avendo pochi indizi poteva riconoscere segnali di pericolo eventualmente lasciati da un predatore mimetizzato nei paraggi.

A proposito di sensazioni, non ne ho di positive ultimamente, le cinque sconfitte consecutive in fila sono state piuttosto nette (Chicago con almeno tre episodi pesanti a sfavore per colpa della terna) ma anche con i Bulls sono emersi pesantemente i difetti di una squadra troppo fragile in difesa.

Borrego con l’inserimento di Graham in quintetto, a furor di popolo, ha sensibilmente migliorato la fase offensiva, ma ha squilibrato quella difensiva.

L’attitudine a giocare con due PG è prerogativa di squadre che hanno difensori forti a supportarle o dei rim protector decenti.

Charlotte non ha nulla di tutto ciò e nella partita a scacchi con gli altri team, basta che vengano fatte un paio di mosse sulla scacchiera per prender lo Scacco Matto che sia di tripla da alfiere, da torre sotto canestro o da un cavallo (logo dei Pistons anni ’90) in penetrazione.

A proposito di old Pistons e scacchi…

Inesperienza, mancanza di cm e una visione troppo improntata sull’offesa del coach ci hanno riportato nella nostra dimensione dopo l’inaspettato 6-7 iniziale.

Che tipo di equilibrio abbia visto in questo quintetto con il giovane P.J. inserito tra gli starter (nuovamente) ad acuire le lacune difensive, è mistero.

Borrego ripete sempre la stessa formazione senza provare a miscelare la soluzione, in fondo sa che se arrivassero troppe W, Charlotte non avrebbe buone possibilità di scelta al Draft.

Non so se gli Hornets riusciranno a batter Detroit nuovamente, certo, la Motor City nelle ultime 7 sfide è stata medicina per Charlotte ma a prescindere dall’esito della sfida, Borrego e lo staff tecnico se vogliono vincer qualche partita devono lavorare molto sull’aspetto difensivo, totalmente insoddisfacente.

Intanto i fan degli Hornets soffrono di pareidolia metaforica perché pensavano fosse amore invece è un (business) calesse (semicit. Massimo Troisi) perché come ha scritto qualcuno, con il salary cap non si vincono le partite…

Analisi

Borrego aveva avvertito i suoi prima della gara per quanto riguarda l’impegno difensivo.

Dopo almeno cinque partite con difese orrende, soprattutto sulla zona più delicata del basket moderno (quella dei tre punti), gli Hornets sono tornati a difendere contrastando i tiri avversari.

Raramente si sono visti open clamorosi da quelle parti, inoltre il ritmo offensivo di Detroit favorisce Charlotte e le giocate dentro per Griffin e Drummond che pur hanno prodotto effetti per gli ospiti, sono state limitate da un centro fisico come Biyombo e dall’aiuto dei compagni.

La gara è stata piuttosto equilibrata e punto a punto, gli Hornets hanno sperato di non terminarla con il solito pathos e cuore in gola quando sul 90-82 sembrava potessero per una volta risparmiarsi qualche sofferenza.

Da una tripla di Rozier a 2:08 dalla fine gli Hornets resistevano incassando il massimo consentito, uno 0-5 (tripla di Griffin per il 102-101) che portava Charlotte all’ultima azione mal gestita da Graham.

Detroit con una dozzina di second si vedeva toccare fuori la palla da Biyombo, poi era Batum a spender un fallo intelligente su Rose in fuga (1° negli ultimi due minuti e nessun FT), quindi nei :07.9 rimanenti Rose in possesso di palla tergiversava troppo e lo scarico per Kennard risultando tardivo (tiro comunque fallito) salvava gli Hornets da una nuova possibile sconfitta.

Charlotte interrompe le 5 sconfitte consecutive battendo Detroit per l’ottava volta di fila anche se non è bello che le partite finiscano sempre allo stesso modo in una serie, meglio una W che una L.

A rimbalzo vincono i Pistons 41-46 grazie ai 21 di Drummond, al tiro anche perché Charlotte chiude con il 44,3% dal campo e un misero 23,3% da tre, Detroit tira con il 46,6% e il 31,3% da oltre l’arco (molto meglio per Charlotte rispetto alle gare precedenti), gli assist invece saranno favorevoli alla squadra di Borrego con un 27-23 così come le stoppate sul 7-2 (Drummond fa segnar 0 in casella…) e anche i FT sono per Charlotte con un 17/20(85,0%) contro il 9/15 (60%) di Detroit.

Da segnalare i TO, Detroit ne commette pochi: 8, ma Charlotte è straordinaria commettendone solo uno nel primo tempo e chiudendo a tre in tutta la gara, per una squadra con grossi problemi in questo senso la prestazione in questo particolare campo è doppiamente sorprendente.

La partita

Starting five

Detroit recuperava Snell in dubbio ma il quintetto era composto da: B. Brown (8 pt.), Kennard (16 pt.), Galloway (10 pt.), Griffin (26 pt.) e Drummond (14 pt. + 21 rimbalzi).

In panchina l’unico in doppia cifra sarà Rose a chiuder con 13 pt. e 8 assist.

Charlotte era costretta a lasciar per infortunio fuori Zeller (una fortuna) e si schierava con: Rozier, Graham, Bridges, P.J. Washington e Biyombo.

1° quarto:

Sul lancio della palla a due al posto di Zeller infortunato si presentava Biyombo che tuttavia cedeva a Drummond, il quale però era pescato inusualmente, per esser una prima azione, per più di 3 secondi in area.

Charlotte segnava tre FT con Rozier a 11:15 (tocco di Brown sul suo tiro dalla diagonale sinistra a 11.15) catapultandosi in transizione e colpendo nuovamente dalla stessa posizione per mano di Graham con tripla diretta per il 6-0.

Passavano pochi secondi e Griffin replicava toccato da P.J. per una giocata complessiva da tre punti.

Si andava avanti di tre con una triangolazione partita da P.J. al centro dell’area, passaggio verso Graham che in corsa mandava con tocco volante la sfera nell’angolo sinistro da dove la tripla di Rozier in catch n’ shoot produceva il 9-3.

Viola che non sprecavano nulle e Biz in gancetto costringeva Casey al time-out sull’11-3 a 9:16.

Brown su assist dal fondo si lanciava per una bimane al ferro, dall’altra parte P.J. scontrandosi con Kennard dalle parti del ferro, proveniente dalla baseline, aveva la forza per continuare il movimento chiudendo in reverse layup ma Griffin da sotto replicava per il 13-7.

Biz si allungava a fatica con il sinistro appoggiando appena dentro prima della sua caduta poi a 7:56 Borrego usava la sirena verde per un fallo veniale di P.J. accennato su Griffin che confermato valeva all’ex Veliero due FT.

Un punto ricavato e Graham, dopo il 5/5 di Charlotte al tiro mancava dalla media la conclusione così Drummond dall’altra parte da sotto prendeva il rimbalzo per un two and one a 7:09.

Bridges in corsa superava Kennard con il tocco al vetro, Galloway rispondeva con due punti da sotto ma ancora Bridges, battendo sulla linea di fondo destra Griffin, andava a chiuder in reverse layup anticipando la chiusura di Drummond che dall’altra parte guadagnava ancora FT (2) mettendone uno.

A 5.41, il tocco artistico dal bordo sinistro in semigancio fluttuante del congolese valeva tre punti per il tocco del n° 0 avversario (22-14) e un Bridges ispirato aggiungendo tre punti dal corner destro mandava i Calabroni sul +11.

Bastava poco per rovinare tutto perché Kennard segnava da tre e Griffin aggiungeva due punti inaugurando la rimonta continuata con due FT di Kennard per il 7-0 di parziale.

La corsa di Detroit era bloccata da un tap-in di Williams in anticipo su Biz.

Kennard e Williams ne aggiungevano due a testa ma Detroit correndo nel finale tornava a -2 con l’appoggio di Rose e anche se Batum, guadagnando i primi liberi stagionali respingeva sul -4 gli ospiti, Rose approfittava di un Willy in formato Telepass per il nuovo -2 per favorire il sorpasso, iconico.

Classica tripla subita: lato destro, scarico su Mykhailiuk e bomba del 2 31-32 che resisteva sino alla fine del quarto.

Rozier tra Kennard e Rose. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Batum servito nel pitturato schiacciava a una mano (prima dunk della stagione) m M. Morris da destra riportava avanti i bianchi che tuttavia subivano il pareggio di un avventuroso Bridges.

Rose in entrata approfittava della difesa di Charlotte e Wood segnando subiva anche fallo dal nostro centro spagnolo.

Fortunatamente l’ex mancava il libero e gli Hornets tornavano sul -2 anche se sul tiro (da rivedere) il sospetto che Batum staccasse sulla finta entrambi i piedi dal parquet, c’è.

Era ancora il transalpino a trovare il pari ma i Pistons segnando con Galloway 6 punti di fila (due canestri, il secondo da tre punti con addizionale per netta spinta di Martin sul close-out) si lanciavano sul 39-45.

Il numero 5 di Charlotte in attacco continuava a produrre e con un po’ di esperienza e furbizia entrando in contatto con Mykhailiuk guadagnava tre FT che trasformava.

Williams ci riavvicinava, Wood rispondeva dalla media baseline destra ma l’entrata con spin di Bridges e tocco sopra Wood era un invenzione che, unita al fing and roll in transizione di Biyombo nel traffico, costituiva il nuovo -1 per Charlotte (48-49) che entrava in una fase di tiri sbagliati così come Detroit.

Finivano per allungare i Pistons con una put-back dunk di Drummond e con Griffin che correggendo in tap-in (il secondo) mostravano le solite problematiche della squadra della North Carolina.

Batum nel pitturato avversario agganciava un rimbalzo e metteva dentro sorprendentemente, poi per un fallo contestato da Borrego a 2:24, il coach degli Hornets per proteste era vittima di un tecnico fallito da Kennard.

A ogni modo si presentava in lunetta Griffin per il precedente scontro con Williams, controverso almeno per quanto riguarda la shooting motion.

2/2 per il 50-55, risposta di Biyombo in appoggio, tripla di Kennard a :34.1 e risposta di Graham a :12.8 da fuori portava verso la fine del quarto ritoccato da una dunk di Drummond a :01.4 per un tondo 55-60.

Si torna leggermente a sorridere in casa Hornets anche se le Honey Bees, per lavoro, pur piacevole, l’hanno di default.

3° quarto:

Charlotte rientrava bene sul parquet dopo l’intervallo producendo un 10-0 di parziale.

P.J. in entrata con un tocco su Kennard per un two and one, Graham da sotto, Biz lanciatissimo da un bound pass verticale pompato da Bridges con successiva stoppatona sul fronte difensivo di Biyombo sul floater di Galloway all’apice della propria parabola e una tripla di Rozier a 10:20 che sfruttava il momento on-fire di Charlotte davano a 10:20 il +5 (65-60).

Time-out per Casey che al rientro era accontentato da Brown in entrata con due punti per romper il parziale.

A 9:50 P.J. appoggiava, dopo di che Griffin in gancetto ne aggiungeva due per i Pistoni ma Bridges, unico starter a mancare all’appello nelle realizzazioni in questo avvio, provvedeva imitando il Grifone.

Galloway giocando un hand-off con Drummond mostrava le qualità da tiratore piazzando il tiro dalla media per il 69-66, quindi toccava al centro avversario con 4 punti di seguito trascinare Detroit sul +1 (69-70).

Graham a 7:16 sfruttava il cambio dovuto alla schermatura slittando sulla sinistra con un rapido tre su Griffin per il 72-70.

Il pareggio arrivava per mano di Rose ma Batum mandava Bridges dentro dove il suo tocco al vetro produceva il tocco di Drummond per il goaltending del 74-72.

A ribaltare la partita ci pensava Griffin che non avendo ancora centrato un tiro da tre, ne indovinava due in fila per portare lo schermo-alveare sul 74-78.

Kennard mandava in scena il secondo air-ball perché gli Hornets almeno contrastavano i tiri e Biyombo (2:41) pareggiava in schiacciata grazie all’ottima linea di passaggio trovata da Graham, Rose al volo correggeva un errore al tiro dei compagni ma P.J. faceva tornare in equilibrio la sfida con una dunk dirompente a una mano a 1.20 (80-80).

Monk per P.J. in corsa e gli Hornets tornavano avanti rimanendoci perché Drummond mancava due liberi.

Un floater di Graham a :19.1e due FT di Malik in bonus a :04.8 servivano a Charlotte per allontanarsi sull’86-80.

Batum, uno dei migliori in serata. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Morris cominciava il quarto rifilandoci una mazzata a una mano tremenda ma sull’altro fronte il lob liftato di Graham era invitantissimo per P.J. che pur trattenuto da Wood lo stroncava posterizzandolo in alley-oop.

Mancato il libero P.J. tornava protagonista stoppando Rose sotto il canestro anche se era più l’ex Bull, cercando l’acrobazia, a tirar addosso al braccio di Washington, mentre sull’altro fronte la nostra ala grande beneficiando di un flash pass di Monk tornava a distruggere il metallo circolare per il 90-82.

A 9:30 loschi presagi allo Spectrum Center: Rose da 3 con l’open da destra catapultava il -5, ma ancora Rose faceva nascer involontariamente una transizione poiché Batum in aiuto a P.J. stoppava nuovamente il piccolo e sul ribaltamento altro sweet pass galleggiante di Graham per Monk che dipingendo l’arte di volare afferrava la sfera per chiudere il ciclo virtuoso artistico.

Brown in area, P.J. dalla lunetta e Kennard da due erano scambi da scaramuccia, a a 7:24 P.J. sembrava poter colpire il bersaglio grande sul giro palla di Charlotte ma la tripla in un primo momento data per buona, era annullata per una frazione di secondo di troppo.

Si rimaneva sul 94-89, punteggio ritoccato da Brown in entrata di forza chiusa con il floater riuscendo a non perder equilibrio.

A 5:39 uno dei tanti episodi dubbi (da una parte e dall’altra), questa volta era Biz a prendere un rimbalzo offensivo e a venir toccato.

Due liberi dei quali uno cadendo dentro la retina diverrà fondamentale nel finale.

A 4:11 Griffin segnava ancora da tre riportando sul -1 la Motown.

Graham percorrendo la linea di fondo passava l’anello per segnare in appoggio rovesciato, Drummond metteva dentro ma spingendo Batum vedendosi annullare un canestro come poco prima quando ancorandosi al corpo di Biyombo con il braccio non in palleggio era punito dalla terna.

Biz a 3:11 andando a rimbalzo segnava in tap-in pur contrastato, Drummond conquistava un rimbalzo offensiva e in mischia era impressionante mettendo dentro di forza.

Rozier si inventava l’entrata contro Drummond ma il tocco era un lancio nel vuoto, nettamente influenzato da Drummond, Detroit usciva lenta proprio con il centro in palleggio e il nostro numero 3 si rifaceva compiendo una steal che porterà sugli sviluppi dell’azione a provare una tripla che l’ex Celtics infilerà per il 102-96 a 2:08.

Da qui in poi era solo resistenza per i Calabroni che subivano due punti di Kennard in area, resistevano a Rose (ancora Batum in stoppata) ma cedevano alla tripla di Grifin su Batum.

102-101.

Attacco incartato degli Hornets sull’ultima azione con Graham fermo spalle a canestro e un tocco verso Biz che rischiava di procurare una transizione, il tiro finale di P.J. non andava bene e Charlotte si trovava a difendere a una dozzina di secondi dalla fine.

Sulla rimessa Biz generosamente si allungava per tentar di rubar palla a Griffin ma faceva perdere “solamente” un paio di secondi agli avversari con palla in rimessa laterale.

Un fallo di Batum su Rose lanciato era buono perché il primo negli ultimi due minuti e non commesso sul tiro.

Sull’ultima azione la palla era affidata a Rose che tergiversando troppo, alla fine in penetrazione (chiuso da Biyombo) scaricava tardivamente a Kennard, il quale mancava il tiro dalla media linea di fondo, comunque dopo la luce rossa e Charlotte portava a casa l’ottava W consecutiva contro i Pistons.

Le pagelle

Terry Rozier: 6,5

12 pt., 2 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 3/11 (3/6 da fuori). Parte bene segnando una tripla e un catch n’shoot da tre, poi non combina molto sino al finale (bene da fuori dove segna tutti i suoi punti eccetto i liberi procurati su un tentativo da fuori, in entrata si fa troppo indfluenzare) quando sbaglia un paio di tiri (anche lui ha una gestione troppo fantasiosa dei possessi importanti) ma su uno di questi ruba palla a Drummond e sugli sviluppi dell’azione segna la tripla cuscinetto che ci permette di vincer la partita.

Devonte’ Graham: 7,5

16 pt., 7 rimbalzi, 15 assist. 6/15 FG (3/6 da fuori). Partiamo dalle note negative meno evidenti: ha bisogno di tener di più sul perimetro. Se l’avversario lo batte facilmente dietro la difesa si apre come il biblico Mar Rosso e si soffre. Gestione ultimo possesso approssimativa bloccando il palleggio con passaggio floscio per Biz a rischio cattura. Davanti, ancor prima dei 16 punti (bene da tre), in media in questo inizio stagione, con alcuni buoni canestri nel finale è l’assist il marchio di fabbrica. 15 assist per una consistente doppia doppia… Fantastico quello volante sulla triangolazione che da P.J. portava la sfera in angolo per la freccia avvelenata di Rozier in avvio ma ve ne sarebbero altri da commentare, tutti di qualità con visioni anticipate o linee di passaggio e tempismo perfetto.

Miles Bridges: 7

15 pt. 6 rimbalzi, 3 assist. 7/14 FG (1/6 da fuori). Una bella spinta per Charlotte che con i suoi attacchi rapidi al ferro chiusi in buono stile e coordinazione (splendido lo spin e l’alzata su Wood) vive un discreto primo tempo e si fa aiutare a inizio secondo quarto con un assist stupendo per Biyombo e da un suo gancetto. Finalmente non si perde nelle nebbie difensive di Charlotte prendendo anche un numero accettabile di rimbalzi. Peccato che da fuori non ci sia.

P.J. Washington: 7,5

17 pt., 5 rimbalzi, 2 stoppate. Finalmente si rivede il P.J. dell’esordio. Non tanto per le triple (finirà con 0/2) ma perché ci crede e va a buttarsi spesso dentro chiudendo con un 7/11 dal campo. Il messaggio di Borrego di darsi una svegliata arriva anche e soprattutto a lui che piazza due stoppate e spende 4 falli.

Bismack Biyombo: 8

19 pt., 9 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate (8/11 FG). La fortuna di Charlotte in serata. Out Zeller, Biz garantisce più difesa di qualità grazie al suo fisico. A parte qualche errore con quei tiri dal pitturato in allungo a una mano contribuisce pesantemente a fermare le folate avversarie e a limitare i lunghi sebbene perda la battaglia a rimbalzo ma vada a vincere quella dei punti e delle stoppate. Ottima chiusura anche sull’ultima azione e sa rollare dentro bene con tempismo, vedi assist di Graham schiacciato a anche quello si Bridges.

Marvin Williams: 6

6 pt., 4 rimbalzi, 1 rubata. 0/3 da fuori. Mostra ancora il suo gioco spalle a canestro portando il piccolo in area per batterlo (Rose in questo caso) ma fa cilecca da fuori. Bene in difesa a rimbalzo, qualche chiusura non è eccelsa però.

Nicolas Batum: 8

13 pt., 5 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. 4/7 al tiro e 5/5 ai liberi. Finalmente una gara senza il fraintendimento che debba giocare da fermo. Vederlo “sbattersi” correndo su e giù per il campo vedendolo tagliare anche in area produce i suoi effetti. Segna i primi liberi della stagione, mette la prima schiacciata, cattura un rimbalzo offensivo e lo converte in schiacciata ma poi va in raddoppio spesse volte con velocità e tempismo aiutando molto in difesa e chiude con tre stoppate, una molto utile su Rose nel finale. Colpo di genio il fallo innocuo su Rose a sette secondi dalla fine quando ai bordi del pitturato erano rimasti due Hornets spaesati e l’ex Timberwolves solo in corsa. Sembra un giocatore rigenerato, speriamo non sia un episodio visto che Borrego lo schiera, potrebbe essere finalmente il giocatore che dovrebbe essere.

Cody Martin: 5

0 pt., 1 assist. Gioca 5:01 prendendosi un tiro che sembra aver smarrito. Finirà con uno 0/3 dal campo tentando una tripla vistosamente accelerata quando avrebbe potuto costruirla più lentamente visto lo spazio. Un fallo su Galloway in close-out che consegna all’avversario 4 pt. in una sola azione.

Malik Monk: 6

4 pt., 1 rimbalzo, 3 assist. 2/2 ai liberi, 0/4 da tre. Gioca ugualmente anche se con una sindattilia alla mano sinistra. Tira male e gli Hornets ne soffrono, è comunque un habitué della stratosfera poiché su assist di Graham anche in serata va a chiudere una transizione in alley-oop degna del miglior Shawn Kemp. Peccato poi che a parte un paio di assist (uno flash in no look molto bello e utile) non combini molto.

Willy Hernangomez: 4,5

0 pt., 2 rimbalzi. 0/3 con una stoppata presa e 0/7 in plus/minus in 6:18.. Entra per dar respiro a Biz ma poi quando esce non rientra più anche perché a parte i rimbalzi non tiene nettamente. Regalando anche un fallo. Il fisico contro giocatori più massicci non aiuta ma far meglio di questa prestazione brutta si può.

Coach James Borrego: 6,5

Lascia in campo gli stessi soliti giocatori ma cambia qualcosa negli schemi: Batum è più mobile e la strigliata rende più attivala squadra che questa volta, pur rischiando molto, non si fa beffare in una sfida alla portata. Da il tempo giusto ai giocatori anche se MKG sembra non far più parte del progetto.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.