Game 19 – Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 106-116

Intro

Siamo a gara 19 ma avendo saltato quella con Washington in realtà sarà la diciottesima sul parquet.

Diciotto è il numero che si presta per antonomasia alla prova di maturità: è la cifra che consente alla singola persona di entrare tecnicamente e ufficialmente nell’età adulta con oneri e doveri, è il minimo voto per superare un esame nel sistema universitario nostrano e nella smorfia simboleggia il sangue.

Vogliamo metterci che è anche il numero di buche di un campo da golf?

Ecco… per vincere la partita contro i Pacers gli Hornets dovranno sbagliare al tiro il meno possibile, proprio come un golfista, impegnandosi in difesa “sputando sangue”, un modo di dire inelegante ma appropriato per descrivere lo sforzo che dovranno fare i ragazzi di coach Borrego.

Dal sui canto al coach è richiesta una prova di maturità tattica, di adattamento al conclamato gioco di squadra dei Pacers per trovare la giusta soluzione difensiva per rallentare i Battistrada.

Analisi

Gli Hornets vanno su e giù nelle temperature in partita: dopo una partenza che faceva presagire una Waterloo storica (19-36), nel secondo quarto si rimettevano in carreggiata arrivando al -1 prima della tripla beffa quasi sulla sirena di Sabonis aiutato dalla tabella.

La rincorsa di Charlotte la faceva passare avanti per la terza volta in serata ma a fine terzo quarto si reggeva sul -4.

Un peccato dopo esser tornati sul -1 aver assistito allo sfaldamento difensivo nel finale.

I Pacers hanno messo in scena il loro gioco di passaggi esaltando Sabonis e i tagli di McDermott oltre a mostrare di esser clutch nel tiro da fuori quando serve: A. Holiday e Brogdon hanno messo una tripla a testa importante e gli Hornets non hanno più saputo attaccare la zona dei Pacers finendo per staccarsi sino al 106-116 finale.

Nonostante il rientro di Zeller tra i titolari e l’utilizzo di Monk al posto di Caleb Martin, Charlotte ha subito un 26-39 nel confronto tra panchine con il solo McDermott a realizzare 28 punti…

Brogdon nelle file di Indiana ha chiuso con 25 punti, Sabonis è andato in tripla doppia con 22 punti, 11 rimbalzi e 10 assist anche sera dato in dubbio per via di una contusione ma evidentemente non lo sapeva.

Justin Holiday ha chiuso out per falli nel finale con 19 punti mentre Turner si è fermato a 8 ma con 5 stoppate.

A livello complessivo, se consideriamole magre differenze nei TO (11-12), nelle rubate (3-1) e la parità a rimbalzo (50 a 50), la vera differenza l’ha fatta la percentuale al tiro: Indiana ha chiuso con il 51,1% e un 40,0% da tre punti, Charlotte si è abbassata a un 41,1&% dal campo con il 34,2% da tre punti.

Meglio gli Hornets ai liberi con più occasioni (90,5% contro l’83,3%) ma il 3-9 nelle stoppate non ci ha certamente favorito.

Charlotte ha tratto beneficio dalle seconde possibilità ricavandone anche delle triple ma in area i Pacers sono una delle migliori squadre e ne hanno approfittato così come sui fast break.

La partita

I quintetti:

1° quarto:

Buona partenza degli Hornets e di Graham che sorrideva una prima volta infilando una tripla di tabella obbligata oltre Turner (11:20).

I sorrisi si sprecavano poiché Holiday mancava contro di lui un facile appoggio da sotto ma soprattutto si ripeteva ai 24 (9:50) con una difficile tripla battezzando anche Sabonis in close-out.

Brogdon, preso dal più energetico Rozier, segnava da tre ma gli Hornets andavano dentro frontalmente con Hayward che disegnava l’arcobaleno perfetto per scavalcare i lunghi dei Pacers.

Rozier mancava un tiro ma il tap-in di Zeller portava sul 10-3 la situazione.

Indy accorciava con un open 3 di J. Holiday e un mid range da due di Brogdon.

Zeller però impegnando l’area in corsa e scaricando fuori per Rozier faceva segnare al compagno lo stesso numero ricamato sulla maglia del tiratore: 13-8.

J. Holiday riusciva a mettere un’altra tripla sparando sopra i cm di Rozier ma la partita sembrava ancora equilibrata.

Ciò che la spostava a favore degli ospiti era la decisione di Borrego di procedere troppo in fretta ai cambi.

Dentro le 3B (Bridges, Ball e Biyombo) che tuttavia non portavano nulla all’attacco di Charlotte, anzi, i Pacers con tutti i titolari sul parquet si avvantaggiavano in fretta partendo da un rimbalzo offensivo e due punti di Sabonis per il pari e una tripla di Lamb a 6:16 in transizione per il 13-16.

Ball in salto a ostacoli dava l’unica gioia agli Hornets nella parte centrale rilasciando il 15-16 ma gli ospiti piazzavano un parziale di 0-16 che partendo a 5:55 con Brogdon da tre punti per finire con una two hand di McDermott che portava Charlotte al time-out a 1:34 sul 15-32…

Una caduta senza fondo non arrestata nemmeno da Monk che nel frattempo aveva fatto il suo ingresso sul parquet ma era stato stoppato).

A 1:25 però Monk si ripartiva per attaccare il ferro e smuoveva finalmente l’attacco di Charlotte che chiudeva con altri due punti di P.J. (schiacciata in transizione su assist di Ball) ma Bitadze stoppava a una mano P.J. e i Pacers con 4 punti a fine quarto correvano sul 19-36.

Monk rientra tra i partecipanti a banchetto. Non gioca molti minuti e termina con 7 punti.

2° quarto:

Sembrava una partita già inutile da visionare anche perché Monk partiva perdendo palla in palleggio oltre il fondo, invece, la panca dei Pacers non dava nulla e le parti si invertivano: Hayward splittava due liberi per un inizio rimonta soft ma Monk si abbatteva con tre punti a 10:45, Hayward infilava un FT jumper imitato da P.J. Washington per il 27-38.

Gli Hornets andavano sul -10 (30-40) grazie a una tripla di Hayward che sfruttava la transizione e l’intesa con Monk per aggiungere due punti e tagliare alla singola cifra il divario.

Da una second chance nasceva la tripla di Graham dalla diagonale destra per il -5 mentre Indiana cercava di ritrovarsi in time-out a 7:45 ma Turner al rientro mandava a vuoto una tripla con un air-ball.

Il centro dei Pacers si faceva perdonare cancellando da dietro (in aiuto) Hayward dalle parti del ferro ma Brogdon non trovava il ritmo per mettere il tiro così , dopo una spallata di Sabonis su Zeller e relativo TO a 6:13 era P.J. a segnare finalmente da oltre l’arco dopo un lungo digiuno.
Holiday continuava a sparar male per Indy (0/6 da tre nel quarto per i gialli) mentre P.J. incuneandosi nella difesa yellow recuperava due liberi per il 40-42 a 5:48.

Il buon momento della nostra ala grande continuava con un facile canestro in schiacciata su lancio in transizione ed era 42 pari.

Brogdon non ci stava gettandosi con tutte le sue forze in penetrazione per appoggiare la vetro e i compagni davano una mano ne momento in cui Charlotte cercava di rifiatare anche se un flash pass di LaMelo per Zeller esaltava il centro in schiacciata (46-44).

Turner dall’angolo destro colpiva, Sabonis in tap-in anche ma su una palla tenuta viva in attacco da Zeller e Bridges, Rozier riscattava l’errore al tiro (extra pass di Graham) abbattendosi con la tripla per il 49-49. Il finale era tirato: Hayward in lunetta segnava il 53-54, Rozier appoggiava in entrata il sorpasso ma un tecnico contro Graham e una tripla beffa di tabella pochi secondi prima della luce rossa portavano i Pacers a chiudere sul +4 (55-59).

3° quarto:

Charlotte dopo aver riportato in bolla la partita cercava il sorpasso avvicinandosi con un pick and roll tra Zeller e Rozier che vedevano il primo lanciarsi frontalmente per una impressionante dunk contro due uomini in giallo ma Turner da tre sparava sopra Graham per il +5.

Rozier si gettava a canestro venendo colpito da Sabonis in pieno viso.

Flagrant 1: un punto aggiunto e palla in mano ma si doveva aspettare ancora un po’ per trovare il sorpasso poiché dopo le stoppate di J. Holiday su Rozier e Hayward su Brogdon, Graham ci avvicinava con due liberi e Rozier pareggiava in transizione costretto da Lamb allo spin e appoggio.

L’avvincente sorpasso arrivava a 8:48 con un catch n’shoot di Graham abile a sfruttare il sacrificio in blocco di Rozier: 65-62, vantaggio implementato da Terry con un soft jumper nel pitturato per il 67-63.

Charlotte tuttavia accusava uno dei soliti blackout offensivi consentendo una corsa da 11-0 agli avversari che a 5:00 con Brogdon in lunetta realizzavano il 67-74.A 4:27 Rozier con un dardo avvelenato dei suoi rompeva il parziale per il 70-74 ma Holiday restituiva…

Dalla baseline Ball apriva per lo stesso Miles che caricava da sinistra la tripla risposta per il 73-77, un divario che non mutava a fine quarto nonostante le vicissitudini del parquet poiché dopo un’ottima tripla di Bridges arrivavano 5 punti in fila per Brogdon ma Ball a due decimi dalla fine riusciva su una seconda possibilità a mettere il jumper per l’80-84.

Il rientrante Cody Zeller (tra i titolari) ha fatto bene ma Domantas Sabonis è stato decisivo con un 9/10 dal campo e una tripla doppia. Foto tratta dalsito ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Dopo 35 secondi, grazie a una bomba di Bridges, gli Hornets tornavano sul -1 ma McDermott dopo un’azione convulsa sbattendo su P.J. trovava il two and one. A. Holiday ne segnava tre grazie a un blocco per andare a metterne altri due più tardi e gli ospiti scappavano sull’85-94.

Monk metteva due punti ravvicinati, Ball spingeva a tutta velocità la transizione servendo P.J. abile ad appoggiare un two and one restituendo il -4 (90-94).

Un soft left hand di Zeller valeva il -2 (92-94).

Gli Hornets però si smarrivano sul più bello: la zona proposta per il quarto dai Pacers non era sfruttata da Charlotte che iniziava ad essere affettata da ogni parte.

Sabonis e McDermott imperversavano aggiungendo rispettivamente due e tre punti.

A poco valeva l’arcobaleno dalla baseline destra di un Rozier marcato (94-99) se McDermott riusciva due volte ad arrivare dalle parti del ferro senza essere contrastato validamente e Sabonis in appoggio resisteva al contatto di Miles appoggiando il 96-105.

La frittata era fatta aldilà di qualche punto sporadico, Sabonis, triplicato, offrendo a McDermott la palla per aumentare il suo tabellino raggiungeva la tripla doppia con l’assist mancante.

Il finale era un 106-116 piuttosto scontato nei termini ma è stato un peccato assistere allo sfaldamento difensivo finale e non giocarsi una partita – ripresa un paio di volte – fino agli ultimi istanti.

Devonte’ Graham: 5,5

16 pt. (4/11), 3 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, +9 in +/-. 3 TO. Forse sembrerà un po’ ingeneroso il voto ma dopo l’ottima partenza con due triple a bersaglio, riesce solamente a realizzare altri due tiri e qualche libero perché realmente attacca poco il ferro. 4/9 da tre e 0/2 da due punti con mid-range presi. Se vuole salire di livello deve saper anche gettarsi in mischia qualche volta. In generale tiene bene con i quintetti nei quali viene inserito. Si becca un tecnico per aver aperto il palleggio con una manata all’avversario ma non esattamente volontaria . E’ un po’ l’emblema della Charlotte con problemi nelle percentuali. Deve trovare soluzioni per sbagliare meno mentre fa una discreta partita a livello assist come ad esempio servendo Rozier per la tripla, con un extra pass che sposta il gioco sul lato debole.

Terry Rozier: 6

20 pt. (8/18), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, -15 in +/-. Offensivamente fa il suo provando più del solito a essere aggressivo dalle parti del ferro ma in difesa stenta, sia sui blocchi che nelle coperture nonostante la generosità a volte è tagliato fuori. Un 3/9 da fuori sotto le sue medie ma nel complesso una sufficienza la ottiene.

Gordon Hayward: 5,5

16 pt. (6/14), 1 rimbalzo, 4 assist, 1 stoppata, -10 in +/-. 1 TO. Timido sin da inizio partita, sbaglia troppo in serata unendosi al coro dei tiratori in difficoltà da oltre l’arco (¼) ma soprattutto, a parte nel finale, manca un po’ di leadership. Qualche assist e una bella stoppata (restituisce quella subita da Turner) recuperando posizione su un Brogdon che sembrava destinato a realizzare da quella posizione però è troppo poco, anche a rimbalzo, in 40:22 latita un po’ mettendo insieme scarni numeri e una scarsa prestazione.

P.J. Washington: 6

18 pt. (6/14), 8 rimbalzi, 4 assist, +17 in +/-. 3 TO. 1/6 da tre punti. Più convincente del solito a tratti ma anche lui alla fine ha qualche dimenticanza difensiva. 5/8 da due punti e 1/6 da tre. La notizia è che riesce a infilare una bomba ma la sua dimensione non è perimetrale e continuando a insistere troppe volte a partita su questo tiro che non va gli Hornets ne traggono svantaggio saltando giri. 31:33 sul parquet, bene a rimbalzo e negli assist come nelle posizioni sotto canestro dove si apposta bene. Poco reattivo a tratti. Deve giocare più in ara anche se Bitadze lo cancella una volta.

Cody Zeller: 6,5

10 pt. (5/10), 14 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, +8 in +/-. Inaspettato buon rientro di Zeller che garantisce molti più rimbalzi di Biyombo e va in doppia doppi con un plus/minus a suo vantaggio. Interessante e coraggiosa dunk frontale in corsa contro due lunghi su un pick and roll con Rozier, bell’assist corto per P.J. e a tratti pare ritrovato. Anche lui tuttavia nel finale viene preso in mezzo e tagliato da Sabonis e McDermott.

Miles Bridges: 5,5

11 pt. (3/9), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata, -30 in +/-. 2 TO. Tre bombe importanti per Bridges che ne mette una in pullup dopo le finte di crossover che mandano al bar l’avversario. Infila quella del -1 nell’ultimo quarto ma poi sparacchia un paio di tiri non consigliabili. Un terrificante -30 di plus/minus con meno colpe di ciò che dica il dato tuttavia a parte una buona stoppata che fa nascere una transizione non riesce a essere un fattore in difesa.

LaMelo Ball: 6

8 pt. (2/4), 4 rimbalzi, 5 assist, -24 in +/-. 1 TO. 21:51 sul parquet, gli assist ci sono, alcuni fulminanti e anche il rapporto con i TO è buono (solo una palla persa) tuttavia non riesce a cambiare da solo l’inerzia della gara ma regala qualche buon momento nel secondo tempo. In difesa ultimamente sembra un po’ migliorato ma in serata prende un -24 in +/-.

Bismack Biyombo: 4,5

0 pt. (0/4), 1 rimbalzo, -15 in +/- in 8:57. Gioca poco. Nel primo tempo è letteralmente travolto in difesa mentre in attacco sbaglia tiri e subisce due stoppate. Nel secondo tempo entra senza lasciate tracce, impalpabile, fantasmatico… Nelle ultime gare pare regredito e di molto.

Malik Monk: 6,5

7 pt. (3/6), 1 rimbalzo 2 assist, +10 in +/-. 1 TO. Fuori Caleb Martin dentro Monk che esce dalla naftalina con un numero di minuti limitato più o meno pari a quelli concessi a Caleb. In 13:47 non parte benissimo con un tiro non a segno e lo si vede palleggiarsi anche sulla gamba perdendo palla ma è uno dei pochi che ha le capacità per attaccare il ferro e resistere anche in aria sul contatto con il difensore ed è così che realizza uno dei suoi canestri. Segna anche una tripla su due tentativi. Dargli più spazio in partite come questa, contro squadre che passano a zona potrebbe essere un’idea da testare.

Coach James Borrego: 5,5

Si salva per le sperimentazioni e perché tiene per tre quarti e mezzo ma Indiana mette comunque 16 triple e diversi tiri da sotto con la difesa di Charlotte tagliata da McDermott sotto canestro. Il materiale è quello che è ma bisogna migliorare ancora sulla tenuta difensiva.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.