Game 19: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 107-101

Nick Richards e Terry Rozier, due tra i fattori più importanti per gli Hornets in serata.

Gli Hornets rompono la striscia perdente di tre partite stagionali e quella di otto partite perse in casa contro Philadelphia.

In una partita che vedeva molte assenze da parte dei Sixers (pesanti quelle di Embiid, Harden e Maxey) che comunque avevano battuto i Nets alla stessa maniera, anche Charlotte era orfana di Ball, Martin, con Hayward e D. Smith incerottati (il secondo lasciava il parquet nel secondo quarto dopo essere atterrato in entrata sul piede di un P.J. Tucker senza colpe).

“Dobbiamo iniziare a giocare più duramente ed essere più fisici”, ha detto l’allenatore Steve Clifford. “Non può essere solo quando ci sentiamo bene. Dobbiamo catturare rimbalzi e avere un atteggiamento di blocco. (Se) iniziamo a giocare più duramente e con un po’ di fisicità, inizieremo a vincere”.

Non sembrava però che i giocatori dessero molta retta al coach in avvio, infatti, dopo un primo quarto partito male mostrando una difesa fragile ed il tiro non avesse funzionato fino ad arrivare alla frustrazione anche per chi osservasse, si arrivava ad accumulare 12 unti di svantaggio in altrettanti minuti.

Charlotte tornava a realizzare e ad avere una difesa migliore (complice Richards) nell’ultima parte di primo tempo quando gli Hornets si rifacevano sotto sino al 53-54.

Harrell, dopo un primo tempo da classico ex “rompiscatole” puntellava il nuovo strappo Sixers, un -8 ricucito da un two and one di Richards (71-71 a 2:30 dalla fine del terzo) poi divenuto vantaggio sino al 78-73 in fade-away di McDaniels.

Partiva ancora male però ‘ultimo quarto per Charlotte che subiva due triple finendo sotto di due punti complice uno 0/6 al tiro che era infranto da Richards alla soglia dei primi 4 minuti dell’ultima frazione.

Un pull-up di jordaniana memoria di Jones e due steal con fing and roll e appoggio di Maledon valevano un vantaggio incrementato da Oubre Jr. e Rozier con un jumper dalla FT line open dopo aver passato un blocco.

Un turnaround dello stesso T-Ro valeva il 95-86.

Tucker, che non segnava da 5 partite realizzava da tre dall’angolo sinistro, tutto solo e Phila con un two and one di Milton a 1:55 si rifaceva incredibilmente sotto sino al -2 (99-97) minacciando di strappare la partita dalle mani di Charlotte.

Rozier con due canestri risolveva la situazione.

Tardiva la tripla di Harris per il -4, cortesia di una brutta rimessa dal fondo lanciata da P.J. Washington verso Maledon ma recuperata dai ragazzi di Rivers.

Nel finale Charlotte resisteva anche perché con scarsissimo tempo House Jr. mancava intenzionalmente il secondo FT sul 106-101 per cercare di recuperare un rimbalzo che conquistavano gli Hornets per andare in lunetta e ritoccare sul 107-101 finale dando finalmente una bella soddisfazione agli spettatori dello Spectrum Center che avevano visto la squadra di casa battere solo i Warriors tra le mura amiche in questa annata.

Oltre le assenze a Philadelphia hanno pesato alcuni TO pesanti nell’ultimo quarto (anche Hayward in partita è stato colto in fallo un paio di volte).

In una partita con il tiro da tre da percentuali basse, è uscito Terry Rozier che approfittando dell’assenza di Embiid ha dato una mano ai lunghi nel pitturato, infatti, in area i Calabroni hanno vinto 72-54.

Tenuto a rimbalzo (53-53) con la coppia Richards – Plumlee capace di catturarne 13 a testa, il 25-20 negli assist ha conclamato la bontà del gioco di squadra in serata dove tutti o quasi gli Hornets alla fine sono riusciti ad essere un fattore positivo.

Recap game

Altra non promettente partita degli Hornets che erano subito colpiti da una schiacciata dell’ex Harrell (facile perché assistita) e due tiri liberi dello stesso.

Melton a 10:11 aggiungeva altri due liberi portando sullo 0-6 il punteggio.

Se come qualche anno fa la panchina avesse dovuto sedersi dopo il primo canestro, quella di Charlotte avrebbe dovuto aspettare esattamente due minuti dopo il bel turnaround in post basso destro di P.J. Washington ma nonostante ciò la squadra di Clifford perdeva terreno durante tutto il quarto complice una difesa troppo morbida dove anche D. Smith Jr. – probabilmente ancora acciaccato – non pareva il mastino visto nelle prime partite.

Clifford era costretto a sprecare anche un challenge chiamato per un suo fallo confermato ma almeno ci salvava da un goaltending contro McDaniels che in realtà era stato bravissimo ad alzarsi in aiuto per la stoppata.

Phila faceva ballare la difesa di Charlotte che tuttavia risolveva in transizione con una jam di Plumlee dopo aver rubato palla per l’abuso, l’eccessivo giro palla che Rivers con un time-out voleva rivedere.

Richards agganciava un pallone dato indietro da Rozier e sul contatto in area in corsa appoggiava alto al vetro mancando però il libero aggiuntivo lasciando sul 14-22 la partita.

Episodico come il suo bel lavoro in post basso dx contro House Jr., Phila tornava a macinare punti relativamente facili e dopo aver segnato le prime due triple del match (una più tardi in risposta di P.J. Washington) chiudeva con la terza in turnaround di Korkmaz a :04.9 per il 21-33 di primo quarto.

Gli Hornets, attardati di un punto al minuto cercavano di rientrare; la continuazione di D. Smith Jr. in appoggio ma con FT mancato e la putback dunk di Jones a 6:34 riportavano a -5 Charlotte (36-41) ma un perfetto Harrell dalla lunetta univa i FT ai punti e la squadra del North Carolina riprecipitava.

A 4:14 era provvidenziale un 2+1 di McDaniels che forse un po’ casualmente era poi colpito dalla palla lanciata da Milton un po’ frustrato, era comunque tecnico e dai liberi prima Rozier e poi lo stesso Jalen portavano a casa 4 punti per il 40-47.

Charlotte si riavvicinava sul -5 con un duello tra P.J. Per poi arrivare sul -3 (50-54) con la tripla di P.J. Washington dall’angolo destro e con quella open di Rozier dalla sinistra servito dal drive and kick di Plumlee in transizione.

Oubre all’ultimo secondo mancava la bomba del sorpasso ma Charlotte tornava decisamente in partita chiudendo dietro di un punto all’intervallo: 53-54 complici solamente i FT (7/2 Charlotte e 11/11 Phila) con l’ex Harrell che lo scorso anno con gli Hornets più che saltuariamente ne mancava qualcuno ma perfetto nel primo tempo con 6/6 a gioco fermo, la metà dei suoi punti dopo 24 minuti.

Meglio di lui tra le fila di Phila solo Melton con 13 pt. mentre P.J. Washington era l’unico Calabrone a chiudere in doppia cifra all’intervallo con 12 pt..

La partita, dopo il vantaggio acrobatico in reverse di Rozier a inizio ripresa, prendeva una brutta piega: -8 dopo altri due FT a bersaglio di Harrell.

Charlotte la riportava in linea di galleggiamento con il catch n’shoot 3 di Hayward e la decisa incursione di Oubre Jr. che trovava con il two and one il 65-67.

Da un errore in entrata di Maledon, Richards recuperava palla e due punti in gancio oltre a un libero da battere a 2:30 per pareggiare.

Non solo gli imenotteri trovavano il pareggio ma scattavano avanti con 5 punti di P.J. Washington (jump stop nel pitturato e tripla frontale) e due di McDaniels in fade-away in area: 78-73.

Charlotte chiudeva 79-75 il quarto.

In avvio ultima frazione Melton realizzava da tre riducendo al minimo scarto il game prima che Reed finisse a terra tentando di recuperare un rimbalzo offensivo tra due Hornets con fallo non cattivo di P.J. Washington.

Niang segnava da tre effettuando il sorpasso e gli Hornets mostravano le secche viste in altre partite nell’ultimo quarto facendo uno 0/6 al tiro.

A 8:48 Clifford rispediva sul parquet Oubre Jr. al posto di Hayward e i Calabroni si sbloccavano poco prima della scadenza del quarto minuto senza canestri, cortesia di Richards che aveva appena stoppato Korkmaz.

Il giamaicano bloccava anche Milton e gli Hornets nel finale allungavano sul +9 con Oubre Jr. e Rozier.

Le triple di Niang, P.J. Tucker e il 2+1 di Milton facevano paura (99-97) ma Rozier si esaltava nel finale pescando due canestri fondamentali, Plumlee ritoccava con un FT per il 104-97.

Harris a :24.5 infilava da tre dopo una brutta rimessa lunga di P.J. Washington ma il tempo giocava a favore di Charlotte che portava a casa una W sofferta ma importante per restituire morale all’ambiente.

https://www.youtube.com/watch?v=FKH9F5r858w&ab_channel=NBAInterviews
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.